lunedì 31 marzo 2008

Speranza


Se non sperassimo, a dispetto di tutto, in un mondo migliore, chi ce lo farebbe fare di andare dal dentista?

Gianni Rodari, da Grammatica della Fantasia

domenica 30 marzo 2008

Posizioni





Comunque almeno in quest'ultimo giochino le posizioni del PD mi paiono messe un po' a casaccio. Boselli? ARGH! Probabilmente viene vicino a chiunque provi a fare il test...

giovedì 27 marzo 2008

Trash elettorale

Qualcuno fa i conti di quante donne e giovani andranno in Parlamento. Si migliora rispetto al passato, ma bastava davvero poco. Senza contare che dopo aver visto questi video per andare a votare servira' un bel coraggio... che abbia ragione Grillo?





Intanto, mentre si discute di cordate, di conversioni show, di questioni di geometria e di sogni (incubi) fra candidate fasciste, di chi cerca di arruolare chiunque gli passi sotto mano, ho terminato le notti al Paranal. Il laser per la correzione delle distorsioni introdotte nelle immagini dalla turbolenza atmosferica non ha funzionato purtroppo, ma siamo riusciti comunque a portare a casa qualche buon dato. Qui fervono le riprese del film di 007: per poco uno stuntman non mi entra in camera dalla finestra...

martedì 25 marzo 2008

E potrete dire "c'ero anch'io"


Non si puo' dire che la spedizione in Cile si dimostrera' noiosa. Oltre al brivido delle osservazioni con uno dei piu' grandi e tecnologici telescopi del mondo, da domani ci sara' anche un ospite speciale qua al Paranal: l'agente speciale 007 con licenza di uccidere. La residencia, ovvero l'hotel dove risiedono tecnici e astronomi posto a circa 300 metri di dislevello al di sotto dei telescopi, e' stata infatti scelta per rappresentare la fortezza del supercattivo di turno nel nuovo film dell'agente segreto, "Quantum of Solace". Effettivamente lo scenario e' piuttosto suggestivo: il deserto, con le sue montagne stondate dall'erosione, i suoi colori tra il rosso e il dorato, l'aspetto lunare e l'aria secca da mozzare il fiato. E la residencia, scavata nel fianco della montagna, con all'interno umidita' a mille e la sua serra tropicale, sormontata da una cupola di vetro che sembra aprirsi direttamente sul deserto. Per ora sono arrivati gia' alcuni tecnici, che a tempo di record hanno montato un finto hangar per filmare l'arrivo di 007 sul luogo, con un vecchio aereo a eliche. Stamani siamo andati a fare una piccola visita, e devo dire che l'effetto e' eccezionale. Pare davvero un vecchio hangar sperduto tra i monti del sudamerica, con tanto di scaffali anticati ad arte sul lato verso la camera, e ancora luccicanti dagli altri, sede rotte ad arte, finti mozziconi in terra, macchie di olio posticcio. Non vedo l'ora di vedere la scena in cui verra' utilizzato, per capire per la prima volta quanto lavoro ci sia dietro a una brevissima sequenza di un film del genere. Nel pomeriggio lunga passeggiata con i colleghi per i 300 metri di dislivello fino alla spianata dei telescopi, attraverso il sentiero "pedonale" che si snoda a lato della strada carrozzabile sul fianco del monte. Liete sorprese qualche fiore e pianta grassa spuntati nell'aridita' del deserto di Atacama (a dire il vero non troppo promettenti per l'astronomo...), vero e proprio simbolo di una tenacia sovraumana, e una serie di rocce in vera plastica messe dalla produzione per nasconderci dietro il nostro eroe in fase di avvicinamento alla base del cattivo di turno, e perfettamente indistinguibili dalle vere. E perfettamente assurde. Dopo il grande esordio come attore televisivo, e' la mia occasione per sfondare sul grande schermo: se Harrison Ford fu scoperto da falegname in un set di Hollywood, cosa puo' esserci di meglio di un astronomo nascosto fra le rocce nel deserto insieme a 007? Il pericolo e' il mio mestiere, e potrete dire c'ero anch'io... E mentre sulla stampa Cilena si scatena una polemica feroce perche' nel film le scene girate qua al Paranal verranno spacciate per terra di Bolivia (con la quale non passa buon sangue, specialmente da queste parti dopo la guerra che tolse ai masticatori di Coca lo sbocco al mare), cresce la febbre in attesa dell'arrivo del agente Bond. James Bond. O forse della Bond Girl di turno...

lunedì 24 marzo 2008

Finalmente i numeri

Via Kkarl, un'analisi di un gruppo di studenti di Master della London School of Economics su alcuni temi economici della campagna elettorale che spesso vengono trattati, dicono loro, in modo difficile da comprendere. In realta' in modo da confondere le idee alla gente. Ecco qualche dato, con le loro fonti, su PIL, debito pubblico, pressione fiscale e progressivita'. Finalmente, in mezzo a chiacchiere e promesse da campagna elettorale.

domenica 23 marzo 2008

No está aquí. Ha resucitado, como dijo.


"Venga il tuo regno", non è la preghiera dell'anima devota del singolo che vuole fuggire il mondo, non è la preghiera dell'utopista fanatico, dell'ostinato riformatore del mondo; è la preghiera solo della comunità dei figli della terra che non si isolano, che non hanno da imporre particolari progetti per migliorare il mondo, che non sentono loro stessi migliori del mondo, ma che perseverano uniti in mezzo al mondo, nella sua profondità, nella sua banalità quotidiana, nel suo asservimento, perché appunto sono fedeli in maniera mirabile a questa vita terrena e tengono lo sguardo fisso verso lo stesso punto nel mondo, dove apprendono con meraviglia che la maledizione è stata spezzata, che Dio dice il suo sì più radicale a questo mondo, quel punto in cui, in mezzo a questo mondo moribondo, dilaniato, assetato, appare qualcosa a chi crede nella Resurrezione - e questo punto è la resurrezione di Gesù Cristo.
D. Bohnoeffer

Grazie a Domenico per gli auguri e il bel brano di Bohnoffer. Ha resucitado, a Santiago tambien. Suggestiva la veglia Cilena con solo il cero acceso nella chiesa buia durante le letture bibliche. Ma domani (oggi) sveglia alle 5.00 per salire al Paranal.

sabato 22 marzo 2008

18 ore


Solito viaggio della speranza verso Santiago per andare a osservare al Paranal. Come sempre mi tocca una festivita', questa volta mi evito Natale ma per la seconda volta sono su a Pasqua. Tra l'altro sulla montagnia ci sara' un sacco di attivita' in piu' rispetto al solito: ne parleremo domani.
Il viaggio comincia subito male. A Monaco dovrebbe essere il primo giorno di Primavera e invece diluvia. Per fortuna che a Santiago invece dovrebbe essere il primo giorno di autunno e invece come sempre ci sono 28 fantastici gradi. L'aereo Iberia per Madrid e' strettissimo, non entro coi ginocchi neanche sedendomi in fondo al sedile che nemmeno sul galateo. Leggere il Corriere, unico giornale italiano superstite, e' un'impresa, impossibile girare pagina senza sgomitare il vicino. Tra l'altro il Corriere, la testata che vorrebbe essere super partes, invece di contare le pulci da una parte e dall'altra confrontando, verificando e discutendo le proposte in questa fase delicatissima di campagna elettorale, per lo piu' vanga sui luoghi comuni. E' vero che lo fa con quelli che si trovano sia sui giornali di destra che di sinistra, e con un certo contegno in piu', ma resta una delusione. Non delude invece il libro che mi sono portato, conservato da mesi per l'occasione. Sono I casi dell'avvocato Guerrieri di Carofiglio. La scelta del libro da portarsi in viaggio e' sempre delicatissima. Non deve essere ne' troppo brutto ne' troppo buono. Nel primo caso e' inutile, nel secondo finisce troppo presto. E questo e' buono. La trama e' coinvolgente, il personaggio creedibile, familiare e interessante, sebbene sia narrato in prima persona, il che di solito mi rende di gusti piu' complicati. Meno male che ho anche un trattato sulla fantasia di Rodari e un pacco di articoli di lavoro arretratio da leggere. Alla peggio passero' a quelli nello spostamento da Santiago al Paranal.
L'aereoporto di Madrid, pur col suo design accattivante, mi sta cordialmente antipatico. Sara' la segnaletica che lascia spesso a desiderare, sara' che ho litigato con tutti i negozi del terminale internazionale quando sono atterrato un'ora dopo la bomba dell'ETA di qualche anno fa perche' nessuno voleva cambiarmi i soldi per avvertire a casa che ero ancora vivo. Stavolta complice il simpaticissimo Pedro, massimo 5 anni, che rimane a bocca aperta perche' il trenino che connette i terminali "no hay conducente", saranno i bracci automatici per uscire dall'aereo fatti dalla ThyssenKrupp che mi richiamano un'altra tragedia, mi resta meno sulle scatole. O forse sara' semplicemente che ci resto il minimo indispensambile per correre a prendere la coincidenza LAN Chile.
Il volo intercontinentale per fortuna non e' sovraffollato. Ho anche il lusso di non avere nessuno accanto. Il cibo e' sempre il solito, di dubbia qualita', i film sono sempre inguardabili sui voli LAN, ma almeno dormicchio e mi leggo qualche articolo. All'arrivo solita efficienza ESO, l'ente europeo che gestisce i telescopi del Paranal, con l'autista ad aspettarti agli arrivi per portarti alla Guesthouse, in foto, praticamente una villetta nel quartiere bene di Santiago trasformata in pensione di lusso. Ora finalmente vado in giardino a godermi i 28 gradi e il sole Cileno, meritato dopo 18 ore filate in viaggio.

venerdì 21 marzo 2008

Sondazzi


Ricevo dal Suro e come sempre volentieri pubblico:

Sappiamo che i sondaggi contano più delle idee, che ne escono diversi al giorno e così continueremo fino al 29 marzo (quando per legge se ne interromperà la diffusione). Sappiamo che i nostri leader ne commissionano a raffica, magari agli amici. Che non è un controsenso, ma un'applicazione del wishful thinking. Date un'occhiata a questo grafico, o ancora meglio cliccate qui per vederlo in tutta la sua fulgente animazione. L'italia, gli italiani e la politica dentro un'immagine. Bella, animata, web-designed. Elegante nella sua semplicità: prendi una torta, la tagli in cento fettine, domandi a 100 persone "Chi voteresti oggi?" e colori ogni fettina a secondo della risposta alla domanda. La mia bambina di 4 anni se ha voglia ci riesce. L'Espresso no. Bella, animata, web-designed, elegante, ma SBAGLIATA. Perchè se contate le fettine, o meglio se sommate le percentuali, viene 126%: una torta troppo grassa. Direte, un peccato veniale del web-master. Che di due sondaggi ne ha fatto uno, per risparmiare, non capendo che le percentuali delle fette colorate non comprendono gli indecisi. Può essere, anche se la serietà nel lavoro dovrebbe essere un valore in una repubblica che su questo si fonda(va): se devi fare una torta, oltre a scegliere i colori, pensa anche a cosa significa. Forse invece e' lo specchio di una nazione bella da vedere, ma tutta sbagliata. Con L'oro di Napoli sepolto dalla spazzatura. Con i partiti che scrivono bei programmi salvo contare sui mafiosi per la loro applicazione in parlamento. Con i cittadini che vogliono salvare un Duomo dal tram ma non dallo smog. Con un governo uscente che si fa bocciare dalla Corte dei Conti il nuovo regolamento per il reclutamento dei ricercatori universitari, che avrebbe dovuto sbloccare le assunzioni sui fondi straordinari e fare un primo passo nella lotta alle baronie incentivando il merito. La lista, purtroppo, è lunga. Il futuro? Ad Altan l'ardua sentenza.

giovedì 20 marzo 2008

Nelle migliori sale

Finalmente a Garching la fama che merita. Ricevo da astromat la locandina del nuovo attesissimo film dei Fratelli Coen, ispirato alla (fin troppo) tranquilla cittadina bavarese. Solo nelle migliori sale.



...e ancor piu' per vecchi dopo la vittoria al ballottaggio dei cattoconservatori della CSU (attesa - da loro - 36 anni), che come minimo inizieranno dall'imporre il bavarese come lingua ufficiale e unica. Inquietante anche il vicesindaco nostalgico dei bei tempi andati di una sessantina di anni fa. Per ora resisto.

mercoledì 19 marzo 2008

Puntini sulle i


Ieri Sua Emittenza ha chiarito ancora una volta la sua idea di potere e di democrazia:

"Siamo diversi punti avanti rispetto al Pd di Veltroni. Gli italiani non cascano in questa illusione e continuo a pensare che si debba voltare pagina. La par condicio è il contrario della democrazia. Dovevamo abolirla e l'Udc di Casini si è opposta pensando soltanto ai propri interessi di piccolo partito, ma quando saremo al governo e avremo una maggioranza coesa di sicuro questa legge sarà una delle prime che aboliremo"

Voltare pagina? Tanto per mettere i puntini sulle i e prepararci a quello che ci aspetta.
Per chi nonostante tutto e' ancora indeciso sul da farsi il 13 Aprile, per chi e' stufo di sentir parlare solo di brogli, di meno tasse per tutti e della moglie di Mastella, ma vuol capire se c'e' qualcuno che puo' fare qualcosa per cambiare davvero, ricordo di chiamare il +39-3312243121: l'Agenzia per gli indecisi. «Partito Democratico, sono Giuseppe, in che cosa posso esserle utile?». Nella campagna elettorale dedicata agli indecisi, ai dubbiosi e agli arrabbiati, 3312243121 è il numero da comporre. Pippo Civati e' candidato in Lombardia per il piddi'; se non risponde subito , poi richiama lui.

martedì 18 marzo 2008

Versione ufficiale

[...] hanno svuotato e incendiato negozi, scuole, autobus e alberghi; hanno ucciso brutalmente molte persone e hanno persino tagliato orecchie alle persone, versando sulle masse innocenti benzina e ‘usando la pena di morte’. Le loro innumerevoli atrocità sono sconvolgenti, orribili e inumane, e fanno vibrare di rabbia. Le loro innumerevoli atrocità ci mettono in guardia e ci insegnano che si tratta di una lotta mortale contro il nemico [...]

Sembra la descrizione della repressione Cinese, invece e' la versione ufficiale di Zhang Qingli, segretario del Partito comunista cinese in Tibet, sulla rivolta.
Anche oggi 19 almeno morti, mentre sul sito del Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia si susseguono i comunicati di manifestazioni, cadaveri, arresti di massa e repressioni. Fra queste la storia
di Barchog Lopoe, maestro 37enne nel monastero di Nyingma, a Lithang, che sabato scorso si è piazzato in mezzo alla strada per fermare una colonna di camion dell’esercito cinese che stavano attraversando la città, urlando “Tibet libero!” e “Lunga vita al Dalai Lama!”, ricordando da vicino lo studente che da solo fermo' la colonna di carri armati durante la repressione della rivolta di Piazza Tiananmen a Pechino nel 1989. Sebbene al monaco si siano subito unite decine di persone, il monaco è stato immediatamente arrestato dai militari, ma pare sia stato rilasciato la sera stessa su pressione di nuove proteste popolari. Intanto il mondo osserva imbarazzato.

La scucchia del fare

lunedì 17 marzo 2008

Impunita'


Qualche giorno fa sono state richieste le pene per 44 imputati, accusati da 300 testimoni di vessazioni, torture e sospensione dei diritti civili e umani di 307 persone nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova nel luglio 2001. Un totale di 76 anni di carcere, che sembra tanto, e invece e' meno di niente. Perche' se anche tutti questi 76 anni giungessero a sentenza, prevista prima dell'estate, si sa già che non sarà scontato neanche un giorno. Perche' l'unico abuso che per la legislazione vigente puo' esserci stato a Bolzaneto e' quello d'ufficio. Che va in prescrizione nel 2009 e potra' godere di tre anni di indulto. La tortura in Italia non e' un reato, non esiste. I nostri legislatori non hanno mai trovato il tempo o ravvisato il dovere anche solo di adeguare il nostro codice al diritto internazionale dei diritti umani, alla Convenzione dell'Onu contro la tortura, ratificata anche dall'Italia nel 1988. Cosi' le violenze di Bolzaneto, l'agghiacciante sospensione della nostra democrazia e dei diritti basilari della persona avvenuta nemmeno 10 anni fa a Genova, nel nostro paese e non, pur gravissima, in qualche remota terra orientale, saranno dimenticate con una sostanziale impunita' dei colpevoli e un agghiacciante indifferenza dell'opinione pubblica, del dibattito politico, dei media. E per i colpevoli non ci sara' nessun provvedimento: anzi, i capi sono stati gia' tutti promossi. Oggi Repubblica ricostruisce alcune delle agghiaccianti testimonianze dei 307 torturati nella caserma. Si fa fatica ad arrivare in fondo, sembrano racconti provenienti da un'altra epoca, da un altro luogo. Invece, come spiega Gennaro Carotenuto, "c’era un movimento forte e multicolore, sinistra e cattolici insieme che si saldavano laddove per molti, troppi, era meglio che si dividessero. E’ stato sconfitto con la forza e non con le idee, ma è stato sconfitto".

domenica 16 marzo 2008

Tregua olimpica


Esplode nuovamente in varie parti del mondo la violenza e la repressione di chi chiede pace, democrazia, autodeterminazione. Mentre gia' si spara in Kosovo, dopo la Birmania (questa la situzione dopo che il paese e' uscito dalle cronache), e' la volta del Tibet. Una questione e un'occupazione da troppo tempo irrisolta. Ancora una volta, dove la non-violenza e la resistenza passiva non servono a sbloccare la situazione e a mobilitare il mondo (a proposito, che ne e' dei Sarawi?), si torna alla violenza e alle armi. Il tutto nell'ipocrisa dell'occidente, che a parole condanna la violenza e la repressione, ma che per difendere i propri interessi non prende neppure in considerazione l'idea di mandare un messaggio forte disertando i giochi olimpici di Pechino. Giochi che francamente appaiono quantomeno grotteschi in quel paese e in questo momento. Se i governi non fanno niente, qualcosa lo possiamo fare noi. Turn off Pechino.

venerdì 14 marzo 2008

Scialo




Da oggi si va a metano...

giovedì 13 marzo 2008

Promesse precarie


In un paese dove boss mafiosi condannati sono fuori da anni ufficialmente perche' un giudice in 8 anni non ha trovato tempo di scrivere le motivazioni di una sentenza, c'e' pero' un sacco di gente che invece le maniche se le vorrebbe rimboccare. Che vorrebbe poter costruire su qualcosa e realizzarlo, realizzarsi. E invece tutto quello che puo' ottenere sono pesci in faccia o qualcosa a meta' fra la carita' e la schiavitu'. Mi scrive un amico una lettera terribile e bellissima insieme:

Sono appena tornato dalla agenzia di lavoro interinale dove ho firmato il contratto fino a meta' aprile per lavorare come call center al CAAF della CGIL...(part-time 4 ore al giorno)
Tutto questo per 7,43 euro l'ora/lordi...ovvero...fate voi i conti con ritenute del 27-30%. Che delusione il sindacato, che delusione...dalla parte dei lavoratori, il lavoro..lavoro... Io alla fine ho il culo parato sempre, anche se mi ammazzo per avere una mia indipendenza dai miei genitori (grosso ostacolo che mi porto dietro dall'adolescenza), sono sicuro che non moio di fame...ma se un giorno uno vuole avere un figliolo, una casa...no non credo sia umano questo modo di vedere il lavoro. Lanza del Vasto scriveva che il lavoro deve essere vita, andare oltre la retribuzione, ma gratificare l'uomo in quanto componente essenziale della sua esistenza su questa terra. Pensavo alle persone che ho trovato lì all'agenzia di lavoro interinale, due donne con l'età di mi mamma e un ragazzo di colore...forse loro non hanno scelte. Ho tanta rabbia, frustrazione e delusione, dopo una mattinata passata, a scuola a spiegare, a gratis, Giotto a una seconda dell'Istituto d'arte, in cui hai modo di relazionarti a persone vere...questa della CGIL è stata una bella botta. Se chiamate per fare il CUD, RID,ecc...ci sta che ci si senta. Non è uno sfogo questo, ma penso che condividere queste cose sia importante, condividerle con le personea cui vuoi bene e particolarmente con la generazione dei miei genitori che hanno sudato sangue per lavoro, diritti, famiglia...e poi forse adesso, invecchiando, non si rendono conto di quello che sta succedendo.
Vorrei sentire cosa dicono coloro che ho votato alle scorse elezioni che a suon di slogan sbandieravano le parole magiche quali, lavoro, lotta al precariato, famiglia, sicurezza, (per non dire pace, ecc..). Vorrei sapere come fanno Veltroni, Diliberto, Bertinotti...ad avere il coraggio di dichiarare che la nostra Italia è fondata sul lavoro. bah?!

Ecco, appunto. Non e' piu' il tempo di slogan. Siamo stanchi. Non e' piu' il tempo di chi risolve il problema del precariato con battute irriverenti e oltraggiose. Siamo sdegnati. Non e' piu' il tempo di chi dice quando fa comodo "e' il mercato, e' la competivita', bisogna adeguarci", e quando invece conviene di piu' fa tutto il contrario, secondo il liberismo dei Puffi ben descritto da Robecchi sul Manifesto per la difesa a oltranza degli interessi di parte. Non siamo scemi. E' e sara' il tempo di chi invece di slogan sapra' proporre soluzione serie, interventi realizzabili, mutamenti profondi. E allora rinnovo il mio invito al PD a presentare prima delle elezioni una bozza di 12 decreti legge sui dodici punti principali del programma, a cominciare dal precariato, e la lista dei 12 ministri. Per passare dalle parole ai fatti, dagli slogan alle azioni, dai contratti con gli italiani farlocchi alle soluzioni per l'Italia, dalle pugnette ai fatti. Si puo' fare e si deve permettere ai cittadini di sapere cosa scelgono aldila' degli spot dai costi insostenibili, aldila' del tutto e subito. Altrimenti che andiamo da soli a fare?
E invito anche i giornalisti e i presentatori vari di supposti programmi di tribuna elettorale e di confronto fra i candidati a passare dalla demagogia e dalla dialettica sofista, spesso prossima all'insulto, al confronto fra dati oggettivi e fatti concreti. Perche' quando il politico di turno snocciala dati nessuno fra i giornalisti presenti li conferma o smentisce con dati veri? Perche' nessuno si preoccupa di citare la fonte di quello che dice per garantire il controllo e nessuna la chiede? Servizi di pubblica utilita' come questo devono restare delle oasi in mezzo al deserto? Meno campagna elettorale e piu' fatti, grazie.

Che fatica

Ieri sera ho perso un paio d'anni di vita. Una brutta Fiorentina travolta da un Everton scatenato in uno stadio trasformato in bolgia. Frey prima sbaglia poi salva la baracca, Gamberini titanico, Vieri ectoplasmatico. Centrocampo surclassato. Alla fine resistiamo fino ai rigori, sconsigliati per cuori deboli, specialmente Osvaldo. E ora avanti coi quarti...

mercoledì 12 marzo 2008

Almeno la dignita'

Casini: "No alle liste fatte dalla magistratura, secondo noi Cuffaro è una persona perbene e ci prendiamo la responsabilità di candidarlo". Senza parole.
Berlusconi: "Dobbiamo vincere e Ciarrapico ci serve. Ha giornali importanti a noi non ostili". Si vede che tre televisioni e 50 testate nazionali non bastano. Ci vogliono i giornaletti locali dell'ex presidente della Roma.
Ancora Berlusconi: "Il Pdl è antifascista. Ciarrapico non conterà niente, e' uno dei mille candidati del Pdl, un indipendente che non conterà niente nella politica del Pdl". Pero' serve, come la Mussolini, quindi vorra' dire che il Pdl e' antifascista, ma anche fascista. Il Pdl e' liberista, ma anche protezionista (vedi dazi a raffica e il tassinaro candidato). E' garantista (con Silvio e i suoi amici), ma anche giustizialista (con gli stranieri). Ma la politica del "ma anche" non l'aveva inventata Uolter? Ci stanno facendo la brutta copia davvero di tutto, dai ggiovani alle liste senza malandrini. Tra l'altro il problema del buon Ciarrapico, saluti romani a parte, e' proprio che ha collezionato come figurine condanne passate in giudicato per quasi dieci anni, tra truffe, bancarotte, finanziamenti illeciti ai partiti, evasioni fiscali mastodontiche, addirittura lavoro minorile e altre amenita', finendo anche ai Servizi sociali dopo un soggiorno a Regina Coeli a carico dei contribuenti. Ma questo quasi tutti i giornali si guardano bene dal ricordarcelo per non offendere la nostra sensibilita'. E poi si sa, quelli della destra son tutti reati politici, e comunque loro se ne fregano.
Niente male il primo exploit televisivo di Calearo, falco di Confindustria candidato nelle liste del PD sebbene avesse avuto fino a due settimane fa l;inno di Forza Italia come suoneria del cellulare: e' arrivato a benedire Mastella per la caduta del governo Prodi. La poltrona val bene il PD.
Quanto a dignita', un'altra mossa niente male e' quella della lista No-euro, che fiuta la possibilita' di raggranellare qualche voto sfruttando il vento del vaffaday, e fonda una fantomatica e quanto mai eterogenea "Lista del Grillo". Che va dai "Moderati" a "Lega Padana", dagli "Invalidi" a "Forza Roma": come dire, i gatti e i topi insieme. Nonostante la Corte d'appello abbia bocciato la lista perche' mancano le necessarie sottoscrizioni, non contenti del nome alla No-Euro hanno pescato un omonimo del comico Genovese. Un tal Beppe Grillo, imprenditore, e' infatti il loro capolista al Senato in tutta Italia. Rimorsi del candidato premier Renzo Rabellino, che tenta con mezzucci degni del "paese dei furbi" di truffare qualche sprovveduto per carpirgli il voto? Nemmeno per sogno, "e’ il sistema che racconta balle e che truffa gli italiani". Dunque perche' non continuare nel solco della tradizione?
Si candida poi nel collegio Europa anche Emanuele Filiberto di Savoia:"Non rimarrò a guardare la nostra Italia cadere nel baratro di questa gestione politica dettata dall’egoismo di pochi a scapito di tutti gli italiani". Probabilmente durante la campagna elettorale la dignita' non si puo' esporre per par condicio.

martedì 11 marzo 2008

C'e' tempo



.. un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente mano alla mano
che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisato.
Dicono che c'e' un tempo per seminare e uno piu' lungo per aspettare.
Io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare ...

lunedì 10 marzo 2008

Liste della spesa


Uno si distrae un attimo e succede di tutto. Zapatero vince in Spagna ancora piu' nettamente di 4 anni fa, Sarkosi' va giu' in Francia, Veltroni e' dato in ripresa (ma qualcuno spieghi ai commentatori che esiste un'incertezza sui sondaggi, e che aumenta al diminuire del campione).
E soprattutto i nostri dirimpettai delle destre sfoggiano una campagna elettorale niente male. Si va dall'ex-fascista con il rigurgito di nostalgia (Fini: "L’America non e’ ancora pronta per un candidato nero") che vuol spostare al 13 Aprile la festa della Liberazione, alla Fenice che decide di stracciare programmi, sperabilmente in alternativa ai nostri zebedei, a una quantita' di nomi immaginifici nelle liste: il mangiatore di mortazza e spumante Nino Strano, quello che mai e poi mai avrebbero ricandidato; la moglie di FidoFede Diana De Feo; quell'onestuomo di Roberto Speciale, l'ex-generale della finanza rimosso da Visco e che si faceva portare il pesce fresco in elicottero; l'agente "Betulla" Renato Farina, giornalista reo confesso al soldo dei servizi; l'ormai mitico De Gregorio, che insieme a Dini ("ho ottenuto il minimo, 5 candidati") e' l'unico delle "quaglie" saltate dall'altra parte ad aver avuto la candidatura, mentre i vari Mastella, Capezzone e Co. rimangono becchi e bastonati (c'e' ogni tanto giustizia nel mondo). Troviamo poi l'orgoglio fascista di Ciarrapico; la fedele infiltrata della Fenice per sabotare in RAI Daniela Bergamini; la conferma della letteronza Mara Carfagna; il paladino della politica liberista della Pdl Loreno Bittarelli, leader della lotta dei tassisti alle liberalizzazioni di Bersani, evidentamente sgradite perche' "di sinistra"; la futura premio nobel per la fisica Gabriella Carlucci, che da mesi sta l'Italia e il mondo grazie a una fitta e delirante corrispondenza con alcuni autorevoli fisici di mezzo mondo per tentare invano di convincerli che Luciano Maiani - nominato alla presidenza del CNR ma reo di aver sottoscritto l'appello anti-Ratzinger - e' un cretino: e' riuscita a costringerli loro malgrado a scendere al suo livello dopo aver definito Maiani un "gran figlio di una ballerina che fa la scienza", dal momento che "non ha mai vinto il premio Nobel". In attesa di scoprire altri fantastaci nomi dalle liste ufficiali, sicuramente zeppe di nani, ballerine e mafiosi vari, vi lascio con la professione di fede del buon elettore Berlusconiano. Io comunque rinuncio a Silvio e alle sue tentazioni.

venerdì 7 marzo 2008

La spirale


2 Marzo: Un mare di fuoco sulla Striscia di Gaza. Violenta offensiva militare d'Israele con tank e raid aerei. Sessanta i palestinesi uccisi - il numero è provvisorio - tra cui sette bambini e tre donne. Morti due soldati israeliani. L'Anp: negoziati di pace sepolti dalle macerie. Abu Mazen: si convochi il Consiglio di sicurezza Onu. Tel Aviv: non ci fermeremo.

7 Marzo: Ha provocato almeno otto morti un attacco terroristico contro il più importante collegio di Gerusalemme. Hamas esulta: «Un eroismo». Festa nella Striscia di Gaza: «Questa è la vendetta di Dio». Pochi istanti dopo la strage una folla di centinaia di persone si è radunata davanti al collegio inscenando una protesta: «Morte agli arabi, morte agli arabi».

Violenza chiama solo violenza.

giovedì 6 marzo 2008

Soldi buttati via


Secondo il senatore Bulgarelli (Verdi-Pdci), facendo due conti con gli stessi fondi destinati dal governo Prodi alle spese militari si potrebbe garantire a più di sessantamila giovani e precari un salario minimo da 1500 euro al mese per gli stessi dieci anni che ci vorranno a pagare i due nuovi sottomarini di cui si e' discusso ieri in commissione difesa approvando la spesa, lontano dai riflettori. Per non parlare della spesa militare nel suo complesso, che con l'ultima finanziaria è arrivata a lambire la cifra astronomica di 5 miliardi di euro e con la quale si rifinanzieranno non solo le missioni all'estero, ma anche il comparto militare industriale nel suo complesso. Comparto che ha beneficiato nell'ultima finanziaria di un aumento degli stanziamenti pari al 12%, mentre De Gregorio tra un'udienza e l'altra piangeva miseria per le milizie italiane. In periodo di crisi economica mondiale evidentemente e' l'unico settore che tira. E mente il PD nel programma propone di "potenziare ancora l'esercito", visto come unico mezzo per "svolgere il ruolo da protagonista che le compete nelle alleanze internazionali", sarebbe ora che i suoi elettori o potenziali elettori facessero sapere che non la pensano cosi'. Un altro mondo e' possibile: si puo' fare o no?

Grillo, Lumia e gli esclusi


Fanno, come dicevo ieri, giustamente discutere alcune esclusioni, come quella di Giuseppe Lumia. Uno nel suo lavoro di parlamentare, specie quello svolto nella commissione parlamentare antimafia, aveva dato fastidio e per questo era stato condannato a morte da Provenzano. Comprensibile lo sgomento del popolo dell'antimafia nel vedergli negata la possibilita' di portare avanti il suo lavoro in Parlamento (sebbene al PD abbiano chiarito che le sue competenze verranno utilizzate in altro modo, soprattutto al governo in caso di vittoria).
Scende in campo a difenderlo anche Grillo in persona: "Il nuovo PD di Fassino, D'Alema, Sircana e Bassolino non ha posto per un servitore dello Stato". Faccio pero' presente che Lumia sarebbe stato al suo quinto mandato, e per questo e' stato escluso dalle liste dei candidati. Un dubbio: ma non era stata proprio di Grillo la proposta di limitare a due le legislature per ogni "dipendente"? Non e' lui che si e' battuto contro i professionisti della casta, per impedire loro di svernare in Parlamento e assicurarsi il vitalizio, indipendentemente dal fatto se il loro lavoro e i loro risultati fossero o meno utili al paese? Ecco una delle spiacevoli conseguenze delle sue posizioni, che finora non ha voluto o potuto vedere. Si puo' e si deve poi discutere sulla scelta di concedere ad alcuni piuttosto che a Lumia la deroga, ma Grillo le dereghe non le voleva per nessuno fino a ieri. Dovrebbe almeno decidere che pensa veramente, ed evitare di dire sempre tutto e il contrario di tutto, tacendo sempre qualche "piccolo" particolare.
E visto che il bicchiere mezzo vuoto e' a questo punto chiaro a tutti, guardiamo a quello mezzo pieno. Cosi' Franceschini: "Sono 134 i parlamentari dell'Ulivo (Ds e Margherita) eletti nel 2006 e non ricandidati, mentre le new entry del Pd a Montecitorio e palazzo Madama saranno da 125 a 248, a seconda che i Democratici vincano o meno le elezioni. E ancora, a fronte di 52 donne uscenti, il Pd ne mette in lista 379, pari al 42 per cento dei candidati: ne saranno elette, sempre considerando l'ipotesi di vittoria o meno, da 100 a 130. I giovani under 40 anni nelle liste della Camera per il Pd sono 190, cioè il 30 per cento dei candidati, di cui 4 i capilista. Nel 2006, gli under 40 eletti sono stati 12." Insomma, c'e' chi entra, e chi sta fuori...

mercoledì 5 marzo 2008

Per non sprecarsi


[...] Da arte di governo per pochi - secondo l'ideologia per cui questi pochi sono investiti di potere dall'alto -, da arte di saper comandare, la politica deve divenire complesso strumento per individuare le scelte piu' esatte, preciso strumento di conoscenza-azione, occasione fondamentale per ciascuno - individuo e popolo - di sviluppare, con l'esercizio della propria responsabilita', la propria personalita'. [...]
Le masse oggi escluse dall'amministrazione e dalla direzione della vita del mondo devono chiaramente sapere che la costruzione di un nuovo mondo non puo' essere che una loro conquista, frutto di precisa fatica, paziente sacrificio, sapiente organizzazione, indispensabile pressione: e senza pretendere di fare
la rivoluzione, ogni rivoluzione, tutta la rivoluzione in tre giorni.
Se l'insensibilita' e l'impreveggenza dei conservatori in ogni parte del mondo, nei piu' diversi sistemi, non possono che far malamente scoppiare i problemi irrisolti acutizzandoli, la genericita', la rassegnazione o la paura degli esclusi d'altra parte, consolidando le vecchie strade, non possono che produrre altrettanto.
Il nuovo e' difficile a realizzarsi, e' difficile a comprendere. Le nuove proposte, nella misura in cui di fatto sono rivoluzionarie, in quella misura sono difficilmente accettabili. Occorre anche tenere presente che mentre i progressisti sono per lo piu' mossi avanti da un volotarismo generico, i conservatori, i reazionari, spinti dal proprio immediato interesse, anche se meno intelligenti, spesso risultano (naturalmente nelle propria direzione) piu' capaci ed efficaci.
E' di fondamentale importanza dunque, in ogni condizione e ad ogni livello, la promozione di un nuovo lavoro non mercenario - sia esso appoggiato dai governi o sia in opposizione a questi - che correli intimamente lo sviluppo socioeconomico e la nonviolenza attiva. Iniziative che si avviano silenziosamente, umilmente, su precisi problemi, se approfondite tenacemente possono venire ad assumere un peso politico tutto nuovo, possono determinare seri mutamenti strutturali. [...]

Danilo Dolci, da "Ai piu' giovani", 1967

Inaccettabile


Per Confindustria e' inaccettabile l'aggravamento delle sazioni per le aziendi colpevoli di mancate misure per la sicurezza dei dipendenti. Mentre e' accettabile solo usare i soldi pubblici, quelli di tutti noi, quelli del tesoretto, per programmi di prevenzione.
Per il resto del paese e' invece inaccettabile che nel 2007 siano morte sul lavoro 1.300 persone, ovvero una media di 3.5 al giorno calcolando anche lo straordinario di domeniche e festivi. Che si continui a parlare invece di dare una risposta seria e forte.

martedì 4 marzo 2008

Per tutti i gusti


Infuria la polemica sulle liste, che come ogni cosa calata dall'alto scontentano tutti. Certo, qualcuno se lo potevano risparmiare, come l'ex prefetto Serra che e' saltato da una parte all'altra, come Luigi Cocilovo e Mirello Crisafulli in Sicilia (insieme ai trenta denari a Cusumano per il gran rifiuto a Mastella), o il presidente di Federmeccanica Calearo che in realta' sta evidentemente dall'altra parte. E via e via. Certo, qualcuno e' rimasto fuori, come Dalla Chiesa e Lumia e tanti altri che pur meritevoli o non abbastanza raccomandati non hanno trovato posto. Credo pero' che sia inevitabile quando le liste le fanno in tre invece che gli elettori (a proposito, qua i risultati delle elezioni di Garching, l'SPD ce la fa ma di poco, adesso ballottaggio), che il problema non sia chi ha redatto le liste ma il sistema che concede diritto di vita e di morte alle segreterie dei partiti. Che certo, poteva fare di piu', ma pure i segnali di un vento nuovo ci sono e soffiano forte nei tanti nomi non di apparato, nel 35% di donne. Grazie al PD per la prima volta la novita' e' un valore nella campagna elettorale in questo paese, e questo e' gia' un fatto importantissimo. E fanno bene allora Pippo Civati e Scalfarotto, candidati ma fuori in caso di sconfitta, a rimboccarsi le maniche invece di lamentarsi e battare i piedi come moltio altri. Certo che almeno potevano passare a Repubblica delle copie un po' piu' definitive delle liste, senza le prove delle spartizioni (piu' volte donna DS, donna Margherita, o radicale al posto dei nomi), senza segnare con un frego a lato i posti da elezione sicura e quelli che resteranno probabilmente fuori: questo sinceramente fa ancora piu' tristezza di certi nomi.
Per consolarci, se non siamo convinti da questo quasi-bipartitismo, dai nomi dei candidati da una parte e dall'altra, possiamo fare un giro tra gli elenchi dei simboli depositati per le prossime elezioni. E scegliere di votare, alla faccia del voto utile, per il "Sacro Romano Impero Liberale Cattolico - Movimento Liberal Cristiano - Giustizia e Libertà" (che presenta sempre da 21 anni il simbolo). Oppure per il "Partito io-non-voto", che punta direttamente ad ottenere non piu' dello 0%. O che dire del piu' coerente e ambizioso "Partito del 100%"? Uno che mette finalmente tutti d'accordo. Per gli animi piu' sognatori e romantici, ma anche sempre pronti alla lotta, ecco il "Partito dei poeti d'azione". Mistico poi il Nucleo Tremmista Nazionale: un rombo rosso in campo nero racchiude un disegno bianco assolutamente indecifrabile. Per il fondatore Battista Mazzetta "contiene un messaggio subliminale che si richiama a una parola universale che non posso rivelare. Finora solo otto persone, tra cui mia figlia, sono riuscite a decifrarlo. Non l´ho detto neppure a mia moglie, figuratevi se lo dico a voi...". Vorrei ben vedere. C'e' poi qualche furbacchione, come Antonio Corvasce, che ha provato a depositare il vecchio simbolo dei DS, nella speranza di passare inosservato dal ministero (che invece ha fermato anche Storace) e ingannare qualche vecchietto. Se invece si ama il rischio, c'e' sempre il "Casino' Centro Italia", o per i senza macchia e paura i "Paladini d'Italia". Insomma la lista di Ferrara sembra quasi normale. Quando si dice il potere dei simboli. In totale 4 scudi crociati (di cui 3 identici), 5 fiamme, 8 falci e martello, per i botanici 5 rose, 3 garofani, 2 edere un loto e qualche giglio; 3 diciture pensionati, 3 bandiere crociate, 6 liste varie con Grillo nel nome. Purtroppo non tutti e centosettantasette i simboli finiranno sulla scheda, ci saranno soltanto i partiti che raccoglieranno le firme per le liste. Il Sacro Romano Impero di Mirella Cece, per esempio, non ci sarà di sicuro: "Io sono qui per difendere il mio simbolo: se me ne scopiazzano un pezzetto, è una parte di me stessa che va via. Ma non ci penso nemmeno, a raccogliere le firme. Tanto le elezioni sono una truffa, è già tutto deciso. Che lo chiedo a fare, il voto? Io voglio essere eletta per acclamazione, a furor di popolo". Speranza fondatissima. Non per deluderla, ma io mi sono convinto: votero' per chi ha almeno l'onosta' di dire che nulla, comunque vada, cambiera'. Per gli "Impotenti Esistenziali" del Dr. Cirillo. E gia' fioccano le iscrizioni.

lunedì 3 marzo 2008

Il programma


Finita la composizione delle liste con abbondante spargimento di sangue e di cerchiobottismo (almeno abbiamo Gianni Cuperlo e Rosy in Toscana, ma anche Achille Serra al Senato), ho avuto finalmente il tempo di leggere con attenzione il programma integrale del PD. Confermo subito che mi sembra tutto tranne che uguale a quello del Pdl, come si affannano a ripetere da ogni lato. E non solo perche' quello delle destre e' il solito libro dei sogni con 85 miliardi di costi da destinare ai soliti, quelli che ne hanno meno bisogno ma si possono permettere di lamentarsi: sono agli antipodi soprattuto in tema di lavoro, flexicurity, misure di ammortizzazione della precarieta', etica pubblica, giustizia e sconti fiscali. Mentre la destra taglia l'ICI ai ricchi (gli altri sono gia' esenti) e propone il precariato selvaggio come unico strumento di contrasto della disoccupazione, il PD propone misure convincenti per i giovani e i piu' svantaggiati. Dallo spot dello stipendio minimo, al lavoro flessibile che sia piu' caro per le imprese di quello "tradizionale", e varie misure a favore del lavoro dipendente e i piu' svantaggiati (disabili, asili nido, congedi parentali, affitti). Bene anche la forte sottilineatura dell'importanza del merito e della valutazione del lavoro di istituti pubblici e pubblica amministrazione, l'aumento della concorrenza e delle liberalizzazioni sulla strada tracciata da Bersani. Ottima soprattutto la parte riguardante l'ambientalismo del fare: si parla finalmente non di crescita a tutti i costi, vista finora come un bene assoluto, ma di ridurre i consumi e di energie rinnovabili, pur lavorando alle infrastrutture necessarie anche per ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse. Dai pendolari alle reti europee di alta velocita'. Si parla poi esplicitamente di difesa della 194, testamento biologico e riconoscimento delle unioni di fatto.
Mi lasciano invece molto perplesso le parti rigurdanti politica estera da un lato, e Universita' e ricerca dall'altro. Per la ricerca infatti non si individuano ne' problemi ne' soluzioni, avanzando solo proposte generiche o destinate a non incidere nel disastro attuale. Niente che miri a una normalizzazione e una progettazione delle assunzioni, aumento dell'investimento soprattutto privato attualmente inesistente in Italia, individuazione di obiettivi e settori strategici: addirittura un pochino meglio, solo a questo riguardo, perfino l'UDC. La ricetta invece contro le baronie Universitarie e' identificato praticamente nella autonomia indiscriminata degli atenei, persino sulle rette per gli studenti. Sistema che finora si e' rivelato in Italia solo un proliferare di corsi truffa piu' o meno incredibili, a scapito senz'altro della qualita' dell'insegnamento. Per la politica estera si punta invece forte su "uno strumento militare che consenta di assicurare un'adeguato difesa del territorio nazionale e svolgere il ruolo da protagonista che le compete nelle alleanze internazionali". Agli ovvi problemi che una frase del genere propone risponde assai meglio di me Carlo Gubitosa su Peacelink: e' quanto mai urgente rompere con le logiche della forza e della violenza, e portare avanti vere politiche di pace e di risoluzione non-violenta dei conflitti soprattutto in ambito internazionale. Basta sfogliare un attimo il bilancio della spesa militare italiana per scoprire tanti soldi che potrebbero essere spesi meglio per un vero sviluppo pacifico e umano. Si parla poi di importanza centrale dell'Europa, ma non di una vera Europa dei cittadini e non piu' soltanto dei mercati, di una vera Costituzione fatta e pensata per garantire a tutti gli Europei uguali tutele e diritti.
Restano poi altri punti appena sfiorati, quasi di passaggio, come il conflitto di interesse e le leggi vergogna in ambito di riforma della giustizia. E altri punti urgentissimi e drammatici sono colpevolemnte trascurati (come del resto da Sinistra critica e Arcobaleno): ma non c'e' qualcuno che si preoccupi di come abbattare il debito pubblico, che ci strangola ogni anni in 70 miliardi di interesse all'anno, e che semplicemente spostiamo continuamente sulle spalle di chi verra' dopo di noi? Sara' compito di quei giovani tanto pubblicizzati portare questo e altri temi chiave della questione generazionale, come la politica previdenziale attualmente insostenibile, al centro del dibattito politico. Si e' poi troppo timidi con gli ordini professionali, privilegi di categoria ormai odiosi e insostenibili (basti pensare ai notai), nessun accenno ad una tassazione decente delle rendite finanziarie che si succhiano la maggior parte dei ricavi mondiali senza produrre ne' generare beni, benessere diffuso e ricchezza concreta. E' la che bisogna colpire per liberare risorse da investire per i piu' deboli.
Si puo' e si deve fare di piu'. Se vogliamo cambiare l'Italia dobbiamo andare piu' in profondita' nei cancri e nei muri di gomma che pesano sull'inerzia al cambiamento del nostro paese. Eppure sono ottimista, e penso che non si poteva comunque sperare di portare in fondo la rimonta, che oggi appare almeno possibile, affondando troppo la lama in un paese storicamente cosi' poco incline al cambiamento e alla novita'. Sono ottimista e voglio guardare al linguaggio nuovo che il PD ha portato sulla scena politica, ai giovani e alle donne a cui a dato fiducia tra mille polemiche, al peso dato all'etica e al codice morale per i propri candidati, che ha costretto tutti gli altri a inseguire sullo stesso terreno anche se non potevano permetterselo. E allora partiamo pure disel. Basiamoci su alcuni nodi chiave, come la precarita', gli stipendi da fame del lavoro dipendente, l'ambientalismo del fare e cominciamo da la' a plasmare un'Italia diversa.
Ma non solo a parole e promesse elettorali. Sfruttiamo davvero l'agilita' e la liberta' del correre da soli: presentiamo prima delle elezioni 12 disegni di legge per ognuno dei 12 punti del programma. Presentiamo la lista dei 12 ministri che saranno chiamati a guidare il paese in questo momento delicatissimo. Passiamo dalle parole e dalle promesse da campagna elettorale ai fatti, e convinciamo gli ultimi indecisi che questo e' l'unico progetto serio per cambiare il Paese. Per vincere e farlo davvero. Si puo' fare. Si deve.

domenica 2 marzo 2008

Godo


Dopo vent'anni di astinenza a Torino, con gol vittoria all'ultimo minuto come nei giochi da bambino. Bravi tutti, Prandelli azzecca ogni mossa, Giuve dominata e piegata. Jorgensen da punta a terzino, PapaWaigo al posto di Ratzinger. Osvaldo santo subito. Godo, insieme a tutti i viola e al centinaio di tifosi impagabili che hanno atteso il pulman della squadra a Peretola: un'impresa storica.



Altro che porcellum


Sono appena di ritorno dal seggio elettorale per le amministrative tedesche. A parte le fatastiche urne in plastica superesistenti, all'apperenza tutto uguale all'Italia. All'apparenza: tutto cambia quando si apre la scheda. Il sistema elettorale Bavarese e' quanto di piu' lontano dal "porcellum" si possa immaginare, mettendo in mano all'elettore un potere immenso di scelta sui singoli candidati. Prendiamo ad esempio il consiglio comunale di Garching, con 24 posti a disposizione. Bene, sulla scheda ci sono per ognuna delle 6 liste 24 candidati, con riportato anche la professione. L'elettore ha a disposizione 24 preferenze, che puo' distribuire tra i candidati a suo piacimento, anche in liste diverse, dando ad ognuno fino a tre voti. Se non si utilizzano tutte e 24 le crocette a disposizione, si puo' barrare una lista, e i voti rimanenti andranno a i primi di quella lista in ordine di posizionamento. Ma non finisce qua: e' possibile anche barrare via il nome dei candidati a cui non si vuole dare la propria preferenza anche se si sceglie la loro lista! In Italia sarebbe una soddisfazione unica poter cancellare il nome di qualcuno... Qui un esempio di scheda elettorale con le diverse combinazioni possibili, tanto per farsi un'idea provando a votare per il comune di Monaco. Nei comuni piccoli, o dove si presenta una sola lista, e' anche possibile aggiungere nomi a piacere, anche non ufficialmente candidati. Altro che porcellum: ovviamente per i risultati bisogna aspettare qualche giorno, essendo lo spoglio complicatissimo. Anche per il voto mi son dovuto portare uno schemino, con i nomi scelti per le preferenze e quelli da barrare. Per la scheda lenzuolo del consiglio provinciale, 70 posti, ho avuto bisogno solo di due minuti per aprirla in tutto il suo 120x80 cm.


Ieri invece prima riunione del circolo PD Monaco. Eravamo circa 35, e come dai racconti giuntami dai circoli in madrepatria e' apparso subito evidente l'entusiasmo di tutti per questa nuova possibilita' data alla politica italiana di cambiare finalmente le cose in profondita', di far partire dalla base invece che dalle segreterie di partito idee e spinte per fare l'Italia piu' simile a come la sognamo. Cercando di abbattere finalmente il "muro di gomma" che resiste con la sua inerzia al tentativo di cambiamento e superamento degli interessi particolare di categorie e gruppi. La discussione si e' incentrata sulle perplessita' di molti, me compreso, su alcuni punti del programma (su cui tornero' appena ho tempo), e sugli obiettivi individuati da Walter per gli italiani all'estero. A dopo le elezioni l'elezione delle strutture e la partenza vera del circolo.
In attesa delle dimissioni di Bassolino, tra un'ora e mezza LA Partita, con la P maiuscola. Dopo le parole di Berlusconi ai giocatori gobbentini, un motivo in piu' per l'impresa.

sabato 1 marzo 2008

Domenici e i nuovi media


Si sa che Firenze ha un sindaco al passo coi tempi. E infatti un bel giorno ha scoperto che c'era una pagina di Wikipedia su di lui, e che conteneva qualche critica per lui di troppo. Ora, si puo' discutere se in una voce di enciclopedia devono trovare posto o meno considerazioni sulla gestione della citta' da parte del sindaco, ma Domenici e' cosi' innervosito dalla bufala che la moglie sia nel CdA della societa' Firenze Parcheggi che ha deciso di querelare Wikipedia. Per inciso, la Firenze Parcheggi e' una societa' privata a partecipazione comunale che gestisce i parcheggi e le aree di sosta e che ha fatto e fa giustamente tanto discutere a Firenze, per la gestione non proprio trasparente e oculata del suo patrimonio e le politiche di costruzione e gestione dei parcheggi in citta'. A parte il fatto che non mi e' chiaro di chi sia la responsabilita' di quello che appare su Wikipedia, ma a Domenici e Cioni nessuno ha spiegato che la voce poteva cambiarsela da soli, visto che e' un wiki e non un giornale, spiegando perche' quelle considerazioni non era il caso apparissero in una pagina enciclopedica? Probabilmente discutere era troppo piu' complicato che chiamare l'avvocato. Intanto le "accuse" sono state rimosse, e la pagina e' attualmente bloccata in attesa di tempi migliori. Intanto un terremoto a Firenze potrebbe aver schiarito le idee a qualcuno, sperando che non ci siano danni gravi nel mugello...