Sacco e Vanzetti
(Bartolomeo Vanzetti al figlio di Sacco, Dante - 1927)
Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti, furoono processati negli anni 20 per l'accusa di omicidio di un contabile e di una guardia. Nonostante sulla loro colpevolezza fossero palese molte incongruenze anche all'epoca del loro processo, inclusa una confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros che li scagionava. A causa delle loro idee politiche e della loro partecipazione attiva nel movimento operaio, il giudice Webster Thayer li definì senza mezze parole due bastardi anarchici durante il processo.
Nicola e Bartolomeo, arrivati negli Stati Uniti tra il 1908 e il 1909, lavorarono il primo in una fabbrica di calzature, e il secondo prima come operaio e poi in proprio come pescivendolo, dopo che in seguito all'organizzazione di uno sciopero nessuno volle piu' dargli lavoro. Dopo essere fuggiti in Messico per evitare la chiamata alle armi nel 1916, tornarono nel Massachusetts dopo la guerra, non sapendo di essere inclusi in una lista di sovversivi compilata dal Ministero di Giustizia, né di essere pedinati dagli agenti segreti USA. Nella stessa lista era incluso anche un amico di Vanzetti, il tipografo Andrea Salsedo. Questo, il 3 maggio 1920 venne assassinato dalla polizia, che lo fece cadere dal quattordicesimo piano di un edificio appartenente al Ministero di Giustizia. Sacco e Vanzetti organizzarono un comizio per far luce su questa vicenda il 9 maggio, ma i due vennero arrestati prima dell'evento, per essere stati trovati in possesso di volantini anarchici e alcune armi. Pochi giorni dopo vennero accusati anche di una rapina avvenuta a South Braintree, un sobborgo di Boston, poche settimane prima del loro arresto; in tale occasione erano stati uccisi a colpi di pistola due uomini: il cassiere della ditta (il calzaturificio «Slater and Morrill») e una guardia giurata.
Dopo un processo sommario e condizionato dal clima politico americano dell'epoca, caratterizzato dalal caccia al comunista e dalla repressione die movimenti operai, furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927, 85 anni fa, nel penitenziario di Charlestown.
Solo 50 anni dopo, il 23 agosto 1977, il governatore del Massachusetts M. Dukakis emanò un proclama che assolveva i due uomini dal crimine, dicendo: «Io dichiaro che ogni stigma e ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti».
Dal film "Sacco e Vanzetti" di Giuliano Montaldo, il discorso effettivamente pronunciato all'ultima udienza da Bartolomeo Vanzetti alla corte: