venerdì 30 ottobre 2009

La carta del masochista


Da ben prima dell'invenzione della ruota -sin da quando il primo geniale uomo delle caverne ebbe l'idea di avvolgere a spirale le foglie di banano per la pulizia del proprio deretano in caso di necessita'- l'umanita' discute di quale sia il modo migliore di appendere il rotolo di carta igienica al muro: A o B? Sopra o sotto?
In realta' la risposta e' semplicissima, e in poche righe vi convincero' che la posizione B e' senz'altro da preferire. Resta il dubbio di perche' tale fondamentale nozione non sia insegnata in ogni famiglia ai piccoli assieme al pater quando diventano abbastanza grandi da abbassarsi i pantaloni da soli, e soprattutto ai dipendenti delle ditte di pulizie negli uffici, treni e bagni pubblici vari. Anche se probabilmente questi ultimi lo sanno benissimo, e si divertono a piazzare apposta dalla parte sbagliata i rotoli per burlarsi di poveracci gia' costretti a rinunciare per i propri bisogni all'intimita' accogliente del bagno di casa loro. Servirebbe un decreto gabinetti per fare finalmente giustizia.

Ma veniamo al dunque. Come gia' notato prima, la carta igienica e' solitamente disposta su un rotolo a spirale (anche se i bagni piu' patrizi hanno degli orridi fazzolettini monopezzo creati appositamente per sporcarsi le mani), e presenta quindi una curvatura naturale, con la tendenza a giovarsi della gravita', che e' bene conoscere per trarre il meglio dalla nostra esperienza con questa soffice amica. Se maneggiata con attenzione e maestria, la carta igienica e' capace di procurare all'avventore pulizia e confort, ma se non le viene riservata la cura necessaria puo' essere una sorgente di frustrazione, rabbia, spreco e sporcizia: a chi infatti non e' mai capitato di rimanere in equilibrio su una gamba nel bagno piu' sporco della citta' con una mano a reggere i lembi dei pantaloni e l'altra nel vano e disperato sforzo di impedire al rotolo di carta di svolgere tutto il suo prezioso e soffice carico sul lurido pavimento umidiccio?

Vediamo allora con l'aiuto di qualche diagramma (tratto da questo post adatto a chi mastica un po' di inglese) e solide ragioni dialettiche perche' per evitare tutto cio' basta un semplice accorgimento. Sopra e' buono e giusto, e sotto e' il male assoluto.

Free Sheetage Viewing diagram

Primo punto: se il rotolo e' arrotolato da sopra, , la quantita' di carta visibile dal punto di vista dell'utente medio (escludiamo i sette nani e Brunetta) e' enormemente superiore, pur essendo anche minore il numero di pezzi pre-tratteggiati fluttuanti liberi nel vuoto dal grosso del rotolo. E come ogni cacciatore sa, prendere bene la mira e' sempre fondamentale per iniziare bene.

Paper Positioning diagram

Immaginiamo a questo punto di voler staccare, probabilmente con una mano sola mentre l'altra regge i pantaloni, un pezzo di carta per nettarci la' dove non batte (quasi) mai il sole. Per fare cio' sono di grande ausilio le linee pre-traforate che dividono ogni rotolo che si rispetti in tanti piccoli settori (~250 per rotolo), permettendo di strappare facilmente un pezzo di carta con un rapido movimento del braccio perpendicolarmente alla lunghezza della carta. Ovviamente nel fare cio' ognuno di noi celebra mentalmente l'inventore di tale tratteggiata genialita', ingiustamente ignorato dal'accademia del Nobel Svedese (pare infatti che il salmone e i mobili componibili procurino stitichezza...). Ed e' altrettantio ovvio a tutti il vantaggio in questo caso di avere a vista il tratteggio da seguire per strappare la carta, come illustrato dalla figura, anziche' tirare a indovinare la sua posizione nella zona d'ombra prodotta dal rotolo.

Mechanics of the One-Handed Tear diagram

Infatti lo strappo, spesso troppo o troppo poco energico, tende per forza di cose a non essere diretto solo perpendicolarmente alla carta nel caso che si cerchi di strappare dal basso, ma mantiene una componente lungo la vericale dettata dalla torsione del polso necessaria a porsi con la mano al di sotto del rotolo. Questo, in aggiunta al fatto che spesso non vedendo il tratteggio stiamo cercando di strappare in un punto sbagliato, porta irremediabilmente a una situazione tanto comune quanto incresciosa, specie nei bagni pubblici piu' umidicci in cui gran parte del rotolo viene sprecato per asciugare i densi e mucosi strati di sudiciume presenti a terra:

End Result diagram

Il corretto posizionamento del rotolo della carta igienica e' dunque fondamentale per evitare oltre a una sicura arrabbiatura anche lo spreco di una risorsa importante come la cellulosa. Nonostante l'attuale e inspiegabile indifferenza da parte di tutte le associazioni ambientaliste, potrebbe dunque essere questa la campagna fondamentale per la preservazione delle foreste del pianeta. Basti solo immaginare quanta carta viene risparmiata strappando esattamente il quantitativo necessario per la propria pulizia: e per poterlo fare, e' quasi sempre necessario, a meno di una botta di fortuna tanto rara quanto inaffidabile, che i rotoli siano correttamente montati. Salvate anche voi la vostra biancheria E l'ambiente: sopra e' giusto, sotto sbagliato.

Right vs. Wrong

Per chi volesse, e' possibile scaricare un ottimo pieghevole con i grafici di cui sopra da consegnare alla propria ditta di pulizie. Nella speranza che un giorno i bagni siano un posto migliore, dove venga premiato il merito e i rotoli montati dal di sopra.

martedì 27 ottobre 2009

Cambiare tutto, cambiare niente


La prima mossa di Bersani senza Rutelli sara' di allearsi con Rutelli.

domenica 25 ottobre 2009

Obiezioni


(da e di Galatea & Metilparaben)

- Buonasera, dottore.
- Buonasera, signora, mi dica.
- Guardi, io vorrei per favore la pillola abortiva... sa la RU non mi ricodo il numero...
- 486, signora. Però mi spiace, mica posso dargliela...
- Non può darmela?
- Eh, no...
- Ma come? Senta, io rispetto tutti, per carità, anche il Papa e tutti i credo religiosi...
- No signora mi scusi ma c'è un equivoco...
- Che Lei, in quanto cattolico sia contrario ai farmaci arbortivi capisco, per carità, però guardi, abbia pazienza, io proprio non me la sento di andare in ospedale, farmi ricoverare e farmi operare! Tutto perché Lei, caro signore, è obiettore!
- Signora, mi lasci spiegare...
- No, guardi, mi lasci spiegare lei, una buona volta: sono arcistufa del fatto che ogni volta che arriva in commercio qualche nuovo farmaco che a voi cattolici non sconfinfera...
- Signora la prego...
- ... mi tocca fare il giro del mondo! Ma Lei crede che sarei incinta se un altro stronzo di farmacista cattolico non mi avesse fatto perdere ore per darmi la pillola del giorno dopo?
- Signora, posso parlare?
- No che non può parlare! Io chiamo i carabinieri! Chiamo la polizia! Faccio un esposto in procura! Eccheddiamine, ho letto che la RU è commercializzata in italia, e anche se il cardinal non so cosa vi ha dato ordine di non venderela io a questo punto...
- Signora, aho, e adesso basta, parlo io! Chi lo conosce, 'sto cardinale, io sono pure ateo s'immagini! Si può sapere chi cazzo gliel'ha detto che le farmacie vendono la RU486?
- Be', ho letto che la CEI vietava ai farmacisti di venderla...
- La CEI? Come sarebbe a dire, la CEI?
- La CEI! La Conferenza Episcopale Italiana, ha presente? Le pare che farebbero tanto strepito se non la si potesse trovare liberamente in vendita nelle farmacie? Son mica scemi, eh!
- Signora, io non lo so che dice la CEI, ma so che la RU486 si può usare solo in ospedale, quali farmacie...
- E allora perché vietano ai farmacisti di venderla, sentiamo?
- Che vuole che ne sappia, io. Magari per eccesso di zelo, oppure perché manco sanno quello che dicono... O magari si riferivano alle farmacie ospedaliere, che ne so...
- Perché, ci sono delle farmacie apposta per gli ospedali?
- Eh, sì, signora mia...
- E una poveretta che legge il giornale, scusi, che ne sa?
- A me, lo chiede?
- ...
- ...
- Ho capito...
- ...
- Allora mi scusi, vado in ospedale e la chiedo lì, giusto?
- Giusto.
- ...
- ...
- Senta, già che a questo punto mi sa che devo ricoverarmi, mi dà per favore un paio di zoccoli, di quelli di legno, che me li porto in reparto al posto delle ciabatte?
- Eh, signora, non posso...
- Perché pure quelli li danno solo in ospedale?
- No signora, è che sono obiettore: sa com'è, legno, il taglio degli alberi...

sabato 24 ottobre 2009

Domani al seggio


Perche' domani bisogna andare a votare per scegliere il segretario del PD lo spiegano in molti, tra cui Leonardo: che forse esagera un po', ma ha ragione da vendere quando si domanda quale altro partito al mondo ti chiede direttamente un parere sulla segreteria, senza neanche farti una tessera. Ecco, uno dei motivi per uscire domani e cercare il seggio piu' vicino e' proprio per mantenere questa simpatica abitudine per tutte le cariche elettive, e non trasformare le primarie nelle ultimarie. Mai come questa volta infatti il risultato della consultazione e' stato piu' aperto, e con scenari cosi' diversi a seconda di chi vincera. Per chi si fosse distratto, Zoro fa un impeccabile bignami in chiaroscuro della campagna elettorale per la segreteria:



Chiudo con il PS di Francesco Costa: "Non spenderò una parola per convincere a venire a votare chi crede che si debba votare alle primarie per fare un dispetto a Berlusconi. Anzi, vorrei fare loro un appello accorato: restate a casa. La logica con cui verreste a votare ha fatto solo danni su danni, ha giustificato ogni mediocrità sull’altare del «non è il momento» ed è uno dei tanti fattori per cui ci troviamo dove ci troviamo. Non è il tempo delle prove di forza o delle spallate, questo. È tempo di scegliere un segretario. Le due cose non vanno bene insieme"

giovedì 22 ottobre 2009

Fare opposizione


Dal blog di Andrea Sarubbi, il risultato ottenuto dall'opposizione in merito alla stabilizzazione dei precari della scuola. Date le premesse, con il decreto del ministro MariaStellaSenzaCielo Gelmini che in pratica relegava i precari alle supplenza a vita, peraltro inutili per acquisire punteggio e anzianita', un piccolo, piccolissimo passo avanti. Dopo ore di battaglia, sia in Aula che in commissione, il PD e' riuscito a salvare le graduatorie ad esaurimento, vale a dire la fatica pregressa di 232.048 lavoratori che sui punteggi costruiti nel corso degli anni basano le speranze di una vita. Peccato che a questo nessun giornale, almeno on-line, dia il giusto spazio, neppure quelli che dovrebbero essere schierati da quella parte: evidentemente l'unico modo di fare opposizione che paga e' quello dove si urla senza stringere niente, ma che almeno ti fa notare.

martedì 20 ottobre 2009

Tvemonti e il posto fisso


Sull'ultima uscita a ruota libera (in spregio ad ogni azione concreta da lui intrapresa negli anni) di Tvemonti sul posto fisso come base della nostra societa', le repliche di Ivan Scalfarotto:

Come ho avuto occasione da osservare da vicino durante la mia vita professionale, invece, nella maggior parte dei paesi d’Europa si è scelta la strada mediana: quella di una contrattualizzazione completa del rapporto di lavoro con la garanzia di una rete di protezione forte (sia in termini economici che di formazione professionale) nei periodi di eventuale disoccupazione tra un lavoro e l’altro. Questo significa che, in costanza di rapporto di lavoro, il lavoratore gode della pienezza dei diritti (ferie, malattia, maternità, formazione professionale) ma non ha diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento.

In sostanza gli ordinamenti degli altri paesi europei si concentrano, come si dice spesso, sul tutelare la persona del lavoratore invece che il suo posto di lavoro. La tutela non si traduce nel fare in modo che il lavoratore sia inamovibile e resti il più possibile dov’è già, ma nel sostenerlo economicamente nel caso di difficoltà e agevolarlo nella ricerca di una nuova occupazione in quei casi in cui perda il posto di lavoro.



e di Federico Mello (bentornato!):

[...] Ma le sue dichiarazioni stimolano due ulteriori considerazioni.
La prima è che sul precariato e, ancora di più, sul nostro welfare antidiluviano e ingiusto, c’è un’ignoranza totale della nostra classe dirigente. A dodici anni dalla riforma Treu (1997) le divisioni, e le prese di posizione politiche in merito, sono ancora tutte su un asse “posto fisso” (che scalda il cuore ai nonni), e “precariato selvaggio” (che gonfia i portafogli degli imprenditori). Non se ne esce da questa dicotomia, e se CISL e UIL si giocano la loro partita padronale, il PD e la CGIL non sono mai usciti dall’immaginario filo-pensionati, e la riforma del welfare in senso “flexsecurity”, per loro, non è mai stata molto di più di una simpatica concessione da fare prima o poi ai giovani, così come gli sconti sulle ricariche telefoniche.

La seconda riflessione – aberrante a dirla tutta – è come in questo paese ormai non esista una realtà data, oggettiva, da analizzare e, per quanto riguarda la politica, da modificare. Esistono solo parole. Ognuno può dire quello che vuole. E anche il fiscalista Tremonti, interprete plastico del “liberismo dei privilegi” berlusconiano, può ora rimangiarsi la sua decennale storia di uomo di governo di questa destra anti-egalitaria e anti-sociale, con una frase buttata là, con una battuta. E noi, tutti dietro a rincorrerlo. Tanto vale tutto e il contrario di tutto in questo paese. Tranne la vita delle persone. E ancora di meno, quella dei precari.


sono abbastanza in accordo, e cosi' la pensiamo anche qua. Peccato che queste cose vadano pocchissimo di moda sia in Parlamento che nei sindacati: e infatti passa un giorno e arriva la risposta del governo a Tremonti sui precari della scuola. Roba da matti.

domenica 18 ottobre 2009

Berlusconizzazione


Ecco, ce l'ha fatta. Anche questo blog e' stato berlusconizzato. Il Sultano, una volta bocciata l'immunita' travestita da lodo Alfano, ha cominciato a dire prima che abolira' la par condicio, poi che cambiera' la Costituzione per eliminare la separazione fra potere giudiziario e esecutivo:

"Io sono per una riforma costituzionale che proprio prenda il toro per le corna e che faccia del nostro paese una democrazia vera non soggetta al potere di un ordine che non ha legittimazione elettorale"

In pratica vuole cancellare il paese dall'elenco delle democrazie, che sulla separazione dei poteri si fondano, come ci insegnavano gia' a scuola, pur di salvare patrimonio e impunita' al capo del governo. E lo fara' affidandosi al "popolo" istruito dalle sue TV, visto che finche' rimane in vigore la Costituzione gli impedisce di farlo direttamente in Parlamento: ma proprio per questo il suo bagno di popolo per purificarsi da ogni colpa fa ancora piu' paura.
E mentre spara queste bordate la reazione del tenutario di questo blog e' ormai diventata l'alzata di spalle di tutti gli italiani: "ma figurati". Poi pero' ci penso un po', e voglio vedere senza par condicio e i cannoni delle tv puntati - senza neppure il lacciuolo formale della par condicio - come va a finire un eventuale referendum tra un paio d'anni...

sabato 17 ottobre 2009

Soggetto politico


Dall'intervento di Luciano Tavazza, fondatore del MoVI (movimento di volontariato italiano) alla Marcia di Pentecoste dei ragazzi scout toscani al Cinema Aurora di Scandicci nel 1985:

Cari amici, qual è l’altra caratteristica del volontariato moderno? è quella con cui abbiamo aperto il discorso; di diventare soggetto politico.
Allora chiariamo ancora insieme a voi il senso del nostro cammino. Vedete qual è il problema che abbiamo davanti: ciascuno di noi ha dinanzi a sé due scelte, la prima è agire con tutte quelle cose che abbiamo messo in cortile soltanto per riparare i danni degli altri.
Insomma fare un pochino per tutta la vita i barellieri della storia….e ci sono molti cristiani cretini, che hanno due c, C.C., che quando leggono la parabola del Samaritano non riescono a capirla e allora sapete che cosa immaginano? Che la loro funzione oggi nella società moderna sia quella di accontentarsi di raccogliere i feriti, e ce ne sono di tanti tipi, voi me lo insegnate: carcerati, dismessi dai carceri, tossicodipendenti, ragazze madri, handicappati….abbiamo un’infinità di questi feriti….. e per tutta la vita dare una mano ai feriti.
Se ci sono dei feriti, cari amici, e se siamo della gente moderna, la nostra intelligenza ci dice: ma allora ci deve essere qualcuno che ferisce. Io non posso come uomo razionale e come cristiano che crede alla carità, accontentarmi per tutta la vita di attaccare cerotti o di portare barelle di feriti. Io devo guardarmi attorno e devo scoprire, con l’aiuto della mia associazione, delle mie ricerche, delle mappe che avete fatto, con questi strumenti che appartengono al mondo razionale, devo cercare di individuare le cause e i mandanti di queste povertà.
Io sono un liberatore, non sono un riparatore. Io so che la carità mi impegna dinanzi ad un bisogno immediato; non posso dire ad un affamato. ”Ripassa quando avrò cambiato le cose.”
Ma non posso neppure passare tutta la vita a mettere cerotti e a medicare feriti senza domandarmi dove sono le cause, dove sono i moventi.
E allora ecco, a cosa è chiamata la vostra azione se vuole avere un senso nella storia d’Italia? è chiamata non solo ad intervenire per sanare quello che deve essere sanato, ma anche ad agire perché si riducano le cause della povertà.

venerdì 16 ottobre 2009

Trattative


Pare che il Governo italiano tratti senza vergogna con tutti, dai talebani fino alla mafia. Tranne che con quei pericolosi comunisti della CGIL.

mercoledì 14 ottobre 2009

Aggravanti


Andrea Sarubbi spiega molto bene cosa sia successo ieri alla Camera, con il PD che fa pasticci anche quando batte la maggioranza, la Binetti che vota con la destra ancora una volta e UDC, PDL e Lega che assicurano ai bastonatori di omossessuali nella penisola di scampare qualunque aggravante, come accade ad esempio per i casi di razzismo. I sepolcri imbiancati dell'UDC e del PDL (tranne 9 deputati finiani dissidenti) esultano per il successo, sostenendo che con questa legge si sarebbe concesso un intollerabile privilegio agli omosessuali (ma anche, ci dicono, a pedofili, zoofili e quant'altro), violando l'articolo 3 della Costituzione. Strano che fino a ieri, quando si trattava di commentare il parere della consulta sul Lodo Alfano, nessuno da quelle parti sapesse neppure che esistesse un tale articolo. Strano anche che, nonostante l'"ovvio" contrasto con la Costituzione, esista gia' nel nostro ordinamento l'aggravante per razzismo (Legge n. 205 del 25-6-1993): qualcuno avverta la Consulta, possibilmente senza soffermarsi a pensare che l'aggravante per un procedimento penale non c'entra nulla con l'essere uguali di fronte alla legge, ma piuttosto si trova in perfetta armonia con lo stesso Articolo 3 visto che serve proprio a disencentivare una discriminazione, a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
E quindi largo al moltiplicarsi degli episodi di intolleranza verso gli omossessuali, largo a chi fa della paura del "diverso" uno strumento di governo. Peccato pero' che dai giornali e' impossibile capire bene cosa sia successo ieri, visto che l'unico risalto nel merito e' quello dato all'ennesimo caso Binetti: "Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato". Di sicuro le sue opinioni sull'omosessualita' come una malattia possono essere individuate come non compatibili con il manifesto dei valori del PD, che la Binetti ha ratificato senz che il dottore glielo ordinasse, e qualcuno lassu' finalmente se n'e' accorto...
Ecco per completezza l'allucinante testo votato ieri dalla Camera a sostegno dei manganellatori di diversi, e in contrasto con il Trattato europeo di Lisbona ratificato anche dall'Italia:

Seduta n. 231 di martedì 13 ottobre 2009
TESTO UNIFICATO DELLE PROPOSTE DI LEGGE: CONCIA ED ALTRI; DI PIETRO E PALOMBA: MODIFICA ALL'ARTICOLO 61 DEL CODICE PENALE, CONCERNENTE L'INTRODUZIONE DELLA CIRCOSTANZA AGGRAVANTE RELATIVA ALL'ORIENTAMENTO O ALLA DISCRIMINAZIONE SESSUALE (A.C. 1658-1882-A)

A.C. 1658-1882-A - Questione pregiudiziale
QUESTIONE PREGIUDIZIALE DI COSTITUZIONALITÀ

La Camera, premesso che:
il testo unificato delle proposte di legge n. 1658 e 1882, recante l'introduzione nel codice penale della circostanza aggravante inerente all'orientamento o alla discriminazione sessuale, presenta profili di violazione della Carta costituzionale;
1. (violazione dell'articolo 3 della Costituzione) - la disposizione viola il principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione con riferimento al canone della ragionevolezza in quanto:
l'inserimento tra le circostanze aggravanti comuni previste dall'articolo 61 del codice penale della circostanza di aver commesso il fatto per finalità inerenti all'orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento ivi compresi incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo eccetera;
non essendo possibile accertare nell'interiorità dell'animo l'autentico movente che spinge alla violenza, ne conseguirebbe che chi subisce violenza, presumibilmente per ragioni di orientamento sessuale, riceverebbe una protezione privilegiata rispetto a chi subisce violenza tout court. Si introdurrebbe quindi un trattamento diverso nella commissione di delitti non colposi senza alcuna ragionevole giustificazione;
2. (violazione dell'articolo 25 della Costituzione) - la norma si pone in contrasto con l'articolo 25 della Costituzione in quanto, in assenza di una nozione di orientamento sessuale, la circostanza aggravante, nella parte in cui dà rilevanza all'orientamento sessuale, viola il principio di tassatività della fattispecie penale, a tal fine si evidenzia come dell'espressione «orientamento sessuale» non sia data una definizione, né sia rinvenibile nell'ordinamento penale. L'espressione è estremamente generica in quanto può indicare fenomeni specifici come l'omosessualità oppure, più in generale, ogni «tendenza sessuale» comprendendo anche incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, masochismo e qualsiasi altro genere di scelta sessuale, che nulla ha a che vedere con l'omosessualità;
inoltre l'indeterminatezza concettuale dell'espressione orientamento sessuale non consente di individuare le fattispecie meritorie di una particolare tutela. Nel caso di specie la norma prevede come circostanza aggravante di reato una posizione soggettiva della persona offesa che non sempre appare meritevole di una tutela differenziata. Per comprendere appieno la censura di costituzionalità si osservi che ad oggi con riferimento alle particolari condizioni delle persone offese sono previste aggravanti unicamente per fatti commessi contro pubblici ufficiali, persone incaricate di pubblico servizio, persone rivestite della qualità di ministro del culto cattolico o di un culto ammesso nello Stato, ovvero contro un agente diplomatico o consolare di uno Stato estero nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio. Orbene, è di tutta evidenza che a differenza della disposizione in esame nei casi citati si tratta sempre di posizioni oggettive: la particolare qualità della persona offesa giustifica ictu oculi un aggravio di tutela in relazione alla particolarità delle funzioni svolte. Anche nelle ipotesi, pur presenti nell'ordinamento e derivanti dall'adempimento di obblighi internazionali, di aggravanti che si applicano quando il fatto è commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, si fa sempre riferimento a circostanze oggettive circa le condizioni della persona offesa,

delibera

di non procedere all'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 1658-1882-A.
n. 1. Vietti, Buttiglione, Rao, Capitanio Santolini, Volontè, Ciccanti, Compagnon, Naro.

martedì 13 ottobre 2009

Pillole europee


Via Distanti Saluti, ecco la ragione per cui Silvio si candidera' alle prossime elezioni europee.

domenica 11 ottobre 2009

Finmeccanica e il lavoro sporco


Da Nigrizia, un appalto da 300 milioni (pagato da noi) nell'ambito del'accordo Italia-Libia sui migranti a Finmeccanica. Quando il "lavoro sporco" dei libici con i migranti e' un affare per (quasi) tutti, tranne che per i piu' poveri.

Finmeccanica, tramite Selex Sistemi Integrati, ha firmato un accordo con la Libia, del valore di 300 milioni di euro, per la realizzazione di un grande sistema di protezione e sicurezza dei confini libici, in particolare quelli che guardano verso Niger, Ciad e Sudan da dove arriva il grosso dei migranti dall'africa subsahariana. La sicurezza dei confini sarà dunque affidata a sensori elettronici e Finmeccanica, in un comunicato, specifica che «la prima tranche di 150 milioni di euro è già operativa» e che Selex «addestrerà gli operatori, i manutentori ed assicurerà le opere civili necessarie».
L'intesa è in attuazione di uno specifico articolo del Trattato di amicizia italo-libico firmato da Berlusconi e Gheddafi il 30 agosto 2008. La Libia si è impegnata a bloccare il flusso di migranti solo qualora il nostro paese avesse finanziato una sorta di muro elettronico a protezione del confine libico rivolto al Sahara. Così Finmeccanica ha avuto l'appalto, finanziato al 50% dai contribuenti italiani e per il restante 50% dall'Unione europea, per rendere meno poroso l'attraversamento del Sahara da parte dei migranti.
Con questo appalto l'Italia delega il "lavoro sporco" alla Libia e cerca di evitare il più possibile i respingimenti in mare, che le hanno causato ripetute accuse di mancato rispetto del diritto internazionale. Inoltre Finmeccanica, che ha quale azionista di riferimento il ministero dell'economia, si rafforza in un settore emergente, quello della homeland security, la sicurezza interna. Un mercato in forte crescita: a libello mondiale vale 45 miliardi di dollari nel 2006, che diventeranno 100 miliardi nel 2016. Secondo Per Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica «In Libia ci sono varie prospettive e questa commessa costituisce un'importante referenza anche per altri paesi».

venerdì 9 ottobre 2009

Toccare il Fondi


Desta sempre piu' preoccupazione l'avanzare della criminalita' organizzata nel sud Pontino, tanto che un anno fa il prefetto di Latina ha chiesto lo scioglimento del Comune di Fondi per iniltrazione mafiosa. Lo domanda non era stata ancora accolta dal Consiglio dei Ministri, perche' per ammissione dello stesso Berlusconi "alcuni ministri sono contrari". Eppure si tratta di brutte storie fatte di assunzioni sospette, speculazioni edilizie con conflitti di interesse, scambi di voti, i soldi della 'ndrangheta reinvestiti in cantieri e negozi: ma forse sono contrari proprio per questo. Qualche giorno fa la maggioranza di centrodestra (con Udc) di Fondi si era dimessa, ufficialmente perche' "non reggiamo più al peso, alle pressioni politiche e mediatiche: era ora di finirla". In realta' si e' trattato di un escamotage per potersi ricandidare, con la complicita' del Consiglio dei Ministri, che ha infatti «preso atto oggi dello scioglimento del Consiglio comunale di Fondi. I cittadini andranno a votare a marzo», comunica il responsabile del Viminale, Roberto Maroni. «L'amministrazione comunale non c'è più», dunque: «Il problema è stato risolto. Io ho proposto di scegliere la via della democrazia, che è sempre meglio di ogni commissariamento. Le prossime elezioni si terranno dunque a marzo e il popolo sovrano sceglierà la nuova amministrazione comunale». Popolo sovrano che si trovera' sulla scheda gli stessi politici indagati per collusione mafiosa, dato che per il mancato scioglimento della giunta tutte le norme restrittive approvate nel pacchetto sicurezza per indorare la pillola razzista della lega sono carta straccia. Niente piu' divieto agli amministratori e ai consiglieri di ricandidarsi in caso di scioglimento per mafia, e niente rimozione dei responsabili tecnici e dirigenti amministrativi sospettati di collusione.
Questa e' la vera volonta' di questo governo nella battaglia per la giustizia e la legalita'. E infatti subito dopo, nel corso della stessa conferenza stampa, Maroni come se niente fosse passa ad illustrare tutte le mirabolanti misure adottate dal governo Berlusconi per contrastare la mafia. "Il ministro dell'Interno ha dichiarato guerra alla mafia... ma a me come mafioso non ha ancora preso", scherza Berlusconi, che poi si lascia andare a un fantastico lapsus Freudiano sui 200 milioni di euro che ha dovuto spendere per i giudici...

Una beffa dopo l'altra


Nonostante gli sforzi, gli inni, e "la tua mano e' qua". Nonostante il "decisivo" intervento tra Russia e Georgia, tra Bush e Putin che ha scongiurato la guerra nucleare, nonostante il trattato con la Libia che ha salvato l'Europa dall'invasione di migranti, nonostante l'autoinvito in occasione dell'accordo Russo-Turco per il gasdotto Southstream, nonostante il grande impulso dato al rispetto e alla parita' fra uomo e donna. Nonostante tutto questo, il Nobel per la Pace e' stato assegnato a quell'abbronzato di Barack Obama, uno che ancora non ha dimostrato nulla, che ruba i discorsi al nostro premier. Compreso quello gia' storico al Cairo che probabilmente gli e' valso il riconoscimento del prestigioso premio svedese dopo aver segnato una svolta nelle relazioni tra Occidente e Islam. Per il povero Silvio, una beffa dopo l'altra in una settimana da dimenticare...

giovedì 8 ottobre 2009

Perche' il lodo e' un lodo


Dal sito dell'Accademia della Crusca, praticamente miei vicini di casa, un breve riassunto di perche' il lodo si chiama lodo. e' un po' datato per cui si ferma al lodo Schifani, ma il resto e' di facile estrapolazione:

Negli ultimi tempi, con i recenti fatti politici e giudiziari, è tornato in auge un termine proprio della lingua del diritto, lodo, usato, e talvolta abusato, nei giornali e in televisione, ma raramente spiegato al largo pubblico. Si tratta di una parola antica, derivante dal latino medievale laudum, che aveva significato di ‘approvazione [data dal signore feudale]’, forma deverbale di lodare, verbo che è attestato nell’italiano antico con significato di ‘arbitrare’, nel 1353 ad Orvieto e nel 1374 in un documento amiatino; nel senso di ‘giudizio scritto’ laudum è attestato a Piacenza nel 976.

Il significato di lodo riportato nel Grande Dizionario della Lingua Italiana fondato da S. Battaglia (Torino UTET, 1961-2002) è ‘decisione con cui un arbitro o un collegio di arbitri dirime (non di rado in via equitativa) una controversia; sentenza arbitrale. – Anche: compromesso, accordo fra parti aventi interessi contrastanti’. Bisogna precisare, seguendo il Nuovo Etimologico (a cura di M. Cortelazzo e P. Zolli, Bologna, Zanichelli, 2002), che il lodo, cioè la ‘decisione degli arbitri’ acquista efficacia di sentenza giudiziale quando sia dichiarata esecutiva con decreto del pretore. Nel Dizionario Etimologico Italiano (a cura di C. Battisti e G. Alessio, Firenze, Barbèra, 1975) si fa riferimento all’uso del termine nella vecchia amministrazione comunale veneta per regolamentare i rapporti delle proprietà confinanti.

Nella storia della Repubblica italiana il primo caso di lodo fu il cosiddetto lodo De Gasperi, una soluzione mediatrice su questioni di politica agricola che si tradusse poi in legge. I recenti fatti di attualità, dopo il lodo Mondadori, hanno rilanciato il termine anche se resta incerta la forma con cui passerà alla storia la legge recentemente approvata, che prevede la sospensione dei processi per le cinque più alte cariche dello Stato (i presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio dei Ministri e della Corte Costituzionale). La prima formulazione della mediazione tra chi sosteneva la prosecuzione senza condizioni del processo a Berlusconi e chi invece mirava all’immunità e quindi impunità dell’imputato, è da attribuire a Maccanico e quindi la prima denominazione è stata quella di lodo Maccanico: nel tentativo di conciliare i due diversi schieramenti e di evitare i danni della legge Cirami (che poi è passata e ha provocato il temporaneo accantonamento del lodo Meccanico), Maccanico aveva proposto la sospensione del processo senza l’impunità formale. Si è passati poi, attraverso alcuni correttivi (il provvedimento non riguarda i coimputati per cui, ad esempio, il processo Previti continua; è prevista la continuazione delle indagini preliminari mentre viene sospesa la fase processuale) incoraggiati anche dall’avallo del Presidente della Repubblica prima dell’approvazione della legge in Parlamento, al lodo Schifani che poi è la legge effettivamente approvata e ormai in vigore. Nella stampa si alternano tutte le possibili varianti, da lodo Maccanico a lodo Ciampi a lodo Schifani e anche lodo Maccanico-Schifani, per cui non ci resta che aspettare per vedere quale sarà la forma che si affermerà o se invece la legge sarà annullata per incostituzionalità o abrogata attraverso referendum.

Resta un ultimo interrogativo: perché si continua a chiamare lodo un provvedimento che ha compiuto l’iter di una legge vera e propria e ha adesso l’efficacia e la forma di una Legge dello Stato? Al momento della proposta iniziale si trattava effettivamente di lodo nella sua accezione di documento compromissorio e frutto di una mediazione tra parti diverse, e in questa forma è stato reso noto e diffuso dagli organi di stampa; secondo la normale consuetudine del linguaggio giornalistico è stato poi mantenuto questo termine che si è cristallizzato, nelle diverse forme che abbiamo visto, anche nel corso della sua evoluzione fino all’approvazione e trasformazione in legge. La scelta iniziale da parte degli organi di stampa di utilizzare questo termine ha determinato il processo identificativo, per cui lodo Maccanico rimandava a quel particolare provvedimento e, in questa forma, è stato diffuso e si è radicato anche nell’uso comune; passare dalla denominazione di lodo a quella di legge avrebbe creato ambiguità e la possibilità di un mancato riconoscimento dell’oggetto di riferimento da parte di tutti coloro che non hanno seguito la vicenda in tutti i suoi delicati e intricati passaggi.

A cura di Raffaella Setti
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca



mercoledì 7 ottobre 2009

Ma non la sua applicazione


Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Costituzione dellaRepubblica Italiana, Articolo 3

Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione.

L. 124/2008, comma 1

Nell'ambito dell'udienza per la sentenza sulla Costituzionalita' del Lodo Alfano da parte della Consulta, l'avvocato di Berlusconi Ghedini ha dichiarato che "la legge è uguale per tutti, ma non la sua applicazione". Oggettivamente sarebbe l'unico modo per far passare per costituzionale un obbrobrio come il Lodo Alfano. Second Pecorella invece, oggi il premier «ha una investitura diretta dalla sovranità popolare». Si vede che vive in un altro paese in cui vige una lgge elettorale diversa. Ecco invece cosa rischia Berlusconi se il Lodo non fosse approvato.
”Beniamino sentì qualcuno strofinargli il naso sulla spalla. Era Trifoglio. I suoi occhi, logorati dall’età, erano più velati che mai. Senza dir nulla, tirandolo delicatamente per la criniera, lo guidò fino all’estremità del granaio dove erano scritti i Sette Comandamenti. (…) Non c’era scritto più niente, se non un unico Comandamento che diceva: Tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri."

George Orwell, La fattoria degli animali

martedì 6 ottobre 2009

Fininvest e Giussano



Ecco, in un blog di un paese normale adesso saremmo tutti a ridere del filmone su Alberto da Giussano (anzi, sul Barbarossa), dei lumbard sceneggiati da comparse rumene, e di Bossi che ripete che e' un capolavoro nonostante tutti gli sfondoni di cui e' fatto. E invece ci tocca sottolineare l'incredibile: nonostante per la seconda volta sia stato riconosciuto colpevole di corruzione in una sentenza, Berlusconi resta al suo posto "per non tradire il mandato degli elettori". Il tutto mentre i suoi collaborat... ehm, dipendenti gridano al "progetto eversivo", convocano una manifestazione contro la sentenza di risarcimento danni al gruppo De Benedetti da parte di Fininvest nella vicenda del Lodo Mondadori, senza pero' spiegare ai comuni mortali per quale motivo mai intralcerebbe l'operato del Governo. E pensare che quattro ministri inglesi hanno lasciato il governo britannico alla vigilia delle Europee in seguito a uno scandalo dei rimborsi gonfiati che riguardava qualche taxi finto o una notte in hotel con la moglie. O al deputato tedesco dimessosi per una storia di utilizzo di miglia premio Lufthansa utilizzate per uso personale ma accumulate sul lavoro. In Italia si parla di una delle case editrici più grandi del paese acquistata grazie ad una gigantesca corruzione, ma il golpe e' dei giudici e dei giornali in mano alla sinistra. E avvocati vanno in televisione a dire che il loro assistito e' stato giudicato in sede penale completamente estraneo alla vicenda, quando si e' salvato solo per la prescrizione senza che nessuno osi smentirlo. Probabilmente ha ragione Ellekappa, Berlusconi ha lo stesso problema con le sentenze e con le donne: se non le paga non sono carine con lui.

domenica 4 ottobre 2009

Liberta' di stampa

Questa la liberta' di stampa secondo la sala congressi dell'Istituto Veneto di Scienza, Lettere e Arti di Venezia dove mi trovo per una riunione e da dove ho cercato di contattare il sito de L'Unita':


questa la liberta' di stampa secondo Minzolini al TG1, e questa quella di Saviano e dei tantissimi che ieri erano a Roma a dire che non ci stanno.

venerdì 2 ottobre 2009

Errare humanum est...


... pero' a perseverare sulle assenze decisive tanto una bella figura non si fa. E' vero che essere tutti presenti sarebbe servito a poco, ma dopo una bella figuraccia ricascarci subito non e' il massimo. Andrea Sarubbi prova a spiegare qui perche' aver recuperato 40 voti e' gia' qualcosa, e perche' per ogni deputato dell'opposizione ne sarebbe entrato uno del PDL, ma almeno vi fa leggere l'intervento di Alberto Fluvi, capogruppo PD in commissione Finanze, che rispiega lo scudo fiscale per chi era assente. Qualcuno segnala che, anche in questo caso, e' vergognosa la solita cosina che si chiama conflitto di interessi...