mercoledì 14 maggio 2008

Primarie vere, primarie sempre


Scrivevo ieri della preoccupante involuzione che sembra essere in atto nel PD, in cui la preoccupazione che guida le decisioni dei dirigenti sembra essere unicamente quella dell'equilibrio interno tra le varie correnti e gruppi di potere, che appaiono peraltro unicamente personalistiche e clientelari più che culturali e politiche. Un'involuzione che sta ottenendo come unico risultato la dispersione di tutte quella energia, entusiasmo e impegno di chi aveva intravisto nel PD un'occasione irripetibile di far sentire la propria voce, di creare un grande partito riformista in cui la base potesse partecipare alla definizione delle strategie e degli obiettivi, in cui chi vale davvero potesse avere la possibilita' di mettersi in gioco. Con le ultime elezioni, in cui per la fretta e la concitazione del momento sono state messe da parte le primarie che tutti auspicavano e che sono previste dallo statuto del PD. E nessuno dei dirigenti, peraltro in gran parte cooptati o autonominati, pare intenzionato ad utilizzare davvero questo strumento di partecipazione democratica. Strumento capace di dare credibilita' alla novita' che il PD vorrebbe portare sulla scena politica, capace di incentivare il radicamento col territorio dei nostri rappresentanti che tutti auspicano e che e' stato riconosciuto come uno dei principali motivi dell'affermazione per esempio della Lega nell'ultima tornata elettorale. Aderisco pertanto e promuovo con convinzione l'iniziativa "Primarie vere, primarie sempre!". Per primarie non focalizzate sul personalismo, in cui si confrontano solo i candidati come per la recente scelta del segretario, ma che stimolino un'ampia discussione anche sui programmi, sulle visioni e sulle strategie politiche, in modo da rendere consapevoli e politicamente significative le scelte degli elettori e democratico il processo decisionale. E questo gia' a partire dalle prossime elezioni locali ed europee, e per una vera elezione democratica degli organismi dirigenti del partito, come nel nome, nello statuto e nello spirito di un grande Partito Democratico. Se si puo' fare, facciamolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

se si fossero fatte le primarie per il candidato sindaco di Roma, ora non ci sarebbe un fascista a capo della citta' capitale d'Italia....
ed e' solo un esempio....

beffatotale ha detto...

Tanto per fare un buon esempio...! e di sicuro avremmo avuto parecchi voti in piu' si fosse trovato il tempo di farla anche per le liste nazionali