mercoledì 23 settembre 2009

Ancora razzismi anonimi


Dopo il numero verde anti-immigrati di Cantu', di cui parlammo e protestammo a lungo, arriva a Gerenzano, comune della Provincia di Varese governato da un monocolore leghista, una segreteria telefonica per denunciare i clandestini sempre in maniera rigorosamente anonima. Il tutto e' segnalato, tra gli altri, anche dal primo numero del nuovo giornale "Il Fatto". Il numero, che fa capo al settore dell'Ordine pubblico e della sicurezza, è 3314271727, ed e' cosi' annunciato dall'amministrazione:

Questo numero invece riguarda le segnalazioni che non necessitano di un intervento immediato: viabilità, schiamazzi, disturbo della quiete pubblica, vandalismi e informazioni circa la presenza sul nostro territorio di clandestini. Il numero è attivo tutti i lunedì dalle 18.30 alle 19.30 (negli altri orari è attiva comunque una segreteria telefonica). Per le segnalazioni è anche attiva una mail: sicurezza@comunegerenzano.it. Si garantisce l’anonimato per le informazioni e le segnalazioni che verranno fornite.

Al momento la segreteria telefonica risulta piena, probabilmente per le troppe ingiurie pervenute alla giunta leghista guidata dal sindaco Silvano Innocente Garbelli.
Nel numero dello scorso Maggio del bollettino ufficiale del comune (pagina 11), lo stesso dove si annuncia l'attivazione del numero, l'assessore alla sicurezza pubblica si vanta cosi' della sistematica e anticostituzionale discriminazione messa in atto dalla sua amministrazione, e anzi si lamenta con i cittadini per il loro "lassismo":

Questa amministrazione monocolore leghista, che guida il Comune ormai da diversi anni, non ha mai - e sottolineo mai - agevolato l’afflusso nel nostro paese degli extracomunitari. Tanto è vero che:
• Non ha mai costruito con i soldi dei gerenzanesi case popolari, in quanto vi era il pericolo che ai primi posti della graduatoria, stilata in base a determinati punteggi (redditi bassi, figli a carico, ecc.), ci fossero sempre i soliti noti, ovvero le case sarebbero spettate di diritto non, per esempio, ai nostri anziani, ma a persone che non hanno pagato le tasse nel nostro paese non contribuendo, quindi, alla sua crescita.

• A differenza degli altri Comuni del circondario, non abbiamo mai destinato terreni per la costruzione di moschee e destinato edifici come luoghi di culto agli extracomunitari di religione islamica, nonostante ci fossero giunte richieste di questo genere.
• Non abbiamo mai destinato terreni all’interno del comune di Gerenzano per la sosta, anche solo temporanea, degli zingari: i nomadi che arrivano e sostano all’interno del territorio comunale devono lasciare il paese entro 48 ore.
• Abbiamo contribuito a rivalutare anche dal punto di vista culturale i nostri cortili, attribuendo ad ognuno di essi il vecchio nome utilizzato dai nostri anziani e poi riprodotto su una targa in terracotta posta all’entrata dei cortili stessi. Per rivalutarli dal punto di vista estetico però devono intervenire i proprietari, che - in alcuni casi - piuttosto che mettere mano al portafogli e dare una rinfrescata alle proprie abitazioni, hanno pensato bene di venderle o di affittarle agli extracomunitari.
• L’assessore competente, la Polizia Locale e i funzionari degli Uffici Comunali vanno personalmente, casa per casa, a controllare le residenze e le idoneità degli alloggi: tanto è vero che, con le Forze dell’Ordine, abbiamo fatto diversi sgomberi e anche sequestrato ben cinque appartamenti, anche grazie alle nuove leggi molto più severe contro l’immigrazione clandestina, approvate recentemente dal Governo.
• Non ha mai favorito gli extracomunitari sotto il profilo dei contributi o dei sussidi economici.

Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere… ma i gerenzanesi faranno il loro? Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari… Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa!
L’assessore con delega alla Sicurezza Cristiano Borghi

Tutto questo per fortuna a cinque cittadini, italiani e stranieri, non e' piaciuto, e insieme all’onlus Avvocati per niente e l’ Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) nei giorni scorsi hanno presentato ricorso alla sezione lavoro e previdenza del Tribunale di Milano. Nell’azione legale viene chiesto al giudice di accertare il carattere discriminatorio del comportamento adottato dalla giunta, e viene chiesto di risarcire per danno morale i cinque cittadini promotori, che sottolineano almeno una violazione al Testo Unico in materia di immigrazione, il quale stabilisce che lo straniero regolarmente soggiornante “gode dei diritti in materia civile che sono attribuiti al cittadino italiano".

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