La guerra come l'abbiamo vista
Mancano poche ore all'atteso discorso di Bush sulla futura strategia del Pentagono in Iraq. Proprio qualche giorno fa un gruppo di militari USA prossimi al ritorno in patria dopo 15 mesi al fronte spiegano in una lettera al New York Times la guerra "come l'hanno vista".
E' un'analisi sorprendentemente lucida della situazione, che mette in evidenza la difficolta' da parte Americana di gestire una situazione ormai sfuggita di mano, tra minoranze, bande, lotte intestine tra Sciiti e Sunniti, condizioni disastrose della popolazione. "In un ambiente senza legge dove uomini armati governano le strade, sbrigare le faccende quotidiane e' diventato un atto di resistenza alla morte. Quattro anni di occupazione e non siamo riusciti a mantenere alcuna promessa, abbiamo sostituito la tirannia del partito Baath con una tirannia Islamista, con la guerriglia e la violenza criminale. Quando la preoccupazione principale di un Iracheno medio e' come e quando verra' ucciso, possiamo a mala pena sentirci ripagati quando porgiamo un pacco di aiuti. Come un iracheno ci ha detto qualche giorno fa con profonda rassegnazione, -Abbiamo bisogno di sicurezza, non di cibo gratis-".
La lettera fa capire come ormai anche i soldati americani sono consapevoli di aver forse ottenuto una vittoria militare, ma di essere stati sconfitti sul piano politico, di non essere stati in grado di gestire una situazione esplosiva, e che questo sara' alla fine fatale all'impresa in Iraq: "In conclusione, dobbiamo riconoscere che la nostra presenza potra' aver liberato l'Iraq dalla morsa di un tiranno, ma li ha anche privati del rispetto di se stessi. Si renderanno presto conto che il modo migliore di recuperare la loro dignita' sara' chiamarci per quello che siamo - una forza di occupazione — e costringerci a ritirarci".
A poche ore dal rientro in patria, due di loro non ce l'hanno fatta. Sono stati uccisi in un agguato. Un altro e' stato gravemente ferito alla testa. Vedremo quale sara' la risposta di Bush a tutto questo.
1 commento:
Si ritirano, anche se per Bush solo "perche' stanno vincendo": http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=68897
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