venerdì 31 luglio 2009

Io cocei

I leghisti nel tentativo di far digerire ai propri elettori le concessioni del governo (finte) al sud, sparano test di dialetto per i professori che insegnano al nord. Dicono che e' importante conoscere la cultura del paese dove si vive. Ma i leghisti la conoscono al cultura italiana?



Intanto, anche la Nike si e' rifiutata di "fare le scarpe" ai leghisti...

giovedì 30 luglio 2009

Boicottaggio


Francesco Costa per Internazionale ci spiega come la rivolta in Iran sia entrata in una fase "ingegnosa", direi piuttosto simile nei metodi a quella che qualcuno dalle parti di Monaco auspicherebbe anche contro l'asso pigliatutto che governa in Italia. Per fortuna da noi il buon Papi si puo' combattere anche con armi diverse e fin dentro la cabina elettorale, mentre al popolo Iraniano resta solo questa forma di lotta. Coraggio.

Per quanto a uno sguardo superficiale verrebbe da dire il contrario, le proteste contro il regime in Iran non si sono affatto fermate. Secondo Robin Wright, su Time, hanno soltanto cambiato forma. “È iniziata la fase due. Sei settimane dopo le rivolte che hanno visto milioni di iraniani invadere le strade, oggi la protesta si è trasformata, diventando più ingegnosa e potenzialmente più duratura”.
“La seconda fase è cominciata col boicottaggio dei prodotti che si fanno pubblicità sulla tv di stato. Ho cercato di acquistare un prodotto di un certo marchio e un attivista iraniano dietro di me mi ha sussurrato: ‘Non comprarlo, è di un inserzionista’. Si prosegue poi con l’accensione di tutti gli elettrodomestici della propria casa poco prima dei telegiornali del regime, così da far saltare l’energia elettrica in interi quartieri. Senza contare le manifestazioni lampo: dei blitz lunghi abbastanza da poter gridare ‘Morte al dittatore!’ ma non da permettere alle forze speciali di localizzare e arrestare i dimostranti”.
“Si tratta di una strategia poco organizzata e senza leader, che sta muovendo i suoi primi passi. Per quanto il suo impatto sia ancora variabile, però, la fase due sta iniziando a mietere risultati. Fatemeh Haghighatjoo, un ex membro del parlamento, mi ha detto che alcune aziende hanno tagliato i loro spot sulle tv governative, e alcuni negozi hanno smesso di vendere i prodotti degli inserzionisti. Un nuovo boicottaggio degli sms potrebbe costare alla compagnia telefonica di stato un milione di dollari per ogni giorno. Le informazioni sulle tecniche di rivolta vengono diffuse via email o col passaparola, ma il loro ingegno e i risultati ottenuti mostrano come le recenti rivolte in Iran non sono destinate a passare come le proteste del 1999. Stavolta gli iraniani stanno vincendo le loro paure”.

mercoledì 29 luglio 2009

Un gommone al piazzale


Un gommone sul mare, al piazzale Michelangelo a Firenze. Dopo la gabbia dello scorso anno, l'attore Saverio Tommasi digiuna fino a stasera per 168 ore in un gommone contro i Cie (ex Cpt), galere etniche per corpi senza diritti: dal 22 al 29 luglio un viaggio immobile, per ricordare che siamo tutti esseri umani con eguali diritti.

Un viaggio immaginato ma non immaginario, come quello compiuto dai migranti in cerca di vita e speranza in un Mar Mediterraneo che si è trasformato in un cimitero senza lapidi. Una traversata da fermi, con lo spirito in movimento: abbiamo deciso di varare un gommone su un mare di stoffa e cartapesta, a piazzale Michelangelo. Sul gommone vivrà per sette giorni Saverio Tommasi, 24 ore al giorno, per un totale di 168 ore, digiunando. Un digiuno a cui prendono parte, a staffetta, le promotrici e i promotori dell'iniziativa e tutt* coloro che vorranno unirsi a noi.
Ogni giorno - alle 18,30 - associazioni impegnate nella tutela degli/delle ultim* e nelle lotte per i diritti di tutt* si alterneranno in momenti di dialogo e incontro, davanti al gommone, assieme ai promotori. Dialogo come elemento primo di democrazia, anima di un paese "mediterraneo", con una lunga storia di scambi e di meticciato; dialogo come base per ricostruire una civiltà della pace e dei diritti, fondata sulla conoscenza e sulla fiducia reciproca, che rifiuti la paura e combatta la povertà, causa di guerre e terrorismi.
Tutte/i sono invitati a contribuire con un disegno: un viso o un arcobaleno. Per ricordare, utilizzando colore e fantasia, le migliaia di persone morte nel Mediterraneo. Avremo tempere e pennarelli e per ogni disegno doneremo al creatore un piccolo regalo: un segnalibro con una frase, un pensiero, una storia. Al termine della traversata collettiva, venerdì 29 luglio alle 18, stenderemo un immenso lenzuolo blu con i disegni raccolti. Un viaggio che comincia, una lotta che continua. Per i diritti, contro le gabbie, contro il "diritto speciale" per i migranti: in Italia la legge non è più "uguale per tutti".
Il nostro digiuno non è contro qualcuno, ma a favore di qualcosa. E' un modo per chiedere ascolto. Il digiuno è una forma di lotta civile e non violenta, una forma teatralizzata di protesta: simboleggia il digiuno a cui sono costrette donne e uomini, bambine e ragazzini che con angoscia e incertezza, ma anche con speranza, abbandonano il loro paese e i loro cari, per poter sopravvivere o per poter vivere dignitosamente. Un viaggio per mare su barche e barchette, gommoni e relitti. Un viaggio la cui destinazione finale è il recinto di un Cie (ex Cpt), Centro di Identificazione ed espulsione. Ingabbiati fino a sei mesi in questi campi di concentramento, identificati ed espulsi. Relegare in gabbia persone che non hanno commesso alcun reato è un abominio e una grave violazione dei più elementari diritti dell’uomo e dei principi fondamentali del diritto internazionale. "Inventarsi" la fattispecie del reato di clandestinità - secondo cui si è "criminali" non per il fatto di aver compiuto un atto criminale, ma per una condizione esistenziale soggettiva- è uno stravolgimento dei più elementari principi di uno Stato di Diritto.
Chiediamo la chiusura dei CIE, chiediamo di non doverci più vergognare di noi stessi: in Italia e in Europa abbiamo prodotto campi di concentramento e leggi razziali. L'Italia ha dimenticato di essere stata un paese di emigranti, ma soprattutto ha rimosso il razzismo coloniale e le sue atrocità. Grazie a questa rimozione collettiva oggi si saldano assieme xenofobia popolare e "razzismo istituzionale", che produce norme discriminatorie e nuove istituzioni totali come i CIE. Un razzismo istituzionale che a sua volta alimenta e legittima il razzismo popolare. Ma noi sappiamo anche che che la società italiana è in grado di produrre una grande quantità di anticorpi.
Ricorderemo ancora una volta che noi - il 20% ricco del pianeta - consumiamo l'80% delle risorse globali, lasciando briciole a miliardi di persone. Siamo noi che scateniamo guerre in difesa dei nostri interessi, per preservare il nostro "stile di vita". Siamo noi che regoliamo, in base al nostro tornaconto, il commercio mondiale. Ci meravigliamo che qualcuno cerchi di scappare dal proprio paese, aspirando ad un frammento del nostro benessere?
Abbiamo scelto una protesta teatrale perché il Teatro racconta storie. La storia che abbiamo preso l'impegno di narrare ha un finale da scrivere. Siamo noi ad avere in mano la penna. Possiamo scrivere una fine che sia un inizio: evitare la costruzione di una gabbia anche in Toscana, presumibilmente a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Siamo noi, donne e uomini, che dobbiamo trovare nuove parole e sogni, facendo vivere il dialogo, favorendo l'accoglienza, creando relazioni e ponti fra gli esseri umani. Tornando ad essere umani.

"Apparteniamo tutti a una stessa razza, quella umana"

A. Einstein

PROMOTORI (in ordine alfabetico):
Marco Bazzichi, Antonio Berti, Andrea Bigalli, Lisa Clark, Ornella De Zordo, Tommaso Fattori, Mercedes Frias, Marco Romoli, Alessandro Santoro, Saverio Tommasi

Stasera alle 18.00 la manifestazione di chiusura dell'iniziativa.

La buccia di Marino


Sul caso sollevato dal Foglio riguardo ai presunti rimborsi spesa truccati da Ignazio Marino, risalenti al 2002 quando il candidato alla segreteria del PD dirigeva il centro per trapianti Ismett di Palermo per conto dell'universita' di Pittsburgh, sto tenendo da qualche giorno una fitta corrispondenza con qualche amico, piuttosto sorpreso della reazione assai tiepida di fronte ad accuse del genere all'interno del partito. La prima reazione e' stata infatti semplicemente quella della "solidarieta'", a dire il vero un po' affrettata prima ancora di sapere se le accuse si basino su qualcosa di concreto oppure no e per un partito che vuole portare avanti i valori della trasparenza e della legalita'.
Le accuse del Foglio si basano su una lettera controfirmata da Marino inviata dal numero uno dell'area medica dell'Universita' di Pittsburgh in cui si chiede a Marino di lasciare il suo posto all'Ismett a condizioni durissime, in quanto si sarebbe reso responsabile di irregolarità amministrative rilevanti.
Marino nelle ore seguenti replica che si tratta di una normale lettera di fine rapporto, pur confermando le irregolarita' che pero' sarebbero state scoperte e segnalate da lui stesso. Non solo, produce anche altra documentazione che proverebbe le sue tesi, che appare pero' non definitiva ai miei occhi, a meno che non mi sia perso qualcosa. E' di oggi un'intervista a Repubblica in cui Marino spiega quale sia, secondo lui, il vero motivo delle sue dimissioni, peraltro con un altro incarico gia' in tasca: gli americani lo volevano tagliare fuori dalla gestione del centro perche' si metteva di traverso alle infiltrazioni mafiose negli appalti e altre non chiare questioni nella gestione del centro con il concorso della giunta regionale Cuffaro. Da parte sua il Foglio pubblica una nota dell'Univerita' di Pittsburgh che conferma le accuse e smentisce almeno sulla faccenda dei rimborsi la versione di Marino. La vicenda, nonostante le prove "definitive" portate dall'una e dall'altra parte appare comunque tuttora cosi' fumosa che alla fine e' probabile che un po' di arrosto ci sia. Mi scrive a proposito Augusto:

Ora, magari Marino ha anche ragione e lui è magari solo una vittima di una storiaccia in cui interessi economici superiori hanno avuto la meglio su altro tipo di considerazioni (etiche?), ma ribadisco che la vicenda è stata affrontata nel modo sbagliato, anche perchè finora nessuna delle cosiddette prove presentate da Marino ha smentito quanto detto dal Foglio. Anche la faccenda che la discrepanza sia stata segnalata da Marino non è corroborata da nessuna prova, mentre la lettera pubblicata dal Foglio (e che Marino ha controfirmato) diceva chiaramente cose molto diverse: "Come Lei sa, nell’iter ordinario necessario a elaborare le Sue recenti richieste di rimborsi spese, l’UPMC ha scoperto che Lei ha presentato la richiesta di rimborso di determinate spese sia all’UPMC di Pittsburgh sia alla sua filiale italiana. Di conseguenza è stata intrapresa una completa verifica sulle sue richieste di rimborso spese e sui nostri esborsi nei Suoi confronti. Tale verifica è attualmente in corso. Alla data di oggi, riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia all’UPMC e alla filiale italiana. Fra le altre irregolarità, abbiamo scoperto dozzine di originali duplicati di ricevute con note scritte da Lei a mano. Sebbene le ricevute siano per gli stessi enti, i nomi degli ospiti scritti a mano sulle ricevute presentate a Pittsburgh non sono gli stessi di quelli presentati all’UPMC Italia. Avendo sinora completato soltanto una revisione parziale dell’ultimo anno fiscale, l’UPMC ha scoperto circa 8 mila dollari in richieste doppie di rimborsi spese. Tutte le richieste di rimborso spese doppie, a parte le più recenti, sono state pagate sia dall’UPMC sia dalla filiale. Come restituzione dei rimborsi spese doppi da Lei ricevuti (lei, ndt) accetta di rinunciare a qualsiasi pagamento erogato dall’UPMC o dall’UPMC Italia ai quali avrebbe altrimenti diritto, compresi (a titolo esemplificativo ma non esaustivo) lo stipendio per il mese di settembre 2002 e il pagamento per qualsiasi giorno di vacanza, permesso o malattia accumulato. Accetta inoltre di rinunciare a ogni diritto contrattuale per il trattamento di fine rapporto che potrebbe ottenere in seguito alle Sue dimissioni e solleva ulteriormente, congedandosi per sempre da esse, l’UPMC e tutte le sue filiali, compresi ma non soltanto la UPMC Italia e i suoi successori e aventi causa, da ogni e qualsiasi richiesta che possa avere ora o potrà avere in futuro." Sarà, ma a me queste non sembrano le normali clausole che entrano in gioco quando si rescinde un contratto. E il fatto che successivamente i legali di Marino abbiano mandato un'altra lettera all'UMPC negoziando altre clausole (accettate dall'UPMC? Questo non lo sappiamo mica) non annulla le accuse presenti nella lettera precedente, firmata da Marino. Insomma, ribadisco la mia idea che il partito avrebbe dovuto essere più cauto e chiedere conto da subito delle discrepanze nelle versioni presentate, già presenti all'inizio e che col passare del tempo si stanno emergendo, invece di gridare al complotto de il Foglio e strillare la propria solidarietà "al buio" a Marino. Questo non vuol dire accusare o condannare Marino di alcunchè, solo chiedere spiegazioni. Anche perchè se la versione di Marino continua a fare acqua, finiscono in difficoltà anche quelli che acriticamente (e in buona fede) hanno espresso la loro solidarietà.

Ai posteri l'ardua sentenza, di sicuro pero' questa vicenda rischia di inficiare il dibattito su molti temi importanti che la candidatura di Marino stava portando avanti, e tutto il lavoro di persone in gamba e davvero desiderose di cambiare le cose per il meglio che lo sostengono.
Per chi e' piu' interessato al successo del tesseramento in vista del congresso e del dibattito che ne sta venendo fuori qua ci sono tutti dati sul tesseramento e le 3 mozioni che si contenderanno la segreteria.

martedì 28 luglio 2009

Le maschere bianche



... ma forse l'oceano non e' poi cosi' lontano ...

mercoledì 22 luglio 2009

Comunanza di valori


(via Mamma!)


Ma nonostante le nuove registrazioni pubblicate dall'Espresso, il vero scandalo nazionale resta questo, e va in onda ogni giorno a reti unificate.

martedì 21 luglio 2009

Predicare bene


Mi pare che in questi giorni in diversi si stanno esercitando nello sport piu' gettonato sui media e nei bar d'Italia, ovvero il tiro al piccione contro il Piddi'. Un tiro al piccione che qualche volta mi pare avere ahime' basi oggettive su cui basarsi, o essere guidato dalla voglia di proporre e di far meglio che non guasta mai. Spesso pero' mi sembra basato solo sugli interessi di qualcuno che ama predicare bene e razzolare male.

Sono ormai infatti rimaste senza risposta le cinque opportunisse domande di Marcello Saponaro a Beppe Grillo sulla moralita' del suo poco celato sostegno all'Italia dei Valori sulla base dell'ambientalismo, dei valori di trasparenza e di democrazia interna nei partiti e di ricambio dei politici che predica da sempre, quasi sempre mettendo nel mezzo il PD. Si vede che cristallina coerenza e' richiesta solo a qualcuno e ad altri nemmeno un minimo.

E per ricordarci che volenti o nolenti il PD e' l'unico partito che affida il piu' possibile democraticamente, pur con indubbi problemini, la scelta del proprio segretario ai suoi elettori, Claudio Alberti del blog Roma 2011 ha lanciato la sua candidatura alla presidenza dell'Italia dei Valori:

Gentile signore,

Le scrivo per comunicarLe la mia volontà di concorrere alla presidenza dell’IDV, come ho già annunciato ai lettori del mio blog http://roma2011.blogosfere.it . Per questo, Le chiedo la cortesia di comunicarmi i tempi e le procedure per poter presentare, in via ufficiale, la mia candidatura.

In attesa di un gentile riscontro, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Claudio Alberti


Non ha fatto del resto altro che prendere in parola l'invito all'apertura della classe dirigenziale di tutti i partiti dell'attuale presidente dell'IdV Antonio Di Pietro:

Una bella candidatura che metterà alla prova lo spirito riformista e democratico di un partito, oppure porterà alla luce, attraverso il ricorso a mille scuse e cavilli statutari dei suoi governanti, l’atteggiamento di chiusura di una casta dirigenziale.

Antonio Di Pietro


Sorprendentemente, la sua richiesta al responsabile per l'organizzazione dell'Italia dei Valori Ivan Rota e' rimasta senza risposta. Attendiamo fiduciosi sviluppi in tempi brevi...

lunedì 20 luglio 2009

Allunaggio

Quarant'anni fa un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanita' (qua nella versione restaurata):



In occasione del 40 anniversario la sonda LRO ha anche chuso definitivamente i conti con le teorie complottiste dello sbarco fasullo, individuando i moduli lunari delle missioni Apollo sulla superficie del nostro satellite e non in uno studio di Hollywood (sebbene i complottisti avessero gia' vita dura prima). Ma chi nonostante tutto non si rassegna a credere che la Luna e' stata per un breve periodo piu' a portata di mano di quanto vorrebbero, si consoli sapendo che oggi come allora, e forse oggi ancora di piu', la falce di luna alta nel cielo continua a fare il suo mestiere...

sabato 18 luglio 2009

Congresso e carrozzoni


Mentre impazzano i tesseramenti e le riunioni dei circoli in vista del congresso PD (domani sara' a Monaco alla festa del tesseramento del mio circolo d'origine), si delineano le impostazioni delle varie candidature per la segreteria. Qui la presentazione della candidatura di Franceschini, qua quella di Bersani, qui la mozione di Adinolfi, mentre Marino presentera' la sua candidatura giovedi' 23 a Milano.

Francesco Costa pero' spiega perche' concentrarsi sul candidato e non su tutto il resto del carrozzone che si porta dietro sia un grosso sbaglio, lo stesso che lego' Walter mani e piedi:

Uno dice: mesi e mesi di litigate e polemiche, finalmente al congresso ci chiariremo. Oh, ci voleva. Ne abbiamo bisogno. Discuteremo, ci divideremo, parleremo di idee e di politica. Il nostro è un partito plurale, grande, sfaccettato, è normale che ci siano sensibilità diverse: il congresso è proprio il momento per confrontarsi e scegliere in modo democratico quale strada intraprendere per i prossimi anni. Lo faremo, lo faremo anche perché questa volta non sono tutti compatti su un solo candidato ma ne abbiamo due, Bersani e Franceschini, più un terzo incomodo di un certo peso come Marino. Insomma, stavolta si parla di politica, ci si divide sui temi. Dite? A guardare i frastagliati schieramenti di Bersani e Franceschini, purtroppo, si direbbe il contrario.

Partiamo dall’armata brancaleone che sostiene Pierluigi Bersani e prendiamo in esame un po’ di argomenti delicati: quelli su cui ci si è ferocemente divisi negli ultimi mesi e sui quali gli iscritti del Pd chiedono chiarezza. Le primarie? Rosy Bindi pensa che le primarie “devono essere utilizzate ad ogni livello per selezionare in modo trasparente la classe dirigente del partito regionale e nazionale”, Massimo D’Alema ha detto che fare le primarie per eleggere il segretario nazionale è “una cosa assurda” e che “a scegliere il proprio segretario devono essere gli iscritti”. La laicità dello Stato? Enrico Letta avrebbe votato sì al decreto “salva Eluana”, Barbara Pollastrini fu l’unica addirittura a non astenersi e votare no al voto sul conflitto di attribuzione del caso Englaro. Le riforme istituzionali? La stessa Bindi chiede una legge “rigorosamente maggioritaria”, D’Alema è un noto sostenitore del modello tedesco, proporzionale. L’età pensionabile? Francesco Boccia è per “alzarla, immediatamente”, la fetta di Cgil che appoggia Bersani invece è pronta a fare le barricate. Stanno tutti con Bersani. E si potrebbe continuare.

Franceschini e i suoi non se la passano meglio. Immigrazione? L’attuale segretario pensa che i respingimenti siano una cosa “disgustosa”, Rutelli pensa che siano “giusti” e si vanta del fatto che li ha inventati il centrosinistra. Diritto del lavoro? Pietro Ichino è per il contratto unico, Paolo Nerozzi – dai giornali definito “l’anti-Ichino” – dice di essere “irremovibile”. E le primarie? Walter Veltroni pensa siano essenziali, Franco Marini in direzione nazionale avrebbe detto di preferire che il segretario venga scelto da un comitato. Lo stesso Marini, poi, pensa che lo statuto del Pd sia “da rifare da cima a fondo”; lo stesso statuto che Salvatore Vassallo, suo estensore e altro franceschiniano, difende con passione. Sulla laicità, impossibile non ricordarsi del discorso che rese celebre Debora Serracchiani e dei suoi affondi sul testamento biologico e sulla sostituzione di Ignazio Marino con Dorina Bianchi. Voilà: oggi Serracchiani è dalla stessa parte di Dorina Bianchi, Paola Binetti e Giuseppe Fioroni, che avrebbero votato sì al decreto salva Eluana. Per non parlare di Cesare Damiano, Luigi Nicolais e Raffaele Bonanni: quando il centrosinistra governava se le davano di santa ragione, oggi sono tutti e tre con Franceschini, così come gli altri di cui sopra.

Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Chiunque tra Franceschini e Bersani dovesse arrivare alla segreteria del partito, questo non ne uscirebbe affatto con una linea più chiara o più netta di quella avuta finora, né con una maggiore capacità di prendere decisioni ed evitare polemiche interne, meno che mai riguardo le questioni che lo hanno lacerato. Questo perché anche stavolta, come da vent’anni a questa parte, la classe dirigente del centrosinistra non ha scelto da che parte stare in nome delle idee, della politica, dei tanto evocati contenuti, bensì sulla base delle ruggini personali, delle vecchie alleanze, delle ambizioni e delle spartizioni. Stanno con Bersani tutti i nemici giurati di Veltroni, a cominciare dai diversissimi Rosy Bindi ed Enrico Letta, con quest’ultimo che spera di essere il candidato premier ideale nella futura alleanza con l’Udc. Stanno con Franceschini i popolari e i veltroniani – alleati da tempo per reciproca convenienza, con poche cose in comune – più la Serracchiani, Sassoli e Cofferati, in nome della fiducia accordata loro dal segretario in occasione delle elezioni europee. Ogni schieramento ripropone al suo interno uno spettro infinito e sfaccettato di posizioni molto eterogenee, ove non addirittura contradditorie, che inevitabilmente non potranno che generare altri compromessi infiniti e al ribasso, altre corse ai distinguo e tentativi di logorare l’avversario, altri ricorsi a formule astruse come quelle sulla “posizione prevalente”. Sia Franceschini che Bersani si propongono di innovare il partito, di cambiarlo, di rivoltarlo come un calzino. Lo sappiamo: i bei discorsi gli son sempre venuti bene. Dietro le parole, però, sembra ci sia la solita sbobba.

venerdì 17 luglio 2009

Per sicurezza


Quando si comincia a precipitare giornali e televisioni potrebbero non bastare per garantire il silenzio? Intanto varie strane coincidenze cominciano ad essere troppo strane:

Prima il furto a casa della D’Addario. Poi l’auto incendiata di Barbara Montereale. Adesso i falsi zingari che fanno incursione nello studio dell’avvocato di Massimo Ciancimino, uno che sta parlando. Decisamente attive, quest’estate, le barbe finte dell’amico nostrano di Putin.

(da Piovono Rane)

giovedì 16 luglio 2009

La grotta di Ali' Baba'


Tvemonti annuncia che vuole svuotare la grotta di Ali' Baba' dei paradisi fiscali in conferenza stampa. Lodevole iniziativa: ti aspetti che il governo reintroduca le strategie di Visco per tracciare i flussi di denaro e che ripensi la sua strategia in merito alla lotta all'evasione e al riciclaggio. Invece Tvemonti si riferisce solo all'ennesima inaccettabile sanatoria in discussione alle Camere. E anche stavolta lo scudo fiscale per i capitali illegalmente esportati in discussione e' davvero notevole: vengono perdonati reati come falso in bilancio e bancarotta fraudolenta, e l'obolo richiesto a chi ripulisce il suo denaro è davvero risibile, con aliquota che variano dall'1 al 5%. In pratica un bel premio a trafficanti di armi, droga e organi, grandi evasori e altri delinquenti assortirti. Evidentemente il buon ministro vuole svuotare la caverna di Ali' Baba' per convincerlo a spostare i suoi capitali truffaldini in un paradiso fiscale molto migliore, in cui pochi poveri e fessi pagano i servizi dei ricchi che si godono i loro malloppi esentasse. Dove l'harem lo fornisce il Presidente. E chi se ne importa se il debito pubblico sale, l'occupazione cala: tanto anche il debito sara' solo di chi le tasse le paga!
E infatti mentre nei paesi seri i bancarottieri e i truffatori si beccano 150 anni di carcere e 170mila dollari di risarcimenti da pagare, a casa nostra se rubi un pacco di pannolini al supermercato ti puoi beccare tre anni, ma per allegra gestione contabile o vieni perdonato dallo scudo del giorno o mal che vada ti accorciano la prescrizione per sfuggire i risarcimenti agli ignari risparmiatori. Alla faccia della bilancia della giustizia. E chi lo fa notare e' una testa di cazzo:

La verita' sul G8

(via coartato)

mercoledì 15 luglio 2009

Quattro Gatti



Inutile sottolineare come la battuta del servizio del TG3 abbia scatenato una polemica niente male e abbia causato la rimozione del vaticanista del TG3 Roberto Balducci. Scherza coi fanti ma lascia stare i santi...

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero


Oggi, 14 Luglio, questo blog aderisce all’appello di Diritto alla Rete contro il Ddl Alfano che tenta di imbavagliare la rete Internet italiana introducendo il cavilloso obbligo di rettifica entro 48 ore a pena di una sostanziosa sazione pecuniaria per tutti i titolari di “siti informatici”, blog inclusi.

lunedì 13 luglio 2009

Grillo segretario


Sta suscitando scalpore il post di Beppe Grillo sul suo blog dove si dice pronto a candidarsi il 25 Ottobre come segratario del PD alle primarie. Prendo atto che evidentemente il buon Beppe ha cambiato idea: il PD e il PDL non sono piu' la stessa cosa, e la speranza e' che abbia deciso di dare una mano portando nuove idee, persone ed energia, aderendo al Manifesto dei valori, nel Codice etico e nello Statuto del PD.
Temo pero' che come suo solito il buon Beppe stia dicendo una cosa per farne un'altra, come quando raccolse migliaia di firme per un referendum che non si poteva fare, prendendo per i fondelli un sacco di gente. Temo che semplicemente voglia fare un po' di casino per poter poi meglio protestare che non l'hanno fatto partecipare il 25 ottobre, e puntare con qualche argomento nuovo l'indice sul PD. Proprio per prevenire iniziative estemporanee del genere, il regolamento pure troppo macchinoso prevede infatti che la partecipazione non sia cosi' automatica: serve una tessera, l'adesione a quel partito che ha sempre attaccato e ai suoi valori, 2000 firme di iscritti (e non di grillini) in circoscrizioni diverse, e il 15% dei voti degli iscritti con tessera al congresso. Senza contare che bisognerebbe cambiare lo statuto del PD,
che all'Articolo 9, comma 3, prevede che

3. Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a Segretario nazionale e componente dell’Assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni.

Come nota giustamente Alessandro D'Amato, Beppe Grillo non era iscritto al PD quando la Direzione Nazionale ha convocato il Congresso, il 26 giugno. Non e' certo "la casta" che fa resistenza alla sua candidatura, semplicente Grillo come sempre fa casino quando ormai e' troppo tardi. Ma il suo simile Travaglio gia' commenta: "non so come reagiranno, ma se non ricordo male quando alle primarie si candidarono personaggi come Di Pietro, Furio Colombo e Pannella si trovarono dei geroglifici formali per non farli candidare". Peccato che quei geroglifici formali citati dal depositario di ogni verita' erano dovuti al semplice fatto che tutti questi "personaggi" si volevano candidare alla segreteria di un altro partito lasciando in piedi il proprio, o non riuscirono a raccogliere abbastanza firme, non esattamente geroglifici...

sabato 11 luglio 2009

11 luglio


Come ogni 11 Luglio qua si ricorda Srebrenica, pensando a quella lista di nomi che non finisce mai nel mausoleo di Potocari e alle donne conosciute la' ch in un giorno hanno pero mariti, figli, amici. Aspettando ancora che i responsabili, dopo 14 anni, siano consegnati alla giustizia.

venerdì 3 luglio 2009

Il lingotto


No, non stiamo parlando dell'incontro di qualche giorno fa della meglio gioventu' del PD dal quale pare stia per uscire una candidatura alla segreteria del PD. Stiamo parlando di questa cosa tipo Fort Knox che e' stata costruita a San Giovanni Rotondo con l'oro regalato dai fedeli di tutto il mondo. Ora il dubbio e' questo: ma questi non sono frati cappuccini, che si dovrebbero rifare alla regola di San Francesco, di cui quest'anno ricorre anche il 750esimo anniversario? Mi par che inizi cosi':

La Regola e vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesu Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità.

Ora, e' vero anche che prosegue poco dopo con: "Li ammonisco, però, e li esorto a non disprezzare e a non giudicare gli uomini che vedono vestiti di abiti molli e colorati ed usare cibi e bevande delicate, ma piuttosto ciascuno giudichi e disprezzi se stesso", quindi mi astengo da qualsiasi giudizio su chi ha ideato e realizzato un simile obbrorio, ed ad elencare moltepli e pu' costruttivi modi di utilizzare tutto quel popo d'oro. Faccio notare soltanto come con ben poca convenienza non hanno resistito a raffigurare sulle pareti, tra un lingotto e l'altro, scene della vita di San Francesco: un po' come affrescare Palazzo Grazioli con la vita di Santa Maria Goretti. Allibito, mi vado a riascoltare l'intramontabile hit "San Pio"...

giovedì 2 luglio 2009

Clandestini


Ci siamo. Nonostante l'incredulita' degli amici che immaginavano (speravano?) una marcia indietro del governo spinto da ragionevolezza e dagli strali del Vaticano - che invece, colpevole e complice tace come su tutto il resto per i soliti trenta denari - il decreto sicurezza diventa legge dello stato (qua il testo). Reato di clandestinita', impossibilita' di registrare i figli all'anagrafe, tassa sul permesso di soggiorno, lo sdoganamento delle ronde., detenzione senza processo fino a sei mesi nei CPT.
Questa e' la "sicurezza" secondo il Governo: una campagna ideologica che ha messo in competizione la sicurezza con i diritti, individuando come capro espiatorio dell'incapacita' di governo i piu' deboli e diseredati. In modo mascherato sono stati riesumati provvedimenti tipici delle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti ed il registro degli indesiderabili, riservato questa volta non agli ebrei ma ai senza casa. Sono state approvate una serie di misure (reato di clandestinità, divieto di matrimonio, divieto di avere un’abitazione, ostacoli per l’accesso alle cure mediche e per il trasferimento dei fondi alle proprie famiglie, detenzione senza processo) che attentano all’intima dignità inerente a ciascun membro della famiglia umana e sono destinate a fare terra bruciata intorno ad una popolazione di centinaia di migliaia di persone, per giunta liberalizzando la caccia all’uomo e i peggiori istinti della pancia razzista dell'italiano.
Il tutto nell'ambito di una legge inapplicabile, dal momento che e' puramente di facciata e propaganda, visto che e' impensabile processare tutti i clandestini nel paese con la giustizia tra le piu' lente del mondo: solo xenogogia, l'evoluzione leghista della demagogia.
Da oggi piu' che mai mi vergogno di essere italiano. Per consolazione sono almeno toscano.

Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri
allora vi dirò che, nel vostro senso io non ho Patria
e reclamo il diritto di dividere il mondo
in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro.
Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.

Don Milani, lettera ai cappellani militari

Regole e scaldabagni


BeffaTotale sbarca su Babbibabbi, il blog degli uomini che affrontano la paternita'. E parla di regole e scaldabagni:

Sdraiato sul fasciatoio in bagno per la rituale pulizia di primavera degli sfiatatoi, il ranocchietto ormai da qualche tempo guarda misteriosamente, incantato, un punto alle mie spalle. Da quando ha imparato a sorridere qualche giorno fa, ogni tanto esplode anche in una selva di sorrisetti e gridolini… e mi volto per capire la fonte di tanta soddisfazione, ma non vedo nulla. Lo prendo in giro, chiedendomi cosa ci trovi di tanto bello nella porta bianca del bagno, forse qualche apparizione di Madonna con Santi. E poi, dopo giorni e giorni, seguendo meglio la direzione del suo sguardo rivolto un po’ verso l’alto, nei pressi dello scaldabagno, capisco che la lucetta rossa dell’avvenuto contatto che ogni tanto, improvvisamente, si accende e si spegne e’ la fonte di tanto incanto. Altro che i giochini specifici indicati da libri e manuali come fonte di sviluppo irrinunciabile di nuove abilita’ di relazione in funzione alla sua eta’, e che lui snobba disdegnosamente! E’ invece davvero speciale come riesca a dar segno di prendere, sorprendentemente, una direzone imprevista e scelta da lui in moltissime situazioni, nonostante gli remi contro, come ad ogni bambino, molta dell’impostazione pedagogica in voga. (continua su Babbibabbi)

mercoledì 1 luglio 2009

Per amore del protocollo



...che i bambini scendano dall’albero
e che lo sgombrino dai sogni lasciati tra i rami...