Sono tutti uguali?
Berlusconi impazza in TV alla faccia della par condicio per cercare i mettere delle pezze a quel venticello che comincia a soffiare contro la sua popolarita'. E nel tentativo lo ammette lui stesso: "Se qualcuno dimostrasse che il presidente del Consiglio è uno spergiuro dovrebbe dimettersi un minuto dopo e andare a nascondersi". Peccato che le contraddizioni e le menzogne del premier sul Noemigate sia siano ormai dimostrate e moltiplicate, cosi' come, assai piu' grave, quelle sullo stato del paese e della crisi che si sta facendo sempre piu' dura per le fasce piu' esposte della popolazione. Riassume bene Massimo Giannini su Repubblica le menzogne impunite di Papi a Porta a Porta non smentite dai sedicenti giornalisti presenti riguardo a fondi per il mezzogiorno e ammortizzatori sociali per i precari. "In questo paese nessuno muore di fame", cosi' liquida in televisione la crisi il capo del governo di un paese sempre piu' vicino al precipizio, attaccando il Governatore della Banca d'Italia che aveva denunciato che sarebbero 1,6 milioni i lavoratori in Italia che non hanno alcun tipo di sostegno in caso di perdita dell'occupazione, evidentemente anche lui coinvolto con la magistratura e i giornali stranieri nel complotto della sinistra.
Ieri sera, sebbene sconfortato per la situazione, sono andato alla festa di chiusura della campagna elettorale del PD a Sesto, con il sindaco uscente e ricandidato Gianni Gianassi, l'onoervole Gianni Cuperlo e David Sassoli. Sara' che, come suggerisce Polpette commentando le immagini vietate di Villa Cetosa apparse su El Pais ormai "la politica tira", ma le persone ad ascoltare erano molte piu' dei posti a disposizione, risollevandomi gia' un po' l'umore. Umore poi risanato ascoltando in particolare i primi due interventi, in cui si e' parlato di Sesto e di Europa, di lavoro, geopolitica, accoglienza e istruzione. Ho respirato una sana boccata di passione, competenza, sguardo d'insieme e lungo un po' piu' delle proprie scarpe (bravissimo il sindaco che e' partito dal discorso di Obama al Cairo anziche' dalle buche alla rotonda), risposte concrete e convincenti ai problemi locali e globali. Davvero non sono tutti uguali quei simboli e soprattutto quei nomi da barrare nel segreto di una cabina elettorale questo weekend. Davvero non vale la pena restare a casa e lasciare il paese nelle mani di chi pensa e vuol fare pensare solo a veline, gossip, televisioni e partite di calcio, possibilmente sue. E che vuole fare anche dell'appuntamento elettorale per eleggere i rappresentati italiani al Parlamento Europeo un semplice sondaggio sul gradimento del padrone, candidato da capolista ineleggibile in ogni circoscrizione. Davvero e' il momento di usare uno dei pochi strumenti democratici che ci rimangono, il voto, per provare a testa alta a cambiare il corso della rovinosa picchiata.
Sempre che, invece, non ci si voglia affidare ai miracoli di San Silvio Papi, altrimenti noto come Pio Tutto. Dal blog del Circolo Obama, il Vangelo secondo Barabba, quello che nei sondaggi era sempre più popolare:
Nota: Stile e trama evangelici non traggano in inganno. Non si tratta di satira, ma di tragicomica “verità”, pubblicata sull’inserto di Libero “Berlusconi tale e quale”.
Accadde quando mio figlio Pier Silvio fu ricoverato d’urgenza al San Raffaele di Milano per essere operato di appendicite. Mentre è in sala operatoria, si sparge la voce che all’ospedale sono arrivato io. Si forma una piccola folla, ma una mamma, più svelta degli altri, mi trascina via: “Presidente, la prego: mio figlio, tifosissimo del Milan, ha subito un’operazione alle gambe e i medici dicono che è riuscita perfettamente, ma lui si è messo in testa che non è più capace di camminare. Non vuole alzarsi dalla sedia a rotelle, ripete disperato che rimarrà paralizzato per tutta la vita. Solo lei, presidente, può convincerlo che è guarito veramente”.
Seguo la donna fino al piano in cui è ricoverato suo figlio. Mi faccio indicare la sua camera e dico alla madre: “Mi raccomando, lei non si faccia vedere”. Quindi mi avvio, mentre i malati mi riconoscono e mi si affollano intorno.
Arrivo alla camera, apro la porta e dico: “Giacomo, sei tu Giacomo della Fossa dei Leoni di San Siro? Alzati e vieni vicino al tuo presidente!”
Il ragazzo mi guarda incredulo, non riuscendo a capire come io faccia a sapere che lui è un ultrà della Fossa dei Leoni, nella curva sud di San Siro, accanto al Commando e alle Brigate Rossonere. Ovviamente è stata sua madre a dirmelo, ma lui venera il suo presidente ed è pronto a eseguire qualunque ordine venga da lui. Dunque ubidisce, si alza dalla sedia a rotelle e barcollando si dirige verso di me. Io lo abbraccio e gli dico: “Adesso sei guarito, domenica ti aspetto per la partita. E mi raccomando: dì ai tuoi compagni che Silvio Berlusconi è venuto a portarti fuori dall’ospedale"
Almeno nel Vangelo Gesu' raccomandava aisanati di non dire nulla...
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