sabato 30 maggio 2009

Eversione


Ha ragione Veronica, quest'uomo sta male. Nonostante il fragore del Noemigate e dei festini di Capodanno nella sua villa in Sardegna contornato di veline, velone e minorenni, Papi insite nell'attaccare i giudici che secondo lui travisano la realta' con la sentenza Mills. Fa di peggio, accusa il potere giudiziario di essere eversivo, ne piu' ne' meno del Caimano nel finale inquietante dell'omonimo film di Moretti. Fino a che punto arriveremo?

«Quando con delle sentenze basate sul ribaltamento realtà si vuole ribaltare la decisione popolare e si vuole sostituire chi è stato eletto dal popolo», per governare, «questa si chiama con una parola sola: volontà eversiva e eversione»: cosi il premier Silvio Berlusconi durante un sopralluogo all'ospedale dell'Aquila.
«È volontà eversiva sostituire chi è stato eletto dal popolo», ha detto il premier, tornando su quanto aveva detto ieri durante l'assemblea di Confesercenti. Quando dalla platea era stato fischiato. «È inutile che dica ancora cosa penso di certe situazioni della magistratura», insiste oggi Berlusconi: «Ieri, qualcuno si è scandalizzato perchè ho parlato di grumi eversivi. Ribadisco che ne sono assolutamente convinto, perchè quando con delle sentenze basate sul ribaltamento della realtà si vuole ribaltare la decisione popolare e si vuole sostituire chi è stato eletto dal popolo, e a cui il popolo ha dato democraticamente la responsabilità di governare, questo si chiama con una parola sola: volontà eversiva ed eversione».

Nonostante le sue irresponsabili parole, dovrebbe essere chiaro a ogni cittadino che qui l'unico eversivo e' proprio lui, il capo del governo che cerca di rovesciare (evertere), ancora una volta, la verita'. E invece in questo paese la verita' non e' piu' univoca, la morale e' a singhiozzo, tutto e' ad personam.


venerdì 29 maggio 2009

Li Avete


Giovanni Donzelli, consigliere comunale fiorentino del Pdl candidato a tornare in Palazzo Vecchio, ha avuto una brutta sorpresa dalla tipografia incaricata di stampare i 3000 "santini" per i candidati del PDL al consiglio di Quartiere 3. Come riportato dal Giornale e dal Corriere, la tipografia aveva chiesto a Donzelli quale nome dovesse essere scritto sul "santino". La riposta era stata tragicamente e imprudentemente "li avete". Detto, fatto: i tipografi hanno stampato 3000 copie di un volantino dove si invita appunto a votare tal "Li Avete", evidentemente un immigrato cinese ben inserito nel tessuto sociale fiorentino. Beffa volantini e grazie ad Augusto per la solita segnalazione.

Yoghurt, polli e trote


Lo so, lo so, e' vecchissimo. Stava sulla Smemoranda del 2001, ma l'ho riletto di recente con Leo e mammaSte e ci siamo fatti grasse risate. E poi questo pezzo di Baricco sulle cose che succedono quando si cambia un pannolino oltre a essere divertente e' pure verissimo: lo ripropongo per chi come noi maneggia trote e polli ed e' avvolto da un singolare, acutissimo odore di yoghurt.

Un po’ di mesi fa mi è nato un figlio. Ho notato che gli scrittori, quando gli nasce un figlio, poi se ne escono spesso con qualche libro in cui parlano della cosa, oppure addirittura parlano al figlio, e con quella scusa dicono la loro. A me per ora non è venuto in mente niente. Volevo scrivere L’Ulivo spiegato a mio figlio, ma, con l’ingresso dell’UDEUR di Mastella, la cosa è diventata impossibile: non son buono a scrivere libri surreali. Insomma, non se ne fa niente.

In compenso ho pensato di raccogliere in un manuale tutto quello che ho imparato dei bambini. In pratica, il manuale è costruito in due parti. La prima è costituita da una frase che mi ha detto Lella Costa quando mio figlio è nato e non la smetteva di piangere. Lei mi disse: “Non preoccuparti: qualsiasi cosa facciano, non la fanno per molto”. Fine della prima parte. La seconda consiste in un breve saggio che pubblico per la prima volta in questo inizio d’anno. Si intitola: Cose che accadono quando si cambia un pannolino. Il fatto è che i bambini sono un mistero fantastico (come il calcio, del resto) e quindi questa è praticamente l’unica cosa su cui ho da dividere qualche spicciolo di sapere: come cambiare un pannolino. Potrei azzardare anche qualcosa su come parlano, ma lì già si fa difficile. Quindi mi scuso, e pubblico il saggio. Che si intitola, appunto
Cose che accadono quando si cambia un pannolino.

1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni: a) perché lo dice la mamma; b) perché lo dice la suocera; c) perché il bimbo ha cagato. Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino, lo annusa un po’ e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: “E qui cosa abbiamo fatto, eh?, sento un certo odorino… cosa ha fatto l’angioletto?”. Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si riconosce il padre di sinistra dal padre di destra. Il padre di destra dice: “Che schifo” e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il bambino e lo va a cambiare.

2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è un mobile che quando lo vedi a casa tua capisci che un sacco di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star fermo un bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. È fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio non è in grado quasi di girarsi sul fianco: ma è perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto dell’ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che passano sott’acqua. Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.

3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello che Gadda chiamava “l’estruso”. È il momento della verità. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è impressionante. È singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall’intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant’è: non c’è niente da fare. O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se non guardate, potrebbe anche sembrare che vostro figlio si è seduto su una confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate è più difficile. Ma senza guardare… Io con questo sistema sono riuscito a ottenere ottimi risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.

4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero di salviettine inferiore a cinque. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di stare appeso come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà comunque a spargere un bel po’ di cacca in giro. Tamponate ovunque con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino, e chiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra, un pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba chimica.

5. NON andate a buttare la bomba chimica! La trota scivolerebbe per terra. Quindi posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande nell’aria. Senza mollare la presa con la mano sinistra usate la destra per detergere a fondo e poi passate all’olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini e da lì spariranno nell’underground dei vostri vestiti: la sera ne troverete tracce nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e del gesso liquido. Ne riempite il sedere del pollo, e naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni ecc. A quel punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.

6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma l’accaduto.

7. Prendere un pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito c’è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bimbo e chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch, basta una piccola pressione e il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto, così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può arrivare anche a una ventina di tentativi. È in quel momento che il bambino inizia a intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.

8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare a rivestire il bambino. È questo il momento dei poussoir. Quando Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli coi poussoir. Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presenti in una tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.

9. Se, nonostante tutto, riuscite a rivestire il bambino, avete praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrosserà. Pensate ai bambini in Africa, e concludete: si arrosserà, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate alla mamma. Lei chiederà: “L’hai messo il borotalco?”. Voi direte: “Sì”. Con convinzione.

10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere suppergiù la nobiltà d’animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l’effetto sparisce, subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po’ di destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore “Decapottabili” in Gente Motori. Altri telefonano a una vecchia ex fidanzata e quando lei risponde tirano giù. Pochi dicono che devono andare a comperare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la sicurezza del focolare, il tepore di sentimenti sicuri, e un singolare, acutissimo profumo di yogurt.

giovedì 28 maggio 2009

Sicurezza low cost


Mentre il governo continua a riempirsi la bocca con la sicurezza, preparandosi ad approvare un cosiddetto "pacchetto sicurezza" tra le manovre piu'abiette della storia d'Italia, la celere scende in piazza non per contrastare no-global e ultras, ma in sciopero per la prima volta nella loro storia. La protesta degli agenti dei 14 reparti Mobile italiani è originata dal mancato pagamento da gennaio degli straordinari, oltre alla mancanza sempre piu' grave di risorse per il settore, nonostante i proclami governativi. Come suggerisce Marta, adesso cosa faranno? Manderanno le ronde a seguire il corteo della celere?

Intanto a Firenze si organizzano le prime "controronde": gruppi di volontari che cercheranno di difender ei cittadini non da extracomunitari legali o illegali, ma "da chi li sfrutta, li mal­tratta, li usa come fazzoletti di carta e poi li getta nel cestino del­la spazzatura sociale". Dovrebbero partire la prossima settimana: "Primi obiettivi i cantieri edili. Andremo lì a sorvegliare, a vedere se questi ragazzi che arrivano dai paesi più poveri sono sfruttati e li aiutere­mo a superare i problemi, dare­mo loro consigli utili e anche assi­stenza legale. E denunceremo gli sfruttatori. Poi controlleremo pu­re il tasso di razzismo in città e se ci sono pericoli di raid".

F e R, Frode e Ricatto


L'erario contesta a Dolce&Gabbana una mega multa da 800 milioni di euro (!!), per elusione fiscale e di abuso di diritto. In pratica i due hanno chiuso il sistema dei proventi dalle royalties in un sistema di scatole cinesi con testa in Lussemburgo. E' il conto più salato che il fisco italiano presenta da molti anni a questa parte a una persona fisica, molto piu' consistente di quello presentato al veloce ma furbetto Valentino Rossi. Qualche anno fa gia' un'altra storia simile frutto' all'azienda dei due un multone di 90 milioni. Eppure una notizia del genere e' passata quasi sotto silenzio sui media e sulla carta stampata: solo il Giornale ne ha dato il giusto eco in prima pagina.
Il motivo e' semplice: oltre a confezionare abiti fighetti, i due sarebbero anche il terrore dell’ufficio advertising dei giornali italiani. Due anni fa la recensione sulla cotoletta non proprio eccellente di un loro ristorante costo' al Sole 24 Ore il ritiro di tutta la pubblicita' dal giornale. E l'anno scorso la vicenda di redditi non dichiarati per 260 milioni, di cui sopra, segui' la stessa strada, con le minacce di ritorsioni pubblicitarie per chi avesse ripreso la notizia pubblicata all’epoca da Repubblica. L'altra volta ando' male, il mercato tirava ancora e di inserzioni ce n'erano a iosa. Questa volta pare invece che il meccanismo abbia funzionato, alla faccia dell'indipendenza della carta stampata. Figuriamoci cosa accade quando gli interessi sono ancora piu' grossi...

mercoledì 27 maggio 2009

Caste, Parlamento e specchietti


Non soddisfatto nonostante un parlamento totalmente asservito, Berlusconi lo ha definito “inutile” ("quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti era per dire che gli altri sono veramente lì non per partecipare ma per fare numero") e si è pronunciato in favore di una drastica riduzione a 100 membri, mentre i poteri del premier verrebbero accresciuti. nonostante il potere legislativo in mano alla sua maggioranza nell'inutile parlamento, ha poi incoraggiato “un'iniziativa popolare” per raccogliere 500 mila firme per questa proposta. Peccato pero' che questo stesso tema sia anche affrontato in un disegno di legge gia' presentato a Novembe dall’onorevole Zanda del PD, per il quale oggi il capogruppo al Senato del Pd Angela Finocchiaro ha chiesto la calendarizzazione: «Per il Pd la questione è politica. Noi chiediamo la calendarizzazione del ddl sul taglio del numero dei parlamentari nella settimana tra il 9 e l’11 giugno. Fino a quando il ddl non sarà calendarizzato noi non voteremo più alcun calendario deciso dalla Conferenza dei capigruppo». Il Senato, nonostante i proclami di Berlusconi, ha bocciato la proposta per alzata di mano. Spiega la Finocchiaro: «Tutti a parole sono d’accordo sulla necessità di procedere rapidamente all’esame della riforma per la riduzione del numero dei parlamentari, ma alla prova dei fatti votano no. Si dimostra che come sempre raccontano balle agli italiani, ma questa volta a Harry Potter, cioè a Berlusconi, abbiamo scoperto il trucco. Il PD non voterà più il calendario d’aula finché non sarà calendarizzata la discussione del ddl Zanda. C’è un limite a fare gli imbonitori, ma gli italiani devono aprire gli occhi e capirlo. Provo infine umana vicinanza a Gasparri che si trova a difendere l’indifendibile…».
evidentemente anche la riuzione della "Casta" non e' altro che uno dei soliti specchietti per le allodole, con l'obiettivo non di semplificare la legiferazione e abbassare i costi della politica, ma di sviare l'attenzione dal caso Mills e dal Noemigate. Il tutto visto che la manovra del Giornale di porre 10 domande anche a Franceschi si e' rivelata un autogol niente male, visto che questo ha subito risposto...

martedì 26 maggio 2009

Fonti, pregiudizi e schiavi francesi


Riporto qui una email a Pietro Ichino riguardo a un divertente ma impreciso post apparso sul suo ottimo blog, dato il valore paradigmatico del caso. A seguito dell'email l'origine della lettera e' stata prontamente precisata da Ichino, che ringrazio per l'attenzione.

Caro Pietro,

leggo con piacere quando posso il tuo blog, di cui apprezzo stile e contenuti, mai banali e spesso a fondo nei problemi importanti che affronti come flexsecurity e immigrazione. Sono rimasto oggi colpito, anche su segnalazione di un'amica, dal simpatico post "Posso avere schiavi francesi?" di qualche giorno fa, in cui si riprendeva una lettera molto divertente, datata Maggio 2009, che ironizza sulla risposta data in una trasmissione radiofonica a un ascoltatore in merito all'omosessualita', che sarebbe da considerarsi un abominio secondo quanto si legge nella Bibbia a Levitico 18, 22 (ricordo pero' che il Levitico spiega anche che la proprieta' privata non esiste!). La lettera gira pero' in rete da qualche tempo, ma non mi convinceva per la vaghezza dei riferimenti.

Ho fatto qualche ricerca in rete e ho scoperto che la lettera non riguarda assolutamente una trasmissione di Radio Maria condotta da un non identificato "noto religioso". La trasmissione che fornisce consigli morali applicando alla lettera versetti della Bibbia credo che fortunatamente non esista (ancora?) nel nostro etere, anche se a volte ho dovuto per caso ascoltare o cercando altre frequenze o da stralci riportati in rete cose quasi altrettanto allucinanti da questa emittente, anche nei confronti dei gay.

In realta' quella pubblicata e' una vecchia lettera (anno 2000) alla giornalista americana di fede ebraica ortodossa Laura Schlesinger, per ironizzare sulla sua posizione in fatto di omosessualita' presentata in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive. Fortunatamente, sempre nel 2000, la Canadian Broadcast Standards Council (CBSC) ha dichiarato che la caratterizzione da parte della Schlessinger del comportamento sessuale dei gay come "abnorme, aberrante, disfunzionale e erroneo" costituisce una discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale, e come tale in violazione delle condizioni in merito di diritti umani del suo codice etico, costringendo la giornalista alle pubbliche scuse. Qui tutte le informazioni, insieme a un'interessante nota biografica sulla giornalista che testimonia ancora una volta quanto parole e azioni siano spesso distanti.

Mi sono preso la briga di scrivere questa email non tanto per il contenuto della lettera pubblicata, che resta una valida e divertente risposta ironica a ogni integralista che pensa che le scelte etiche possano sempre ridursi al bovino rispetto di precetti (concezione gia' bollata come antiquata gia' da Gesu' stesso 2000 e spicci anni fa ("avete inteso che fu detto...ma io vi dico..." Mt 5, 20-48), e neppure in difesa di Radio Maria che come abbiamo visto e' spesso assolutamente e vergognosamente indifendibile. Quanto perche' penso che occorra sempre stare attenti a non rispondere ai pregiudizi di qualcuno con altri pregiudizi nei suoi confronti, per non porsi sullo stesso piano e non passare dalla parte del torto. E perche' verificare le proprie fonti e' sempre bene!

Un saluto e buon lavoro

Verso le europee


C'e' chi scarica in bagno tutto quello che non le piace della politica, e chi viene spacciata per laureata ma non lo e', e per non passare da velina invoca Padre Pio e legge molto, tanto da essere riuscita a finire addirittura Stelle a destra di Mara Carfagna. La sola sopravvissuta delle "veline" candidate esordisce al suo primo discorso elettorale con un discorso efficacissimo: ha salutato tutti, si è det­ta felice per quanto gli elettori fossero numero­si, ha promesso per un’altra volta un discorso «un po’ più lungo» e ha salutato tutti. 24 secondi e sei decimi per convincere tutti a votarla: finalmente una politica nuova. Qui invece, per ogni evenienza, sosteniamo al Parlamento Europeo la candidatura di Franco Vaccari, uno che invece di politica vecchia, ma anche di nuova passione, se ne intende.
Nel frattempo il PES, il gruppo socialista al Parlamento Europeo, sta pensando di cambiare nome per venire incontro al PD: si chiamera' Alleanza dei Socialisti e dei Democratici. Vedremo come Ruttelli e compagni cercheranno comunque di rompere le uova nel paniere.

lunedì 25 maggio 2009

Caccia al Caccia


Cosimo segnala sul blog questo appello della Rete Italiana per il Disarmo - Campagna Sbilanciamoci contro l'acquisto da parte della Difesa Italiana di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighters che impegneranno il nostro paese fino al 2026 con una spesa di quasi 16 miliardi di euro. Una follia di per se', e soprattutto in questo momento di grande difficolta', di emergenza e di tagli sfrenati a settori fondamentali per la societa' come istruzione, ricerca, sanita', sicurezza. Cosimo ricorda che "le spese militari sono la più grande follia della storia, sono l’assurdo, manifestano le paure dell’uomo e le loro cattiverie"; studi accademici hanno dimostrato che l'investimento in difesa non ripaga neppure dal punto di vista del rilancio dell'economia e dell'innovazione; la nostra Costituzione dichiara, a vuoto, che l'Italia ripudia la guerra. Fermiamoli, io ho aderito.

domenica 24 maggio 2009

Indulti


"C'è stata quella che in sociologia si chiama "costruzione del panico morale". Infatti, prima i media, poi i singoli politici e successivamente il mondo politico nel suo complesso "fino a includere molti degli stessi che l'avevano votato hanno continuamente gettato discredito sul provvedimento, fino al punto che è entrato nel senso comune l'idea che l'indulto sia stato un fallimento". Eppure, anche se nessuno ci crede, l'indulto ha funzionato: il tasso di recidiva, ovvero di detenuti liberati che sono ricaduti nei reati, è sceso al 27 per cento contro il 68 per cento dell'epoca precedente. Il dato emerge dal convegno di studi sulle politiche di prevenzione svoltosi al carcere "Due palazzi" di Padova organizzato dall'associazione Ristretti Orizzonti, che ha visto coinvolte oltre 600 persone tra operatori, studiosi e volontari del mondo carcerario. Altro dato interessante e' che rispetto alla media del 27 per cento gli stranieri hanno mostrato un tasso di recidiva minore, del 19,80 per cento. "E' un dato da prendere con le pinze, spiega il sociologo, perché la rilevazione degli stranieri è più complicata, ma ci dice molto sulla nostra tendenza a identificare lo straniero con il delinquente". E le carceri sono di nuovo strapiene.

giovedì 21 maggio 2009

Granducato


La risposta della Regione Toscana al decreto sicurezza gia' approvato alla Camera e' una proposta di legge regionale finalizzata all'accoglienza solidale dei cittadini stranieri e dell'integrazione partecipe. Il testo contiene una serie di norme per garantire condizioni di pari opportunità e uguaglianza tra i cittadini. Non solo: in direzione diametralmente opposta al testo nazionale in discussione alle Camere, la Regione considera la salute e le cure mediche «come diritto fondamentale della persona riconosciuto in base alla Costituzione ed alle norme internazionali»» e si impegna a «rendere concretamente fruibili in ogni ente del servizio sanitario regionale tutte le prestazioni previste per i cittadini stranieri non iscritti al servizio sanitario regionale». Si mira anche all'estensione del voto amministrativo agli stranieri residenti, alla creazione di progetti di formazione professionale e valorizzazione del titolo di studio acquisito in patria, al garantire liberta' di culto in luoghi adeguati, e percorsi di formazione interculturale. Insomma, a vedere l'immigrazione non solo come un fenomeno legato alla criminalita' e alla sicurezza, ma come una risorsa da valorizzare per gli stranieri e per i toscani. Scontato quanto durissima l'ostruzione dell'opposizione che ha fatto slittare il voto a mercoledi' 27: invocano una misteriosa incostituzionalita' e l'incompaibilita' con le norme nazionali in via di approvazione. Evidentemente l'idea delle destre e' quella di un federalismo a singhiozzo, che va bene solo quando va bene a loro. Comunque sia, un bel segno dalla Toscana, finalmente non solo la terra della guerra ai lavavetri ma la degna erede del Granducato che per primo nel mondo aboli' la pena di morte.

mercoledì 20 maggio 2009

Corruttori


Cosi' riassume Alessandro Robecchi sul suo blog la pubblicazione delle motivazioni della condanna dell'avvocato inglese Mills per corruzione:

Colpo di scena dal Tribunale di Milano. S. B., un arzillo pensionato di Arcore, detto Papi, non si limita agli amori giovanili e ha corrotto anche un maggiorenne. Le motivazioni della sentenza del cosiddetto processo Mills - che prima del lodo Alfano si chiamava processo Papi - parlano chiaro. Il legale, condannato per corruzione in atti giudiziari, cioè il signor Mills, agì "da falso testimone" per consentire a S.B. e alla sua azienda, leader nel mondo della disinformazione, "l’impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati". (Le virgolette le ha messe il tribunale di Milano, a sue spese, noi non ci saremmo mai permessi!). Insomma, S.B. pagò una bella cifra per farla franca davanti alla giustizia. Poi si è fatto una legge apposta per farla franca sempre e adesso fa marameo a tutti, anzi, ha annunciato che farà marameo in Parlamento dove dirà che è tutta colpa dei comunisti e di Veronica. Resta il fatto: dopo tutte le chiacchiere e le illazioni sull’arzillo S.B. corruttore di minorenni, ecco la sentenza che parla chiaro. Minorenni non si sa (non ancora) ma un maggiorenne l’ha corrotto di sicuro, si chiama Mills, fa l’avvocato, è inglese, e si è messo in tasca 600.000 dollari.

Nell'indifferenza del paese il presidente del consiglio e' stato riconosciuto colpevole da un tribunale di corruzione, e si salva dalla condanna solo per una legge fattosi fare all'uopo. L'unica conseguenza e' che viene scambiato dal Times per Nostro Signore (effettivamente e' facile confondersi) e l'allargamento del governo dei 12 ministri 12 con Sacconi e la Brambilla alla faccia di tutte le promesse in campagna elettorale. Basta lasciar passare un po' di tempo, e i sudditi anestetizzati da Papi, culi e scandalini vari si dimenticheranno anche di Mills.

mercoledì 13 maggio 2009

Prima NinnaNanna



Ero straniero e mi avete accolto


“Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35). La Parola di Cristo porta a compimento la logica conviviale della Scrittura dal Levitico 19,33-34 –“Tratterete lo straniero che risiede fra voi come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso”, al Deutoronomio 10,19 – “Amate lo straniero perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto”, alla Lettera agli Ebrei 13,2 – “Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli”. Alcuni eventi drammatici concomitanti interpellano fortemente la nostra fede cristiana e il nostro laico civile impegno: -il ripetuto “respingimento”di migranti intercettati nel canale di Sicilia e rispediti alla Libia, che non aderisce alla Convenzione internazionale dei diritti umani, presentato come “svolta storica “ dal Ministro dell’Interno ma respinto come preoccupante da organismi dell’ONU e già sanzionato dalla Corte europea nel 2005;- il suicidio di Mabrouka Mimoni nel Centro di identificazione e di espulsione di Ponte Galeria a Roma, sconvolta per il rimpatrio in Tunisia; - il decreto sicurezza, ritoccato rispetto alla stesura originale, ma pesantemente inquinato dal reato di clandestinità, quindi dall’idea del povero come delinquente e dalla povertà come delitto, con ricadute pesanti, anche mortali, su molte famiglie e sui loro bambini; - la tragicomica proposta di uno dei capolista della Lega Nord alle elezioni europee, noto per aver paragonato i rom ai topi da “derattizzare ” e per l’attacco costante alla logica del dialogo promossa dall’arcivescovo di Milano, di carrozze della metropolitana riservate solo ai milanesi; - in generale, il linguaggio aggressivo, violento e volgare presente in questo e in altri campi della vita politica e sociale. Siamo alle prove di apartheid. Non possiamo tollerare l’idea che esistano esseri umani di seconda e terza serie e che dentro e fuori l’Italia si formi un popolo di “non-persone”. Per noi le normative in atto e allo studio violano la Dichiarazione universale dei diritti umani basata sul principio “non negoziabile” della dignità umana e sulla prospettiva della fratellanza (art. 1), così come la Costituzione italiana, gli articoli 2,3,4, 10, 11, soprattutto quelli che prevedono il nostro conformarci alle norme del diritto internazionale e la promozione delle organizzazioni internazionali dei diritti umani. Disposizioni così cattive e incivili, oltre che controproducenti ai fini della pace e della sicurezza, hanno a che fare con il nostro essere credenti e cittadini. Il Concilio Vaticano II ci invita a esercitare la nostra funzione profetica, sacerdotale e regale (“Lumen gentium” 31-36), ad affermare “la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo spirito Santo come in un tempio” (“Lumen gentium” 9). Parlando della “grande responsabilità della comunità ecclesiale, chiamata ad essere casa ospitale per tutti, segno e strumento di comunione per l’intera famiglia umana”, il papa Benedetto XVI ritiene importante che ogni comunità cristiana intervenga per “aiutare anche la società civile a superare ogni possibile tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione” e per “organizzarsi con scelte rispettose della dignità di ogni essere umano. Una delle grandi conquiste dell’umanità è,infatti, proprio il superamento del razzismo […]. Solo nella reciproca accoglienza di tutti è' possibile costruire un mondo segnato da autentica giustizia e pace vera” (angelus 17 agosto 2008). A tal fine, riteniamo utile riprendere le indicazioni episcopali degli anni ’90 sulla cittadinanza responsabile (“Educare alla legalità”, “Educare alla socialità”, “Educare alla pace”) sviluppando con coerente determinazione i percorsi aperti dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Oggi per noi si pone seriamente la questione se la comunità cristiana non debba sfidare le diffuse tendenze xenofobe e razziste con la disobbedienza civile. Il cristiano rispetta la legge ma sa che la pienezza della legge è l’amore (Rom 13, 1-10), pensa quindi che debba opporsi a leggi ingiuste e a sistemi che opprimono l’essere umano, fatto a immagine di Dio, e che colpiscono i più deboli (Is 10,1-4 e Ger 7,1-7). E’ necessario reinventare o aggiornare la tradizione biblico-cristiana del diritto d’asilo, di essere cioè “santuario di protezione e difesa”(movimento presente negli Stati Uniti e in altri paesi) per i poveri e i deboli sottoposti ad abusi o che rischierebbero la vita se rimandati in alcuni paesi d’origine. Secondo il diritto internazionale nessun respingimento è possibile prima di valutare le singole situazioni dei migranti. Come credenti cittadini del mondo, dell’Europa e dell’Italia, intendiamo riaffermare la civiltà del diritto tramite il fare creativo della nonviolenza. E’ urgente realizzare l’articolo 10 della Costituzione riguardante la legge sul diritto d’asilo e istituire finalmente la Commissione nazionale indipendente per la promozione e la protezione dei diritti umani che può essere sostenuta e accompagnata da realtà associate nei modi previsti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani (risoluzione 53/144 del 8 marzo 1999), il cui articolo 1 dice che “tutti hanno il diritto, individualmente ed in associazione con altri, di promuovere e lottare per a protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale ed internazionale”. Utile strumento può diventare al riguardo il progetto delle Città dei diritti umani in un mondo libero promosso, tra gli altri, dalla Tavola della Pace, dal Coordinamento degli Enti locali per la pace e i diritti e da Libera, realtà dove Pax Christi è variamente presente. In tal modo può anche camminare il progetto dell’ “ONU dei popoli”e molte scuole, fin dal prossimo anno scolastico, con la definizione delle attività di “Cittadinanza e Costituzione”, potrebbero chiamarsi Scuole delle Nazioni Unite, promotrici di diritti umani nelle loro città. Invitiamo, quindi, tutti gli operatori di pace, cominciando da noi stessi, dagli aderenti ai punti pace di Pax Christi, a mobilitarsi per costruire la pace nella vita quotidiana e nelle nostre città spesso prigioniere di solitudini, governate dalla paura e coinvolte in progetti tribali e autoritari dove si gioca il futuro della cittadinanza. Nessuna cultura della pace è possibile se non si realizzano il disarmo delle menti, la smilitarizzazione dei cuori e dei territori, se non si promuove il cantiere della cittadinanza attiva che è fatto di buone pratiche sociali e amministrative orientate al bene comune e alla sicurezza comune, alla liberazione dalle paure, all’educazione ai conflitti per una positiva loro gestione, al fiorire di spazi e momenti di riconoscimento reciproco, di integrazione-interazione, di contemplazione e di preghiera. Nessuno ci è straniero anche perché la distanza che ci separa dallo straniero è quella stessa che ci separa da noi stessi e la nostra responsabilità di fronte a lui è quella che abbiamo verso la famiglia umana amata da Dio, verso di noi, pronti a testimoniare la profezia del Risorto che annuncia la pace e ci dice di non temere perché sarà con noi “tutti i giorni, sino alla fine del mondo” (Mt 28.20).

Pescara 10 Maggio 2009
Consiglio Nazionale di Pax Christi

domenica 10 maggio 2009

Scendere dal pero


Mentre Maroni continua a essere fiero della sua strategia di lotta all'immigrazione, Berlusconi dichiara che "Non apriremo le porte a tutte come la sinistra, la loro è un'idea di società multietnica, la nostra idea non è così, è quella di accogliere solo chi ha le condizioni per ottenere l'asilo politico". A parte il fatto che respingono tutti anche chi vorrebbe chiedere asilo politico, faccio notare a Papi che se nelle feste che frequenta lui sono tutti italiani, nella stanza della maternita' dove tutti i giorni vado a trovare mio figlio 4 bambini su 5 sono stranieri. L'incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale della popolazione italiana e' passata da poco piu' di 9mila nel 1995 a piu' di 57mila del 2007, in termini percentuali, dall'1,7% al 11,4%. E', insomma, figlio di immigrati 1 bebe' su 10. Il ritmo di crescita medio annuale degli stranieri, secondo le stime dei ricercatori della Caritas-Migrantes, e' pari a circa 325 mila unita', il che porta ad ipotizzare piu' che un raddoppio della popolazione immigrata da qui a 10 anni. Tenuto conto che la velocita' di crescita della popolazione straniera non sembra tendere a diminuire, la Caritas-Migrantes stima che nel 2050 gli extracomunitari rappresenteranno dal 17 al 20% della popolazione residente in Italia. Papi scenda dal pero, l'Italia e' gia' multietnica. Vogliamo sfruttare questa risorsa o continuare a lanciare spauracchi a destra e sinistra?

sabato 9 maggio 2009

Vergogna


L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici
Costituzione della Repubblica Italiana, Art.10, carta straccia


"È l'ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati", dice uno degli esecutori del "respingimento". "Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia - aggiunge - ci urlavano: "Fratelli aiutateci". Ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli di accompagnarli in Libia e l'abbiamo fatto. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno".
Non solo alcuni dei marinai che hanno respinto 277 disperati che cercavano di raggiungere Lampedusa si vergognano del loro gesto infame. Anch'io mi vergogno che mio figlio sia nato in un paese dove un Ministro della Repubblica si vanta di avere calpestato la dignita' e i diritti, primo fra tutti quello d'asilo, di 300 persone.

venerdì 8 maggio 2009

Accadde il 6 Maggio


martedì 5 maggio 2009

Proclamare l'emergenza Etica

Al peggio non c'e' limite. Magdi Allam e la sua campagna per le Europee. Gli slogan piu' involontariamente comici di sempre:

Resta qualche dubbio. Come si fa a partecipare da "indipendenti" nella lista di un partito? Io mi avvio a proclamare l'emergenza Etica, islamicamente scorretto...

Macerie


Delle macerie del matrimonio di Papi vedremo di parlare qui il meno possibile. Non perche' sia una questione personale (ma non e' stato Papi a inondare le case degli italiani di due libretti in cui ci raccontava tutti i fatti suoi e della sua famiglia pefetta?), ma perche' la faccenda si commenta da sola.
Segnalo invece altre macerie, quelle del terremoto e della ricostruzione: qui si spiega perche' l'azione del governo per la ricostruzione nasconde "un'ingiustizia tanto grande e ad un tale cumulo di menzogne da non aver uguali nella storia del paese": il governo in pratica mettera' solo un terzo dei 150000 euro massimi destinati a ogni proprietario di casa andata distrutta e solo nel 2033. Non solo: un cavillo prevede che le case gravate da mutuo e andate distrutte potrebbero finire "nelle mani di banche, finanziarie e usurai". Chi non ha risparmi da parte se ne restera' nelle casette prefabbricate, definite anche nel decreto "a durevole utilizzazione", magari continuando a pagare di tasca propria un mutuo per un rudere diventato nel frattempo di proprieta' di una finanziaria. Ecco la new-town...

venerdì 1 maggio 2009

Festa dei lavoratori


Primo maggio: si festeggiano i lavoratori anche quest'anno. Su San Giovanni, tra le note di Vasco, aleggiano le 1140 morti sul lavoro del 2008 e i 300 del 2009 (si fa presto a parlare di sicurezza) e l'aumento del 553% della cassa integrazione in un paese dove il governo racconta ogni giorno che la crisi o non esiste o e' gia' passata. E mentre qualcuno propone ai sindacati di cambiar musica, di abolire il concertone ma stare vicini ai problemi veri dei giovani nei fatti e non solo a note, auguro un buon PrimoMaggio a tutti, ma soprattutto a chi nonostante tutto non ha perso la voglia di sperare e di lottare per i propri diritti.