venerdì 8 agosto 2008

Tregua olimpica o guerra infinita?


Alla faccia dello spirito di Olimpia, mentre a Pechino iniziano tra le polemiche le Olimpiadi, in Georgia esplode definitivamente una crisi con conseguenze mica da ridere. In soldoni, gli USA vogliono espandere la loro egemonia in zone chiave quali il Caucaso e l'est Europa, e al vertice NATO ad Aprile tentarono in ogni modo l'annessione dell'Ucraina e della Georgia, poi bocciate per l'intervento dei paesi europei, Francia in testa. Tuttavia, con gran scorno di Putin che teme ovviamente l'avanzare americano nelle zone ex-sovietiche, la Georgia, in cui transitano gasdotti di fondamentale importanza, insiste nell'intento. Mentre comincia ad attrezzarsi per le rinnovate ostilita', il gigante russo decide di contrastare i piani georgiani appoggiando i separatisti di Ossezia meridionale e Abkhazia, due zone georgiane autonome, e dichiaratesi unilateralmente indipendenti nel 1991, che gli Usa hanno poi praticamente lasciato in protettorato alla Russia in cambio della non opposizione all'indipendenza del Kosovo. Comincia quindi l'escalation, in cui i Russi soffiano sul fuoco del separatismo per tamponare l'influenza americana nell'area, e i Georgiani cercano di approfittare delle spalle coperte dall'alleato americano per riprendere il controllo delle provincie ribelli. Fino ai morti di oggi. Fino ai bombardamenti d’artiglieria che continuano a Tskhinvali, capitale dell'Ossezia, e nei villaggi che la circondano, aumentando la possibilità del coinvolgimento di altre aree e dell’escalation del conflitto nell’intera regione. Si prepara un nuovo macello, un nuovo capitolo della guerra globale, o "infinita" come la defini' la stessa amministrazione Bush, per l'accaparramento delle risorse energetiche e di postazione strategiche? Una guerra che ha ormai nuovamente strappato al diritto, dopo la parentisi alla fine del secondo conflitto mondiale, il ruolo di istituzione suprema di regolamentazione dei rapporti internazionali. Una guerra pervasiva, ubiquitaria, molecolare, che utilizza i piccoli contrasti locali per i propri scopi globali ,e che si e' ormai posta come nuova modalita' dei rapporti pubblici del nuovo millennio. Per salvare dal disastro una frazione piccola dell'umanita', mentre gli altri rimangono soltanto eccedenze e pedine da giocare per i propri scopi. E intanto arde sempre piu' ipocrita tra i potenti della terra la torcia olimpica...

Nessun commento: