Venga il tuo Regno
Il 4 giugno 1989 Solidarność, sindacato cattolico guidato da Lech Walesa, vinceva le prime elezioni libere in Polionia dal dopoguerra, innescando la protesta contro i regimi comunisti in gran parte dell'Europa orientale.
A questo proposito, proprio in questi giorni sto leggendo un libro che per molto tempo ho tenuto sul comodino, senza decidermi ad aprirlo. Si tratta di "Lettere alle Claustrali" di Giorgio La Pira, padre costituente, deputato, sindaco di Firenze e grande uomo di fede. Il libro e' una raccolta di lettere circolari scritte da La Pira tra il 1951 e il 1971 ai monasteri di clausura femminili dell'Italia e poi di varie parti del mondo. Siamo in piena guerra fredda, e dalle lettere traspare chiara la tensione per l'ordine mondiale mai come in quel momento appeso ad un filo, insieme alla concezione e l'interconnessione che hanno per La Pira il ruolo della politica, del Cristianesimo, e del senso della Storia. Niente di piu' lontano dai "teo-con" e altri esagitati di oggi. Il comunismo marxista e' allora per La Pira "un Cristianesimo spezzato in due", che raccoglie "valori come lavoro, casa, assistenza, elevazione degli umili, primato del bene comune" che sono "valori elementari di cui e' tessuta tanta parte dell'Evangelo", ma che "ha spezzato con violenza, sino alla radice, questa unita' di divino e di umano, di cielo e di terra; ha spezzato l'unita' di Cristo." La Pira e' davvero profetico, in quanto capace di leggere anche nei momenti piu' bui della storia "i segni dei tempi", e trasformare la tensione e il timore per il domani in una speranza illuminata dalla fede. In quanto capace di portare questo messaggio al di la' delle barriere politiche, religiose e geografiche. Nella certezza che la Storia non va verso la rovina, ma cammina verso un fine:Dove va la storia della Chiesa e quella dei popoli? Ormai possiamo rispondere con chiarezza e precisione di termini: va (malgrado tutto e nonostante tutto) verso la nuova pienezza dei tempi [...], in cui il corpo delle nazioni sara' organicamente composto in unita' ed in pace. [...] Che tempo fara' domani? Bel tempo, Madre Reverenda: bel tempo malgrado tutto e nonostante tutto: malgrado tempeste locali e ondate superficiali qua e la' furiose, il fondo dell'oceano e' ormai pacificato. [...] La speranza teologale e' la bandiera che si alza sulla poppa della nostra nave e che viene elevata al cospetto dei popoli, come segno di grazia, di pace e di vittoria.
E tuttavia e' oggi piu' che mai necessario "pregare e remare perche' la nostra nave si avvii, malgrado ogni resistenza verso i lidi della grazia e della pace".
Concludo allora con una bellissimo estratto di una teologa Evangelica, che credo colga in pieno il messaggio davvero rivoluzionario del Vangelo, in cui la costruzione di un mondo migliore e' portata avanti dalle nostre mani e dalla nostra volonta'. Un credo per il tempo secolare.
Io credo in Dio,
che non ha fatto il mondo già finito
come una cosa che deve rimanere per sempre così;
che lo regge non secondo leggi eterne
immutabilmente valide,
non secondo ordinamenti naturali
di poveri e ricchi, competenti e non competenti,
dominanti e dominati.
Io credo in Dio,
che vuole la contraddizione in ciò che è vivo,
e il mutamento di tutte le situazioni
per il tramite del nostro lavoro,
per il tramite della nostra politica.
Io credo in Gesù Cristo,
che aveva ragione quando egli,
"un singolo che non poteva fare nulla" come noi,
lavorava al cambiamento di tutto le situazioni
e perciò dovette soccombere.
Confrontandomi con Lui io riconosco
come la nostra intelligenza sia atrofizzata,
la nostra fantasia spenta, la nostra fatica sprecata,
perché noi non viviamo come lui viveva.
Ogni giorno io ho paura che sia morto invano
perché è sotterrato nelle nostre chiese,
perchè noi abbiamo tradito la sua rivoluzione
in obbedienza e paura davanti alle autorità.
Io credo in Gesù Cristo,
che risorge nella nostra vita,
perche' noi diventiamo liberi
da pregiudizi e conformismo,
da paura e odio,
e portiamo avanti la sua rivoluzione per il suo Regno.
Io credo nello Spirito
che con Gesù è venuto nel mondo,
alla comunità di tutti i popoli,
e alla nostra responsabilità
per quello che sarà della nostra terra,
una valle piena di afflizione fame e violenza
o la città di Dio.
Io credo nella pace giusta,
che è fattibile nella possibilità di una vita che abbia senso
per tutti gli uomini e le donne
nel futuro di questo mondo di Dio.
Nessun commento:
Posta un commento