mercoledì 12 marzo 2008

Almeno la dignita'

Casini: "No alle liste fatte dalla magistratura, secondo noi Cuffaro è una persona perbene e ci prendiamo la responsabilità di candidarlo". Senza parole.
Berlusconi: "Dobbiamo vincere e Ciarrapico ci serve. Ha giornali importanti a noi non ostili". Si vede che tre televisioni e 50 testate nazionali non bastano. Ci vogliono i giornaletti locali dell'ex presidente della Roma.
Ancora Berlusconi: "Il Pdl è antifascista. Ciarrapico non conterà niente, e' uno dei mille candidati del Pdl, un indipendente che non conterà niente nella politica del Pdl". Pero' serve, come la Mussolini, quindi vorra' dire che il Pdl e' antifascista, ma anche fascista. Il Pdl e' liberista, ma anche protezionista (vedi dazi a raffica e il tassinaro candidato). E' garantista (con Silvio e i suoi amici), ma anche giustizialista (con gli stranieri). Ma la politica del "ma anche" non l'aveva inventata Uolter? Ci stanno facendo la brutta copia davvero di tutto, dai ggiovani alle liste senza malandrini. Tra l'altro il problema del buon Ciarrapico, saluti romani a parte, e' proprio che ha collezionato come figurine condanne passate in giudicato per quasi dieci anni, tra truffe, bancarotte, finanziamenti illeciti ai partiti, evasioni fiscali mastodontiche, addirittura lavoro minorile e altre amenita', finendo anche ai Servizi sociali dopo un soggiorno a Regina Coeli a carico dei contribuenti. Ma questo quasi tutti i giornali si guardano bene dal ricordarcelo per non offendere la nostra sensibilita'. E poi si sa, quelli della destra son tutti reati politici, e comunque loro se ne fregano.
Niente male il primo exploit televisivo di Calearo, falco di Confindustria candidato nelle liste del PD sebbene avesse avuto fino a due settimane fa l;inno di Forza Italia come suoneria del cellulare: e' arrivato a benedire Mastella per la caduta del governo Prodi. La poltrona val bene il PD.
Quanto a dignita', un'altra mossa niente male e' quella della lista No-euro, che fiuta la possibilita' di raggranellare qualche voto sfruttando il vento del vaffaday, e fonda una fantomatica e quanto mai eterogenea "Lista del Grillo". Che va dai "Moderati" a "Lega Padana", dagli "Invalidi" a "Forza Roma": come dire, i gatti e i topi insieme. Nonostante la Corte d'appello abbia bocciato la lista perche' mancano le necessarie sottoscrizioni, non contenti del nome alla No-Euro hanno pescato un omonimo del comico Genovese. Un tal Beppe Grillo, imprenditore, e' infatti il loro capolista al Senato in tutta Italia. Rimorsi del candidato premier Renzo Rabellino, che tenta con mezzucci degni del "paese dei furbi" di truffare qualche sprovveduto per carpirgli il voto? Nemmeno per sogno, "e’ il sistema che racconta balle e che truffa gli italiani". Dunque perche' non continuare nel solco della tradizione?
Si candida poi nel collegio Europa anche Emanuele Filiberto di Savoia:"Non rimarrò a guardare la nostra Italia cadere nel baratro di questa gestione politica dettata dall’egoismo di pochi a scapito di tutti gli italiani". Probabilmente durante la campagna elettorale la dignita' non si puo' esporre per par condicio.

Nessun commento: