Strategia della tensione
Siamo tornati dove eravamo. Ai mostri rumeni strupratutto in prima pagina, ovviamente sorvolando sugli stessi e piu' numeori crimini identici commessi da italiani e spesso neanche denunciati, agli egiziani con due pesi e due misure, al tentativo neanche malcelato di creare tensione e paura per cavalcarla a fini elettorali e di controllo. Insomma, una strategia della tensione de'noantri, magari anche ispirata a quella messa su dall'amministrazione Bush su scala planetaria e di cui ci parlava ieri Giulietto Chiesa alla presentazione di Zero a Monaco. Siamo tornati a usare i ROM quando e come servono, ovvero come capro espiatorio, oppure al massimo per attaccare i propri manifesti elettorali fuori tempo. L'importante e' far mettere i sacchi di sabbia alle finestre, e al massimo dire alla televisione che il nuovo anno portera' una trasformazione. E poco importa se i reati sono aumentati sotto il governo Berlusconi, e' troppo bello, facile e scontato dire che la sinistra non fa niente per la sicurezza e lascia le frontiere spalancate all'invasione dei barbari, perche' se si e' incapaci di dare speranza e prospettiva l'alternativa e' seminare paura. E' qui che abbiamo perso, ed e' qui che bisogna lavorare. Senza seguire la destra in questo delirio xenofobo e populista. La soluzione a un problema cosi' complesso non puo' essere unico e semplice come il pugno duro e la tolleranza zero. Ho paura che senza giustizia sociale, recupero delle aree di degrado urbano, dialogo e comprensione dell'altro otteniamo solo l'ansia generalizzata che ci vogliono inculcare.
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