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giovedì 27 agosto 2009

Applausi


La sorpresa per Gianfranco Fini presidente della Camera, ospite ieri alla festa Democratica di Genova, arriva alla fine del dibattito condotto da Mario Orfeo, direttore del Tg2. Si parla del G8 dei Parlamenti che si terrà a settembre, e verso la fine Orfeo accenna al G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani. Il presidente della Camera lo ferma per dire: « A proposito di G8 di Genova, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa: sono soddisfatto e, come italiano, sono felice che la Corte Europea per i Diritti dell´uomo abbia detto in modo inequivocabile che quel carabiniere ha agito per legittima difesa». Si aspettava probabilmente il silenzio, forse qualche fischio. E invece arriva l'applauso dalla platea democratica e Fini lo sottolinea: «Mi fa piacere che applaudiate, dopo tante polemiche». Al di la' di una difesa che se anche legittima fu senz'altro sproporzionata, e del definitivo funerale della teoria assurda del proiettile deviato dal mattone volante, colpisce il convinto applauso al presidente della Camera su un tema come questo. Visto poi che, come sottolinea in seguito Franceschini, si Fini guarda bene dal ricordare che la stessa sentenza ha condannato l'Italia a risarcire 40 milioni di euro alla famiglia Giuliani per come si è comportata sul piano dell'organizzazione, della repressione, della giustizia, e per aver lasciato solo un carabiniere di leva dopo 16 ore di fila per di piu' armato. E soprattutto evita di ricordare che in quei giorni a Genova per orchestrare il lavoro della polizia dalal sala operativa c'era anche lui come vicepresidente del Consiglio: la persona meno adatta dunque a essere soddisfatto di questa sentenza della Corte Europea.
Eppure gli applausi sono partiti, probabilmente guidati dalle troppe volte in cui di recente e' stato proprio Fini a pronunciare le parole che in molti avrebbero voluto sulla bocca dei leader della sinistra su temi come l’immigrazione, la laicità, i diritti civili. O forse ad avere la possibilita' di pronunciarle con un passaggio sui tiggi'. Fatto sta che, nonostante l'operazione di ripulitura che dovrebbe aiutarlo a risalire la corrente del Quirinale, il nome di Fini rimane in calce ad alcune delle leggi peggiori degli ultimi tempi, basti pensare a quella dell'immigrazione che divide con Bossi e che sta alla base dell'impossibilita' di regolarizzarsi e di regolare i flussi di stranieri nel nostro paese. Ovviamente il Cinegiornale1, nel servizio di ieri sera sulla festa di Genova, ha parlato solo di questi applausi fuori posto: resta da domandarsi se la polemica che avrebbe montato in caso di fischi avrebbe fatto ancora piu' gioco a Minzolini e compagni...

venerdì 14 novembre 2008

Sentenze e virtu'


Ai tempi di Don Milani si spiegava a fatica che l'obbedienza non e' piu' una virtu', perche' non ci si puo' nascondere dietro le colpe di chi ci comanda, che bisogna sentirsi ognuno l'unico responsabile di tutto.
Oggi dopo 50 anni la lezione e' stata imparata. Ma talmente bene che adesso chi obbedisce e' il solo ed unico responsabile. Sono colpevoli solo quelli che portano il manganello, non quelli che glielo mettono in mano. I mandanti di tutto questo, delle botte, delle prove falsificate, delel menzogne, dell'infierire, della sospensione dei diritti civili e della Costituzione, questi mandanti sono assolti. Dopo Bolzaneto, una nuova vergogna.

martedì 15 luglio 2008

Botte e orbi


Contro una richiesta di poco meno di 80 anni di reclusione, i giudici ne hanno inflitto solo 24 e, grazie alla prescrizione e all'indulto, nessuno dei condannati finirà in galera. Il verdetto cancella l'ipotesi di crudeltà e tortura sostenuta dalla Procura: tutto questo e' solo abuso d'ufficio. Cosi' la decisione della Corte sentenza nei confronti dei 44 ufficiali, guardie carcerarie e medici imputati di aver sottoposto a sevizie più di duecento manifestanti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001. Solo 15 le condanne. Tutto come previsto gia' da molti mesi anche su questo blog, cosi' come gia' da tempo gli indagati erano stati tutti promossi, evidentemente per i meriti guadagnati sul campo. L'ennesima occasione persa per riscattare con una delle pagine scurissima per la vita democratica del paese. Per qualcuno in fondo la sentenza non e' poi cosi' male: e' stato riconosciuto che qualcosa di grave quella notte a Bolzaneto e' successo. Meglio di niente? Eppure ancora una volta la repressione violenta, il sopruso, la sospensione dei diritti basilari dei cittadini, l'uso indiscriminato dell'umiliazione fisica e verbale nei confronti di chi ha idee diverse dalle proprie rimane impunito, minimizzato. Per non parlare delle responsabilita' politiche di chi quell'atteggiamento ha tollerato e incentivato. Giovedi' prossimo e' attesa la sentenza per l'irruzione alla scuola Diaz: questa volta qualcuno sara' colpevole, o l'ennesima impunita' garantira' a tutti una piacevole senzazione di tutela dell'"ordine" pubblico?

martedì 30 ottobre 2007

La legge e' un po' piu' uguale per tutti


Sopravvissuto alla presentazione alla conferenza, dove mi e' toccato anche di moderare una discussione, leggo solo in piena notte i giornali. Ma la notizia e' di quelle che allargano il cuore: ritornano, almeno in Consiglio dei Ministri, pene meno farlocche per il falso in bilancio. Finalmente. Comico poi il commento di Altero Matteoli, che non sapendo come meglio criticare parla di ennesima farsa del governo Prodi, perche' vara misure che non vedranno mai la luce, dal momento che cadra' a giorni. Che doveva fare? Smettere di lavorare perche' c'e' chi crede di fare i propri comodi contro la volonta' di chi l'ha portato in parlamento a rappresentarlo?
Meno comica la notizia del voto contrario di Mastella e Italia dei Valori alla commissione d'inchiesta per il G8. Ringraziano sentitamente ancora una volta tutti gli elettori che hanno sostenuto un programma elettorale, che ora tutti vogliono tirare dalla loro parte e fare il loro comodo. Dopo chi sosteneva che c'era scritto che non bisognava alzare l'eta' pensionabile e annullare del tutto lo scalone, adesso c'e' chi cerca di convincere tutti che di commissione d'inchiesta non se ne parlava. Si vede che a Mastella manca pagina 77. O che a qualcuno la verita' su Genova fa paura, come punire chi si macchio' di violenze e abusi tra le forze dell'ordine e tra i vertici politici che le istigarono.
Senza contare che dobbiamo affidarci a Rotondi per difendere la tradizione comunista italiana, mentre fioccano i pentimenti degli ex. Ma dove stiamo andando?

venerdì 20 luglio 2007

Genova, la verità non può attendere


di Vittorio Agnoletto

Scriviamo ora, nel sesto anniversario del G8 di Genova rivolgendoci a tutti i segretari dei partiti di quel centrosinistra che abbiamo votato anche nella convinzione che avrebbe agito per ottenere verità e giustizia su quanto accaduto in quelle drammatiche giornate del luglio 2001.
Siamo molto sconcertati dalle decisioni del governo dopo le rivelazioni di Fournier (macelleria messicana) e l'indagine su De Gennaro (istigazione alla falsa testimonianza).
Il governo Prodi ha nominato De Gennaro braccio destro del ministro degli Interni e lo ha sostituito con il suo vice Antonio Manganelli, che nel luglio
2001 era in servizio in Puglia ma - essendo comunque coinvolto nella gestione della sicurezza dell´evento internazionale - restava in continuo contatto con i super-poliziotti presenti a Genova.
Siamo arrivati al punto che persino l'associazione dei prefetti parla di ministero di polizia (quello che esisteva prima del ritorno della democrazia).
Siamo disorientati dal silenzio di fronte al fatto che gli imputati, più alti in grado, per i fatti della Diaz e di Bolzaneto sono stati tutti promossi. Questori, vice-questori, dirigenti: Gilberto Caldarozzi, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Spartaco Mortola, Filippo Ferri, Vincenzo Canterini, Alessandro Perugini.
Abbiamo letto in un intervista che il nuovo capo della polizia intende essere molto severo con chi ha violato le regole (vedi le scandalose telefonate registrate) considerando inaccettabile quel comportamento.
Ne prendiamo atto, ma ci chiediamo come potrà farlo se intenderà proseguire nel solco tracciato dal suo predecessore che proprio quelle promozioni ha caldeggiato e diretto.
Non pensiamo che una discussa vittoria di immagine, dovuta peraltro all'azione della magistratura e non a una decisione politica, possa compensare la riorganizzazione delle forze dell'ordine attorno a coloro che hanno gestito il G8 di Genova 2001 e si apprestano a "tutelare" l'ordine pubblico nel prossimo G8 alla Maddalena, scelta che continuiamo a ritenere sbagliata.
Dubitiamo che siano molti i cittadini italiani che possano sentirsi tutelati dagli autori delle macabre telefonate registrate e recentemente rese pubbliche qualche giorno fa a Genova nelle aule del tribunale.
Siamo rimasti increduli per le dichiarazioni di acritico sostegno a Manganelli rilasciate sui principali quotidiani anche da dirigenti dei partiti della sinistra.
Ci pare che, in questo contesto, l'ostilità esplicita di parti della maggioranza di centro sinistra all'istituzione della commissione parlamentare di inchiesta sul G8 di Genova sia incomprensibile ed inaccettabile. Vorremmo innanzitutto ricordare che la commissione d'inchiesta costituisce un impegno formalmente assunto da tutte le forze politiche della coalizione nel programma dell'Unione. Ma ancora piu´ importante ci pare sia il diritto dei cittadini di uno Stato democratico di sapere chi ha ordinato, autorizzato e tollerato la sospensione della nostra Costituzione durante le giornate genovesi; di sapere chi ha promesso impunità e chiesto omertà a quei tutori dell'ordine pubblico responsabili di quelle violenze ormai ampiamente documentate.
Abbiamo lasciato passare qualche giorno, dalla nomina di Manganelli ai vertici della polizia e dalla ricollocazione di De Gennaro, per far prevalere la razionalità alla reazione emotiva di forte indignazione, ma certo il dissenso resta in chi e' impegnato in prima fila per ottenere verità e giustizia per Genova.

giovedì 14 giugno 2007

Saper obbedire

Un ordine era un ordine, ragazzo. Non commettemmo alcun crimine. Facemmo quello che ci era stato ordinato, e questo, sa, non è un crimine

Cosi' Erik Priebke, capitano delle SS tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale e responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, poco tempo prima di essere estradato in Italia, si giustifico' con il produttore di Hollywood che lo trovo' a Bariloche, in Argentina, mentre girava un documentario sui rifugiati Nazisti.

...E così siamo giunti a quest'assurdo che l'uomo delle caverne se dava una randellata sapeva di far male e si pentiva. L'aviere dell'era atomica riempie il serbatoio dell'apparecchio che poco dopo disintegrerà 200.000 giapponesi e non si pente.
A dar retta ai teorici dell'obbedienza e a certi tribunali tedeschi, dell'assassinio di sei milioni di ebrei risponderà solo Hitler. Ma Hitler era irresponsabile perché pazzo. Dunque quel delitto non è mai avvenuto perché non ha autore.
C'è un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto...

Cosi' Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, nella splendida lettera ai giudici per il processo avviato dopo una denuncia per apologia di reato da parte dei Cappellani Militari dopo una sua lettera ai giornali in difesa dell'obiezione di coscienza. Un testo bellissimo, sulla non giusticabilita' della guerra e sulla responsabilita' individuale, che e' possibile leggere interamente on line.

Certo che oggi, quando ormai si bruciano tricolori, si dichiara la secessione e si invoca lo sciopero fiscale, l'apologia di reato fa sorridere. E soprattutto lascia molto perplessi che un uomo condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanita', e mai dichiaratosi pentito, sia rimesso in libertà, godendone pienamente anche se con qualche restrizione solo formale. Per lavorare, a 93 anni, nello studio del suo avvocato, lui che in passato ha fatto solo il cameriere e il capitano nell'esercito. Per giunta proprio mentre si chiede di non alzare l'eta' pensionabile.

L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Qualcuno, anche se in ritardo, l'ha capito. Come il vice-questore Fournier, che ha ammesso le gravissime responsabilita' della squadra mobile nell'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Speriamo non finisca come con chi il giorno successivo ha sparato, che questo e' reato, non solo apologia.