L'uovo e la gallina
Sto cercando di smaltire la sbronza. La disfatta e' epocale, non abbiamo guadagnato niente dal 2006, loro invece vanno al 50% senza un pezzo di destra e l'UDC. E' tornata la Fenice.
Ha vinto la paura, l'uovo oggi, la disillusione, il si salvi chi puo'. Ha perso la speranza, la gallina domani, il credere di poter fare un paese piu' leggero, moderno e piu' giusto. Non siamo stati capaci di comunicare che si poteva fare davvero, non solo vincere, ma un paese migliore, che si poteva cambiare insieme, vincendo l'inerzia al cambiamento e al nuovo.
E ora invece l'abbiamo consegnato a Bossi e alle armature padane. Ai paladini dell'intolleranza, della paura, dell'interesse di parte. Ai mafiosi, ai condoni, all'aiutati che Dio t'aiuta. A quelli che si sono fatti da soli, non importa con quali loschi mezzi, perche' e' l'unico modo in questo paese di furbi per emergere dalla merda. A quelli che vogliono riscrivere i libri di storia, che hanno gia' chiesto di "dare una regolata a quello che produce l'Unita'". L'abbiamo consegnato perche' non abbiamo saputo parlare a persone disperate e sfiduciate. L'ho detto ieri sera nel delirio e nella botta da sconfitta, ma vedo che sono in buona compagnia a pensarla cosi'. E' il trionfo dell'uovo sulla gallina. Della paura sulla speranza.
Ora dobbiamo almeno evitare di ricominciare a tirare la coperta troppo corta del PD da una parte e dall'altra. Tra Caruso e la Binetti. E' vero che siamo il partito piu' consistente, il piu' grande partito riformista che l'Italia abbia mai avuto. Che siamo una realta'. Ma adesso c'e' bisogno di convincere il paese che questa realta' e' in grado di guidarci oltre le rapide. E non solo dopo che 5 anni di governo scellerato hanno e avranno trasformato le rapide in una cascata, dopo che l'oggi non promette piu' neppure un ovetto. C'e' bisogno di far si' che questo sia un partito democratico davvero, dove sia possibile dire la propria, far valere le proprie idee se sono buone. Dove non decidono solo gli apparati, ma chi ha voglia di mettersi in gioco e i numeri per farlo bene. C'e' bisogno di far diventare il PD ancora di piu' un progetto serio, cominciando da dove per i tempi contingentati e la poca voglia di rischiare fino in fondo - anche da parte nostra - ci siamo fermati. Da dove abbiamo perso. Per curare profondamente quei problemi che hanno portato il berlusconismo di nuovo al potere, preoccuparci finalmente della causa oltre che dell'effetto: particolarismi esasperati, corporativismo, mafie, immobilismo, cavillismo, deresponsabilizzazione, miopia e sguardo solo sull'immediato, sull'uovo. Per ridare speranza anche a chi non ce l'ha piu', e non accontentarci di soffiare sul focherello di chi un pochino l'aveva conservata.
Sui giornali i commentatori danno come nota positiva il definitivo passaggio a un bipolarismo maturo, in cui sono spariti i partitini e solo 4/5 gruppi parlamentari siederanno in Parlamento. Che adesso siamo un paese (quasi) normale. Per quanto mi sforzi non riesco a vedere nella sparizione della Sinistra Arcobalenata una nota positiva. Almeno dovranno pensare a un progetto piu' serio e piu' stabile, ma invece le prime coltellate cominciano gia' a volare. Dalla loro disfatta, e dal travaso del loro elettorato nel voto utile al PD che invece dal centro non ha guadagnato nulla, arriva pero' una lezione: che con la Binetti e i baciapile non si sono guadagnato voti, si e' solo perso in credibilita' e organicita' della proposta. Se ne tenga conto.
Stasera mi rifiondo a una festa della birra. Sperando di non sentire piu' nulla. Al prossimo che mi dice "So, Berlusconi won again, how's that possible?" smetto di essere pacifista e gli mollo un destro. In fondo sono spariti anche loro, i pacifisti. Mi mettero' un cannone nel cortile.
2 commenti:
Be', ma una risposta a quell'"how's that possible" l'hai data prima. Poteva una sinistra litigiosa, con un ministro incosciente che manifesta contro il proprio governo, convincere gli italiani?
Veltroni, obiettivamente, ha tentato l'impossibile. Se non avesse deciso di correre da solo, non avremmo preso neanche quel 33 per cento. Ma io credo che adesso, senza massimalismi, sarà più facile riaprire il dialogo e restituire credibilità alla sinistra. Sarà un lavoro lungo. Ma abbiamo davanti una strada enorme.
Il cannone te lo do io da mettere nel cortile....:-)))
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