giovedì 21 maggio 2009

Granducato


La risposta della Regione Toscana al decreto sicurezza gia' approvato alla Camera e' una proposta di legge regionale finalizzata all'accoglienza solidale dei cittadini stranieri e dell'integrazione partecipe. Il testo contiene una serie di norme per garantire condizioni di pari opportunità e uguaglianza tra i cittadini. Non solo: in direzione diametralmente opposta al testo nazionale in discussione alle Camere, la Regione considera la salute e le cure mediche «come diritto fondamentale della persona riconosciuto in base alla Costituzione ed alle norme internazionali»» e si impegna a «rendere concretamente fruibili in ogni ente del servizio sanitario regionale tutte le prestazioni previste per i cittadini stranieri non iscritti al servizio sanitario regionale». Si mira anche all'estensione del voto amministrativo agli stranieri residenti, alla creazione di progetti di formazione professionale e valorizzazione del titolo di studio acquisito in patria, al garantire liberta' di culto in luoghi adeguati, e percorsi di formazione interculturale. Insomma, a vedere l'immigrazione non solo come un fenomeno legato alla criminalita' e alla sicurezza, ma come una risorsa da valorizzare per gli stranieri e per i toscani. Scontato quanto durissima l'ostruzione dell'opposizione che ha fatto slittare il voto a mercoledi' 27: invocano una misteriosa incostituzionalita' e l'incompaibilita' con le norme nazionali in via di approvazione. Evidentemente l'idea delle destre e' quella di un federalismo a singhiozzo, che va bene solo quando va bene a loro. Comunque sia, un bel segno dalla Toscana, finalmente non solo la terra della guerra ai lavavetri ma la degna erede del Granducato che per primo nel mondo aboli' la pena di morte.

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