mercoledì 30 settembre 2009

Di questo parliamo quando parliamo d'amore



...di feroci certezze e di teneri dubbi
di inattese carezze, di improbabili sogni...

"Summertime blue", da cui e' tratto il brano, è il primo disco di Alessandro Hellmann. Che fino ad oggi ha scritto soprattutto libri e cose per il teatro, oltre a qualche canzone. E' difficile spiegare cosa sia "Summertime blue": sa di jazz e di canzone d'autore, proposta con estrema grazia. Che funziona da Dio per tranquillizzare Leonardo e per qualche momento di malinconia. Ha pure una copertina fantastica. Ad affiancare Hellmann nel disco c'è la Nestor band, una band polacca che è bravissima a fornire un tappeto musicale in grado di consentire ai testi aerei e ben strutturati di Hellmann un atterraggio leggero. E che e' stata recuperata per caso in modo bizzarro e ad alto contenuto alcolico, come descrive lo stesso Hellmann:

23 agosto 2006, sera inoltrata. Siedo a un tavolino del Klub Rura di Wroclaw, ad una cinquantina di interminabili chilometri da Swidnica, la cittadina in cui mi trovo a vivere da qualche mese. Di fronte a me un paio di amici polacchi che hanno deciso che per il mio trentacinquesimo compleanno avrei dovuto necessariamente ingerire un congruo quantitativo di birra. Sul palco del locale il Tadeusz Nestorowicz Sekstet, che il congruo quantitativo di birra deve averlo già di gran lunga superato, cesella deliziose atmosfere vintage, con un affiatamento e una padronanza che non sembrano risentire del tasso alcolico. Nell’intervallo, mentre tento di dirigermi barcollando verso il bagno, mi ritrovo davanti Tadeusz, il trombettista, un uomo sui cinquanta contenuto a fatica dalla cintura stretta alla vita, con un viso che ispira simpatia, disegnato intorno a due baffi di una certa importanza, e, non ultimo, un jazzista di prim’ordine per tecnica, colore e inventiva. Mescolando l’inglese a qualche parola di polacco gli dico qualcosa che in questo momento non ricordo ma dalla quale lui deve rimanere molto colpito, tanto che cominciamo a parlare a ruota libera di Chopin, di Miles Davis e forse anche del Papa. Tira fuori dalla tasca una foto che lo ritrae mentre suona la tromba travestito da pecora. “Vedi cosa bisogna fare per arrivare alla fine del mese?”, mi dice, “Te lo immagini Chopin costretto a suonare i notturni travestito da pecora? Al tempo del comunismo certe cose magari non andavano, ma c’era rispetto per gli artisti”. Gli dico che da noi non è che vada meglio e che l’unica cultura tutelata è quella enogastronomica, perchè siamo nati per soffriggere e il lardo di colonnata trova più spazio dell’arte. Mi chiede se la mia musica è tipo Eros Ramazzotti. Mi sento di rassicurarlo. Mi mostra orgoglioso un’altra sua foto spiegazzata: questa volta è in abiti borghesi, insieme alle tre figlie che sorridono e lo tengono abbracciato come un grosso orsacchiotto in mezzo a un prato. Il pianista del gruppo si avvicina con tre pinte di birra, facendosi largo tra gli avventori. Siamo già amici. Ci lasciamo con l’intenzione di rivederci per qualche altra birra e magari anche per la musica. Il giorno dopo io e il mio cerchio alla testa ci troviamo distesi su una panchina nel rynek, la piazza del mercato, a rubare una carezza di sole all’estate dell’est. A mezzogiorno in punto dalla torre del municipio una tromba gonfia l’aria di una melodia malinconica, verso i quattro punti cardinali. Passano pochi minuti e dal portone del municipio vedo uscire proprio Tadeusz, trafelato come chi abbia appena salito e sceso diverse centinaia di gradini. Mi riconosce e sembra quasi volersi giustificare. “Te lo immagini Chopin a suonare una mazurka ogni santo giorno a quest’ora dalla torre di un municipio?”. Gli domando se troverebbe ugualmente degradante suonare per uno scrittore italiano che ha una mezza idea di registrare un disco come si faceva negli Anni Settanta o giù di lì, dopo l’Era Glaciale e prima dell’altrettanto gelida Era Digitale. Mi chiede di nuovo se la mia musica è tipo Eros Ramazzotti. Evidentemente è una cosa che gli sta a cuore sapere con certezza. Ancora una volta riesco a rassicurarlo. A casa sua, dopo un aperitivo a base di una specie di salsiccia ricavata da non so quale povero animale, mi siedo al pianoforte e gli accenno “Interno notte”. Mentre suono lui inizia a ricamare delle armoniche con la tromba. Quella sera siamo già da Wojtek a bere birra e suonare, mentre dalle pareti sottili dell’architettura socialista trasudano le voci e i rumori di altre stanze, di altre vite. “Summertime blue” è nato così, dopo qualche settimana di musica e birra, in una jam session di otto ore in una fattoria sperduta nella campagna ai margini di Olesnica, in presa diretta, senza sovraincisioni, tagli o campionamenti, registrato e mixato in analogico. Un disco in carne ed ossa in cui ci siamo divertiti a sporcare con i colori dello swing, del blues, del rock e di ogni altra cosa che ci è passata per la mente la cosiddetta canzone d’autore (dicesi “canzone d’autore”, secondo la mia personale definizione, quel genere di canzone del cui testo l’autore non è tenuto a vergognarsi nè in pubblico nè in privato). Un disco imperfetto ma vero, come la vita

Il troppo stroppia


...ma quel signore di nome Gianluigi Paragone che lunedì scriveva sulla prima pagina di un giornale che insegnava ai propri lettori come non pagare più il canone Rai, non è lo stesso Gianluigi Paragone nominato vicedirettore di Rai Due in quota partito di Berlusconi (occasionalmente proprietario di Mediaset) cinque giorni prima, DICO BENE?

(via il Russo)

martedì 29 settembre 2009

Per una volta, stragodo

Al Franchi una Fiorentina praticamente perfetta. Liverpool dominato e mattato. Fernando chi? In campo si vedono solo la zazzera di Jo-Jo (che comicia a scomodare pesanti paragoni) la corsa di Marchionni e Zanetti, gli anticipi del Daino e del Gambero. Gli inglesi possono vantare solo la superiorita' dei Beatles su Pupo e Masini, perche' con il pallone in riva all'Arno non c'e' storia...

Auguri Mafalda!


Nel giorno del 73 compleanno di chi si fa ormai ridere dietro da tutto il mondo (tanto da essere quotato da un sito irlandese di scommesse riguardo a chi sara' il prossimo che insultera'...), facciamo invece gli auguri a qulcun'altro che il mondo l'ha fatto ridere, sorridere ma anche un po' pensare. E che il nonnetto dagli affari torbidi e dal pisello in fuorigioco l'avrebbe contestato con tutte le sue forze.
La prima striscia di Mafalda comparve sul settimanale Primera Plana a partire dal 29 settembre 1964, 45 anni fa, con episodi che avevano per protagonisti la stessa Mafalda ed i suoi genitori. Editore del settimanale era un amico personale del disegnatore Joaquín Lavado, in arte Quino. Il personaggio era nato per una promozione di una linea di elettrodomestici, poi annullata, ma Mafalda in versione umoristica ebbe subito un successo crescente in America Latina e poi in Europa. Pubblicata dal 1964 al 1973, e' stata tradotta in svariate lingue, compreso il cinese, ma mai pubblicata negli Stati Uniti. Contestatrice di minestre e ingiustizie, in costante sfida dialettica con gli adulti, informatissima e preoccupatissima delle sorti del mondo, sara' la protagonista di oltre 2000 strisce fino al 25 giugno 1973, quando Quino decise di non disegnarla piu' per dedicarsi ad un bisogno comunicativo non più indirizzato verso l'arte sequenziale, ma che ha continuato a regalarci autentici capolavori. A Mafalda e' dedicata anche una piazza di Buonos Aires.

lunedì 28 settembre 2009

Riprenderselo


Questo weekend e' stato caratterizzato dalla corsa al riprenderselo: da Berlusconi che tenta di riprendersi il Papa all'aereoporto (Papa che poi gli ha pure stretto la mano...), passando per Franceschini che prova a riprendersi le sorgenti del Po mentre i leghisti fanno sapere che la sua presenza e' sgradita (perche', la loro no?). Dalla destra che alla festa nazionale del PDL cerca di riprendersi a suon di offese e spintoni la sua vera identita' fascista ormai da troppo malamente dissimulata (e lo sdoganamento del termine "antifascista" come offesa mortale), al tentativo di Mario Valducci di prendersi in esclusiva il senso del ridicolo con la sua inziativa di boicottaggio contro il canone RAI per la presenza di AnnoZero in palinsesto (e io che pagavo, stolto, per avere una tv completamente asservita mentre in realta' i comunisti agivano nell'ombra!). Non ultimo segnalo anche Brunetta che si riprende lo status quo con l'abbandono delle (incostituzionali) norme dette "anti-fannulloni".
L'unico tentativo di riprendersi qualcosa che e' fallito miseramente e' quello dei socialdemocratici tedeschi dell'SPD, che crollano perdendo 11.7% e pagano piu' di ogni altro l'aumento dell'astensione oltralpe: i proporzionalisti di Bersani e gli alleanzisti modello Dellai di Franceschini sapranno cogliere la pesantissima lezione del tracollo di una sinistra che tenta l'alleanza con i moderati stile Große Koalition? Dubito. Anche per questo, nell'ultimo weekend congressuale del PD, vale la frase del giorno dalla presentazione di Gino Berro della mozione Marino: “Io comprerei un’auto usata sia da Bersani sia da Franceschini. Però abbiamo bisogno di un’auto nuova”.

sabato 26 settembre 2009

Auguri Osservatorio


Il 26 settembre 1869 veniva inaugurata solennemente la "gran cupola girante" per il "gran refrattore d'Amici" situata provvisoriamente dove ora sorge la Torre Solare.
L'astronomia sul colle di Arcetri compie oggi 140 anni...

giovedì 24 settembre 2009

Follia infettiva


Un morbo si aggira per il governo. Altro che influenza, sono sempre piu' fuori di testa. Si parte dalle figure cacine rimediate all'ONU sia dal ministro degli esteri Frattini, che applaude da solo a scena aperta il dittatore libico mentre straparla dal podio, al Presidente del Consiglio che si contraddice da solo sempre a proposito di Libia (vedi figura) e sull'ambiente, dopo essersi lamentato che aveva gia' detto tutto Obama. E pensare che l'hanno anche candidato al nobel per la pace, chissa' che ne pensano le famiglie dei caduti di Kabul. A questo punto probabilmente anch'io posso aspirare al nobel per la fisica, mi manca solo la canzoncina... "il gas e la polvere che si incontrano, e il tuo telescopio e' quaaaa"...



Per fortuna arriva anche il nuovissimo generatore di premi meritati da Berlusconi, tante volte i suoi seguaci rimbambiti fossero a corto di idee.
Non male anche i vertici della RAI, che hanno comunicato oggi il bilancio 2009 della tv pubblica, in rosso di 50 milioni di euro definiti dal direttore generale "un risultato straordinario". Guarda caso che cinquanta milioni di euro è giusto quello che la Rai avrebbe preso (ogni anno) da Murdoch se non avesse rifiutato l’offerta per trasmettere nel pacchetto Sky i suoi canali satellitari, offerta respinta su pressione del governo che voleva incentivare il digitale terrestre e favorire Mediaset.
E perche' ignorare la manovra che ha portato i soldi della Robin Tax a coprire anziche' le social card (scariche) ad aumentare i finanziamenti ai giornali di partito? Marcello giustamente si domanda se Robin Hood legge La voce Repubblicana!
E termino con il mega condono di Tvemonti, travestito da scudo, che secondo il Sole24ore (non il Manifesto o simile stampa comunista):

Lo scudo fiscale ter inizialmente assicurava la copertura per due soli reati: omessa e infedele dichiarazione. La nuova formula comprende numerosi reati tributari, alcuni reati penali specifici e soprattutto copre adesso anche le false comunicazioni sociali: questo intervento rende lo scudo più alla portata dell’evasore pentito che è anche imprenditore e amministratore o socio di una azienda.
L’emendamento approvato in Commissione Finanze e Bilancio al Senato, sempre con l’ok del Governo, consente anche alle imprese estere controllate di aderire all’operazione di emersione dei capitali. Non da ultimo, è stata rafforzata la garanzia dell’anonimato allentando l’obbligo di segnalazione in base alle norme dell’antiriciclaggio.

Non male per uno che aveva giurato "mai piu' condoni", e che invece e' arrivato alla terza amnistia del genere nei confronti dei ladri peggiori del paese attuata da un governo Berlusconi!

mercoledì 23 settembre 2009

Ancora razzismi anonimi


Dopo il numero verde anti-immigrati di Cantu', di cui parlammo e protestammo a lungo, arriva a Gerenzano, comune della Provincia di Varese governato da un monocolore leghista, una segreteria telefonica per denunciare i clandestini sempre in maniera rigorosamente anonima. Il tutto e' segnalato, tra gli altri, anche dal primo numero del nuovo giornale "Il Fatto". Il numero, che fa capo al settore dell'Ordine pubblico e della sicurezza, è 3314271727, ed e' cosi' annunciato dall'amministrazione:

Questo numero invece riguarda le segnalazioni che non necessitano di un intervento immediato: viabilità, schiamazzi, disturbo della quiete pubblica, vandalismi e informazioni circa la presenza sul nostro territorio di clandestini. Il numero è attivo tutti i lunedì dalle 18.30 alle 19.30 (negli altri orari è attiva comunque una segreteria telefonica). Per le segnalazioni è anche attiva una mail: sicurezza@comunegerenzano.it. Si garantisce l’anonimato per le informazioni e le segnalazioni che verranno fornite.

Al momento la segreteria telefonica risulta piena, probabilmente per le troppe ingiurie pervenute alla giunta leghista guidata dal sindaco Silvano Innocente Garbelli.
Nel numero dello scorso Maggio del bollettino ufficiale del comune (pagina 11), lo stesso dove si annuncia l'attivazione del numero, l'assessore alla sicurezza pubblica si vanta cosi' della sistematica e anticostituzionale discriminazione messa in atto dalla sua amministrazione, e anzi si lamenta con i cittadini per il loro "lassismo":

Questa amministrazione monocolore leghista, che guida il Comune ormai da diversi anni, non ha mai - e sottolineo mai - agevolato l’afflusso nel nostro paese degli extracomunitari. Tanto è vero che:
• Non ha mai costruito con i soldi dei gerenzanesi case popolari, in quanto vi era il pericolo che ai primi posti della graduatoria, stilata in base a determinati punteggi (redditi bassi, figli a carico, ecc.), ci fossero sempre i soliti noti, ovvero le case sarebbero spettate di diritto non, per esempio, ai nostri anziani, ma a persone che non hanno pagato le tasse nel nostro paese non contribuendo, quindi, alla sua crescita.

• A differenza degli altri Comuni del circondario, non abbiamo mai destinato terreni per la costruzione di moschee e destinato edifici come luoghi di culto agli extracomunitari di religione islamica, nonostante ci fossero giunte richieste di questo genere.
• Non abbiamo mai destinato terreni all’interno del comune di Gerenzano per la sosta, anche solo temporanea, degli zingari: i nomadi che arrivano e sostano all’interno del territorio comunale devono lasciare il paese entro 48 ore.
• Abbiamo contribuito a rivalutare anche dal punto di vista culturale i nostri cortili, attribuendo ad ognuno di essi il vecchio nome utilizzato dai nostri anziani e poi riprodotto su una targa in terracotta posta all’entrata dei cortili stessi. Per rivalutarli dal punto di vista estetico però devono intervenire i proprietari, che - in alcuni casi - piuttosto che mettere mano al portafogli e dare una rinfrescata alle proprie abitazioni, hanno pensato bene di venderle o di affittarle agli extracomunitari.
• L’assessore competente, la Polizia Locale e i funzionari degli Uffici Comunali vanno personalmente, casa per casa, a controllare le residenze e le idoneità degli alloggi: tanto è vero che, con le Forze dell’Ordine, abbiamo fatto diversi sgomberi e anche sequestrato ben cinque appartamenti, anche grazie alle nuove leggi molto più severe contro l’immigrazione clandestina, approvate recentemente dal Governo.
• Non ha mai favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici.

Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere… ma i gerenzanesi faranno il loro? Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari… Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa!
L’assessore con delega alla Sicurezza Cristiano Borghi

Tutto questo per fortuna a cinque cittadini, italiani e stranieri, non e' piaciuto, e insieme all’onlus Avvocati per niente e l’ Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) nei giorni scorsi hanno presentato ricorso alla sezione lavoro e previdenza del Tribunale di Milano. Nell’azione legale viene chiesto al giudice di accertare il carattere discriminatorio del comportamento adottato dalla giunta, e viene chiesto di risarcire per danno morale i cinque cittadini promotori, che sottolineano almeno una violazione al Testo Unico in materia di immigrazione, il quale stabilisce che lo straniero regolarmente soggiornante “gode dei diritti in materia civile che sono attribuiti al cittadino italiano".

lunedì 21 settembre 2009

Opere di pace


“Un frutto di giustizia per coloro che fanno opere di pace viene seminato nella pace” (Gc 3,18).

Di guerre "giuste" e di preti militari ne ha gia' parlato assai meglio di me Don Lorenzo Milani in una famosa lettera. E devo dire che io come Don Lorenzo e i suoi ragazzi non li capisco. Monsignor Vincenzo Pelvi e' Ordinario militare, e ha celebrato ieri il funerale dei 6 paracadutisti rimasti uccisi in Afghanistan. Puntualmente non ho capito neppure la sua omelia per il ricordo dei caduti, dove si enfatizza senza imbarazzo l'importante "contributo del mondo militare alla cultura della solidarieta'". Dove si teorizza un nuovo diritto internazionale secondo il quale "se uno stato non é in grado di proteggere la propria popolazione da violazioni gravi e continue dei diritti umani, come pure dalle conseguenze delle crisi umanitarie, la comunità internazionale è chiamata a intervenire". Verrebbe da dire che allora la comunita' internazionale dovrebbe intervenire anche in tutti quei paesi che mandano in guerra i loro giovani, non per la "difesa della patria" come previsto dalal Costituzione, ma troppo spesso per interessi economici e strategici travestiti da esortazione di democrazia.
E mentre un Vescovo dall'altare teorizzava la guerra giusta, la sicurezza della Basilica di San Paolo fuori le mura trascinava via chi dall'altare gridava "Pace Subito", e la Curia prendeva immediatamente le distanze da qualche prete che si fa troppe domande sugli eroi di Kabul.
Resta il fatto che nonostante una presenza militare lunga ormai otto anni, c'e' da dire che la situazione afgana si è tutt'altro che risolta, forse addirittura aggravata: la violenza e i morti aumentano, la democrazia è un solo sulla carta come testimoniano i recenti brogli elettorali, la condizione delle donne e' lontana dall'essere migliore, il traffico di eroina cresce, l’instabilità è cronica e diffusa. Per non parlare poi dei motivi non proprio trasparenti con cui la "missione di pace" e' iniziata otto anni fa, che ricordava anche Franco Cardini in una lettera a "un amico di sinistra" qualche giorno fa.
Pax Christi ricorda che oggi è anche, ironia della sorte, il giorno delle Nazioni Unite dedicato al disarmo. Forse il miglior modo di onorare i morti, e tutte le vittime della violenza di qualunque segno, è quello di operare per evitare le tragedie, per superare una situazione di violenza che può durare decenni, per prevenire ulteriori lutti dannosi per il mondo intero. La violenza genera sempre violenza.

venerdì 18 settembre 2009

I bavagli non ci piacciono



Su l'Afghanistan e sullo spostamento per lutto della manifestazione di sabato per la liberta' di informazione, qui la pensiamo come loro: "Quando la propaganda cammina sui morti e sugli eroi è tempo di gridare più forte. I bavagli non ci piacciono, nemmeno se tinti a lutto. L'informazione corretta serve anche a farci uscire dalla trappola della guerra afghana". Aderisco all'iniziativa e sabato appendo alla finestra una bella bandiera della pace, gia' da oggi sul blog.

mercoledì 16 settembre 2009

Congresso


Sono passati da Firenze tutti e tre. Bersani, Franceschini e Marino. Non insieme, ovviamente, che il dibattito diretto sarebbe troppo pericoloso. Il primo e' stato Marino: qualche amico che era con me non e' rimasto troppo soddisfatto, ha detto che ha parlato delle solite cose. Secondo me ha detto quelle cose che forse si dicono da molto tempo, ma che poi non si sono mai fatte, e per questo non vincera' mai. Peccato che quegli stessi amici non siano poi tornati a vedersi anche Bersani e Franceschini, altro che le solite cose. Entrambi hanno speso una ventina di minuti a dirci che ancora non abbiamo chiarito chi siamo, che abbiamo finalmente la possibilita' di discutere e che finora non l'abbiamo fatto. E allora sono ripartiti dall'ABC, e poi si sono fermati prima della D, dove cominciavano i temi piu' controversi, su cui o hanno taciuto, o hanno dato una risposta politichese che lascia intendere una cosa ma che alla bisogna significava anche l'opposto. Bersani in un monologo, senza il solito odioso intervistatore ma anche senza domande, ha spiegato a tutti per 20' che siamo popolari e democratici, che le primarie si ma forse no, che l'UDC si' ma forse no. Franceschini invece a raccontato tutto fiero che a Gallipoli qualche giorno fa si e' presentato un signore, l'ha abbracciato e gli ha detto: "Sono l'ultimo segretario del PCI di Gallipoli, ma votero' per te. Non importa da dove vieni, importa dove vuoi andare". Pregheri l'ultimo segretario del PCI di Gallipoli di spiegarlo anche a noi dove vogliono andare, perche' mi sono letto le mozioni, ci ho investito 3 sere, ma l'unico che ha accenato qualcosa sulla direzione da seguire con un minimo di respiro al di la' della cronaca di questi giorni e' quello che non vincera' mai. Si sa che non amo stare con le maggioranze.

martedì 15 settembre 2009

Cinegiornale a reti unificate

L'annullamento di Ballaro' e Matrix, per non offuscare lo speciale Porta a Porta di Vespa con solito show del Sultano in occasione della consegna delle prime case ai terremotati di Onna, e' cosi' incredibile che non ci saremmo mai aspettati potesse succedere davvero. Neppure quando il Sultano piazzava ai vertici RAI suoi dipendenti Mediaset, o quando allontanava chi gli era sgradito. E invece eccoci qua, a farci rivenire alla mente i bei tempi andati di altri cinegiornali dei nostri nonni, dove almeno la bonifica si faceva davvero.



E infatti il bello e' che le case consegnate non sono nemmeno quelle del piano C.A.S.A. presunto fiore all'occhiello del governo, ma sono pagate dalla Croce Rossa e progettate e costruite dalla provincia di Trento. E se le case promesse erano di muratura, queste che vedremo consegnate dal Sultano raggiante a reti unificate sono solamente prefabbricate: l'altra brutta notizia per Vespa e' che addirittura dopo il terremoto dell'Irpinia, nel 1981, 150 casette in legno vennero consegnate 122 giorni dopo il sisma, contro le 47 consegnate 162 giorni dopo dal Sultano ma pagate da altri. Neppure puo' dire a ragione "che non esistono altri paragoni al mondo".
La consegna del 4 settembre del primo nucleo di abitazioni del piano governativo e' invece slittato almeno a fine mese, per una discussione sugli espropri con terreni edificati comprati al prezzo di terreni agricoli, e pare per risparmiare molti terreni della Curia. Per nascondere il malumore degli Abruzzesi e l'arrivo dell'inverno, le tendopoli più vistose sono state evacuate e gli sfollati sistemati negli alberghi. Ma di 171 campi ne sono stati chiusi 59 e ci sono ancora 16mila persone nelle tende. Nonostante gli spot e i set cinematografici del Sultano. Ma questo Vespa probabilmente non ce lo dira', per quei pochi che lo vedranno: si sono dimenticati infatti di cancellare dalla programamzione l'ispettore Coliandro...

lunedì 14 settembre 2009

Libro e moschetto


“Criticare è legittimo ma comportarsi così significa far politica a scuola e questo non è corretto. Se un insegnante vuol far politica deve uscire dalla scuola e farsi eleggere”
MariaStella Gelmini, Ministro della Repubblica

"Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia. Dall’avarizia non ero mica vaccinato. Sotto gli esami avevo voglia di mandare al diavolo i piccoli e studiare per me. Ero un ragazzo come i vostri, ma lassù non lo potevo confessare né agli altri né a me stesso. Mi toccava esser generoso anche quando non ero. A voi vi parrà poco. Ma coi vostri ragazzi fate meno. Non gli chiedete nulla. Li invitate soltanto a farsi strada."
Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa

Quest'ultima uscita (e a dire il vero pure le precedenti) del Ministro e' cosi' scema, ma cosi' scema che e' difficile da commentare. Qualcuno pero' ci riesce lo stesso.

domenica 13 settembre 2009

Sogni di Rock'n'Roll


Lo so che i bambini buoni alle nove dovrebbero essere a letto. Ma ieri sera e' stato troppo forte il richiamo del rock: sobillato dallo zio Cosimo, ho convinto il babbo e la mamma a portarmi al mio primo concerto: Parodi, Larocca e soprattutto la Gang live a Pian di Sco', un'occasione unica.
E non importa che il pubblico delle grande occasioni fosse composto da una trentina di affezionati, qualche vecchietto a paseggio per la piazza del paese e qualche borvghese che se n'e' andato via sdegnato dal brano di apertura dei fratelli Severini (il futuro l'hanno già programmato/non ci saranno guai/sotto controllo l'informazione/parola d'ordine omologazione, lega e qualunquismo - anno 1991). Non importa se dopo pochi accordi la fame ha avuto il sopravvento e se, nonostante l'energia profusa dalla band sul palco, alla fine il sonno ha vinto: il mio primo concerto per festeggiare i miei 4 mesi e' stato bellissimo. E per premiare il mio entusiasmo, i Severini mi hanno pure dedicato un pezzo, quello che porta per titolo uno dei nomignoli con cui mi chiama il babbo...



...da parte a parte, da strada a storia
sorelle e fratelli vi dico che è tornato

il Bandito Trovarelli...


venerdì 11 settembre 2009

Cento passi indietro


Cristiano Aldegani, sindaco leghista di Ponteranica, provincia di Bergamo, l'aveva gia' chiesto senza successo alla precedente amministrazione di centrosinistra. Ma dopo la sua elezione a primo cittadino ha deciso di procedere: la biblioteca comunale non sarà più dedicata a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978 per il suo impegno civile, ma a padre Giancarlo Baggi, un padre sacramentino morto nel 2000 e residente per molti anni a Ponteranica. In realta' per l'ufficialita' del nuovo nome si dovra' aspettare il 2010, dato che non e' possibile per legge dedicare un edificio a una persona scomparsa da meno di dieci anni, ma la targa con la dedica a Peppino e' stata gia' rimossa e la biblioteca secondo l'ordinanza del sindaco sara' denominata nell'attesa solamente "Biblioteca comunale di Ponteranica". Qualunque cosa pur di togliere quella targa e quel nome. Nell'impotente indignazione di ogni italiano antimafia, e' di oggi un comunicato dei Padri Sacramentini, la congregazione di Padre Baggi:

"...la Comunità dei Padri Sacramentini riconosce e stima l’operato che contraddistinse il lavoro di padre Giancarlo Baggi, ma non può approvare che la memoria di un confratello sia usata in una logica di contrapposizione e di divisione, tanto più se questa contrapposizione riguarda un testimone di giustizia come Peppino Impastato, ucciso per il suo impegno civile..."

Servira' a far fare al sindaco almeno un passo avanti, dopo i 100 fatti indietro?

giovedì 10 settembre 2009

Vendere fumo


Ogni giorno appare piu' lapalissiana per chi non si ferma ai proclami dei cinegiornali la differenza abissale tra i proclami del Governo e i risultati effettivi ottenuti. Dalle case per i terremotati in tre mesi al ritrovarsi in mezzo a una strada, dalla spazzatura in Campania passando per la lotta ai fannulloni di Brunetta, si continua a vendere sempre e soltanto fumo. Addirittura fumose anche le scuse di Berlusconi indisposto per celare la squallida verita' sul colpo della strega. Il tutto mentre dietro la cortina il paese va a rotoli, con debito pubblico record, pressione fiscale mai cosi' alta (meno tasse per tutti?).
Clamorosi poi i risultati della cortina fumogena messa in campo dal ministro (!) Gelmini, l'unica nel mondo a tagliare su istruzione e innovazione in tempo di crisi. I risultati ottenuti dai suoi tagli indiscriminati travestiti da riforma sono insegnanti rimasti senza lavoro da un giorno all'altro che protestano e che rivendicano la loro dignita' seppur precaria, genitori e studenti imbufaliti, e un patetico tentativo di salvare capra e cavoli quando il danno e' fatto, sprecando soldi a fondo perduto che non soddisfano nessuno senza neppure ottenere un aumento delle classi e delle ore di insegnamento per i nostri ragazzi. E alla conferenza stampa a Palazzo Chigi, dove si è “rifugiata” per non guardare i docenti precari e la Flc-Cgil incatenati sotto le finestre di viale Trastevere, ha persino annunciato, nel tentativo di salvare la riforma, che "“il 69,6% delle famiglie ha preferito il maestro unico di riferimento” nelle scuole primarie. Peccato che in realta' sono meno dell'11%. Anche se continuassimo a discutere di grembiuli e di maestri unici le bugie verrebbero a galla.
E invece ci dobbiamo sorbire, come e' successo ieri a me e ad Andrea Sarubbi, la diretta dell’intervento di Silvio Berlusconi alla festa dei giovani Pdl. "Propaganda allo stato puro, così esagerata che ad un certo punto non capivo più se fosse veramente lui o l’imitazione che ne fa Sabina Guzzanti". E gli applausi scroscianti mentre si vantava di essere piu' grande di De Gasperi, di aver salvato l'economia americana e di meritare il nobel per la pace. Forse davvero di questi tempi va piu' il fumo dell'arrosto. Per dimenticare.

mercoledì 9 settembre 2009

Santo subito?



... e pensare che, anche se quello che promette fa, neppure sa essere riconoscente. Solo qualche lacrima di coccodrillo...

martedì 8 settembre 2009

Idea Business

lunedì 7 settembre 2009

Precisazione

Qui nessuno vorrebbe essere come lui, e nessuno condivide i suoi comportamenti. E nessuno pensa che ci sia qualcosa di cui ridere.

domenica 6 settembre 2009

Babbo Nerd

Via PaulTheWineGuy, la culla che ogni babbo nerd ha sempre sognato. Ovviamente tutto open source...



sabato 5 settembre 2009

Siamo limite e soglia



...Siamo limite e soglia
siamo tutto e siamo niente
siamo il fuoco che si accende...

giovedì 3 settembre 2009

Lesa Maesta'


Dopo Repubblica, Berlusconi chiede 2 milioni di euro all'Unita' per lesa Maesta', adducendo come motivo soprattutto una battuta sulla sua erezione e che l'Unita' avrebbe "scritto spacciandolo per vero che tutto sarebbe stato ‘nascosto’ manipolando l’informazione attraverso l’uso delle televisioni". Ma dai Silvio, non ti proccupare, chi potrebbe comunque credere a una cosa del genere? Chi potrebbe pensare che non pago del controllo di 6 televisioni e svariati giornali tu voglia tappare la bocca con un mezzo o con l'altro alle poche testate che osino ancora criticare?
Onde evitare problemi, questo blog si affretta a rasicurare i lettori che non mettera' mai in discussione la potenza sessuale del Sultano, invitandolo peo' ad andarci piano con quelle pilloline blu che compra on-line...

mercoledì 2 settembre 2009

Federalismo alla tedesca


Der Pilger, in una serie di post sull'autonomismo in Germania e in Italia, smonta un bel po' di luoghi comuni sui tedeschi ("in confronto quello italiano e' un popolo omogeneo") e rimarca la differenza fra un federalismo di ripicca come quello della Lega, con conseguenze ignote anche a chi lo propone, e uno teso ad appianare le differenze di partenza come si tenta di fare in Germania. Ma poiche' non e' tutto oro quel che luccica, nell'ultima esilarante puntata porta alla luce tutte gli attriti fra le diverse specie di tedeschi, che farebbero arrossire anche qualche leghista di casa nostra: le fiction in dialetto lassu' esistono gia', ognuna rigorosamente solo con la marca di auto prodotta in quella zona, e ci sono addirittura edizioni di Asterix con le varie inflessioni dialettali, tanto oper fare qualche esempio. Imperdibile la barzelletta: "Che differenza c'e' fra un turco e un tedesco dell'est? Che il turco ha un lavoro e parla tedesco".
Eppure questo tipo di federalismo dove le cose si fanno invece di parlarne senza che interessino davvero, dove si cerca di appianare le differenze invece di esacerbarle sembra funzonare davvero. Sembra, come nota Pilger, che i tedeschi sappiano che se uno tizio e' zoppo non va piu' veloce se gli si taglia la gamba rigida, come pensano i leghisti nostrani...

martedì 1 settembre 2009

Scagli la prima pietra


Sta facendo molto rumore la pubblicazione da parte del Giornale di Feltri di una velina, commissionata da una misteriosa Eccellenza, riguardante la vicenda giudiziaria di qualche anno fa del direttore di Avvenire Dino Boffo. Poco sinceramente importa se il tutto sia vero come qualcuno dice si sappia da anni, o parzialmente vero ma "abbellitto" per aumentare il carico. Peraltro tutto il rumore che sta producendo, oltre a servire per avvertire chiunque alzi la voce e la testa contro il Sultano che l'armata mediatica e' pronta a distruggerlo (attenzionarne uno per attenzionarne cento), sta distogliendo tatticamente l'attenzione dai ripetuti attacchi a Repubblica e piu' in generale alla liberta' di stampa nel nostro paese. Visto quanto si parla in giro dello scontro Boffo-Feltri, mi limito solo qualche breve considerazione.
Trovo innanzi tutto piuttosto indecoroso che l'attacco di Feltri si basi non tanto sulle colpe di Boffo e sulle molestie, quanto sul sospetto che sia gay in quanto dirige un giornale cattolico. E penso che i Vescovi, invece di partire con la solita' solidarieta' pelosa a priori, abbiano perso un'occasione per zittire tutti quelli che accusano la Chiesa di omofobia sottolineando come un (presunto) omosessuale diriga con successo il maggior quotidiano cattolico del paese. Sarebbe stato un colpo da KO.
Il messaggio di Feltri, oltre a lanciare messaggi mafiosi, vorrebbe essere in sintesi che se siamo tutti maiali dunque è giusto che comandi il più porco, come fa notare Lerner. E pero' evidente come il caso di Boffo sia completamente diverso da quello del Sultano che a Feltri paga lo stipendio: Berlusconi non è accusato da nessuno di avere un amante o maschio o femmina. E’ invece accusato di utilizzare la sua posizione di Presidente del Consiglio e di presidente di, ehm, partito per distribuire a chi gli offre servigi sessuali favori vari e cariche pubbliche. Di usare risorse pubbliche come scorte e aerei per i suoi festini, di offendere il decoro delle istituzioni e di essersi reso ricattabile nella sua veste di capo del governo. Di essere psichicamente instabile, dal momento che per eccitarsi ha bisogno di ragazze seminude che gli cantino "meno male che Silvio c'e'" (ossignur). E questo solo per la parte sessuale. Stiamo tralasciando corruzioni, conflitto di interesse, aggiottaggio e chi piu' ne ha piu' ne metta. Altro che un pervertito come il direttore di Avvenire: il Sultano e' un vero puttaniere, una vera feccia tricolore.