68 anni dall'eccidio di Radio Cora a Monte Morello
Radio CORA (acronimo per COmmissione RAdio) fu un'emittente clandestina, approntata e gestita da membri del Partito d'Azione fiorentino, che dal gennaio al giugno 1944 mantenne i contatti tra la Resistenza toscana e i comandi alleati.
La prima sede della radio clandestina fu in Piazza Indipendenza e successivamente fu ripetutamente spostata in altre sedi per sfuggire alla caccia di tedeschi e repubblichini.
L'ultima sede di Radio CORA fu in uno stabile di Piazza d'Azeglio dove i tedeschi irruppero il 7 giugno 1944, 68 anni fa: un giovane speaker, Luigi Morandi, tentò un'estrema difesa e riuscì ad uccidere un giovane soldato tedesco, prima di essere ferito a morte.
Nell'ambito della retata vennero arrestati altri collaboratori: Enrico Bocci, Carlo Campolmi, Maria Luigia Guaita, Giuseppe Cusmano, Gianfranco Desiderio Gilardini (detto "Franco") e Gilda La Rocca. Il capitano dell'Aeronautica Italo Piccagli si consegnò spontaneamente ai repubblichini, sperando di scagionare gli altri.
Nei giorni successivi Italo Piccagli, Enrico Bocci e quattro dei soldati alleati che erano stati paracadutati vennero portati vicino al torrente Terzolle in località Cercina, su Monte Morello, e fucilati assieme alla partigiana Anna Maria Enriques Agnoletti e ad un partigiano cecoslovacco.
Il corpo di Enrico Bocci non fu mai ritrovato. Gli altri componenti furono prima portati a Villa Triste per essere torturati e poi inviati nei lager in Germania ma Gilda La Rocca, Gianfranco Gilardini e Maria Luigia Guaita riuscirono a scappare dal treno e ad evitare la deportazione.
Enrico Bocci, Italo Piccagli, Luigi Morandi e Anna Maria Enriques Agnoletti, furono insigniti della Medaglia d'Oro al valor militare alla memoria; un monumento fu eretto a Cercina per ricordare le vittime.
Domenica alle 11,30 a Cercina si svolgerà una manifestazione celebrativa presso l’area monumentale del bosco, con gli interventi del sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, di Roberto Corsi del direttivo provinciale dell’Anpi e di Valdo Spini, della Federazione regionale delle associazioni Antifasciste e della Resistenza.
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