venerdì 19 giugno 2009

Coerenza referendaria


La cronistoria di alcune dichirazioni di Di Pietro sul Referendum elettorale di Domenica:

24 Luglio 2007 (alla consegna insieme a Segni e guzzetta delle firme raccolte anche grazie ai banchetti dell'IdV):
Per noi dell’Italia dei Valori, la partecipazione al referendum significa mettere in gioco la nostra stessa esistenza. Noi vogliamo tirarci fuori dalla logica dell’interdizione, vogliamo un sistema bipolare vero: con due blocchi
.

2 Maggio 2009:
Se non passa il si' la democrazia e' gia' morta.


6 Maggio 2009:
L'Italia dei Valori e' sempre stata referendaria e vuole scardinare questa legge elettorale. Ma con questo referendum si passa dalla padella nella brace e si rischia di avere un Parlamento in cui Berlusconi nomina la maggioranza assoluta dei membri

13 Maggio 2009:
La vittoria del sì al referendum finirebbe per uccidere la democrazia

15 Giugno 2009:
Non si puo' permettere di andare verso un regime, con una legge che permetta a un partito del 30% di occupare il 60% dei seggi in Parlamento e riformare la Costituzione da solo

E se potrei in teoria dar ragione a chi mi dice che cambiare idea e' sempre lecito, e' pero' evidente in questo caso che l'unica cosa ad essere cambiata sono le opportunita' politiche immediate dell'IdV dopo l'affermazione alle europee. E per completezza come non citare chi invece si spaccia per promotore di idee grandi a sinistr, ma che ha cambiato in un sol giorno i valori di riferimento, e, dopo essersi scandalizzato (giustamente) per l'invito all'astensione di Ruini nel 2005 sulla procreazione assistita chiama esattamente alla stessa operazione i suoi elettori?

Qui invece si continua a pensarla cosi' sui tre quesiti.

4 commenti:

Der Pilger ha detto...

Oggi alla Tavola Rotonda, quella in caffetteria per intenderci e dopo una mattonella di pesce con capperi, si e' concluso che per l'italia non c'e' piu' speranza.
Vero e' che si era tutti vecchi barbogi.

beffatotale ha detto...

suvvia, ce l'hanno ancora iraniani e indios peruviani...

Anonimo ha detto...

L'importante e' essere coerenti!

Der Pilger ha detto...

indios peruviani e iraniani hanno ben chiaro quale sia il problema, per cosa si debba combattere, sanno chi sia il nemico e conoscono il prezzo della lotta.
Agli italiani e' chiaro quale sia il problema? Sanno per cosa combattere? Riescono ad identificare un nemico? Hanno una strategia e soprattutto...sono disposti al sacrificare qualcosa come fanno peruviani e iraniani?