venerdì 29 giugno 2007

Immigrazione, merito e poltrone


Il Consiglio dei Ministri approva la nuova (speriamo) legge sull'immigrazione che finalmente andra' a sostituire la Bossi-Fini. Sembra che presto non avremo piu' lager-Cpt (vedasi il reportage di Gatti sull'Espresso), gli immigrati da tempo in Italia avranno diritto di voto alle amministrative, si allunga la durata dei permessi di soggiorno pur mantendo la regolazione dei flussi.

Sempre il Consiglio dei Ministri approva il Dpef (Documento di programmazione economico finanziaria) all'unanimita', abbassando l'ICI per pura demagogia elettorale, ma finalmente destinando quasi 700 milioni alla ricerca. La Melandri esulta per i soldi finiti ai giovani, ma sono davvero cose minimali.

Le speranze serie, e concrete, per i giovani (e non) che credono nell'acquisizione di meriti e competenze per ottenere posti di responsabilita', vengono invece da un'inchiesta di un cronista del Mattino di Napoli, ripresa da Repubblica. Chiarisce finalmente come vengono scelti gli amministratori degli uffici di diretta nomina politica. E poi si dice che a Napoli tutto si basa sull'improvvisazione. Sono tutti pregiudizi: l'organizzazione e' perfetta, non una poltrona lottizzata fuori posto. Dopo la patente a punti, la poltrona a punti.

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