mercoledì 5 marzo 2008

Per non sprecarsi


[...] Da arte di governo per pochi - secondo l'ideologia per cui questi pochi sono investiti di potere dall'alto -, da arte di saper comandare, la politica deve divenire complesso strumento per individuare le scelte piu' esatte, preciso strumento di conoscenza-azione, occasione fondamentale per ciascuno - individuo e popolo - di sviluppare, con l'esercizio della propria responsabilita', la propria personalita'. [...]
Le masse oggi escluse dall'amministrazione e dalla direzione della vita del mondo devono chiaramente sapere che la costruzione di un nuovo mondo non puo' essere che una loro conquista, frutto di precisa fatica, paziente sacrificio, sapiente organizzazione, indispensabile pressione: e senza pretendere di fare
la rivoluzione, ogni rivoluzione, tutta la rivoluzione in tre giorni.
Se l'insensibilita' e l'impreveggenza dei conservatori in ogni parte del mondo, nei piu' diversi sistemi, non possono che far malamente scoppiare i problemi irrisolti acutizzandoli, la genericita', la rassegnazione o la paura degli esclusi d'altra parte, consolidando le vecchie strade, non possono che produrre altrettanto.
Il nuovo e' difficile a realizzarsi, e' difficile a comprendere. Le nuove proposte, nella misura in cui di fatto sono rivoluzionarie, in quella misura sono difficilmente accettabili. Occorre anche tenere presente che mentre i progressisti sono per lo piu' mossi avanti da un volotarismo generico, i conservatori, i reazionari, spinti dal proprio immediato interesse, anche se meno intelligenti, spesso risultano (naturalmente nelle propria direzione) piu' capaci ed efficaci.
E' di fondamentale importanza dunque, in ogni condizione e ad ogni livello, la promozione di un nuovo lavoro non mercenario - sia esso appoggiato dai governi o sia in opposizione a questi - che correli intimamente lo sviluppo socioeconomico e la nonviolenza attiva. Iniziative che si avviano silenziosamente, umilmente, su precisi problemi, se approfondite tenacemente possono venire ad assumere un peso politico tutto nuovo, possono determinare seri mutamenti strutturali. [...]

Danilo Dolci, da "Ai piu' giovani", 1967

1 commento:

Anonimo ha detto...

su danilo dolci

Danilo Dolci. Fare presto (e bene) perché si muore
http://www.inventareilfuturo.com/