martedì 1 settembre 2009

Scagli la prima pietra


Sta facendo molto rumore la pubblicazione da parte del Giornale di Feltri di una velina, commissionata da una misteriosa Eccellenza, riguardante la vicenda giudiziaria di qualche anno fa del direttore di Avvenire Dino Boffo. Poco sinceramente importa se il tutto sia vero come qualcuno dice si sappia da anni, o parzialmente vero ma "abbellitto" per aumentare il carico. Peraltro tutto il rumore che sta producendo, oltre a servire per avvertire chiunque alzi la voce e la testa contro il Sultano che l'armata mediatica e' pronta a distruggerlo (attenzionarne uno per attenzionarne cento), sta distogliendo tatticamente l'attenzione dai ripetuti attacchi a Repubblica e piu' in generale alla liberta' di stampa nel nostro paese. Visto quanto si parla in giro dello scontro Boffo-Feltri, mi limito solo qualche breve considerazione.
Trovo innanzi tutto piuttosto indecoroso che l'attacco di Feltri si basi non tanto sulle colpe di Boffo e sulle molestie, quanto sul sospetto che sia gay in quanto dirige un giornale cattolico. E penso che i Vescovi, invece di partire con la solita' solidarieta' pelosa a priori, abbiano perso un'occasione per zittire tutti quelli che accusano la Chiesa di omofobia sottolineando come un (presunto) omosessuale diriga con successo il maggior quotidiano cattolico del paese. Sarebbe stato un colpo da KO.
Il messaggio di Feltri, oltre a lanciare messaggi mafiosi, vorrebbe essere in sintesi che se siamo tutti maiali dunque è giusto che comandi il più porco, come fa notare Lerner. E pero' evidente come il caso di Boffo sia completamente diverso da quello del Sultano che a Feltri paga lo stipendio: Berlusconi non è accusato da nessuno di avere un amante o maschio o femmina. E’ invece accusato di utilizzare la sua posizione di Presidente del Consiglio e di presidente di, ehm, partito per distribuire a chi gli offre servigi sessuali favori vari e cariche pubbliche. Di usare risorse pubbliche come scorte e aerei per i suoi festini, di offendere il decoro delle istituzioni e di essersi reso ricattabile nella sua veste di capo del governo. Di essere psichicamente instabile, dal momento che per eccitarsi ha bisogno di ragazze seminude che gli cantino "meno male che Silvio c'e'" (ossignur). E questo solo per la parte sessuale. Stiamo tralasciando corruzioni, conflitto di interesse, aggiottaggio e chi piu' ne ha piu' ne metta. Altro che un pervertito come il direttore di Avvenire: il Sultano e' un vero puttaniere, una vera feccia tricolore.

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