lunedì 31 agosto 2009

Svolte

"L'Italia ha il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è la politica del mio Governo"


Lo ha detto (dal minuto 3:25 nel video sotto) il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Ness Nessma, programma della televisione satellitare tunisina Nessma TV durante la sua visita nel paese. La TV e' stata acquisita lo scorso anno per il 50 per cento da Mediaset: infatti a un certo punto la conduttrice chiede se “crede che Nessma TV sarà capace di cambiare il volto del Maghreb così come le sue televisioni già hanno fatto con quello dell’Italia?”. Chissa' che ne pensa la Lega della nuova politica del governo sull'immigrazione: perche' nessuno pensa che Silvio stia solo cercando di ingraziarsi i suoi nuovi telespettatori, vero?



Intanto Calderoli si consola ricevendo un premio da una (sedicente) organizzazione cattolica promossa da un consigliere comunale IdV "per aver nella sua azione politica tutelato e promosso la sacralità della vita in armonia con i principi cristiani e con i valori ereditati dalla dottrina sociale della Chiesa Cattolica". Evviva!

giovedì 27 agosto 2009

Applausi


La sorpresa per Gianfranco Fini presidente della Camera, ospite ieri alla festa Democratica di Genova, arriva alla fine del dibattito condotto da Mario Orfeo, direttore del Tg2. Si parla del G8 dei Parlamenti che si terrà a settembre, e verso la fine Orfeo accenna al G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani. Il presidente della Camera lo ferma per dire: « A proposito di G8 di Genova, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa: sono soddisfatto e, come italiano, sono felice che la Corte Europea per i Diritti dell´uomo abbia detto in modo inequivocabile che quel carabiniere ha agito per legittima difesa». Si aspettava probabilmente il silenzio, forse qualche fischio. E invece arriva l'applauso dalla platea democratica e Fini lo sottolinea: «Mi fa piacere che applaudiate, dopo tante polemiche». Al di la' di una difesa che se anche legittima fu senz'altro sproporzionata, e del definitivo funerale della teoria assurda del proiettile deviato dal mattone volante, colpisce il convinto applauso al presidente della Camera su un tema come questo. Visto poi che, come sottolinea in seguito Franceschini, si Fini guarda bene dal ricordare che la stessa sentenza ha condannato l'Italia a risarcire 40 milioni di euro alla famiglia Giuliani per come si è comportata sul piano dell'organizzazione, della repressione, della giustizia, e per aver lasciato solo un carabiniere di leva dopo 16 ore di fila per di piu' armato. E soprattutto evita di ricordare che in quei giorni a Genova per orchestrare il lavoro della polizia dalal sala operativa c'era anche lui come vicepresidente del Consiglio: la persona meno adatta dunque a essere soddisfatto di questa sentenza della Corte Europea.
Eppure gli applausi sono partiti, probabilmente guidati dalle troppe volte in cui di recente e' stato proprio Fini a pronunciare le parole che in molti avrebbero voluto sulla bocca dei leader della sinistra su temi come l’immigrazione, la laicità, i diritti civili. O forse ad avere la possibilita' di pronunciarle con un passaggio sui tiggi'. Fatto sta che, nonostante l'operazione di ripulitura che dovrebbe aiutarlo a risalire la corrente del Quirinale, il nome di Fini rimane in calce ad alcune delle leggi peggiori degli ultimi tempi, basti pensare a quella dell'immigrazione che divide con Bossi e che sta alla base dell'impossibilita' di regolarizzarsi e di regolare i flussi di stranieri nel nostro paese. Ovviamente il Cinegiornale1, nel servizio di ieri sera sulla festa di Genova, ha parlato solo di questi applausi fuori posto: resta da domandarsi se la polemica che avrebbe montato in caso di fischi avrebbe fatto ancora piu' gioco a Minzolini e compagni...

mercoledì 26 agosto 2009

Eppure Italia e' parola aperta


Diceva Erri De Luca qualche anno fa nell'introdurre il suo poema, epico, sui migranti di oggi:

Le coste del Mediterraneo si dividono in due, di partenza e di arrivo, pero' senza pareggio: piu' spiagge e piu' notti di imbarco, di quelle di sbarco, toccano Italia meno vite, di qunate salirono a bordo. A sparigliare il conto la sventura, e noi parte di essa. Eppure Italia e' una parola aperta piena d'aria.

Anche per Titti sono state piu' le notti di spiaggia e di attesa dell'imbarco. Ci ha messo un anno, 4 mesi e 21 giorni per arrivare in Italia. E dei suoi compagni di viaggio, su un gommone lasciato dai mercanti di uomini alla deriva con troppa poca benzina, solo 5 su 78 che erano hanno raggiunto l'Italia dopo 21 giorni e 21 notti in mare senza nulla, lasciati alla deriva da pescherecci imparuti dalle conseguenza di accogliere a bordo dei clandestini. Come molti altri sfuggiti ai campi e agli aguzzini degli "amici" libici, Titti racconta su Repubblica la sua storia, dal suo letto di ospedale. Eppure appena sbarcati politici e giornalai non volevano credere al loro racconto, e le loro condizoioni non erano "abbastanza gravi" da rendere verosimile un soggiorno cosi' prolungato in mare. Per non dover cedere alla vergogna.
Credo che chi si vanta dei respingimenti, pensa che la soluzione sia tenere la disperazione lontano dagli occhi, scherza con la tragedia dei barconi e pretende di insegnare i comandamenti ai vescovi farebbe bene ad andare in quell'ospedale, guardare Titti negli occhi, e poi riscrivere le regole per poter vivere in Italia.

martedì 25 agosto 2009

E quindi uscimmo a riveder le stelle


Il 25 agosto del 1609, 400 anni fa, Galileo Galilei dimostrò al governo veneziano il funzionamento del suo telescopio, un notevole perfezionamento dei canocchiali costruiti qualche anno prima dagli occhialai olandesi che mostravano vicino gli oggetti lontani.
Piu' tardi, verso l’autunno del 1609, Galileo spinto dalla curiosità scientifica diresse per la prima volta il proprio strumento perfezionato verso il cielo, inventando cosi' il telescopio astronomico: la natura della luna, i satelliti di Giove, la forma particolare di Saturno, le macchie solari. Gli oggetti celesti noti svelarono fisionomie inattese, e nuovi astri si aggiunsero a quelli conosciuti ad occhio nudo. Il cielo non sarebbe piu' stato lo stesso, in una continua evoluzione tecnica che dalle lenti di pochi centrimetri di Galileo ha permesso oggi i grandi telescopi con specchi di 10 metri e quelli ancora piu' grandi in programmazione.
Galileo comprese subito l’inestimabile valore delle sue scoperte telescopiche, e capi' come esse costituissero nuove basi osservative per promuovere un ribaltamento totale della concezione del mondo e dell'universo, stavolta supportata da prove osservative dirette. Quest'anno dunque l'astronomia osservativa telescopica compie 400 anni, eppure c'e' ancora un sacco di Universo da guardare...

lunedì 24 agosto 2009

Rientro e UFO


Dopo aver esordito il primo giorno al rientro delle vacanze lasciando le chiavi dell'ufficio a casa con perfetto lapsus freudiano, ad ammorbidire l'impatto con il rientro ci pensa la solita immondizia sui giornali...
Ancora sbarchi di disperati con tanto di omissione di soccorso minimizzata dai media nostrani con fastidio e incredulita', giustificata da uno squallido scarica barile di responsabilita' con Malta. Nell'esultanza generale dei ministri della Repubblica per ogni immigrato costretto da una legge assurda (che non permette la regolazione anche a chi un lavoro ce l'ha) a vivere come un fantasma o a essere respinto come uno scarafaggio, passa in sordina lo studio della Banca d'Italia che rivela come gli immigrati, lungi da togliere lavoro agli italiani, abbiano invece aumentato le possibilità di occupazione per i cittadini del nostro paese grazie alla complementarieta' tra i tipi di occupazione. Ma intanto si espelle chi e' troppo onesto anche se non ha un permesso di soggiorno, e Firenze si vanta di essere la prima ad aver processato un Giordano per soggiorno clandestino in Italia, con buona pace di chi segnala che non sono i reati in aumento, e meno che mai quelli degli stranieri, ma solo le notizie di cronaca nera nei TG.
Ancora "opportunissime" (come definite dal ministro Frattini) visite di Berlusconi al dittatore Gherdafi, come se non fosse bastata la buffonata della tenda a villa Panfili, l’uso proprio degli immigrati trattati in condizione disumana come arma di ricatto, e delle navi regalate dalla marina italiana in ottica anti-immigrazione per sequestrare pescherecci italianissimi; come se non fosse per lo meno imbarazzante essere accolto da chi pochi giorni fa ha accolto come un eroe nazionale un terrorista responsabile della morte di duecentosettanta persone.
Ancora un'estate dove parla solo la Lega, ansiosa di far vedere agli elettori scocciati della svolta sudista del governo che non si e' ammosciata: ed allora via con la polemica sul burkini in piscina, come se non si potesse piu' vestirsi liberamente (mentre e' proprio in alcuni dei paesi di origine di queste persone che questo non e' possibile, e sarebbe piu' sensato dare il buon esempio che montare queste polemiche), via con le polemiche su bandiere regionali, stemmi di squadre di calcio, addirittura fiction in dialetto (con terrore di Montalbano), gabbie salariali.
E ancora polemiche sull'ora di religione, dopo che una sensatissima sentenza del TAR esclude dagli scrutini e dai crediti i prof di religione, dal momento che verrebbero penalizzati gli alunni che non frequentano quelle ore. E incredibilmente i vescovi si indignano e ribaltano con faccia tosta clamorosa l'argomento, parlando di "impedimento della libera scelta della famiglie", "discriminazione", "insegnanti di serie B". Peccato che gli insegnanti di religione siano gia' di serie B, visto che sono gli unici nominati dai vescovi e non assunti tramite concorso... L'ennesima occasione in cui i vertici ecclesiastici italiani si dimostrano in gran parte piu' attaccati ai privilegi che alla salvezza delle anime loro assegnate, che con queste uscite si allontano dalla chiesa ancora di piu' che per aver frequentato le spesso orride ore di religione a scuola.
Per fortuna Borghezio ha proposto una commissione Europea per l'Ufologia, convinto che i governi occidentali stiano nascondendoci l'esistenza degli UFO. Resta il dubbio se per Borghezio un eventuale alieno sbarcato in Italia sia da considerarsi perseguibile per ingresso illegale (appunto... a UFO!) nel paese oppure no...

sabato 8 agosto 2009

Meritato (?) riposo

Da oggi, Leonardo permettendo, BeffaTotale e' a 4 di spade fino a data da destinarsi

venerdì 7 agosto 2009

Furore di Dio


Colpevolmente in ritardo dalla visione del suo contraltare Fitzcarraldo, ieri sera mi sono immerso nuovamente nella foresta amazzonica seguendo "Aguirre Furore di Dio", pellicola del 1972 di Werner Herzog. Il film racconta la storia di una spedizione spagnola alla ricerca dell'El Dorado finita con la scomparsa della stessa nella foresta. Il protagonista e' ancora l'allucinato Klaus Kinsky, che qui interpreta Aguirre, il diabolico condottiero assetato di fama e potere che prende il comando della spedizione ammutinandosi al Re di Spagna per ottenere per se' quella terra promessa che non trovera' mai. Come Fitzcarraldo, anche Aguirre e' spinto sul fiume e dal fiume nel cuore di una natura immensa e mortifera, sprofondando lentamente nel suo abbraccio. Ma mentre Fitzcarraldo sorretto dalla potenza del suo sogno cerca di carpirne il segreto, la giungla e il nemico invisibile che mai si vede nel film ma che stermina uno ad uno i suoi compagni restano inaccessibili alla brama del condottiero. Nonostante che per gran parte della pellicola Aguirre e i suoi, piu' che dannarsi come in ogni buon film di azione, siano principalmete passivi e statici, contemplando atterriti il paesaggio attorno a loro, e trasformandosi da personaggi in una sorta di spettatori impotenti. Con la macchina da presa che, come sempre nei film di Herzog, partecipa all'azione in maniera quasi fisica. E pare proprio questa inaccessibilita' della natura a spingere, fino alla fine nel furore della scena finale, la brama di Aguirre a concepire un’azione tanto grande da eguagliare l’immensità e la potenza della natura che lo circonda. Anche quando tutto e' perduto e "solo il furore di Dio e' con me", fino a quando, finalmente, la natura pare inglobarlo.

giovedì 6 agosto 2009

Acquaformosa deleghistizzato


Ad Acquaformosa, piccola isola linguistica arberesch (la lingua degli albanesi che trovarono rifugio in questi luoghi dopo la sconfitta di Giorgio Castriota Skanderbeg) nel cuore del Pollino in provincia di Cosenza, il consiglio comunale ha approvato il 4 Agosto all'unanimita' una regolare delibera per la deleghistizzazione del paese. La delibera prevede l’installazione di «pannelli all’interno della cittadina con l’indicazione di “Paese deleghistizzato”», e l’approvazione di un decalogo sui «comportamenti da tenere nei confronti di tutti i popoli, compresi quelli celtico-padani»:

Volete cambiare il Tricolore. Volete le gabbie salariali, e poi presidi, magistrati, poliziotti e carabinieri, impiegati dell’Inps e del catasto, tutti con il “passaporto” della Padania in tasca e il dialetto bergamasco sulla lingua. Insomma: volete sfasciare l’Italia. E noi ci deleghistizziamo.

Nel nostro paese non togliamo le panchine per gli immigrati, anzi le dotiamo di cuscini.

Nel nostro paese non disinfettiamo i luoghi dove vivono gli immigrati: i nostri luoghi sono puliti naturalmente.

Da noi è vietato scrivere “Forza Etna” o “Forza Vesuvio”: ma si può scrivere: “Fate l’amore non la guerra”.

Nel nostro paese è vietato fare gli esami di dialetto per l’insegnamento nelle scuole: basta l’esame di abilitazione nazionale.

Nel nostro paese non sono ammesse le ronde: è consentito il libero passaggio e lo “struscio”.

Sono abolite le magliette con scritte offensive verso l’Islam: meglio essere nudi che cretini.

Nel nostro paese non si può gridare “Roma ladrona”: si può cantare “Roma capoccia”.

Nel nostro paese non occorre affermare di avercelo duro: perché tutti lo sanno

Alberto Da Giussano da noi è ritenuto un dilettante al cospetto del nostro Giorgio Castriota.

lunedì 3 agosto 2009

Differenze a viso aperto


A Firenze il nuovo sindaco, evidentemente in cerca di facile consenso, ha impedito ai cosi' detti "vigilini" (ovvero ausiliari del traffico) di fare multe a chi parcheggia in sosta vietata o senza pagare il parcheggio dovuto. Allo stesso modo i vericatori degli autobus non potranno piu' multare chi viaggia sulla corsia preferenziale, e molti autovelox saranno rimossi. Renzi ci tiene a far sapere che "i vigilini sono visti solo come gabellieri" e che "l’idea di fare cassa con parcheggi e autovelox è sbagliata perché dà l’immagine di un Comune vessatore". La soluzione migliore e' quindi non fare piu' multe, lasciando ai fessi che pagano la responsabilita' di pagare, a chi non paga la soddisfazione di approfittarsene e non vedersi "vessati". Mi pare tutto molto, troppo simile alla politica dei condoni di berlusconiana fattura. E infatti nella fascista Roma vanno fieri della stessa cosa. Se non si voleva dare l'idea di vessare i cittadini, si doveva togliere i parcheggi a pagamento, non le multe per chi non paga. E poi inventarsi qualche altro modo per disincentivare il trasporto privato, invece che mandare i vigilini disoccupati a cercar buche gia' segnalate dai cittadini.
Il contrappasso dall'altra parte delle Alpi. Nico mi fa sapere che l'altro giorno, in occasione dell'ultimo giorno di scuola in Germania, come l'anno scorso la polizia all'aeroporto di Monaco e Norimberga multava i genitori che facevano saltare l'ultimo giorno ai bambini per partire per le ferie, con sanzioni fino a 1000 euro. Altro che divieto di sosta del Renzi. Infatti in Baviera, come per altro in teoria nel resto del mondo, un genitore se vuole tenere a casa un bambino da scuola deve avere validi motivi concordati con l'insegnante: dal momento che le ferie anticipate non sono un valido motivo, si delinea una truffa per la quale e' intervenuta la polizia. Famoso anche l'aneddoto dell'ignoro ciclista italiano fermato dalla polizia di notte e trovato positivo al test del palloncino, a cui la pattuglia ha sgonfiato le ruote della bici per assicurarsi che camminasse davvero fino a casa. Quello che si dice applicare le regole...

domenica 2 agosto 2009

Ricatti e consenso



Dinanzi al ricatto di costituire un Partito del Sud, Berlusconi ha dovuto concedere in fretta e furia circa 4 miliardi di euro a favore della Sicilia, quale anticipazione di un successivo e non ben identificato Piano per il Meridione rinviato per ora a data da destinarsi. Con il risultato di mettersi contro un'altra fetta della sua coalizione che sta facendo del logoramento di Berlusconi la sua vera battaglia politica, dimostrando il teorema che dividere e mettere tutti contro tutti puo' aiutare a prendere il potere, ma non a governare.
Anche i fatti parlano piu' chiaro dei proclami su giornali e tv: i 4 miliardi erano gia' stati stanziati tramite Cipe e poi bloccati, quindi in pratica non ha concesso nulla di nuovo, e il governo Berlusconi che oggi appare paladino del sud (!!) aveva di fatto destinato 20 miliardi stanziati dal precedente governo per lo sviluppo del meridione a tutt'altro scopo. Ma l'importante si sa non e' la sostanza, e' il messaggio per raccogliere consenso. Se un piano serio e complesso per il meridione non richiama consenso immediato, lasciamolo da parte, meglio 4 miliardi a pioggia come una goccia nell'oceano per ingrassare i soliti sorci, e chi s'e' visto s'e' visto. Quella che L'Antonio chiama "furia del consenso" sta di fatto negando al paese qualunque piano di largo respiro: meglio poco e inutile subito, che qualcosa di costruttivo i cui effetti si vedranno domani. Lo sa bene il governo precedente mandato a casa da promesse demagogiche e dalla volonta' di rimettere in sesto il paese, poi subito fatto naufragare dai colleghi venuti a sostituirlo: il bilancio di Tito Boeri dei primi 15 mesi di governo e' implacabile e preoccupante. Non c'è stata alcuna riforma vera, se non quella ancora tutta in fieri della pubblica amministrazione e il tentativo di demolire la scuola pubblica. Molti provvedimenti ad hoc, ad personam, transitori, in deroga o in proroga, che lasceranno e stanno gia' lasciando un'eredità pesante nel paese delle eccezioni e delle complessità normative, con il debito pubblico mai cosi' fuori controllo. Se ne è già accorto l'esecutivo perché nella legge di assestamento di bilancio ha dovuto rifinanziare per 10 miliardi misure la cui entità era stata in origine sottostimata.
Paradigmatico anche il caso dei fondi per ricerca e sviluppo nelle imprese tagliati e distribuiti solo per un totale di 1 miliardo di euro e solo a quelle imprese in cima a una speciale graduatoria. Peccato che non si volesse premiare il merito, ma solo la velocita': chi all'apertura del bando il 6 Maggio scorso cliccava per primo per l'invio della domanda otteneva gli agognati fondi, una vera assurdita'. 22000 imprese sono rimaste fuori, senza un criterio per premiare davvero chi vuole innovare e innovarsi. Resta da capire perche' nonostante tutto gli industriali continuino a spellarsi le mani nel sostenere il governo in ogni occasione, nonostante si navighi a vista inanellando assurdita' e ingiustizie palesi. Forse la risposta e' purtroppo molto semplice e molto triste, la non politica della destra pur danneggiando le imprese produttive e il paese, ne facilita molte senza meriti particolari attraverso forme meno visibili e meno dicibili ma molto concrete: nuova tolleranza verso l'evasione, ammorbidimento delle regole sulla sicurezza e sul lavoro nero, aiutini negli appalti pubblici...

sabato 1 agosto 2009

Santa Lucia


... perche' vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe...