venerdì 29 ottobre 2010

Contestualizzare


Qui la vera storia del Bunga Bunga, ma senza ministre. Qui invece la colonna sonora di Elio.

Come sempre ci si getta a pesce sullo squallore di qualche anziano che si circonda di ragazzine a pagamento e si perde di vista la cosa piu' grave di tutto questo nuovo scandalo, peraltro ammessa candidamente da Silvio Berlusconi (che e' un uomo "di buon cuore, aiuta chi ha bisogno"): la telefonata in questura per passare sopra un paio di reati di "Ruby", spacciandola per la nipote di Mubarak. Per la quale evidentemente, come per il presidente del consiglio, la giustizia italiana non vale...

In ogni caso, la Conferenza nazionale della famiglia si terrà dall'8 al 10 novembre a Milano. I lavori verranno aperti dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Basta saper contestualizzare...

giovedì 28 ottobre 2010

Un'opportunita'?


Mentre Plaza de Mayo (nella foto) si riempie di gente in lacrime, il Wall Street Journal bibbia degli investitori d'oltreoceano gioisce cosi' dell'improvvisa scomparsa dell'ex presidente argentino Néstor Kirchner:

"But Argentine asset prices surged Wednesday on investors' optimism that Mr. Kirchner's passing will pave the way for the country to shift to more market-friendly policies"

Inutile dire che market-friendly fa rima con people unfriendly. Per adesso anche a Wall Street dovranno rassegnarsi al fatto che per un anno ancora alla Casa Rosada ci sara' la moglie di Nestor, Cristina Fernández de Kirchner, alla quale in queste ore sta arrivando la solidarieta' di tutti i democratici d’America per la scomparsa del segretario generale di quella UNASUR, l’Unione delle Nazioni Sudamericane, che in poco tempo si è imposta come il principale consesso regionale sfidando l'influenza nordamericana e multinazionale sull'economia e sulla politica sudamericana. Oltre ai suoi meriti nella politica economica del continente, Kirchner nel suo mandato si caricò del peso e del rischio politico di abrogare le leggi dell’impunità volute dopo la dittatura per i militari violatori dei diritti umani responsabili dei 30.000 desaparecidos. Cosi' Gennaro Carotenuto commenta la scomparsa: "Oggi che finisce la corsa di Néstor Kirchner si aprono grandi interrogativi. Il kirchnerismo, il presidente, Cristina Fernández, hanno davanti a loro ancora un anno di governo per superare l’assenza del candidato naturale alla presidenza della Repubblica nelle elezioni del prossimo anno. La nuova America latina deve superare la prima scomparsa di un suo leader storico. La continuità dei processi popolari non è assicurata, ma le premesse, anche per l’azione di personaggi come Néstor Kirchner, ci sono tutte."

mercoledì 27 ottobre 2010

La diabolica menzogna delle parole dei potenti


Oggi 12 ottobre sono salito a Cima Dodici, a nord dell’Altipiano di Asiago. Da qui si vede l’Ortigara e la cima del Caldiera, il monte Zebio e più lontano le Melette, il monte Grappa e più in là si possono immaginare altri monti che sono i monti di tutte le patrie, i monti della Serbia, i monti del popolo curdo, dell’Armenia e dell’Afghanistan. Torno ogni anno tra questi monti e tra queste trincee e spesso mi trovo a considerare le storie di Mario Rigoni Stern, il cantore dell’Altipiano, il “sergente nella neve” che ha cantato degli alpini con parole molto lontane dalla retorica militarista e sempre attento al valore dell’uomo, all’assurdità della guerra, alla stupidità di tutte le guerre. La mia generazione è una generazione tirata su a grappa e a canzoni degli alpini che parlano di amore e di morte e che lasciano trasparire ad ogni nota la lontananza che c’è tra le parole roboanti dei ministri, dei generali e degli scrivani del potere e i sentimenti autentici degli uomini e delle donne che la guerra l’hanno sempre subita e mai accettata come necessità o come dovere etico. La mia generazione ha avuto la fortuna di ascoltare le testimonianze dei veci, reduci della guerra, e di constatare la discordanza tra i loro resoconti e gli insegnamenti ufficiali che ci venivano propinati ad ogni 4 novembre davanti ai monumenti e dai nostri maestri che raccontavano la storia come insegnavano i manuali, dove non apparivano mai i corpi squartati degli alpini o degli alpenjageraustriaci e dove al massimo si vedevano feriti con fasciature molto discrete con qualche macchia rossa di sangue ma nulla che facesse percepire la devastazione dei corpi, le budella riversate tra le gambe e i cervelli spappolati in forme aberranti. Ho avuto anche la fortuna, un’estate di qualche anno fa, di trovarmi con alcuni ragazzi a rifugiarmi, durante uno spaventoso temporale estivo, in una di quelle grotte, alle pendici del monte Caldiera, adibite un tempo a ricovero di truppe e di munizioni, e di ascoltare un capo scout che con scienza e coscienza raccontò ai ragazzi il resoconto di un cappellano militare della battaglia dell’Ortigara. Nel giugno del 1917 morirono nella battaglia qualcosa come 30mila uomini nell’assurdo e inutile tentativo di conquistare la cima dell’Ortigara. Un’operazione folle che la storia ha dimostrato essere dal punto di vista strategico assolutamente inutile, dove migliaia di uomini sono stati mandati allo sbaraglio a farsi trucidare dalle mitragliatrici austriache. Quel capo pose ai ragazzi la domanda che ora anch’io mi pongo: perché sono morti? Tra loro molti erano i siciliani, i sardi, i campani spediti a fare la guerra ad un Kaiser di cui non conoscevano neanche l’esistenza per una patria di cui non sapevano assolutamente nulla. Dall’una e dall’altra parte si moriva per il signor Krupp, per la Skoda, per Agnelli e per Giolitti che non erano esattamente una “patria”. Oggi tutte le alte cariche dello Stato hanno assistito al funerale di altri quattro alpini e sono state ripetute ancora le parole che si usano in queste circostanze. Il vescovo militare ha parlato di “profeti del nostro tempo”. L’apparato mediatico nazionale si è riempito la bocca di parole come “eroi” ecc. Dall’alto di queste montagne io credo, come tanti credono, che è ora di fare vedere a tutti le fotografie che nei nostri sussidiari non c’erano e di raccontare la guerra come è e non come ci viene raccontata dagli inviati di guerra moderni. A noi avevano raccontato che i cow boys erano buoni e gli indiani cattivi; che gli americani erano buoni e i vietcong cattivi. Poi capimmo che le cose non stavano esattamente così. La violenza e la menzogna sono il brodo primordiale di tutti gli eserciti e di tutte le ideologie e non si rende nessun servizio all’uomo e alla verità finché non si svela il significato originario delle parole. La menzogna, la diabolica menzogna, è necessaria ad ogni regime per legittimare se stesso. Chissà se ora, dietro alla “lotta al terrorismo”, non si nasconda qualche traffico per il controllo dell’oppio o degli oleodotti o la difesa di un regime corrotto. Ma tant’è. Si trovano comunque uomini disposti, per ideali o per soldi, a combattere per cause non chiare e temo che anche questi quattro alpini siano soprattutto vittime di questa menzogna. Anzi credo che siano doppiamente vittime di questa menzogna. Troppe volte abbiamo sentito parlare in questi giorni di “continuare il lavoro” di questi caduti. “Lavoro” (un “fottutissimo lavoro che qualcuno deve pur fare”, disse un’altra vittima di qualche mese fa), come ci hanno confermato i servizi di approfondimento di solerti operatori delle notizie che si sono affollati a raccogliere le lacrime e le grida di dolore nei paesi che hanno dato i natali a questi poveri caduti. Certo, i particolari non interessano ai lavoratori di una informazione che già da domani si dimenticheranno della vita e della morte di quattro uomini e certo, invece, i particolari interessano a noi che non abbiamo nessun interesse che non si parli più di questa vicenda fino ai prossimi inevitabili morti di questa guerra. Ma i particolari sono importanti. A me, ad esempio, interessa, che non passi come eroismo questo “lavoro” né il fatto che ci siano uomini (perché quando muoiono dei nostri soldati in guerra si chiamano “i nostri ragazzi”?) in questo Paese che debbano fare questo “lavoro” perché non hanno nessun’altra prospettiva di “lavoro”. Ho visto su facebook che uno di loro ha scritto nel suo profilo una di quelle frasi che poi i nostri ragazzi copiano nei loro diari: “Meglio morire in piedi che vivere una vita strisciando”. Ecco, io credo che sia necessario raccontare ai nostri ragazzi che non è vero, che questo non è eroismo, che questa è una cazzata colossale. Perché è vero il c ontrario: “È meglio vivere la vita in piedi che morire strisciando” e se qualcuno è stato spinto a pensare che è meglio andare a morire in Afghanistan che trovare ragioni di vita là dove è nato… è stato ingannato e questa menzogna deve essere stigmatizzata. In questo Paese non ci sono risorse per la scuola, per la ricerca, per lo Stato sociale, per l’occupazione, per la prevenzione dei disastri naturali… e non si lesinano milioni di euro per la guerra? Questo gli va raccontato, e non indicare come eroi o profeti queste povere vittime ingannate da ideologie di violenza mascherate da eroismo. Provo un’immensa pietà per questi poveri alpini, come per tutti gli alpini mandati a morire inutilmente sulle montagne del mio paese. Provo una pietà ancora più immensa per tutti gli operai morti “strisciando” sui loro posti di lavoro. La vita non è quella raccontata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma durante i funerali dei militari, e i protagonisti della vita non sono quelli che occupavano i primi posti. Il mefistofelico ministro della Difesa del governo Italiano (al quale consiglio di leggere qualcosa di Rigoni Stern, di Lussu, di Bedeschi… così giusto per sapere cos’è la guerra!) ha bollato come “vile” e “sciacallo” chi auspica il riconoscimento del fallimento della “missione di pace”. Io auspico che non ci sia più nessuno che benedica bandiere di guerra né pronunci preghiere degli alpini né “missioni di pace” se questa è la pace che intendono. Io credo che il “Signore degli Eserciti” non sia lo sponsor di nessun esercito e che anzi stia proprio e sempre “dall’altra parte”!

Gianfranco Formenton, Parroco di Sant’Angelo in Mercole (Spoleto)

martedì 26 ottobre 2010

Meglio e' per noi

lunedì 18 ottobre 2010

Causa ed effetto


Il riconteggio in Piemonte conferma che Cota avrebbe perso le elezioni, che avrebbero dovuto nominare governatore dle Piemonte Mercedes Bresso. Cota parla di attentato alla democrazia.

Formigoni ha presentato la candidatura con un corredo di firme quasi tutte false. Ma i magistrati che indagano stanno cercando di scalzarlo dalla sua poltrona, alla quale, comunque sia, non avrebbe poturto candidarsi.

Commenta Metliparaben: "[...] la colpa più grave del berlusconismo, alla fine della fiera, non è di ordine politico, ma piuttosto culturale, o per meglio dire logico: aver convinto gli italiani che quando gli eventi sono sfavorevoli non sia necessario analizzarne le cause, e se del caso rimuoverle. Basta scambiarle con gli effetti, e il gioco è fatto"

Sabato il corteo FIOM, che manifesta in maniera assolutamente corretta e pacifica contro il governo. Nonostante che "esperti" del ministero degli interni avessero affermato con certezza la presenza di elementi "anarco-insurrezionalisti", qualunque cosa siano. Probabilmente una varieta' di prezzemolo, perche' a detta di Maroni sono ovunque ci sia qualcuno che non e' d'accordo con lui. A meno che non siano funzionari del suo Ministero...

mercoledì 13 ottobre 2010

Galassie dolci (!?) e fama imperitura


Sono su Televideo alla pagina 168... con le "galassie dolci"!
Qui il comunicato stampa dell'ESO, European Southern Observatory (che gestisce i telescopi e gli strumenti con cui e' stata condotta la ricerca, in inglese) e qui il cominicato stampa dell'INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica per cui lavoro in italiano per chi volesse saperne di piu'. Per i secchioni qui o qua c'e' l'articolo completo.

La notizia e' ripresa dal Corriere sulla mitica colonna di destra (che pero' si limita a scopiazzare senza pensare e spaccia per un'immagine reale del VLT la realizzazione di un grafico di una galassia che accresce gas, e parla di scoperta di scienziati europei e non italiani!), da La Stampa e da Le Scienze.

All'estero fa scalpore anche sulla Gazzetta di Montreal (!!), Vancouver Sun (!!!), Ottawa Citizen (!!!! ma che gli faccio ai canadesi?) ,Universe Today, Science Daily, Dawn.com, Yahoo News, Canada.com, ScienceCodex , Universe Today, Vip.it, Physorg.com, redOrbit, eScience.com, DiscoveryNews, Biosciencetechnology, OggiScienza, le agenzie AGI ... la migliore pero' e' Space.com, che titola Ancient Galaxies Really Sucked!

mercoledì 6 ottobre 2010

Quando ci va...


Non troppo fine, ma piu' che condivisibile... da Don Zauker