Non dico il tuo nome
Tessuto della materia di cui sono fatti i miei sogni,
tu respiri, bambino, nei posti dove il Signore
ha accarezzato il mio cuore:
nell’aria fresca verso sera,
scalpitante nei castelli antichi,
occhieggi ancora dalle casette di montagna,
quiete nel buio
e voglio tenerti ancora
un pochino qui,
pensare per te
che solcherai cieli e esplorerai mondi,
che avrai un cuore capace
di slancio e abbandono,
che forse porterai i miei occhi in giro per il mondo.
Ti penso come ancora il mio principe
E non voglio darti a nessuno
Solo tenerti col tuo babbo,
che mi capisce come una carezza,
come un miracolo.
Ancora un poco qui,
e poi nel mondo.
S.U.
Nessun commento:
Posta un commento