martedì 24 febbraio 2009

Valutazioni e interventi pubblici puntuali


Ciò non toglie che, anche e a maggior ragione nella fase critica che stiamo vivendo, con l'Europa, in un mondo scosso da eventi traumatici e da gravi incertezze per il futuro, tutte le forze responsabili del paese debbano proporsi di salvaguardare, potenziare, valorizzare le risorse di capitale umano e di sapere di cui disponiamo, evitando quella dispersione di talenti e di risultati, di cui qui si è detto: talenti e risultati troppo spesso sottovalutati e non tradotti in più alta qualità dell'occupazione e dello sviluppo.
E' perciò molto importante non abbandonarsi proprio in questo campo a "facili e superficiali generalizzazioni" - come lei ha detto, professor Bistoni - negative e liquidatorie, da cui possono scaturire decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca e delle Università. Ho nello stesso tempo apprezzato l'apertura che lei ha mostrato verso ogni seria analisi critica e verso l'esigenza di un profondo ripensamento. Mi auguro che in questo senso si manifesti la più larga sensibilità e disponibilità di docenti, di ricercatori, di studenti e che si possa così rapidamente giungere a valutazioni e interventi pubblici puntuali nei confronti del sistema universitario. Mi auguro che stiano maturando le condizioni anche per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati. Spetta in modo particolare a voi tutti che operate nell'Università farvi portatori di proposte realistiche e di idee innovative. Ho fiducia che non farete mancare il vostro contributo.

Cosi' il Presidente della Repubblica concludeva ieri il suo discorso alla cerimonia conclusiva del 700 anniversario di fondazione dell'Universita' di Perugia, auspicando un passaggio dai tagli indiscriminati che hanno caratterizzato la linea di intervento di questo governo a un sistema di interventi mirati e di valutazioni puntuali delle eccellenze e delle qualita'. Mentre Mariastellasenzacielo blatera infastidita che loro tagliano solo gli sprechi (non si sa bene con quale coraggio data la mannaia che si e' abbattuta sull'Universita' italiana), l’analogo spagnolo del CNR ha valutato con un team di esperti internazionali i piani strategici quinquennali di ogni istituto per l'assegnazione dei fondi. Il Presidente chiede, giustamente, a chi e' nel mondo dell'Universita' e della Ricerca di farsi portatore di idee realistiche e innovative, e nel nostro piccolo qua ci abbiamo provato. Ma il problema e' che ormai non servono neppure idee innovative, basterebbe guardare quello che accade nel resto d'Europa e del Mondo.

lunedì 23 febbraio 2009

Ronda che ti passa


Un governo sempre piu' asservito agli slogan della Lega, sempre piu' estremista e irresponsabile, introduce d'urgenza nel nostro ordinamento le ronde dei cittadini.
Lo fa nonostante le perplessità manifestate dalle stesse forze di polizia, e lo fa accampando la più ipocrita e assurda delle motivazioni. Per il Governo le ronde sarebbero uno strumento (l'unico individuato) per contenere la furia del popolo, quella giustizia "fai-da-te" che si scatena dopo ogni notizia di reato commesso da stranieri strombazzata dai giornali, o senza motivo apparente per sfogarsi con malcapitati colpevoli di essere stranieri o senza fissa dimora. Il Governo approva questo obbrobrio anche se i reati sessuali diminuiscono, perche' c'e' "grande clamore suscitato da recenti episodi". Peccato che quel clamore sia creato ad arte dai mezzi di informazione, capitanati proprio dalle TV del Presidente del Consiglio. L'emergenza razzismo aumenta indistusturbata, anzi incentivata dalla delirante politica xenofoba e irresponsabile del governo, alla disperata ricerca di un capro espiatorio per la crisi economica che incalza, e dal tam tam dei media, per i quali un rumeno in manette fa molta piu' notizia di un rumeno steso sull'asfalto da un pirata nostrano.
Per chi era distratto, qui un bel bignami video degli ultimi episodi di violenza su stranieri. Anche se, come suggeriscono FaunoSilvestre e Ascanio Celestini, il razzismo vero, quello peggiore, era gia' ben nel BelPaese prima delle urla leghiste:

sabato 21 febbraio 2009

Cambia il vento ma noi no


Dario Franceschini, candidato Segretario e Autoreggente designato, dichiara all'Assemblea Nazionale del PD:

Ore 13.21 Non entreremo mai nei socialisti europei. Ma non potremo mai stare in un luogo senza i socialisti europei.

Intanto cominciano gia' i negazionismi. Pare che secondo il Vescovo Williamson il piddi' non sia mai esistito (via uolterueltroniisonmymind).

venerdì 20 febbraio 2009

Non e' il partito che sognavo


"L'Italia da circa mezzo secolo s'agita, si travaglia per divenire un sol popolo e farsi nazione. Ha riacquistato il suo territorio in gran parte. La lotta collo straniero è portata a buon porto, ma non è questa la difficoltà maggiore. La maggiore, la vera, quella che mantiene tutto incerto, tutto in forse, è la lotta interna. I più pericolosi nemici d'Italia non sono gli Austriaci, sono gl'Italiani. E perché? Per la ragione che gl'Italiani hanno voluto far un'Italia nuova, e loro rimanere gl'Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico la loro rovina; perché pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro, perché l’Italia, come tutt’i popoli, non potrà divenir nazione, non potrà esser ordinata, ben amministrata, forte così contro lo straniero come contro i settari dell'interno, libera e di propria ragione, finché grandi e piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera, non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, od almeno il meglio che può. Ma a fare il proprio dovere, il più delle volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e persuasione che il dovere si deve adempiere non perché diverte o frutta, ma perché è dovere; e questa forza di volontà, questa persuasione, è quella preziosa dote che, con un solo vocabolo, si chiama ‘carattere’, onde, per dirla in una parola sola, il primo bisogno d'Italia è che si formino Italiani dotati di forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s'è fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani"
Massimo d'Azeglio, "I miei ricordi" (scritto nel 1865)


"Ora tutte quelle nostre antiche speranze, per audaci che fossero, sono tutte oltrepassate. Chi poteva credere che avremmo veduto noi l'Italia fatta, e risolute le questioni più insolubili che abbiano mai pesato sopra una nazione da che è cominciata la storia umana? Io lo capisco, ma non me ne commuovo più come prima. Certamente non è quell'Italia; ma una piuttosto insignificante al paragone di quella, come l'avevamo veduta cominciare. Ora non son più gli eroi, non sono nemmeno gli epigoni, sono i farabutti!"

Angello Camillo de Meis, lettera a Bertrando Spaventa, intorno al 1880


Niente di nuovo sotto il sole. Dall'Unita' d'Italia dalle nostre parti e' sempre piu' facile mettere insieme un contenitore che il contenuto. E fin troppo facile sostituire negli scritti qua sopra PD a Italia, Berlusconi a Austriaci, e pensare che siano scritte da qualche militante stanco di un progetto mai decollato "come sognava".
E sono ore convulse queste pre-assemblea PD di Sabato: l'unica certezza pare essere quella che indietro non si torna, per i piu' perche' ormai i vascelli se li sono bruciati dietro le spalle, per pochi ma buoni perche' c'e' la convinzione che il PD e' il progetto giusto per portare il nostro paese nella contemporaneita’, nel mondo che cambia. Per quanto male sia stato gestito. Anche alla riunione straordinaria della Sezione di Monaco e' emersa decisa questa volonta' di non fermarsi qua.
Dopo le dimissioni di Veltroni (forse capaci di dare un'ultima scossa ma giunte nel momento senz'altro peggiore) tutta l'intellighenzia che ha portato alla rovina il partito con e piu' dello stesso Walter e' rimasta al suo posto. Pronta ad andare avanti con un reggente senza potere e senza autonomia che nessuno vuole, solo per la paura di esporsi alla bordata certa delle Europee. Persino Bersani, che si era gia' candidato, ha fatto marcia indietro e resta solo il solito Parisi kamikaze che probabilmente cambiera' subito idea. Mentre attendiamo dei coraggiosi capaci di farsi avanti e salvare un PD lasciato alla deriva da nocchieri dimostratesi inadatti, mentre i maggiorenti si nascondono dietro i tempi stretti e il tesseramento in alto mare, non posso che condividere quanto scrive Francesco Cundari su Left Wing, con la speranza che dopo l'8 Settembre arrivi il 25 Aprile:

Mentre Walter Veltroni prende la via di Pescara, senza portare con sé nemmeno i più fedeli consiglieri della sua Casa reale – tenaci sostenitori del partito liquido e del sovrano di gesso – lasciandoli in balia della tempesta che essi stessi hanno scatenato, il grande esercito delle correnti organizzate, in mano agli oppositori, si è già liquefatto. Di fronte all’8 settembre del Partito democratico, nel pieno della battaglia elettorale, gli aspiranti condottieri di domani hanno elaborato una strategia niente male: mettersi tutti d’accordo nel mandare avanti il vicesegretario di Veltroni, l’intrepido Dario Franceschini, ma soltanto fino alla fine della battaglia medesima – e cioè fino alla fine della campagna elettorale – per poi candidarsi tutti, freschi come una rosa, al congresso di ottobre. Perché in battaglia, si sa, può anche capitare di farsi male, perdere consensi, sporcarsi le mani e la faccia. Dunque tutti d’accordo – a cominciare da Veltroni, ovviamente – nel dare a questa crisi improvvisa l’esito più paradossale che si potesse immaginare: un leader che si assume la responsabilità della sconfitta a battaglia appena cominciata, ammette di aver fallito, quindi indica come suo successore il suo vice, e tutti coloro che fino a ieri si erano permessi di criticarlo, e avevano facilmente previsto il baratro in cui la sua linea li avrebbe portati, che lo applaudono felici e contenti. E allora no, ci dispiace, non è una cosa seria. Perché le cose sono due: o ha ragione Veltroni, quando nell’assumersi ogni responsabilità fa capire chiaramente che a lui non ne spetterebbe nessuna, che la colpa è solo e sempre di quegli altri, quelli che la sua linea politica avrebbero instancabilmente sabotato, e allora non si capisce come quegli altri possano applaudire il suo “bel gesto” e appoggiare il suo vice; oppure Veltroni ha torto, perché è la sua linea che ha portato al disastro, e allora, com’è possibile che sia il suo vice a “voltare pagina”? Sabato, all’assemblea costituente che sarà chiamata a ratificare – ancora una volta – questo bell’accrocchio, si pone dunque un’alternativa secca: o Franceschini si presenta dicendo tutto l’esatto contrario di quello che ha detto Veltroni in conferenza stampa, riconoscendo che il problema non è di persone né di personalismi, ma di linea politica, e che è quella linea che dev’essere cambiata, perché era radicalmente sbagliata; oppure, e ci riesce difficile nascondere la nostra intima preferenza per questa seconda ipotesi, i delegati dell’assemblea costituente, che sono stati eletti per costituirlo, questo benedetto partito, e non per ratificare una volta all’anno decisioni prese da altri – se lo riprendono, votano contro, bocciano Franceschini e bocciano soprattutto l’accordo, rispediscono al mittente la generosa offerta del gruppo dirigente e aprono, con questo semplice gesto, stavolta sì, per davvero, una fase nuova. E’ un salto nel buio? Senza dubbio. E’ rischioso? Certamente. Le conseguenze sono imprevidibili? Proprio così. E’ questo il bello. E poi, sinceramente, non è che sia rimasto molto da perdere.

giovedì 19 febbraio 2009

Anestesia totale


Complice l'agonia del PD, per il quale nonostante i precedenti recenti nessuno (tranne la vittima sacrificale Franceschini e il solito Kamikaze Parisi) sembra disposto a lottare perche' venga mantenuto in vita dall'alimentazione forzata, neppure il Vaticano, gli italiani continuano a sonnecchiare inebetiti nella loro anestesia totale. Non bastano le proteste ufficiali del governo Argentino per l'ultima, agghiacciante gaffe di Silvio sui voli della morte e i desaparecidos, smentita prontamente ma documentata indelebilmente in video. Non basta l'ancor piu' grave condanna dell'avvocato David Mills, ex consulente della Fininvest di Berlusconi, giudicato colpevole di esserssi fatto corrompere con 600 mila dollari provenienti dalla Fininvest di Berlusconi per testimoniare il falso in due processi sempre a carico di Berlusconi. O la proprieta' transitiva in Italia non vale, o il Presidente del Consiglio ha corrotto un testimone a suo carico e nemmeno si scusa. Non basta che la posizione nel processo dello stesso Berlusconi sia stata per il momento stracciata solo grazie a una legge speciale fatta appositamente per garantire l'immunita' al capo del governo alla faccia dell'uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini. L'encefalogramma e' piatto, nessuna reazione, solo le stanche e poco convinte parole del solito Di Pietro che non ascolta piu' nessuno, e una notizia data di volata in coda al telegiornale. Ce ne sarebbe abbastanza per una rivoluzione, e invece gli italiani sono tutti in poltrona a godersi Sanremo e quella specie di Grande Fratello sulla crisi del maggiore partito di opposizione. Neanche piu' nessuno che si incazza, a parte gli immigrati a Lampedusa, forse perche' il gas esilarante non li ha ancora raggiunti. Forse e' proprio il caso di fare una bella legge per il testamento biologico del Paese.

mercoledì 18 febbraio 2009

Corrotti, dinosauri e parafulmini


Per il Tribunale di Milano l'avvocato David Mills, ex consulente della Fininvest di Berlusconi, è stato corrotto con 600 mila dollari provenienti dalla Fininvest di Berlusconi per testimoniare il falso in due processi, sempre a carico di Berlusconi. Il suo corruttore pero' e' uccel di bosco grazie a una legge apposita che si e' fatto fare per garantirsi l'immunita'. Anzi, mentre nessuno nel paese si sogna di chiederne le dimissioni e un pronto processo, come sarebbe normale, questi festeggia con champagne e caviale la vittoria elettorale che restituira' la Sardegna al cemento e ai palazzinari. Ieri sera la notizia della sentenza veniva data al Tg3 come ennesima, dopo l'ammissione cha a Fini il festival di Sanremo non piace granche': chi potrebbe pensare che il fatto che il Presidente del Consiglio corrompa testimoni possa essere di un qualche interesse per i suoi sudditi?

Se la Fenice resta al suo posto, si dimette invece il capo dell'opposizione. Giuro, non scherzo. "Per qualcuno sono ormai un problema", dice. Lascia la segreteria, e lascia tutti i dirigenti in braghe di tela a prendersi la valanga che arrivera' delle europee dopo la batosta sarda. Lascia un partito nel caos, dove i regolamenti varati per garantire l'immobilita' non sono in grado di stabilire neanche chi deve decidere cosa si fa, che dovrebbe prevedere tutte le cariche elette tramite primarie ma che probabilmente vedra' un segretario nominato da un organo nominato da un Veltroni dimissionario. Lascia a meta' della discesa un partito allo sfascio, corroso dalle guerre intestine per garantire ai cavalli dei generali un posto al sole, un partito la cui guida ha abdicato da subito alle spartizioni fra i cacicchi che sono saltati, fin dalle primarie, sul suo carro di vincitore predestinato e incoronato dal popolo. Cacicchi che si guardano bene, per il momento, di seguire l'esempio del segretario e di ammettere di aver portato alla rovina il progetto del PD.
I corrotti restano, i parafulmini scappano e i dinosauri si arroccano. E lo stivale puzza sempre di piu'.

martedì 17 febbraio 2009

Anche i portieri (pisani)


Pare che l'avversario di Matteo Renzi per la poltrona di Sindaco di Firenze sara' l'ex portiere e dirigente della Fiorentina Giovanni Galli. Capisco che dopo la vittoria in Sardegna del figlio del commercialista di Berlusconi la destra sia ormai certa di vincere con chiunque, anche con un portiere. Ma il fatto clamoroso non e' che Galli non abbia nessuna esperienza politica, ma che sia pisano. Ora, va bene (si fa per dire) tutto, va bene che a Firenze la squadra cittadina di calcio tira eccome, ma un sindaco pisano a firenze no! Dopo il Vescovo di Livorno, sarebbe davvero troppo...

Ormai si vince solo alle primarie?


La Sardegna e' una regione dove il PD ha ben governato, dove il presidente uscente e candidato del PD alle regionali di ieri era un uomo su cui sono concentrate, anche a livello nazionale, molte delle speranze di chi sogna un uomo al comando non di apparato e con la serieta' e l'autorevolezza di chi fa corrispondere quello che dice a quello che fa. Dall'altra parte c'era poco piu' di un prestanome del Presidente del Consiglio, che in pratica ha fatto tutta la campagna elettorale in prima persona "mettendoci la faccia". Eppure la destra ha vinto, stravinto, mentre il PD, IdV e sinistre varie affondano nel baratro (PD -10%) in cui rimarranno sepolte ancor piu' alle prossime europee, quando non ci sara' neanche uno come Soru, seppure lasciato solo da tutto il resto del partito, a tirare qualche voto in piu'. Nel frattempo, invece di preoccuparsi dell'onda che li travolgera', i vertici del partito si stanno preparando ad affibbiare le cause della sconfitta sull'altra fazione e sulla sua visione, come tratteggia efficacemente Francesco Costa, e il popolo del PD si consola con le primarie Toscane e Fiorentine. Quelle stesse osteggiate in ogni modo dai soliti vertici che in una consultazione popolare vedono solamente una variabile impazzita nelle loro trame di apparentamento e spartizione di poltrone. Almeno alle primarie, ci consoliamo, non si potra' che vincere.
E i risultati delle primarie di Domenica a Firenze sono stati chiari: la partecipazione e' stata piu' alta che per le primarie di Veltroni dell'anno scorso, con piu' di 37000 voti. Alla faccia di chi ancora non crede che questo sia lo strumento giusto per mobilitare i cittadini, per stimolare discussione e dibattito, e che ha cercato in ogni modo di mettere i bastoni fra le ruote. L'altra notizia e' che la vecchia classe dirigente cittadina ex PCI-PDS-DS e' stata praticamente cancellata, almeno sulla carta, dopo aver dimostrato di non essere in grado di proporre una candidatura valida, credibile e unitaria (l'importante non e' vincere, ma che non vinca tu). Il voto e il risultato, che come prevedibile (almeno da chi scrive) incorona Renzi anche se ben piu' delle aspettative, ha premiato proprio la discontinuità dalla precedente amministrazione. E la classifica va proprio nell'ordine esatto dal più discontinuo al meno: un messaggio significativo per chi Firenze l'ha gestita in questi ultimi anni. La brutta notizia e' invece che anche all'interno del PD e anche a Firenze si vince probabilmente soprattutto sparandola grossa, parlando alla pancia degli interessi piu' spiccioli, dalla cittadella viola al nuovo aereoporto, a una millantata efficienza che mette sullo stesso piano cantieri di una superstrada con quelli cittadini della tranvia. Vince chi ha messo avanti a tutto il personalismo, l'ambizione e il culto dell'uomo solo al comando. Resta invece a chi ha presentato la sua idea di città senza promesse da venditore di pentole, a chi ha cercato di proporre una cura coerente e realistica ai suoi mali, almeno la certezza di aver fatto e detto le cose giuste su Firenze e per Firenze, come sottolinea Lapo nella sua analisi a caldo del voto.
E mentre in rete si plaude al giovane che ha sfidato l'establishment, all'aria fresca su Firenze e sul PD, mi domando se davvero l'aria sia cosi' fresca. Ricordo le parole di Cioni intercettate ("O vinco io o vince Renzi e va bene... o vince la Lastri e è un disastro... o vince Pistelli ed è un´epoca secondo me di quelle micidiali... quindi bisogna che si corra tutti e due, Renzi e io: se vince lui gli fo da vicesindaco, se vinco io fa il vicesindaco lui"), ripenso alle parole di Matteo in campagna elettorale e temo non solo che la vecchia gestione sia pronta a rientrare dalla finestra, ma anche, come Mello, che siamo davanti piu' che al nuovo Obama al nuovo Rutelli che non e' neppure passato dai radicali. E alle parole della Binetti ("Tengano in debito conto il fatto che un giovane come Matteo Renzi, vicino ai valori cristiani e moderati, abbia vinto le primarie del PD nella rossa Firenze"), temo che ormai non sia piu' possibile vincere neppure alle primarie.
Spero che Matteo, che gia' poco apprezzai in veste di rappresentante di istituto (!), riesca prontamente a smentire i miei timori, a ricucire quei legami e alleanze dalle quali ha fatto di tutto per smarcarsi in campagna elettorale e a far guardare finalmente avanti Firenze. In bocca al lupo.

lunedì 16 febbraio 2009

Visti da qui / 3: Lo stivale puzza


"Lo stivale puzza": In Italia sta andando storto tutto quello che puo' andare storto. Cosa sta succedendo al nostro Paese preferito. Cosi' recita il titolo dell'ultimo speciale del Süddeutsche Zeitung Magazin, l'allegato al piu' diffuso quotidiano Bavaerese del sabato. Ecco di seguioto la traduzione del lungo articolo (qui l'originale).

Paese giù

Lo stato è a terra, la politica corrotta, l'economia ormai alla frutta. E l'unico, che ha il potere di cambiare qualcosa, è il capo del governo. Però a lui interessano solo i suoi soldi. Italia, cosa hai fatto di te stessa?
Di Alexander Stille.

Alcuni politici vengono bollati per tutta la vita da una sola battuta stupida. Per Silvio Berlusconi è difficile ricordarsi delle sue ultime uscite. Sul campo di raccolta dei rifugiati sull'isola di Lampedusa, e sulle condizioni indegne di vita che regnano là, ha detto pochi giorni fa, che non è "un campo di comcentramento", e che i rifugiati potevano "andarsi a fare una birretta quando vogliono". Sulla questione delle violenze sessuali ha detto che in Italia sono praticamente impossibili da evitare "perchè le nostre donne sono così belle". E dopo le elezioni presidenziali americane ha definito Barack Obama "abbronzato". Queste sono le battute di un magnate dell'industria che è abituato ad essere circondato da dipendenti e servitori, che ridono automaticamente a battute così imbecilli. Battute di un uomo, che ha un tale potere, che non distingue più tra comportamento privato e comportamento pubblico, che si comporta ovunque come alla sua tavola di casa, dove anche una battuta greve fá di sicuro ridere. E Berlusconi è così abituato al panorama della docile stampa italiana che è sorpreso quando i media internazionali non lo trattano con lo stesso servilismo È uno dei più singolari ed insoliti fenomeni politici del nostro tempo. Da 14 anni l'Italia è stata governata quasi di continuo da un miliardario capriccioso, che è stato indagato in 17 processi e nonostante tutto ha una enorme maggioranza dietro di sè.
Berlusconi all'estero può essere forse visto come un personaggio da barzelletta, la sua popolarità nel suo paese è superata solo dal suo proprio autoinnamoramento. Per questo motivo ha potuto vincere più volte alle elezioni in Italia dalla sua discesa in campo del 1993, sebbene nello stesso periodo l'Italia ha subito un declino drammatico: da una delle più grosse storie di successo europeo è diventata una delle economie popolari più deboli del continente.
Il fatto che l'Italia non solo accetti Berlusconi e le sue stupidate, ma persino le approvi, non è che il sintomo di un paese scosso dalla crisi e con un'economia
stagnante. Un paese paralizzato ed estremamente frustrato, tenuto in pugno da un piccolo numero di gruppi d'affari, incapace di cambiare. Un paese, il cui classe politica e per questo vota l'uomo che perlomeno non nasconde di voler fare i propri interessi.
Non più tardi del 2006 Berlusconi era considerato il problema più grosso dell'Italia. I suoi innumerevoli affari loschi, i suoi conflitti di interesse in qualità di uomo più ricco d'Italia, maggior proprietario di media, imputato più famoso e primo ministro hanno reso il paese immobile e causato una crescita praticamente nulla. Molti elettori pensavano che, una volta eliminato Berlusconi, il paese sarebbe ritornato a muoversi. Ma il governo di Romano Prodi, una fragile coalizione di nove partiti con una risicata maggioranza di un seggio nel Senato italiano, non ha fatto molto meglio. Quando voleva introdurre riforme economiche, era la sinistra comunista, che sedeva al governo, a protestare. In occasione di altre proposte di legge, come il riconoscimento delle unioni omosessuali, era un'altra parte della coalizione, la frazione di destra dei cattolici, ad ammutinarsi.
Una delle poche iniziative che hanno avuto successo è stata una aminstia generale per i criminali, che fu sostenuta da Berlusconi e che era fatta in modo da proteggere il principale avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, da una condanna per corruzione di giudici. Dopo poco tempo la pubblica opinione italiana si indignava per i gli oltre 26000 criminali liberati, tra i quali alcuni che in breve ripresero le loro attività di furto, stupro e omicidio, mentre un'accolita di criminali economici, tra i quali anche Previti, potevano godersi nelle proprie
quattro mura i guadagni illegali.
Durante il governo Prodi l'economia proseguì la sua discesa e segnò crescita nulla nel 2006 e nel 2007. Nel frattempo a Napoli l'immondizia e i rifiuti tossici si accumulavano in montagne. Nonostante tutti questi problemi, i partiti della coalizione di centro-sinistra si presentavano all'opinione pubblica come litigiosi. Gli elettori non vedevano nessuna differenza tra la sinistra e la destra e consideravano tutta la elite politica come una casta che, con privilegi straordinari e stipendi alle stelle, si preoccupava solo della propria sopravvivenza. E Berlusconi era uno di loro, questo gli elettori lo accettarono e non si fecero impressionare da un altro scandalo scoppiato poco prima le elezioni del 2008. Alla fine del 2007 Berlusconi fu accusato dalla Procura di Napoli, di aver corrotto Agostino Saccà, dipendente della televisione di stato RAI e direttore della sezione fiction. Nelle registrazioni telefoniche, che furono messe in internet dal settimanale L'Espresso, si poteva ascoltare come Berlusconi utilizzasse la televisione di stato come una specie di agenzia di casting. Così chiedeva a Saccà di trovare ruoli per giovani e belle attricette che in uno dei protocolli Berlusconi indicava come le fanciulle mie. In alcuni casi questo serviva per "rallegrare il capo" (cioè Berlusconi), in un caso speciale Berlusconi spiegava a Saccà che aveva bisogno di un ruolo per una attrice, che era legata ad un senatore del governo Prodi. Voleva, come disse, dare stimoli al senatore per cambiare di campo e provocare così la caduta del governo Prodi. Ma mentre la pubblica opinione assisteva disinteressata alle pesanti accuse che venivano mosse a Berlusconi – dopotutto corruzione di pubblico ufficiale allo scopo di provocare la caduta del governo – ci fu improvvisamente un'enorme eccitazione relativamente ad un possible scandalo a sfondo sessuale, quando cominciarono a girare indiscrezioni relative ad altre intercettazioni, che interessavano Berlusconi e ben tre attraenti donne del suo governo. A seconda della fede politica le indiscrezioni erano diverse: gli avversari di Berlusconi favorivano l'immagine di un vecchio maniaco con la fissa dei pompini e del Viagra, i suoi sostenitori invece festeggiavano l'immagine dell'instancabile don Giovanni in grado di soddisfare due o tre donne allo stesso tempo. In queste indiscrezioni ha giocato un ruolo importante la ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, una trentatreenne ex candidata all'elezione di miss Italia, che aveva fatto carriera nelle tv di Berlusconi come copresentatrice e che per molto tempo si era fatta vedere in essenziali minigonne e camicie molto aperte. La comica italiana Sabina Guzzanti, durante una grande manifestazione di protesta a Roma lo scorso luglio, disse a proposito del tema Carfagna: "Non si può
mica fare una Ministro delle Pari Opportunità perchè ha succhiato un uccello". La ministro ha negato ogni legame personale con Berlusconi e ha denunciato la Guzzanti per calunnia.
Nella concezione quasi monarchica di Berlusconi rientra anche l'approvazione nel 2006 di una nuova legge elettorale, che dà al capo del partito un potere quasi illimitato nella scelta dei candidati alle elezioni. Prima gli elettori potevano
esprimere preferenze per singoli candidati, con la nuova legge possono solo votare per un partito, le liste elettorali sono fissate dai capi di partito. Come conseguenza di ciò, Berlusconi ha scelto di chiamare in Parlamento amici personali, dipendenti o se non altro persone carine. Così Berlusconi ha fatto eleggere in Parlamento tutta una serie di stelline diventate famose nel suo impero televisivo, e anche nel suo governo. E ne va pure fiero. "Sono come la fata turchina. Erano topini, e le ho trasformate in parlamentari."
Il vero retroscena del metodo di Berlusconi di occupare il Parlamento è che Berlusconi sta cercando di ridurre il Parlamento ad un ruolo meramente cerimoniale. Non molto tempo fa aveva proposto, che fossero solo i capi delle relative frazioni a votare. In questo modo il ruolo dei rimanenti 500 deputati sarebbe stato solo rituale. "Ci stiamo muovendo verso un modello sudamericano di democrazia" ha detto Bruno Tabacci, un ex democristiano. E come potrebbe essere, lo si può vedere già ora. All'inizio della legislatura un fotografo ha mirato col suo teleobiettivo un messaggio scarabocchiato da Berlusconi e indirizzato a due giovani, belle deputate, Gabriella Giammanco e Nunzia de Girolamo: "Gabri, Nunzia, siete una coppia fantastica! Grazie, che rimanete qui, ma non è per niente necessario. Se avete un invito galante per andare a mangiare, siete autorizzate ad andarvene! Tanti baci a tutte e due!! Il vostro presidente". Il fotografo è riuscito a inquadrare l'inizio della replica: "Caro presidente, noi accettiamo inviti romantici solo da Lei..."
Che tutto ciò non provochi dolor di testa all'opinione pubblica italiana dice molto sul concetto che hanno gli italiani della politica, sul potere mediatico di Berlusconi, ma anche sulla opposizione di centro sinistra, divisa e quasi scomparsa, con cui ha a che fare Berlusconi. E' anche per la mancanza di una seria alternativa che la maggioranza degli italiani consegna volentieri a Berlusconi un potere fuori dell'ordinario, potere che lui sfrutta a suo piacimento, alimentando la sua immagine di uomo del fare.
Così nel 2008 ha cancellato la tassa di proprietà sulla prima casa; e anche se queste entrate devono ora essere sostituite da altre tasse, la misura è stata molto popolare. Ha anche affrontato il problema dell'immondizia sulle strade di Napoli inviando l'esercito, e ha sostenuto di aver riportato la città nel'occidente civilizzato dopo soli 58 giorni. In questo modo ha saputo portare gli italiani al suo fianco. La verità però è che negli ultimi 14 anni, in cui Berlusconi ha condizionato la politica italiana, l'Italia è crollata in maniera drammatica. Per oltre 40 anni, dalla fine della seconda guerra fino a circa gli anni novanta, l'economia italiana era considerata una delle più brillanti del mondo, insieme a quelle del Giappone e della Germania Occidentale. Negli anni cinquanta e sessanta cresceva in media del cinque percento, negli anni settanta e ottanta ancora di un buon tre per cento, cosa che, per un paese che era stato abituato per tanto tempo a miseria e povertà, significò benessere, istruzione e uno stato sociale generoso. Per gli studiosi della politica contemporanea l'Italia rappresentava un paradosso interessante: da una parte il paese sembrava avere un sistema politico terribile – continui cambi di governo, scandali e crisi di governo proliferavano, una corruzione di dimensioni enormi all'interno di un apparato burocratico pletorico e inefficiente, e nonostante tutto l'economia cresceva ogni anno sempre di più. Fino al 1989 l'Italia aveva più o meno lo stesso prodotto interno lordo della Gran Bretagna. Poi però negli ultimi 15 anni l'insolita equazione italiana – corruzione e sabbia nel motore più alta crescita economica – non è più stata valida. Il prodotto interno lordo italiano tra il 1996 e il 2006 è cresciuto in media dell'1,1 percento l'anno, contro il 2,3 percento della Gran Bretagna, il 2,8 percento della Spagna e l'1,7 % dell'intera area Euro. Con la conseguenza, che il tasso economico è ora più basso del 20 % di quello della Gran Bretagna, e l'Italia ora è stata superata anche dalla Spagna.
Il sistema italiano, che nell'era delle marche protette in qualche modo funzionava, è stato messo a dura prova nell'era della Unione Europea, della
moneta unica e della competizione intensa coi paesi con mano d'opera a basso prezzo. La costituzione di un'impresa costa in Italia 5012 € e ci vogliono 62 giorni prima di superare tutti i 16 ostacoli burocratici. In Gran Bretagna sono 381 €, 4 giorni e 5 pratiche, negli Stati Uniti 167 €, 4 giorni e 4 pratiche.
La sabbia nel motore scricchiola ormai in quasi tutti i campi della quotidianità italiana, in un modo che porta con sè un effetto sinergico negativo. Per esempio l'immobilismo del sistema giudiziario mette in pericolo il principio dello stato di diritto, che è uno dei pilastri di un sistema economico funzionante. La durata media di un processo per violazione di contratto in Italia è di 1210 giorni (quasi quattro anni), in Spagna (che è il secondo peggior paese in questa classifica) è di 515 giorni, meno della metà, in Francia di 331, in Gran Bretagna di 217. In Italia ci vogliono ben novanta mesi, quasi otto anni, per riuscire a far mettere all'asta la casa di un debitore moroso. In Gran Bretagna ci vogliono 10 mesi, in Francia 17 e in Danimarca 6 mesi.
Un sistema talmente appensatito dovrebbe sembrare pura follia, ma dietro c'è un metodo. E' stato fatto apposta in questo modo per rendere indispensabili le figure che vi sono coinvolte. La moltiplicazione delle pratiche amministrative, delle procedure di approvazione e degli imbuti burocratici provoca un numero
estremamente alto di leve, per mezzo delle quali il governo può controllare, ritardare, seppellire o portare avanti un progetto. Ognuno di questi passi è una opportunità di pratica del potere e di nepotismo, è approvazione e richiesta di piaceri. Una "autostrada", le cui spese di costruzione raddoppiano, ha molti vantaggi – non solo per i politici, che incassano le tangenti, ma anche per chi ci lavora. Chiaro: per il resto del paese comporta svantaggi. Lì bisogna accontentarsi di infrastrutture di secondo grado, di alte tasse, di servizi scadenti e di un sistema che si è trasformato nell'esatto contrario di una società di servizi. E quindi non c'è troppo da meravigliarsi poi se si trova che il Global Competitiveness Index, l'indice della competitività economica, l'Italia si trova al 32° posto su 64.
In maniera incredibile Berlusconi è comunque riuscito a crearsi, presso il suo popolo, un'immagine da uomo miracoloso. In un'intervista all'inizio del 2008 un po' si lamentava, e un po' faceva lo spaccone, del fatto che era considerato una specie di rockstar o di re, il cui tocco ha un'efficacia magica. "Donne incinte mi chiedono di appoggiare le mani sul loro ventre. Altri vogliono che io tocchi loro gli occhi perchè non ci vedono bene... altri ancora – da non crederci – che gli tocchi la testa, perchè gli stanno diventando pelati. Però a questi dò il numero di telefono del mio specialista. E nel settembre 2008, in piena crisi finanziaria, Berlusconi rassicurava, dopo una serata passata in discoteca, che aveva
ancora energia sufficiente per tenere tutto sotto controllo: "Dopo tre ore di sonno ho abbastanza carica per altrettante ore di sesso". Ma per liberare l'Italia dal suo caos attuale ci vuole ben di più che la mano regale di Berlusconi e le sue vanterie erotiche.

domenica 15 febbraio 2009

Firenze lo sai


Nonostente tutte le manovre e manovrine che hanno cercato di svuotare di significato e contenuto le primarie per il sindaco di Firenze (e per il presidente della Provincia), oggi a Firenze si vota. Qui una presentazione, leggera e divertente ma con un buon fondo di verita', dei cinque candidati. Per chi fosse interessato a sapere come due dei maggiori indiziati alla vittoria passano la vigilia elettorale, ieri sia Renzi che Pistelli erano nello stesso cinema a vedere lo stesso film, Slumdog Millionaire. Anch'io ieri ero alla stesso cinema e oggi a Firenze a votare Lapo. Qua per trovare il tuo seggio.

giovedì 12 febbraio 2009

Parola d'ordine sicurezza


Le nuove norme presentate dal Ministro Alfano in un disegno di legge che regola le intercettazioni, e che presto sara' in discussione alle Camere, stanno preoccupando non poco i magistrati e gli inquirenti.
Il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini, pubblico ministero a Roma, ha applicato per Repubblica a un caso concreto, il rapimento di un bambino, la nuova disciplina delle intercettazioni, dimostrando come la nuova legge renda le indagini più difficili e meno efficaci. Come sempre parola d'ordine sicurezza: quella dell'impunita'.

Un caso disperato


Soy un caso Perdido, di Mario Benedetti scrittore e poeta urugagio perseguitato in patria e in Argentina per le sue idee politiche e secondo alcuni tra gli scrittore di lingua spagnola più popolari e più amati nel mondo.

(Via Concausa, qui la traduzione italiana).

Por fin un crítico sagaz reveló
(ya sabía yo que iban a descubrirlo)
que en mis cuentos soy parcial
y tangencialmente me exhorta
a que asuma la neutralidad
como cualquier intelectual que se respete

creo que tiene razón
soy parcial
de esto no cabe duda
más aún yo diría que un parcial irrescatable
caso perdido en fin
ya que por más esfuerzos que haga
nunca podré llegar a ser neutral

en varios países de este continente
especialistas destacados
han hecho lo posible y lo imposible
por curarme de la parcialidad
por ejemplo en la biblioteca nacional de mi país
ordenaron el expurgo parcial
de mis libros parciales
en argentina me dieron cuartenta y ocho horas
(y si no me mataban) para que me fuera
con mi parcialidad a cuestas
por último en perú incomunicaron mi parcialidad
y a mi me deportaron

de haber sido neutral
no habria necesitado
esas terapias intensivas
pero qué voy a hacerle
soy parcial
incurablemente parcial
y aunque pueda sonar un poco extraño
totalmente
parcial

ya sé
eso significa que no podré aspirar
a tantísimos honores y reputaciones
y preces y dignidades
que el mundo reserva para los intelectuales
que se respeten
es decir para los neutrales
con un agravante
como cada vez hay menos neutrales
las distinciones se reparten
entre poquísimos

después de todo y a partir
de mis confesadas limitaciones
debo reconocer que a esos pocos neutrales
les tengo cierta admiración
o mejor les reservo cierto asombro
ya que en realidad se precisa un temple de acero
para mantenerse neutral ante episodios como
girón
tlatelolco
trelew
pando
la moneda

es claro que uno
y quizá sea esto lo que quería decirme el crítico
podría ser parcial en la vida privada
y neutral en las bellas letras
digamos indignarse contra pinochet
durante el insomnio
y escribir cuentos diurnos
sobre la atlántida

no es mala idea
y claro
tiene la ventaja
de que por un lado
uno tiene conflictos de conciencia
y eso siempre representa
un buen nutrimeto para el arte
y por otro no deja flancos para que lo vapulee
la prensa burguesa y/o neutral

no es mala idea
pero
ya me veo descubriendo o imaginando
en el continente sumergido
la existencia de oprimidos y opresores
parciales y neutrales
torturados y verdugos
o sea la misma pelotera
cuba sí yanquis no
de los continentes no sumergidos

de manera que
como parece que no tengo remedio
y estoy definitivamente perdido
para la fructuosa neutralidad
lo más probable es que siga escribiendo
cuentos no neutrales
y poemas y ensayos y canciones y novelas
no neutrales
pero advierto que será así
aunque no traten de torturas y cárceles
u otros tópicos que al parecer
resultan insoportables a los neutros

será así aunque traten de mariposas y nubes
y duendes y pescaditos.

mercoledì 11 febbraio 2009

Bignami

Per chi era distratto, per quelli delle regole e della dottrina, in sette minuti un ottimo bignami dei Vangeli:



Avvenne che, in giorno di sabato, Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: “Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”. Ma egli rispose loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Mc 2,23-28 )

martedì 10 febbraio 2009

Avvoltoi


Ieri sera leggevo che Eluana se n'era andata, facendo tacere al Senato un imbarazzante Villari ci spiegava che non aveva "nemmeno le piaghe da decubito". Ho sperato che almeno questo mettesse fine a una delle piu' orrende strumentalizzazioni di cui ho memoria. Invece gli avvoltoi hanno subito cominciato a volare, a partire proprio da quella stessa aula dove si dovrebbe decidere in nome del bene di tutti i cittadini. Vergogna.
L'unico risultato di questo vociare, che neppure so gia' portera' a una legge sensata ed equilibrata sul testamento biologico, e' che moltissimi in Italia - ed io per primo - sono vicini in questo momento alla famiglia Englaro. Famiglia che, comunque la si pensi, ha dimostrato un coraggio e una determinazione invidiabile nell'evitare scorciatoie e convenienze, e nella volonta' del fare del loro caso anche un simbolo e una contraddizione. Spero, temo invano, che come spesso accade anche questa sia una contraddizione feconda.


lunedì 9 febbraio 2009

Coerenza


Al Senato, a tappe forzate, si discute questo:

Art. 1.

1. In attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita, l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi.

2. La presente legge entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
E si discute in poche ore su un tema cosi' importante dopo aver avuto a disposizione mesi per discutere in modo approfondito del tema, e dei DDL gia' presentati come quello del Senatore Marino. Si discute per emanare decreti che hanno l'unico obiettivo di rendere nullo quanto deciso in via definitiva dai tribunali e dalla Cassazione: dopo le leggi ad personam, ecco le leggi contra personam. I motivi sono ben rassunti oggi dal solito El Pais (via Ivan):

El dramático caso de Eluana Englaro pasará a la historia de Italia. Si no por cosas más profundas, que también, desde luego por la milagrosa transformación que ha operado en el primer ministro más mundano y liberal (según propia definición) que haya tenido el país. El pagano Silvio Berlusconi, divorciado, mujeriego, adúltero confeso y acumulador de poder y riquezas sin fin, ha visto la luz. En 17 años no había pronunciado en público una sola vez la palabra Englaro. En 48 horas, se ha convertido en el más ardiente agitador pro-vida de un país donde no faltan ese tipo de voces.

E' ovvio che al Governo di Eluana e del rispetto della vita non importa nulla. Altrimenti non avrebbe fatto approvare dallo stesso Senato, solo pochi giorni fa, norme aberranti che minano alla base il diritto alla vita e alla salute dei piu' deboli fra le persone che vivono nel nostro Paese. Berlusconi e i suoi scagnozzi, mentre si riempiono la bocca di paroloni come rispetto, vita e assassinio, hanno semplicemente colto l'occasione per imboccare la strada dello scontro istituzionale, per riparare agli occhi del Vaticano ai danni fatti nei giorni scorsi, e per spaccare in due il Partito Democratico, come sempre fragile di fronte a quella contrapposizione fra laici e "cattolici" su cui la destra ha buon gioco ma che non esiste nel mondo reale che il PD e' chiamato a rappresentare. Gli interventi oggi al Senato lo dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, in modo inequivocabile.
E la tattica funziona benissimo. Si moltiplicano le professioni di fede di chi, nel PD, ha sdegno per la strumentalizzazione del Governo, per il tentativo di umiliare il Parlamento e le sue funzioni, di porsi come organo onnipotente a di sopra del potere giudiziario, ma che domani al Senato votera' si'. Votera' si' per rispetto alla propria coscienza, ci dicono, per coerenza. La stessa coerenza che li ha portati, solo qualche mese fa al momento della loro candidatura, a firmare un programma elettorale che sosteneva:

Il PD riconosce il diritto inalienabile del paziente a fornire il suo consenso ai trattamenti sanitari a cui si intende sottoporlo, così come previsto dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione di Oviedo. Il PD si impegna inoltre a prevenire l’accanimento terapeutico anche attraverso il testamento biologico.

Si tengano la loro coerenza a singhiozzo. E' chiaro invece che oggi, comunque si pensi in merito alla storia di Eluana, in merito al testamento biologico, qualunque programma elettorale si sia firmato a marzo, nessuno possa permettersi di avallare una crisi istituzionale senza precedenti e il modo sconsiderato di procedere come quello di questo Governo. Credo che una materia cosi' delicata meriti non slogan e strumentalizzazioni, ma una discussione e una mediazione lenta e approfondita. Credo anche che sia del tutto irresponsabile anche da parte delle autorita' ecclesiastiche l'esprimere soddisfazione per le decisioni dell'esecutivo di questi giorni. Lo argomenta assai meglio di me Pietro Ichino nel suo intervento in Senato:

In consonanza con tanta parte di questa grande comunità di persone che nella tradizione biblica cercano il senso della propria vita, penso che la testimonianza di una Chiesa cristiana non debba mai consistere nell’indicare la soluzione giuridico-legislativa specifica da preferire, né tanto meno le concrete modalità dell’impegno politico; penso che essa invece debba educare i cristiani all’esercizio responsabile della propria coscienza, lasciando che proprio quest’ultima resti il punto di riferimento fondamentale per ciascuno di loro nelle scelte politiche, giuridiche, tecniche. Pietro Scoppola amava citare, a questo proposito, un’affermazione del Concilio Lateranense IV del 1215: “Quidquid fit contra conscientiam aedificat ad Gehennam” (“qualsiasi cosa che si faccia contro la propria coscienza prepara all’Inferno”). Ultimamente, la Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II ha detto, con altre parole, la stessa cosa (§ 16): “L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio”. Nelle materie che vanno “rese a Cesare” (Mt., XXII, 21) – e tra queste vi è certamente la materia della legislazione civile ‑ le scelte operative devono esprimere i valori in cui crediamo attraverso la mediazione della coscienza di ciascuno di noi. “Rendere a Cesare quel che è di Cesare” significa rispettare la laicità dello Stato, della sua politica, della sua legislazione. Questa laicità è sostanzialmente il metodo che consente a tutte le persone di buona volontà di trovare un terreno comune sul quale mettere in comunicazione le loro coscienze, ispirate a fedi e filosofie anche molto diverse, per cooperare nella ricerca delle soluzioni tecniche, politiche, legislative migliori per il bene del Paese. Quel terreno comune viene meno se c’è qualcuno che su di esso (quello, appunto, che il Vangelo ci invita a “rendere a Cesare”), si presenta con la verità in tasca, già bell’e confezionata, certificata con il sigillo della conformità alla volontà di Dio. Con gli occhi di chi legge la Bibbia, vedo in questa pretesa una violazione del secondo Comandamento: “non nominare il nome di Dio invano”.

domenica 8 febbraio 2009

Verità fatte di formule vuote



... fanno a chi parla più forte
per non dir che stelle e morte fan paura ...

venerdì 6 febbraio 2009

Siamo noi i bersagli


Appello al Pd e alle forze democratiche del nostro Paese. Per aderire qui.

Dalla fine della seconda guerra mondiale c'è una linea chiarissima e invalicabile che le grandi democrazie occidentali hanno tracciato tra sé e la barbarie dato dal ripudio fermo e inequivoco del fascismo, della xenofobia, del razzismo e delle forze politiche che li rappresentano. Razzismo e xenofobia sono scoraggiate con un continuo ed univoco lavoro di educazione e di prevenzione, le forze politiche che ne fanno una bandiera sono escluse dal governo perché nessuno - a destra come a sinistra - stringerebbe mai accordi con esse, anche a costo di perdere le elezioni. Perché un'elezione si può ben perdere, ma lo spirito democratico, perdere quello non si può. Con l'approvazione del pacchetto sicurezza l'Italia ha tristemente varcato quella linea; con l'infamia di norme che legittimano sinistre ronde di cittadini e consentono la delazione del malato al personale sanitario si è rotto definitivamente un tabù. Abbiamo chiesto al nostro partito di chiamare tutto il Paese alla mobilitazione, per una grande manifestazione di italiani e stranieri insieme, aperta alle forze sociali, alle realtà associative e alle coscienze democratiche di tutta Italia. Abbiamo chiesto ai circoli di mobilitarsi, informare, denunciare e 'segnalare' non gli stranieri ma quel legislatore che ha approvato una legge così radicalmente inaccettabile per un paese civile. Bisogna dire di no, con forza, manifestando tutti insieme. Perché quando c'è un colpo ai diritti umani, i bersagli non sono solo i più deboli, siamo tutti noi.

Che coraggio


Con un decreto legge il Governo vuole cancellare una sentenza passata in giudicato. Una cosa gravissima comunque la si pensi. Peraltro chiedendo il divieto all'autorizzata sospensione della alimentazione e idratazione fino al varo di una legge sul testamento biologico, che (perlomeno il testamento biologico stesso) non avrebbe alcuna applicazione al caso specifico. Il Capo dello Stato dichiara che non firmera' il decreto in quanto incostituzionale, e Berlusconi risponde prima di aver chiesto il parere di un Costituzionalista (che subito smentisce), poi che allora cambiera' la Costituzione. Dopo essersi astenuto dal mettere bocca nella questione non certo per rispetto ma per non perdere voti, adesso si getta a pesce nell'occasione di scatenare un conflitto istituzionale, di screditare Napolitano come un maniaco omicida e di mettere mano alla modifica della Carta. E soprattutto fiutando l'ocxcasione di distogliere il Vaticano e l'opinione pubblica dallo scivolone di ieri sui deliri xenologici leghisti legati al decreto "sicurezza". E gia' che c'e' insulta pure il padre di Eluana minimizzando la sofferenza per una situazione del genere: "fanno tutto le generose suore", fino a scadere nell'incredibile alludendo alla fertilita' della ragazza. Il Vaticano in tutto questo commenta "Che coraggio", come se uno come Berlusconi, con i suoi precedenti, fosse una sorta di Antigone moderna. Chi vuole un po' di vero coraggio lo trova qua.

Trionfi la giustizia proletaria


Via Spinoza e astromat, scopro che Max Planck, il padre della fisica quantistica a cui e' dedicata la serie di istituti di ricerca presso cui lavoro in Germania, si chiamava in realta' Marx Planck. Non vedo l'ora di lavorare nel nuovissimo Marx-Planck Institut, lanciato a bomba contro l'ingiustizia...

giovedì 5 febbraio 2009

Xenogogia / 2


I saggi Suro e Augusto mi tranquillizzano dicendo che alla Camera non passera' mai, che solo il solito rumore mediatico per far vedere che la Lega mantiene le promesse, poi il Vaticano protestera' e faranno marcia indietro. Sara' anche vero, anche se di questi tempi sul Vaticano di affidamento ce ne faccio poco. Certo e' che se anche fosse solo uno spot pubblicitario duroverde non c'e' da stare allegri: siamo ormai andati oltre la demagogia, dritti dritti nella xenogogia. Non basta piu' promettere a uso e consumo dell'avidita' e dell'egoismo, bisogna anche garantire che il privilegio agognato resti difeso nella sua torre d'avorio. E allora ben venga l'approvazione al Senato del DDL "sicurezza" (qui il testo). Nonostante una serie di emendamenti dell'opposizione che mettono sotto il governo (fermata il delirante fermo di 18 mesi nei CPT "a la Guantanamo", il tentativo di rendere impossibili i ricongiungimenti familiari, la possibilita' per le ronde di privati cittadini di girare armate e "cooperare nello svolgimento dell'attività di presidio del territorio" in pieno stile far west), nel pacchetto sicurezza che passa ora in discussione alla Camera restano un fantomatico registro dei senza fissa dimora, le ronde non armate ma probabilmente dotate di purghe, quel coltello dalla parte del manico per i datori di lavoro e questurini che il permesso di soggiorno a punti, la tassa da 80 a 200 euro sul permesso di soggiorno, 4 anni di carcere per chi viene beccato senza documenti in regola, e la rimozione della legge che vietava ai medici di denunciare i clandestini a cui prestavano cura. Nonostante l'obiezione di coscienza invocata da CGIL e CEI non abbia senso dal momento che i medici non sono comunque obbligati alla denuncia, e' di una gravita' assoluta che il migrante in condizioni di salute tali da richiedere un intervento medico d'urgenza non possa rivolgersi alle strutture pubbliche senza il timore di finire in galera per 4 anni. Senza poi contare le ovvie conseguenze per la salute anche di noialtri nella torre d'avorio...

A questo punto spero davvero che in piazza San Pietro o giu' di la' qualcuno si svegli dalla botta a base di incenso, revisionismo e messe in latino e faccia notare a tutti i baciapile delle destre, mentre si stanno stracciando le vesti per Eluana, che non brillano certo in coerenza evangelica nel proporre e votare certe immondizie, ovviamente contrarie a quelle tre o quattro semplici cose su cui Nostro Signore ha promeso che ci giudichera' nell'ultimo giorno ("...ero forestiero e mi avete ospitato..."). Che "non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio, che è nei cieli" (Mt 7,21). Oppure che gli italiani sani, i pochi che ancora non sono collegati all'interruttore generale del razzista xenogogico di turno, scendano in piazza a manifestare insieme ai medici il loro sdegno.

Ma mentre l'Italia sprofonda sempre piu' nell'emergenza (e rinnovo l'invito a esporre il bannerino sui vostri blog), dall'altra parte dell'oceano si aumentano i fondi federali per la copertura sanitaria di oltre 4 milioni di bambini non assicurati, tra cui, per la prima volta, anche le donne immigrate e i loro bambini.

Visti da qui / 2

Cannelloni, Luca Toni, Pepperoni Luca sei per me - NUMERO UNO

mercoledì 4 febbraio 2009

Ottimismo


Il PD alla camera vota quasi compatto per l'introduzione dello sbarramento al 4% nella legge elettorale per il Parlamento Europeo. Alla faccia dei pronostici e della prudenza: evidentemente si pensa che la mossa di non chiarire da che parte stare (socialisti europei ma anche liberal-democratici), unita a candidature come sempre di spicco, possa portare a confondere abbastanza le acque da consentire a sorpresa il passaggio della soglia di sbarramento...

Lupi e Pecorelle


A leggere i commenti in giro, non mi sembra per nulla chiaro che lo scioglimento dalla scomunica ha liberato i quattro vescovi lefevriani dalla pena canonica, ma non ha cambiato la situazione giuridica della fraternità di cui fanno parte, che, al momento attuale, non gode di alcun riconoscimento canonico nella Chiesa Cattolica. I quattro Vescovi, benché sciolti dalla scomunica, non hanno una funzione canonica nella Chiesa Cattolica e di conseguenza non possono esercitare lecitamente un ministero. Pur tuttavia, resta il fatto che togliere la scomunica a degli ultri-conservatori negazionisti a 24 dal Giorno della Memoria e il 50esimo anniversario della prima anticipazione del Concilio Vaticano II sia una mossa assolutamente inopportuna, incomprensibile ai piu' e mediaticamente deleteria. Quando dico che ci vorrebbe un Papa donna, fosse pure tedesca:

"Io auspico una chiarificazione piena della questione da parte del Papa e del Vaticano", ha detto Angela Merkel rispondendo a domande dei giornalisti durante una conferenza stampa col presidente del Kazakhstan, Nursultan Nararbajev, in visita a Berlino. "Io - ha continuato la Merkel - non sono solita prendere posizione su questioni interne della Chiesa. Ma questa è un'eccezione, perché siamo davanti a una questione fondamentale. A me sembra una questione fondamentale se una scelta del Vaticano può dare e diffondere l'impressione che la negazione dell'Olocausto sia possibile".

O magari fosse anche solo una con le idee chiare sulle pecorelle e sui lupi:



Per quanto riguarda invece lo strepito di questi giorni intorno alla vicenda di Eluana, tra chi grida all'assassinio e chi esulta per la vittoria finale sui bigotti, continuo a credere che il silenzio sia l'unica possibilita'. E una firma all'appello del Senatore Ignazio Marino e il sostegno alla suo DDL sul testamento biologico.

martedì 3 febbraio 2009

Non si spegne piu'


Rientrato dal Sudamerica in questa parte di mondo, mi accorgo che nel mentre niente e' cambiato, che l'emergenza razzismo cresce senza limiti.

Da Ciwati: Leggo da Repubblica: «Il Comune di Brescia ritira la delibera – che il giudice nei giorni scorsi ha bollato come discriminatoria – con cui aveva disposto un bonus bebè da mille euro per le famiglie di ogni bambino nato nel 2008, purché bresciano o figlio di almeno un genitore italiano. Nel provvedimento, la giunta spiega che “l’estensione del beneficio a tutti gli stranieri risulterebbe in contrasto con la finalità prioritaria di sostegno alla natalità delle famiglie di cittadinanza italiana che si prefiggeva questa amministrazione”». Per cui, se non si può fare per i soli bresciani, non si fa per nessuno. E quindi si afferma in modo ancor più chiaro che a essere finanziata era soprattutto la differenza tra chi è italiano e chi non lo è. La motivazione degli amministratori bresciani è che con i mille euro gli italiani si metterebbero a procreare, mentre gli stranieri già lo fanno. Cose dell'altro mondo. La Costituzione si è fermata a Brescia.

Da Don Zauker: Capodanno 2008, un ragazzo italiano di 22 anni stupra e picchia una coetanea nei bagni chimici del festival “Amore09” alla nuova Fiera di Roma. I Carabinieri arrestano il colpevole. «Davide, sei innocente, ti vogliamo bene». “Più verità, meno bugie!” “Chi parla male di te è perché non ti conosce.” Poche parole per dimostrare affetto all’amico reo confesso di stupro. Sono quelle apparse sui tre striscioni appesi di fronte alla casa del 22enne, a Isola Sacra. Li hanno attaccati e firmati nella notte su via Trincea delle Frasche i suoi amici e amiche, giovani donne coetanee di quella ragazza che nessuno di loro pensa bene di citare. Parole allucinanti che stridono con il silenzio assordante rivolto nei confronti della vittima.
Fine gennaio, un branco di rumeni aggredisce una coppietta appartatasi in auto, nei pressi di Guidonia. Rapina e stupro della ragazza. I Carabinieri arrestano i colpevoli. “All’uscita dalla stazione dei carabinieri di Guidonia dei sei romeni fermati per lo stupro c’è stato un tentativo di linciaggio da parte della folla che assedia la stazione. “Maiali, bastardi” e “Consegnatelo al padre della ragazza”: queste le grida delle decine di persone, per lo più ragazzi, che hanno tentato di aggredire uno dei romeni scortato dai carabinieri che lo hanno portato con difficoltà a bordo della gazzella. Anche l’auto dei militari è stata oggetto della rabbia della folla: alcuni hanno sbattuto ombrelli contro la carrozzeria, altri hanno dato calci e pugni all’auto. Stessa scena all’uscita degli altri fermati.”

Una parlamentare PD della delegazione radicale, Rita Bernardini, ha poi visitato in carcere a Guidonia gli autori dello stupro insieme a Sergio D’Elia, segretario dell’Associazione “Nessuno tocchi Caino”, in seguito alla notizia di maltrattamenti subiti dai sei dopo l'arresto. La deputata e' stata inondata da email di insulti che ha deciso di pubblicare: un terribile spaccato della bestia ormai slegata che si aggira per il nostro paese, dell'Italia perbenista da difendere a ogni costo con i vari decreti sicurezza.

Intanto a Nettuno l'altra sera un gruppo di tre ragazzi cercava, secondo la loro stessa confessione "uno che dorme in strada, non per forza un romeno o un nero": bastava un debole qualunque. Trovano Navte Singh, 35 anni, sikh che dormiva alla stazione da molte notti dopo aver perso il lavoro di muratore. I tre lo hanno insultato, gli hanno imbrattato il viso con uno spray, e quindi dato fuoco. Non riuscendo più a spegnere le fiamme sono scappati. Navte ora ha ustioni di terzo grado sul 40% del corpo, agli arti inferiori, alle mani, a parte dell'addome e al collo. Il sindaco della vicina Roma non trova di meglio che commentare cosi' gli avvenimenti giusto per trovare un alibi che solo a lui e ai suoi simili poteva venire in mente: "'Se qualcuno pensa che i recenti fatti di violenza, che hanno visto come presunti colpevoli delle persone immigrate, possano essere un alibi per ritorsioni xenofobe, si sbaglia di grosso. A nessuno e' consentito farsi giustizia con le proprie mani e tanto meno strumentalizzare politicamente il dolore delle donne che sono state violentate nei giorni scorsi''. E infatti alla giornalista del TG che realizzava un reportage sull'aggressione e' stato risposto cosi' da un giovane del posto: "Ma quel ragazzo che è stato bruciato? Beh, non era un ragazzo, quello lì, era un marocchino".

Chi getta acqua su un fuoco mai spento dovrebbe sapere bene che poi, come per Navte, non si spegne piu'. Chi semina cosi' (qua per un altro bignami video) non puo' che raccogliere frutti come questi, altro che sicurezza. Ma ci continuano a raccontare solo dei militari per le strade, anche se poi, dati alla mano, la realta' e' un'altra. Anche se l'allarme sociale destato dal presunto aumento dei crimini legati all'immigrazione e' solo una balla: dal 1990 al 2003 il numero di permessi di soggiorno in rapporto al totale della popolazione residente si è quintuplicato, mentre non c'è alcun aumento sistematico della criminalità, che anzi mostrerebbe una lieve flessione. Anche se devo sapere leggendo El Pais (!) in aereo che Angelica V., la ragazzina di 16 anni (che si e' poi rivelata non essere neppure Rom) accusata quasi certamente come capro espiatorio di aver tentato di rapire un bimbo a Ponticelli data la sola testimonianza della madre, e' stata condannata a 3 anni e 8 mesi in primo grado, perche' secondo i giudici "non c'e' motivo di dubitare della testimonianza della madre". Peccato che la madre fu arrestata nel 2004 per falsa testimonianza, intenta a proteggere il padre camorrista. Il presunto rapimento aveva poi portato al rogo del campo Rom di Ponticelli e poi di vari altri in Italia.

Insomma, mentre dall'altra parte dell'oceano tutto, ma proprio tutto, sembra cambiare, mentre i nostri connazionali oltremanica provano sulla loro pelle cosa sia la discriminazione, a chi e' a Roma non resta che partecipare questo pomeriggio alla fiaccolata per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria, di cui avevamo gia' parlato qui e qua, nel disinteresse della Chiesa che discute solo di Eluana e dei nazisti lefreviani. Oppure puo' sempre guardare Zoro per capire perche' da noi lo "Yes we can" e' solo utopia: