lunedì 31 maggio 2010

La verita' ti fa male lo so


In Germania i Presidenti si dimettono per aver detto la verita', nel caso specifico sulle ragioni della partecipazione della Germania alla "missione di pace" in Afghanistan:

“Un paese delle nostre dimensioni, con la nostra attenzione alle esportazioni e il nostro ricorso al commercio estero, deve sapere che in caso di emergenza gli interventi militari possono essere necessari per proteggere i nostri interessi”

Spiegato il perche' in Italia invece non si dimette mai nessuno.

domenica 30 maggio 2010

Lacrime e sangue


Pare ormai definitivo il testo del DDL anticirisi (ma non era un'invenzione dei comunisti?) che il Presidente Napolitano firmera' domani. L'INAF, l'Istiuto Nazionale di Astrofisica per cui lavoro, e' entrato nella lista degli "enti inutili" da tagliare per risparmiare qualche soldo da investire nella guerra in Afghanistan: questa sarebbe la terza riforma strutturale in 11 anni, dato che l'Istituto e' stato formato nel 1999 dai vari osservatori sul territorio nazionale e poi profondamente riformato nel 2003 da questa stessa maggioranza. E non si tratta certo di un ente "inutile": in un'area di ricerca che, oltre ad una notevole valenza scientifica e culturale, ha notevoli ricadute sull'industria nazionale (che così ha potuto lavorare per la realizzazione di strumentazione scientifica di avanguardia), risulta il miglior ente italiano di ricerche fisiche secondo l'ultima indagine svolta dal Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca. Dunque piu' che un ente inutile un centro di eccellenza. Non e' ben chiaro poi dove si risparmi accorpando l'INAF al CNR, ma e' certo che la ritrovata maggior collaborazione fra i vari istituti che compongono l'ente unita a una certa indipendenza di azione sara' perduta insiema alla possibilita' di partecipare ai diversi progetti internazionali di grande rilevanza in cui l'ente era impegnato nonostante le grando difficolta' di bilancio, grazie soprattutto al lavoro di molti giovani precari che rappresentano la maggioranza della forza lavoro dell'ente.

E proprio a questo riguardo arrivano le note piu' dolorose della manovra di Tremonti, al cui confronto il taglio dell'INAF pare una birichinata da ragazzi. Oltre al drammatico blocco delle assunzioni e del turn-over fino al 2014 (e poi si lamentano dei bamboccioni), la finanziaria prevede, per gli enti che "sopravviveranno", un taglio dei contratti a tempo determinato, di ogni genere e natura (TD, co.co.co., assegni e borse) del 50%: il CNR dovra' avere la meta' dei contratti a termine che aveva nel 2009 senza l'INAF, e sara' una strage soprattutto per i borsisti astronomi, con consuegente blocco di quasi tutta l'attivita' di ricerca, in particolar modo per i progetti internazionali di cui sopra in cui l'Italia si e' impegnata probabilmente "al di sopra delle sue risorse", come piace ripetere al nostro Presidente del Consiglio. Peccato che quasi tutti gli altri paesi progrediti, in particolar modo la Germania dalla quale inopitanamente sono partito per ritornarmene in Italia a farmi dare dell'inutile, in tempo di crisi aumentano gli stanziamenti per la ricerca: sanno che i fondi spesi per ricerca e innovazione, compresa quella di base, "can help us to overcome the crisis and emerge from it stronger and with new idea", o per dirla con le ultime parole di una lettera aperta al ministro Gelmini che scrivemmo da Monaco qualche tempo fa "senza risorse la ricerca non avanza, ma senza ricerca un paese regredisce". Come dicevo ieri, per perdere peso ci tagliamo la testa e con lei le speranze di moltissimi giovani, me compreso, congelate fino al 2014.

La manovra varata dal governo, contro la quale si leva la voce non solo dei sindacati, ma anche dello stesso ministro Bondi (!!), fa anche molte altre brutte cose. Fra queste i soliti taglia a caso e senza criterio, senza prendersi la briga di individuare i veri sprechi, che colpiscono sempre gli stessi: enti locali e regioni, dipendenti pubblici fannulloni e lavoratori precari bamboccioni. Divide ancora il Paese e le fasce sociali, senza nessuna vera riforma di cui il paese avrebbe bisogno, e senza alcun intervento strutturale che guardi al medio e lungo periodo. La solita schifezza all'italiana, in cui non si sono fatti mancare neppure il solito condono travestito da lotta all'evasione.

Per protestare contro il taglio dell'INAF e' nato un gruppo su Facebook ed e' possibile firmare una petizione. Per protestare contro tutti gli altri tagli, e le lacrime e il sangue chiesto ai soliti noti il 12 Giugno tutti a Roma.

mercoledì 26 maggio 2010

Enti inutili


Dal Corriere di ieri, pagina 9. Qui anche sul Sole24 ore. Solo un grande paese come il nostro, che ha dato i natali a Galileo, Bruno, e via andare fino a Giacconi, può considerare gli Istituti nazionali di Alta matematica, Astrofisica, Oceanografia, Geofisica "Enti inutili". E tenersi la provincia di Verbania e del Medio Campidano, o l'utilissimo Difesa servizi Spa.
Piu' preoccupante ancora dell'ormai probabile accorpamento dell'INAF al CNR (o a qualche miniera), il blocco delle assunzioni fino al 2014 e i tagli ai finanziamenti, che hanno lo stesso effetto pratico su noi assegnisti dell'eventuale smobilitazione immediata. Ci arruoleremo tutti per l'Afghanistan , visto che e' l'unica cosa che non e' stata tagliata. A questo punto attendo la conferenza stampa di Tvemonti di oggi pomeriggio per sapere se devo gia' cercarmi un altro lavoro.
Come fa notare giustamente Pynolo, questa manovra finanziaria è come far calare di peso una persona tagliandole la testa.

domenica 23 maggio 2010

Aspetti oscuri


Cosi' il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ricordando a Palermo l'omicidio di Falcone, della moglie e della sua scorta il 23 Maggio 1992:

A diciotto anni dal barbaro agguato di Capaci, il ricordo dell'appassionato, eroico impegno di Giovanni Falcone nella difesa delle istituzioni e dei cittadini dalla sopraffazione criminale resta indelebile in tutti noi e costituisce prezioso stimolo per la crescita della coscienza civica e della fiducia nello stato di diritto. Meritano il massimo sostegno le indagini tuttora in corso su aspetti ancora oscuri del contesto in cui si svolsero i fatti devastanti di quel drammatico periodo. Esse potranno consentire di sgombrare il campo da ogni ambiguità sulle circostanze e le responsabilità di quegli eventi, rispondendo all'ansia di verità che accomuna chi ha sofferto atroci perdite e l'intero paese

E davvero i "nuovi" sviluppi sono inquietanti, fatti di pezzi di stato da una parte e dall'altra della barricata, da una parte e dell'altra del telecomando che ha fatto saltare in aria con Falcone gran parte della speranza di chi spera ancora nella sconfitta della criminalita' organizzata. Ma la speranza e' aver fiducica anche nelle curve.

sabato 22 maggio 2010

Perdere ai punti


Da Metilparaben, sul permesso di soggiorno a punti approvato dal consiglio dei ministri:

Andrà così. Approveranno una legge per il permesso di soggiorno a punti che obbligherà i migranti a studiare per esistere. Cosa non si sa ancora, per ora si è sentito parlare di lingua italiana e di Costituzione. Se mai ci riusciranno, avranno messo le condizioni per realizzare una superiorità intellettuale e civica, proprio mentre gli Italiani scivolano verso la peggiore decadenza culturale della propria storia. Proprio mentre si tagliano i fondi alla scuola, mentre si elegge al Consiglio regionale lombardo un pluribocciato figlio di papà, mentre l'etica si dissolve a livello di massa e si finanzia la cultura dei "Natale a Miami". Mentre c'è chi si batte per superare le distinzioni, per superare il "noi" e il "loro", il nostro Governo xenofobo calca il solco della distinzione sul piano della cultura, ponendo le basi per realizzare, di fatto, la nostra inferiorità e senza neanche rendersene conto. Perchè la maggior parte di noi, la lingua italiana la conosce a stento e la Costituzione, quando sa cosa sia, dice di volerne fare carta da culo (il plurale è per beneficenza). Ecco, mi piace pensare che saranno proprio loro, i nuovi arrivati, quelli che ci salveranno. Mi piace pensare che se questa ingiustizia passerà, saranno loro i primi paladini della Costituzione e che avranno gli strumenti culturali e linguistici per difenderla.
Sei "noi" e "loro" deve essere, quindi, loro saranno sicuramente meglio (e a me pare che già lo siano).

Consiglio dei Ministri n.94 del 20/05/2009 La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:
il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 16,10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
(...)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di regolamento, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’interno, inteso a stabilire i criteri e le modalità per la sottoscrizione, contestualmente alla presentazione della richiesta del permesso di soggiorno da parte dei cittadini stranieri, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. Sul provvedimento verranno acquisiti i prescritti pareri.
(...)

mercoledì 19 maggio 2010

La paura dei vinti


Nella discussione alla Camera sull'uccisione di due militari italiani a Herat, e su un'eventuale modifica della missione italiana in Afghanistan, ha prevalso come sempre l'opportunismo e la speculazione sulla ragedia. Se la nostra missione verrà rivista, purtroppo sarà in peggio.
Brilla fra tutti l'intervento del deputato Pdl Giancarlo Lehner, che ha chiesto direttamente di riformare l’articolo 11 della Costituzione “dettato dalla e paura dei vinti” e di “autorizzare finalmente i nostri soldati alla guerra preventiva contro i terroristi afghani”. Guerra preventiva, come Bush. Al posto del Lince un nuovo carrarmato piu' grosso e piu' caro, il Freccia, nessuna valutazione oggettiva degli obittivi e dalla situazione reale nel paese, nessuna autocritica: solo rabbia contro l'attacco "vigliacco e subdolo". Se qualche parlamentare del PD ha provato a dire qualcosa di sensato, e' caduto nel vuoto. D'altronde qualcuno nella maggioranza, Antonio Martino, qualche tempo fa si e' rifiutato di votare la finanziaria perche' a suo dire destiava troppi pochi fondi alla difesa: "La difesa non è uno dei compiti dello Stato, la difesa è lo Stato! Per millenni lo Stato è esistito senza sanità pubblica, senza scuola pubblica, senza pensioni pubbliche, ma non è mai esistito uno Stato senza difesa! È una contraddizione in termini! Non possiamo spendere soltanto lo 0,8 per cento del PIL!". Ecco perche' tagliano su tutto per comprare i Freccia.

lunedì 17 maggio 2010

Conflitti di interesse


Ci sono voluti addirittura tre mesi ma alla fine il presidente cileno Sebastián Piñera (destra) ha venduto, come promesso in campagna elettorale la sua televisioni, una delle più importanti del paese, Chilevision.
Non è noto il costo dell’operazione, a carico dell’acquirente il fondo Linzor Capital.
A 16 anni dalla sua “scesa in campo”, non è ancora noto quando Silvio Berlusconi venderà le sue televisioni.

PS Il conflitto d’interesse di Piñera non finisce con la vendita di Chilevision.

(da Giornalismo Partecipativo)

giovedì 13 maggio 2010

La danza delle ore


Leonardo (non il mio, questo) affronta sul suo blog il nodo della partecipazione agli scrutini e al credito dei professori di religione nelle scuole. E svela il dietro le tre quinte del solito teatrino:


Riassunto delle puntate precedenti: nel 1929 Mussolini e Pio XI si mettono d'accordo per qualche centinaio di metri quadri affacciati sul Tevere e un'ora di religione nelle scuole di ogni ordine e grado. Mezzo secolo più tardi l'ora diventa facoltativa. L'estate scorsa il Tar di Roma stabilisce che il voto, anzi, il “giudizio” del docente di religione, non debba entrare nel Credito scolastico. A questo punto il Ministro fa ricorso al Consiglio di Stato. L'altro giorno pubblica un comunicato in cui sostiene che il Consiglio gli ha dato ragione. A venti giorni dagli scrutini, mentre studenti e docenti brancolano nel caos totale (nel primo quadrimestre religione non faceva media e adesso sì; fino a una settimana fa sembrava che il docente non dovesse venire agli scrutini e adesso sì), la scena è allietata da alcuni personaggi, mi piace figurarmeli come tre burattini, che festeggiano o inveiscono secondo copione.

BURATTINO MINISTERIALE
Il consiglio di Stato ci ha dato ragione! La religione è importante e noi l'abbiamo sempre saputo.

BURATTINO LAICO
È una bieca discriminazione! Chi decide di non fare religione dovrebbe avere gli stessi diritti degli altri!

BURATTINO PRETE
Non passerete! Giù le mani da ora di religione e crocefissi.

E se le battute del copione vi sembrano poco ispirate, avete ragione. C'è un po' di stanchezza in giro, recitare è faticoso, han tutti bisogno di vacanze. Ma secondo voi cosa c'è sotto i burattini?

Ministero, quattro giorni fa
“Hai letto la sentenza del Consiglio di Stato?”
“Sì, e non ci ho capito niente. Spiegami soltanto: religione farà media o no?”
“Non può fare media, il giudizio di religione non è un voto numerico”.
“Vabbè, insomma, allo scrutinio l'insegnante di religione ci va o no? Ha vinto il tar o abbiamo vinto noi?”
“L'appello è stato accolto, quindi il tar ha perso...”
“Evvai!”
“Ma la sentenza dice anche che dobbiamo garantire l'ora di alternativa in tutte le scuole, altrimenti stiamo violando la Costituzione”.
“Vabbè, dettagli”.
“Leggi qui: La mancata attivazione dell'insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o delle famiglie: la scelta di seguire l'ora di religione potrebbe essere pesantemente condizionata dall'assenza di alternative formative, perché tale assenza va, sia pure indirettamente, ad incidere su un altro valore costituzionale, che è il diritto all'istruzione sancito dall'art. 34 Cost.”
“Bla bla bla, l'importante è che possiamo dire di aver vinto”.
Di questo aspetto il Ministero appellante dovrà necessariamente farsi carico, perché altrimenti...
“Altrimenti?”
...si alimenterebbe una situazione non coerente con quanto le stesse ordinanze impugnate sembrano invece presupporre”.
“E quindi cosa rischiamo, una multa?”
“Non lo dice”.
“Vabbè, insomma, cosa si aspettano? I soldi per garantire a tutti un'ora di non-religione noi non ce li abbiamo. Stiamo già tagliando cattedre vere... guarda, fosse per me io la toglierei”.
“L'ora di religione?”
“Massì, è uno spreco folle, in teorie dovremmo pagare almeno due insegnanti per un'ora sola, e prima o poi qualche rappresentanza di un'altra religione pretenderà di avere anche lui i suoi insegnanti... Fini ci sta già pensando... se invece la togliessimo, sai che risparmio?”
“Ma non si può”.
“Bisognerebbe revisionare il concordato, figurati. Sai quanto ci tengono i monsignori. Senti, piuttosto, tira fuori il burattino e fagli imparare la lezione. Deve dire che la religione è mooolto importante, che il Ministero ha combattuto per difenderla, e che ha vinto”.
“A un mese dagli scrutini? Ma sarà un caos...”
“La scuola è sempre un caos. Queste cose non la peggiorano e non la migliorano. Non c'entrano niente con la scuola, in fondo. È solo un teatrino”.


Riunione dei Laici Illuminati, quattro giorni fa.
“Cari confratelli, il nostro esperto legale ha potuto finalmente leggere la sentenza del Consiglio di Stato sull'ora di religione”.
“Un abominio oscurantista!”
“Maledetti!”
“Calma, calma, confratelli, purtroppo vi devo dire che la sentenza è abbastanza ragionevole. In un certo senso ci dà persino ragione, laddove fa presente che l'assenza dell'insegnamento alternativo in molte scuole è di fatto anticostituzionale...”
“Ma chissenefrega di alternativa, scusate, noi volevamo una cosa sola: che il prof di religione non potesse alzare la mano in sede di scrutini. Perché questo è il problema. Un tizio approvato dal vescovo che lavora pagato dallo Stato e giudica i miei figli in seno a un'istituzione statale”.
“Sì, però se tu chiedi che lui non ci sia, lui esce... tuo figlio si fa un'ora in meno... è oggettivamente difficile sostenere che ci sia una discriminazione”.
“Ma certo che c'è! L'ora di religione, se mio figlio la facesse, influirebbe sul suo credito...”
“Ma non per forza in modo positivo. Comunque leggi qui: Chi segue religione (o l'insegnamento alternativo) non è avvantaggiato né discriminato: è semplicemente valutato per come si comporta, per l'interesse che mostra e il profitto che consegue anche nell'ora di religione (o del corso alternativo). Chi non segue religione né il corso alternativo, ugualmente, non è discriminato né favorito: semplicemente non viene valutato nei suoi confronti un momento della via scolastica a cui non ha partecipato. “Non valutare” non significa “valutare negativamente”.
“Questo in teoria. In pratica è discriminazione”.
“Lascia che ti illustri meglio il concetto di discriminazione. Se nasci nero in un Paese dove i neri non possono entrare all'università, sei discriminato. Ma se sei tu a scegliere di non andare all'università, stai esercitando una tua libera scelta. Sei tu che scegli che i tuoi figli non facciano religione. Ma chi sceglie di studiare religione vuole che sia una materia seria, con una valutazione finale. Altrimenti diventa una farsa”.
“Ma è una farsa. Deve restare una farsa! Dobbiamo puntare all'abolizione dell'insegnamento di religione!”
“Sì, e alla pace nel mondo. Bisognerebbe rivedere il concordato, i monsignori non lo vorranno mai...”
“Scusate, eh, ma qui stiamo spaccando il capello in quattro. In un consiglio di classe ci sono nove o dieci insegnanti. È chiaro che nessuno pensa seriamente che l'assenza o la presenza di un prof di religione dagli scrutini abbia qualche riscontro sul piano pratico”.
“L'unica conseguenza pratica è che lavoreranno di più”.
“Fatti loro”.
“Li paghiamo noi”.
“Li pagavamo lo stesso, almeno così se li suderanno un po'. Quel che volevo dire è che questa battaglia non si faceva per migliorare di un decimo di punto il Credito degli studenti non cattolici. Si faceva su un simbolo: l'Ora di religione. È una battaglia simbolica, la scuola non è poi che c'entri così tanto”.
“Tanto la scuola è un caos”.
“Appunto”.
“E quindi che si fa?”
“Si tira fuori il burattino e si recita la parte: Bieca discriminazione, ministri cattivi, preti impiccioni, eccetera eccetera”.

Un ufficio qualsiasi della Curia, quattro giorni fa.
“Monsignore, buone notizie! Il consiglio di Stato...”
“Che Stato?”
“L'Italia?”
“Uff”.
“Il Consiglio di Stato, dicevo, ha riammesso il voto di religione nel Credito scolastico”.
“Il giudizio. I docenti di religione non danno voti”.
“Sì, monsignore, ma con permesso, è un dettaglio”.
“È tutto un dettaglio. Quindi riassumendo: abbiamo un'ora in tutte le scuole d'Italia, che gli studenti possono decidere se frequentare o no, con un insegnante che noi abbiamo approvato ma poi ha fatto un concorso di Stato che non dà i voti ma comunque partecipa agli scrutini. Ma perché non sono nato in Melanesia”.
“Monsignore, non ho capito?”
“Hai capito benissimo. Che rapporti abbiamo con lo Stato della Melanesia? C'è una conferenza episcopale laggiù? Abbiamo firmato un concordato?”
“Monsignore, dovrei informarmi...”
“Sono pronto a scommettere che i nostri rapporti con la Melanesia sono più chiari di quelli che abbiamo con l'altra sponda del Tevere. Vabbè, è una scommessa facile. Quest'ora di religione, per esempio, è un pantano dal quale non usciremo mai. Cosa ce ne facciamo?”
“Monsignore, è prevista dal Concordato”.
“Il Concordato. Io vorrei capire dove avevano la testa, i nostri predecessori. Se volevano una scuola cattolica, perché non se la sono fatta? In altri Paesi è andata così. I cattolici hanno investito denaro e risorse in scuole di qualità. La gente è portata a scegliere una scuola cattolica, perché riconosce al nostro prodotto una specie di garanzia di qualità”.
“Monsignore, con permesso, non è che altrove sia sempre andato tutto bene... nei collegi, per esempio”.
“E va bene, ci sono stati grossi danni... collaterali, diciamo. Ma in Italia abbiamo lasciato che lo Stato si prendesse tutta l'educazione. Tutta. A patto che in ogni classe venisse un tale, una volta alla settimana, a farsi fischiare dai ragazzini. L'ora di religione. Ma come si fa a pensare che potesse diventare una cosa seria, l'ora di religione? È sempre stata solo una farsa. Io la abolirei”.
“Monsignore!”
“Ti dico che la abolirei, è una cosa che ci ridicolizza. Ogni ora insegnata male, a una classe distratta e incompleta, è una picconata all'edificio della Chiesa di Cristo. Moltiplica per il numero delle classi e delle scuole e forse capirai perché abbiamo le chiese vuote e importiamo i preti polacchi. Perché i bambini italiani non vogliono fare i preti?”
“Forse per via del sesso in tv...”
“E forse perché il primo prete o il primo religioso che imparano a conoscere è un insegnante demotivato che arriva, fa un'ora di lezione e poi per una settimana non si vede più. È avvilente. Umiliante. Se solo potessimo finirla... una bella revisione al concordato: dateci qualche soldo in più, anzi, dateli ai genitori che vogliono mandare i figli alle nostre private... e noi leviamo le tende dalla vostra scuola di massa. Ma non si può”.
“Non si può”.
“Bisogna revisionare il concordato, hai voglia. Ne abbiamo firmati già due: uno con un dittatore, l'altro con un ladro. Ci manca giusto il puttaniere”.
“Magari tra qualche anno...”
“Sì, e i professori di religione poi dove li mettono? Finché erano precari... ma la Moratti li ha fatti assumere, adesso se li devono tenere”.
“Monsignore, però io non riesco a capire una cosa. Se l'ora di religione è così inutile...”
“Dannosa”.
“Se è così dannosa, perché i laici se ne lamentano così?”
“Perché sono sciocchi. Dovrebbero solo ringraziarci, di tutte le ore di pubblicità negativa che regaliamo. Quelli che vogliono mettere i cartelli sugli autobus, mi fanno ridere. Noi facciamo propaganda atea in tutte le scuole della repubblica, un'ora alla settimana, altro che un cartello sull'autobus”.
“E quindi, monsignore, che si fa?”
“Niente. Anzi, trovami un burattino da mandare in tv, che dica le solite cose, giù le mani dai crocefissi, eccetera”.
“Ma il crocefisso è un altro discorso”.
“Ma sì, ma che c'entra, mica stiamo facendo un discorso serio sulla scuola. È solo il solito teatrino. Vai”.

martedì 11 maggio 2010

Partecipazione


Il 21 e 22 Maggio ci sara' l’Assemblea Nazionale del Partito Democratico, che sarà chiamata a votare delle modifiche statutarie, proposte elaborate da un Comitato composto in base ad accordi tra le tre mozioni congressuali. Salvatore Vassallo spiega sul suo blog che queste modifiche servono a nient'altro che a rendere le primarire dalla regola l'eccezione. Puntano a rendere la regola primarie di coalizione per Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione, ma con un candidato "ufficiale" del PD, e nel caso le primarie di coalizione non siano necessarie, a rendere macchinoso il ricorso alle primarie aperte. Una marcia indietro annunciata da Bersani in campagna elettorale congressuale, ma a cui non si puo' non essere fortemente contrari.

venerdì 7 maggio 2010

Dizionario immobiliare-italiano, italiano-immobiliare


Chi vende, mente. Chi compra, vuol credere. Questo e' il punto di partenza per chi non ha l'agente immobiliare di Scajola (o gli assegni di Anemone) e come me cerca con budget (molto) limitato a disposizione e con lo spettro del debito pluridecennale un tetto dove vivere. Dopo aver visitato le topaie piu' raccapriccianti spacciati per degli appartamenti da sogno ("ma in agenzia non vi hanno detto niente?"), dopo aver sentito agenti immobiliari arrampicarsi sugli spechi per convincervi a investire i risparmi di una vita (presente e futura) per quattro mura sull'orlo del crollo, ho predisposto un piccolo dizionario immobiliare-italiano, italiano-immobiliare per chi deve avventurarsi in questa giungla senza esclusione di colpi. Dove l'unico scopo di agenti immobiliari pronti a tutto e proprietari disperati e coperti di debiti e' attirare piu' gente possibile a visitare la loro "reggia", nella speranza che qualche fesso cada nella loro rete.

Recentemente ristrutturata: svogliata mano di pittura sulle crepe principali, e tavoletta nuova sul water
Meticolosamente mantenuta: segnala un proprietario che vi venderà una casa rimasta esattamente com'era quando la comprò lui trent'anni prima
Da ristrutturare: va ricostruita dalle fondamenta
Finiture di pregio: trattasi di una delle locuzioni preferite degli annucni immobiliari. Si traduce in arredamento e stucchi di dubbio gusto disseminati per tutta la casa, e da arditi accostamenti cromatici delle pareti delle stanze
Per amatori: e' una topaia con la piu' impensabile e irrazionale disposizioone possibile di stanze, spazi e finestre (finestre?)
Calda: angusta e soffocante
Luminosissima: non c'è un filo d'ombra per kilometri, e con il conto dell'aria condizionata d'estate potresti comprarvi una villa
Ombreggiata: neanche un raggio di sole, neppure a mezzogiorno
Prossima a centri commerciali e negozi: situata sul retro di qualche gigantesco shopping center con vista su autoporto per il carico e lo scarico di merce 24 ore al giorno
Adiacente a ristoranti per tutti i gusti: garantisce fetide ventate di aglio rosolato nelle cucine di friggitorie cinesi
Zona di grande futuro: immobile situato in landa desolata nell'estrema suburbia che uno speculatore aveva acquistato per lottizzarla, nella vana speranza che un giorno fosse raggiunta dall'autostrada ma attualmente circondata da capannoni industriali deserti
A dieci minuti dal centro: se a guidare e' Schumacher alle 4 del mattino
Amplissimo: Le immagini sanno mentire più efficacemente delle parole. Obiettivi fotografici a grand'angolo possono trasformare uno scompartimento di treno in un salone
In luogo tranquillo e isolato: a tre ore di auto dalla citta', esclusa pioggia, neve e frane
Immersa nel verde: ha un piccolo giardino pubblico spelacchiato a meno di 15 minuti a piedi, ma l'autostrada sotto la finestra
Affacci mozzafiato: situata in strada di grande viabilita', il precedente proprietario e' deceduto per un cancro ai polmoni dovuto all'inalazione di dosi troppo massicce di gas di scarico
La casa ha delle potenzialità: è la frase preferita dell'agente immobiliare durante la visita, il
problema è vedere se hai te le potenzialità economiche...
Abbonamento tramonti: la piu' bella mai letta, e' possibile vedere il sole tramontare sporgendosi fino al busto dalla finestrella del bagno
La casa del contadino, la casa del pittore etc.: sempre della stessa creativissima agenzia, suggerisce odore di stallatico nelle stanze e arredamento minimale simil-van gogh
Trattabili: la cifra indicata e' totalmente inventata e non ha alcuna relazione con la cifra effettiva che chi vende vuol realizzare
Ottima come investimento: non ci vivrebbe neppure un senzatetto

(continua grazie alle segnalazioni, intanto grazie a Paolo)

giovedì 6 maggio 2010

Eh!

Un anno dopo...



... auguri Leo!

E per dirla come diresti tu, "Eh!"

(Il disegno e' di Philip Waechter, Papa' passo a passo)

martedì 4 maggio 2010

Qualcosa di destra

La cinquantatreesima puntata di Tolleranza Zoro:

sabato 1 maggio 2010

Lavoro, festa e diritti


Poco prima della Festa dei Lavoratori, il PD manda sotto il governo su un emendamento relativo al famoso arbitrato. Saranno i lavoratori a poter scegliere, caso per caso, se ricorrere alla giustizia ordinaria o all’arbitrato, senza doverlo specificare (sotto ricatto) al momento dell'assunzione.