giovedì 14 giugno 2007

Saper obbedire

Un ordine era un ordine, ragazzo. Non commettemmo alcun crimine. Facemmo quello che ci era stato ordinato, e questo, sa, non è un crimine

Cosi' Erik Priebke, capitano delle SS tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale e responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, poco tempo prima di essere estradato in Italia, si giustifico' con il produttore di Hollywood che lo trovo' a Bariloche, in Argentina, mentre girava un documentario sui rifugiati Nazisti.

...E così siamo giunti a quest'assurdo che l'uomo delle caverne se dava una randellata sapeva di far male e si pentiva. L'aviere dell'era atomica riempie il serbatoio dell'apparecchio che poco dopo disintegrerà 200.000 giapponesi e non si pente.
A dar retta ai teorici dell'obbedienza e a certi tribunali tedeschi, dell'assassinio di sei milioni di ebrei risponderà solo Hitler. Ma Hitler era irresponsabile perché pazzo. Dunque quel delitto non è mai avvenuto perché non ha autore.
C'è un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto...

Cosi' Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, nella splendida lettera ai giudici per il processo avviato dopo una denuncia per apologia di reato da parte dei Cappellani Militari dopo una sua lettera ai giornali in difesa dell'obiezione di coscienza. Un testo bellissimo, sulla non giusticabilita' della guerra e sulla responsabilita' individuale, che e' possibile leggere interamente on line.

Certo che oggi, quando ormai si bruciano tricolori, si dichiara la secessione e si invoca lo sciopero fiscale, l'apologia di reato fa sorridere. E soprattutto lascia molto perplessi che un uomo condannato all'ergastolo per crimini contro l'umanita', e mai dichiaratosi pentito, sia rimesso in libertà, godendone pienamente anche se con qualche restrizione solo formale. Per lavorare, a 93 anni, nello studio del suo avvocato, lui che in passato ha fatto solo il cameriere e il capitano nell'esercito. Per giunta proprio mentre si chiede di non alzare l'eta' pensionabile.

L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Qualcuno, anche se in ritardo, l'ha capito. Come il vice-questore Fournier, che ha ammesso le gravissime responsabilita' della squadra mobile nell'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Speriamo non finisca come con chi il giorno successivo ha sparato, che questo e' reato, non solo apologia.

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