domenica 24 giugno 2007

Anche in Europa scontro sulle regole di voto


E' vero, sarebbe molto piu' importante parlare di contenuti, di idee e di azioni concrete. Ma anche le regole di voto e di elezione sono importanti, per garantire democraticita', trasparenza e rappresentativita'.

Cosi' soprattutto di queste cose si discute non solo per l'assemblea costituente del PD, ma anche in Europa. Ieri lungo vertice dei capi di stato della UE per decidere le modifiche al trattato che doveva andare a sostituire la costituzione bocciata da alcuni paesi.

I problemi, come per il PD, non sono mancati. Solo che qui serviva l'unanimita', quindi la discussione c'e' stata eccome. In modo particolare polacchi e inglesi decisi a difendere i propri interessi (i polacchi) e le loro sovranita' minacciate, a loro modo di vedere, dall'avanzare delle competenze europee (inglesi). Il risultato e' un accordo che scontenta tutti, con ad esempio un alto commissario agli affari esteri con pochi poteri invece di un ministro vero e proprio, e che fa slittare il voto a doppia maggioranza su molti temi al 2017. Davvero troppo in avanti nel tempo, a una data in cui i giovani che sono cresciuti con l'Euro, che sono abituati a pensare e a vivere in Europa, senza controlli alle frontiere e senza cambiare denaro saranno gia' quasi 30enni.

Per questi giovani, e per quelli anche 10 anni piu' vecchi, non si tratta piu' di costruirla l'Europa. Si tratta di formalizzarla. Serve un po' di coraggio in piu' da chi ancora sta arroccato, o da chi continua pazientemente ad aspettarlo e a contrattare. Serve prima o poi anche una vera costituzione, fatta da un'assemblea votata dai cittadini. Se quando l'Italia fu fatta si dovevano (e forse dobbiamo ancora) fare gli Italiani, gli Europei oggi sono piu' avanti dell'Europa.

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