domenica 13 aprile 2008

Al voto al voto


Finalmente ho votato. Dopo una campagna elettorale estenuante, l'auletta nella scuola elementare di mio nipote, oltre alla solita solennita' del momento, comunicava anche un senso di enorme liberazione. Da segnalare, almeno a Firenze, le nuove cabine elettorali in plastica, dello stesso materiale di cui erano fatte le orrende cartelline che ci davano le mamme alle scuole medie per l'armamentario di educazione tecnica. Solo che invece di essere bianchicce trasparenti sono di un grigio topo per fugare ogni dubbio di trasparenza e di lussurioso vedo/non vedo. Con tanto di tendina per evitare sguardi indiscreti al momento del tracciare la fatidica X. Visto l'appiccicaticcio sul fondo del pianale in lamierino su cui poggiare la scheda, temo che molti abbiano approfittato della insperata privacy per dedicarsi, ahime', all'igiene nasale. Alla faccia del voto col naso turato. Ma il momento non era solenne? Probabilmente a questo giro la liberazione ha dominato.
Pare che l'affluenza sia in calo, ma pensavo peggio. Vediamo. Continuo a credere a sperare che gli italiani siano migliori di come li vede e li spera il "principale esponente della coalizione a noi avversa". Oggi mi sento quasi, alla faccia di Moretti, di aver fiducia non solo nelle persone, ma anche nella maggioranza delle persone. Speriamo non mi passi domani con i primi exit poll.

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