"Lo stivale puzza": In Italia sta andando storto tutto quello che puo' andare storto. Cosa sta succedendo al nostro Paese preferito. Cosi' recita il titolo dell'ultimo speciale del Süddeutsche Zeitung Magazin, l'allegato al piu' diffuso quotidiano Bavaerese del sabato. Ecco di seguioto la traduzione del lungo articolo (qui l'originale).
Paese giù
Lo stato è a terra, la politica corrotta, l'economia ormai alla frutta. E l'unico, che ha il potere di cambiare qualcosa, è il capo del governo. Però a lui interessano solo i suoi soldi. Italia, cosa hai fatto di te stessa?
Di Alexander Stille.
Alcuni politici vengono bollati per tutta la vita da una sola battuta stupida. Per Silvio Berlusconi è difficile ricordarsi delle sue ultime uscite. Sul campo di raccolta dei rifugiati sull'isola di Lampedusa, e sulle condizioni indegne di vita che regnano là, ha detto pochi giorni fa, che non è "un campo di comcentramento", e che i rifugiati potevano "andarsi a fare una birretta quando vogliono". Sulla questione delle violenze sessuali ha detto che in Italia sono praticamente impossibili da evitare "perchè le nostre donne sono così belle". E dopo le elezioni presidenziali americane ha definito Barack Obama "abbronzato". Queste sono le battute di un magnate dell'industria che è abituato ad essere circondato da dipendenti e servitori, che ridono automaticamente a battute così imbecilli. Battute di un uomo, che ha un tale potere, che non distingue più tra comportamento privato e comportamento pubblico, che si comporta ovunque come alla sua tavola di casa, dove anche una battuta greve fá di sicuro ridere. E Berlusconi è così abituato al panorama della docile stampa italiana che è sorpreso quando i media internazionali non lo trattano con lo stesso servilismo È uno dei più singolari ed insoliti fenomeni politici del nostro tempo. Da 14 anni l'Italia è stata governata quasi di continuo da un miliardario capriccioso, che è stato indagato in 17 processi e nonostante tutto ha una enorme maggioranza dietro di sè.
Berlusconi all'estero può essere forse visto come un personaggio da barzelletta, la sua popolarità nel suo paese è superata solo dal suo proprio autoinnamoramento. Per questo motivo ha potuto vincere più volte alle elezioni in Italia dalla sua discesa in campo del 1993, sebbene nello stesso periodo l'Italia ha subito un declino drammatico: da una delle più grosse storie di successo europeo è diventata una delle economie popolari più deboli del continente.
Il fatto che l'Italia non solo accetti Berlusconi e le sue stupidate, ma persino le approvi, non è che il sintomo di un paese scosso dalla crisi e con un'economia
stagnante. Un paese paralizzato ed estremamente frustrato, tenuto in pugno da un piccolo numero di gruppi d'affari, incapace di cambiare. Un paese, il cui classe politica e per questo vota l'uomo che perlomeno non nasconde di voler fare i propri interessi.
Non più tardi del 2006 Berlusconi era considerato il problema più grosso dell'Italia. I suoi innumerevoli affari loschi, i suoi conflitti di interesse in qualità di uomo più ricco d'Italia, maggior proprietario di media, imputato più famoso e primo ministro hanno reso il paese immobile e causato una crescita praticamente nulla. Molti elettori pensavano che, una volta eliminato Berlusconi, il paese sarebbe ritornato a muoversi. Ma il governo di Romano Prodi, una fragile coalizione di nove partiti con una risicata maggioranza di un seggio nel Senato italiano, non ha fatto molto meglio. Quando voleva introdurre riforme economiche, era la sinistra comunista, che sedeva al governo, a protestare. In occasione di altre proposte di legge, come il riconoscimento delle unioni omosessuali, era un'altra parte della coalizione, la frazione di destra dei cattolici, ad ammutinarsi.
Una delle poche iniziative che hanno avuto successo è stata una aminstia generale per i criminali, che fu sostenuta da Berlusconi e che era fatta in modo da proteggere il principale avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, da una condanna per corruzione di giudici. Dopo poco tempo la pubblica opinione italiana si indignava per i gli oltre 26000 criminali liberati, tra i quali alcuni che in breve ripresero le loro attività di furto, stupro e omicidio, mentre un'accolita di criminali economici, tra i quali anche Previti, potevano godersi nelle proprie
quattro mura i guadagni illegali.
Durante il governo Prodi l'economia proseguì la sua discesa e segnò crescita nulla nel 2006 e nel 2007. Nel frattempo a Napoli l'immondizia e i rifiuti tossici si accumulavano in montagne. Nonostante tutti questi problemi, i partiti della coalizione di centro-sinistra si presentavano all'opinione pubblica come litigiosi. Gli elettori non vedevano nessuna differenza tra la sinistra e la destra e consideravano tutta la elite politica come una casta che, con privilegi straordinari e stipendi alle stelle, si preoccupava solo della propria sopravvivenza. E Berlusconi era uno di loro, questo gli elettori lo accettarono e non si fecero impressionare da un altro scandalo scoppiato poco prima le elezioni del 2008. Alla fine del 2007 Berlusconi fu accusato dalla Procura di Napoli, di aver corrotto Agostino Saccà, dipendente della televisione di stato RAI e direttore della sezione fiction. Nelle registrazioni telefoniche, che furono messe in internet dal settimanale L'Espresso, si poteva ascoltare come Berlusconi utilizzasse la televisione di stato come una specie di agenzia di casting. Così chiedeva a Saccà di trovare ruoli per giovani e belle attricette che in uno dei protocolli Berlusconi indicava come le fanciulle mie. In alcuni casi questo serviva per "rallegrare il capo" (cioè Berlusconi), in un caso speciale Berlusconi spiegava a Saccà che aveva bisogno di un ruolo per una attrice, che era legata ad un senatore del governo Prodi. Voleva, come disse, dare stimoli al senatore per cambiare di campo e provocare così la caduta del governo Prodi. Ma mentre la pubblica opinione assisteva disinteressata alle pesanti accuse che venivano mosse a Berlusconi – dopotutto corruzione di pubblico ufficiale allo scopo di provocare la caduta del governo – ci fu improvvisamente un'enorme eccitazione relativamente ad un possible scandalo a sfondo sessuale, quando cominciarono a girare indiscrezioni relative ad altre intercettazioni, che interessavano Berlusconi e ben tre attraenti donne del suo governo. A seconda della fede politica le indiscrezioni erano diverse: gli avversari di Berlusconi favorivano l'immagine di un vecchio maniaco con la fissa dei pompini e del Viagra, i suoi sostenitori invece festeggiavano l'immagine dell'instancabile don Giovanni in grado di soddisfare due o tre donne allo stesso tempo. In queste indiscrezioni ha giocato un ruolo importante la ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, una trentatreenne ex candidata all'elezione di miss Italia, che aveva fatto carriera nelle tv di Berlusconi come copresentatrice e che per molto tempo si era fatta vedere in essenziali minigonne e camicie molto aperte. La comica italiana Sabina Guzzanti, durante una grande manifestazione di protesta a Roma lo scorso luglio, disse a proposito del tema Carfagna: "Non si può
mica fare una Ministro delle Pari Opportunità perchè ha succhiato un uccello". La ministro ha negato ogni legame personale con Berlusconi e ha denunciato la Guzzanti per calunnia.
Nella concezione quasi monarchica di Berlusconi rientra anche l'approvazione nel 2006 di una nuova legge elettorale, che dà al capo del partito un potere quasi illimitato nella scelta dei candidati alle elezioni. Prima gli elettori potevano
esprimere preferenze per singoli candidati, con la nuova legge possono solo votare per un partito, le liste elettorali sono fissate dai capi di partito. Come conseguenza di ciò, Berlusconi ha scelto di chiamare in Parlamento amici personali, dipendenti o se non altro persone carine. Così Berlusconi ha fatto eleggere in Parlamento tutta una serie di stelline diventate famose nel suo impero televisivo, e anche nel suo governo. E ne va pure fiero. "Sono come la fata turchina. Erano topini, e le ho trasformate in parlamentari."
Il vero retroscena del metodo di Berlusconi di occupare il Parlamento è che Berlusconi sta cercando di ridurre il Parlamento ad un ruolo meramente cerimoniale. Non molto tempo fa aveva proposto, che fossero solo i capi delle relative frazioni a votare. In questo modo il ruolo dei rimanenti 500 deputati sarebbe stato solo rituale. "Ci stiamo muovendo verso un modello sudamericano di democrazia" ha detto Bruno Tabacci, un ex democristiano. E come potrebbe essere, lo si può vedere già ora. All'inizio della legislatura un fotografo ha mirato col suo teleobiettivo un messaggio scarabocchiato da Berlusconi e indirizzato a due giovani, belle deputate, Gabriella Giammanco e Nunzia de Girolamo: "Gabri, Nunzia, siete una coppia fantastica! Grazie, che rimanete qui, ma non è per niente necessario. Se avete un invito galante per andare a mangiare, siete autorizzate ad andarvene! Tanti baci a tutte e due!! Il vostro presidente". Il fotografo è riuscito a inquadrare l'inizio della replica: "Caro presidente, noi accettiamo inviti romantici solo da Lei..."
Che tutto ciò non provochi dolor di testa all'opinione pubblica italiana dice molto sul concetto che hanno gli italiani della politica, sul potere mediatico di Berlusconi, ma anche sulla opposizione di centro sinistra, divisa e quasi scomparsa, con cui ha a che fare Berlusconi. E' anche per la mancanza di una seria alternativa che la maggioranza degli italiani consegna volentieri a Berlusconi un potere fuori dell'ordinario, potere che lui sfrutta a suo piacimento, alimentando la sua immagine di uomo del fare.
Così nel 2008 ha cancellato la tassa di proprietà sulla prima casa; e anche se queste entrate devono ora essere sostituite da altre tasse, la misura è stata molto popolare. Ha anche affrontato il problema dell'immondizia sulle strade di Napoli inviando l'esercito, e ha sostenuto di aver riportato la città nel'occidente civilizzato dopo soli 58 giorni. In questo modo ha saputo portare gli italiani al suo fianco. La verità però è che negli ultimi 14 anni, in cui Berlusconi ha condizionato la politica italiana, l'Italia è crollata in maniera drammatica. Per oltre 40 anni, dalla fine della seconda guerra fino a circa gli anni novanta, l'economia italiana era considerata una delle più brillanti del mondo, insieme a quelle del Giappone e della Germania Occidentale. Negli anni cinquanta e sessanta cresceva in media del cinque percento, negli anni settanta e ottanta ancora di un buon tre per cento, cosa che, per un paese che era stato abituato per tanto tempo a miseria e povertà, significò benessere, istruzione e uno stato sociale generoso. Per gli studiosi della politica contemporanea l'Italia rappresentava un paradosso interessante: da una parte il paese sembrava avere un sistema politico terribile – continui cambi di governo, scandali e crisi di governo proliferavano, una corruzione di dimensioni enormi all'interno di un apparato burocratico pletorico e inefficiente, e nonostante tutto l'economia cresceva ogni anno sempre di più. Fino al 1989 l'Italia aveva più o meno lo stesso prodotto interno lordo della Gran Bretagna. Poi però negli ultimi 15 anni l'insolita equazione italiana – corruzione e sabbia nel motore più alta crescita economica – non è più stata valida. Il prodotto interno lordo italiano tra il 1996 e il 2006 è cresciuto in media dell'1,1 percento l'anno, contro il 2,3 percento della Gran Bretagna, il 2,8 percento della Spagna e l'1,7 % dell'intera area Euro. Con la conseguenza, che il tasso economico è ora più basso del 20 % di quello della Gran Bretagna, e l'Italia ora è stata superata anche dalla Spagna.
Il sistema italiano, che nell'era delle marche protette in qualche modo funzionava, è stato messo a dura prova nell'era della Unione Europea, della
moneta unica e della competizione intensa coi paesi con mano d'opera a basso prezzo. La costituzione di un'impresa costa in Italia 5012 € e ci vogliono 62 giorni prima di superare tutti i 16 ostacoli burocratici. In Gran Bretagna sono 381 €, 4 giorni e 5 pratiche, negli Stati Uniti 167 €, 4 giorni e 4 pratiche.
La sabbia nel motore scricchiola ormai in quasi tutti i campi della quotidianità italiana, in un modo che porta con sè un effetto sinergico negativo. Per esempio l'immobilismo del sistema giudiziario mette in pericolo il principio dello stato di diritto, che è uno dei pilastri di un sistema economico funzionante. La durata media di un processo per violazione di contratto in Italia è di 1210 giorni (quasi quattro anni), in Spagna (che è il secondo peggior paese in questa classifica) è di 515 giorni, meno della metà, in Francia di 331, in Gran Bretagna di 217. In Italia ci vogliono ben novanta mesi, quasi otto anni, per riuscire a far mettere all'asta la casa di un debitore moroso. In Gran Bretagna ci vogliono 10 mesi, in Francia 17 e in Danimarca 6 mesi.
Un sistema talmente appensatito dovrebbe sembrare pura follia, ma dietro c'è un metodo. E' stato fatto apposta in questo modo per rendere indispensabili le figure che vi sono coinvolte. La moltiplicazione delle pratiche amministrative, delle procedure di approvazione e degli imbuti burocratici provoca un numero
estremamente alto di leve, per mezzo delle quali il governo può controllare, ritardare, seppellire o portare avanti un progetto. Ognuno di questi passi è una opportunità di pratica del potere e di nepotismo, è approvazione e richiesta di piaceri. Una "autostrada", le cui spese di costruzione raddoppiano, ha molti vantaggi – non solo per i politici, che incassano le tangenti, ma anche per chi ci lavora. Chiaro: per il resto del paese comporta svantaggi. Lì bisogna accontentarsi di infrastrutture di secondo grado, di alte tasse, di servizi scadenti e di un sistema che si è trasformato nell'esatto contrario di una società di servizi. E quindi non c'è troppo da meravigliarsi poi se si trova che il Global Competitiveness Index, l'indice della competitività economica, l'Italia si trova al 32° posto su 64.
In maniera incredibile Berlusconi è comunque riuscito a crearsi, presso il suo popolo, un'immagine da uomo miracoloso. In un'intervista all'inizio del 2008 un po' si lamentava, e un po' faceva lo spaccone, del fatto che era considerato una specie di rockstar o di re, il cui tocco ha un'efficacia magica. "Donne incinte mi chiedono di appoggiare le mani sul loro ventre. Altri vogliono che io tocchi loro gli occhi perchè non ci vedono bene... altri ancora – da non crederci – che gli tocchi la testa, perchè gli stanno diventando pelati. Però a questi dò il numero di telefono del mio specialista. E nel settembre 2008, in piena crisi finanziaria, Berlusconi rassicurava, dopo una serata passata in discoteca, che aveva
ancora energia sufficiente per tenere tutto sotto controllo: "Dopo tre ore di sonno ho abbastanza carica per altrettante ore di sesso". Ma per liberare l'Italia dal suo caos attuale ci vuole ben di più che la mano regale di Berlusconi e le sue vanterie erotiche.