A seguito della lettera inviata al Sindaco di Cantu', riceviamo risposta (in realta' Cosimo solamente, per motivi tuttora non chiari, probabilmente legati al suo magnetismo a cui il primo cittadino brianzolo non e' affatto immune) dall'addetto alla comunicazione del Comune. Riporto per completezza qua di seguito la lettera ricevuta, l'allegato comunicato stampa del sindaco, il testo completo della delibera e per finire la nostra risposta per ringraziare della solerzia e della gentilezza, pur riproponendo il nostro punto di vista. Perche' anche una cureggia al vento puzza. Perche' i prossimi non siano i giocatori di colore della locale squadra di basket. Per chi fosse interessato, buona lettura.
La risposta dal Comune di Cantu' Con ogni probabilità, il Suo stupore, così come il Suo sconcerto, sono da ricondursi al fatto che in merito a questa Deliberazione di Giunta Comunale - inerente al tema della Sicurezza Urbana - sono apparsi diversi articoli di stampa, alcuni dei quali piuttosti sbrigativi e lacunosi.
Per una Sua più completa informazione, Le alleghiamo sia la Deliberazione in questione, sia una nota che chiarisce il senso complessivo del Provvedimento stesso.
Richiamiamo la Sua attenzione, in particolare, sul fatto che nella Deliberazione non si parla affatto di possibilità che chi si accettino "denunce anonime" - che non saranno affatto accettatte - ma solo che verrà garantita la riservatezza dei dati anagrafici di chi accederà al servizio (nel pieno rispetto della normativa sulla privacy)
Dr Giovanni Bernardi
Addetto alla Comunicazione
Segreteria del Sindaco Comune di Cantù
Il comunicato stampa
Città di Cantù
C O M U N I C A T O S T A M P A
DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE IN TEMA DI SICUREZZA URBANA
L’Amministrazione Comunale di Cantù ha in questi giorni approvato una Deliberazione di Giunta Comunale (che Vi alleghiamo) con la quale si è inteso migliorare il quadro complessivo della Sicurezza Urbana.
Tutte le premesse e motivazioni che stanno alla base del citato Provvedimento sono puntualmente riportate nel preambolo dello stesso.
Ci preme, tuttavia, precisare alcuni punti importanti e per i quali vorremmo evitare sorgessero incomprensioni od ambiguità.
La situazione di “criticità” cui si intende porre rimedio riguarda la sicurezza dell’intera compagine urbana – compresi quindi gli immigrati clandestini abusivamente alloggiati in immobili cittadini. Come, infatti, si legge nelle premesse dell’Atto in questione, proprio le persone entrate clandestinamente in Italia si trovano in una condizione di minor tutela, nonché particolarmente esposte a situazioni di pericolosità e di degrado sociale.
Non è quindi in una finalità persecutoria verso tali persone che si sostanzia il senso del Provvedimento Comunale, quanto nel volersi porre come strumento idoneo ad arginare il problema del degrado e dello squilibrio sociale e, in primis, proprio per aiutare queste persone (donne, uomini e bambini) ad uscire dalla loro precaria condizione di emarginazione e di sfruttamento cui molto spesso si vedono soggette.
Lo strumento operativo verso il quale intende indirizzarsi l’amministrazione Comunale di Cantù, per dare concreta realizzazione ai propri intenti così espressi, è quello di creare un Ufficio ad hoc, localizzato presso l’esistente Comando di Polizia Locale.
Affinché un progetto di questo tipo possa garantire reali benefici alla Cittadinanza, in termini di una maggiore sicurezza sociale, è necessaria le collaborazione di tutti gli interessati – a più livelli di intervento.
Ed è per questo motivo, che si rivelerà preziosa l’opera di collaborazione di quei cittadini che, di propria iniziativa, vorranno richiedere informazioni in merito oppure segnalare casi di irregolare locazione di immobili a stranieri altrettanto irregolari – nella normale ottica secondo la quale la coscienza civica è chiamata a collaborare con le Forze dell’Ordine e con il resto della Comunità, soprattutto laddove si abbia a che fare con problematiche spinose e di notevole impatto sociale.
Tra le possibili modalità operative, si prevede che le segnalazioni – come avviene, del resto, per la generalità delle situazioni comunicative fra Cittadino e Ente Pubblico – possano anche avvenite via telefono, eventualmente con la messa a disposizione della cittadinanza di un “numero verde” ad hoc.
Va inoltre osservato che, gestire con maggiore impegno e collaborazione di tutti questo tipo di situazioni irregolari, significa anche richiamare i Paesi di provenienza degli immigrati irregolari ad una maggiore responsabilità (senza di cui, sarebbe vano sperare di risolvere davvero il problema dell’immigrazione clandestina).
Il Comune di Cantù, nell’affrontare una tematica di così difficile gestione, si attende e sollecita la collaborazione anche delle realtà comunali ad esso limitrofe – in particolare, dei Comuni sottoscrittori del Patto Locale di Sicurezza Urbana – Area Canturina.
Attraverso la collaborazioni fra Enti Locali e fra gli stessi e la propria cittadinanza di riferimento (anche attraverso iniziative congiunte) sarà possibile creare le premesse per un vivere comune più sicuro e sereno e nel quale:
le persone oneste e che lavorano regolarmente non vedano i proprio diritti ingiustamente sviliti da situazioni di irregolarità e disonestà (ad esempio, il lavoratore dipendente cui non riesce di prendere in affitto una casa per sé e la propria famiglia ad un costo ragionevole perché il proprietario preferisce affittare irregolarmente la stessa abitazione a stranieri irregolari disposti – o meglio, costretti ad accettare – di pagare più del dovuto e di abitare magari in 7 o 8 uno spazio abitativo adeguato a non più di 3 o 4 persone);
gli stranieri irregolarmente presenti sul territorio si trovino inseriti in una situazione sociale complessiva che ne renda difficoltoso il restare illecitamente a margine della società, e che li sproni, invece, ad una opportuna regolarizzazione della loro situazione – con conseguenti vantaggi, in termini di sicurezza e di equilibrio sociale, a favore di tutti;
venga meno lo sfruttamento di gente animata da principi onesti ma che, per via del loro irregolare stato di permanenza sul territorio ospite, si trovano esposti alla mercè di persone disoneste e pronte ad approfittare della loro situazione.
Tiziana Sala, Sindaco di CantùIl testo integrale della delibera
Deliberazione della Giunta Comunale
Comune di Cantu'
Oggetto: PROVVEDIMENTI FINALIZZATI AD ACCRESCERE LA SICUREZZA URBANA ED A CONTRASTARE LA PERMANENZA DI STRANIERI CLANDESTINI SUL TERRITORIO
LA GIUNTA COMUNALE
Su proposta del Sindaco, Tiziana Sala, Autorità Locale di Pubblica Sicurezza e Ufficiale del Governo ai sensi dell’articolo 54 del D. L.vo 267/2000:
Premesso che la situazione della sicurezza sull’intero territorio nazionale presenta delle criticità legate anche alla presenza sul territorio stesso di persone entrate clandestinamente in Italia e quindi soggette a minore tutela nei loro confronti e a possibili situazioni di pericolosità e di degrado sociale;
Considerato quindi che il governo per iniziare ad intraprendere azioni incisive su situazioni che se non controllate potrebbero aggravare una situazione già critica , ha approvato un pacchetto sicurezza attraverso l’approvazione del Decreto Legge 23 maggio 2008 n. 92 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica” convertito con Legge 24 luglio 2008 n. 125, che modificando norme preesistenti prevede : “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque a titolo oneroso, al fine di trarre ingiusto profitto, da' alloggio ad uno straniero, privo di titolo di soggiorno in un immobile di cui abbia disponibilità, ovvero lo cede allo stesso, anche in locazione, e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La condanna con provvedimento irrevocabile ovvero l'applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, anche se e' stata concessa la sospensione condizionale della pena, comporta la confisca dell'immobile, salvo che appartenga a persona estranea al reato. Si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni vigenti in materia di gestione e destinazione dei beni confiscati. Le somme di denaro ricavate dalla vendita, ove disposta, dei beni confiscati sono destinate al potenziamento delle attività di prevenzione e repressione dei reati in tema di immigrazione clandestina”;
Considerato che ai Sindaci sono state attribuite ulteriori competenze in materia di sicurezza urbana;
Considerato, inoltre, che nei mesi scorsi il personale della Polizia Locale è intervenuto presso attività produttive sul territorio, riscontrando – oltre a violazioni amministrative e penali relative all’attività – anche l’utilizzo illecito di porzioni di immobili con funzioni di alloggio per gli extracomunitari, taluni peraltro irregolari, adibiti a mano d’opera;
Rilevato che alla luce di quanto sopra occorre porre un freno allo sfruttamento illecito degli immobili ubicati sul territorio, che molto spesso vengono utilizzati, sia a titolo di ospitalità che di locazione, da stranieri privi di titolo di soggiorno, questi ultimi – frequentemente – a loro volta vittime di sfruttamento in attività irregolari;
Valutata, quindi la volontà del Sindaco di istituire all’interno del Corpo di Polizia Locale un ufficio che si occupi delle problematiche collegate al decreto sopra citato, anche alla luce dei provvedimenti che il Ministro degli Interni intende attuare, contenenti fondi a disposizione degli Enti Locali per raggiungere gli obbiettivi illustrati dalla legge;
Considerato che per poter ulteriormente dare un riscontro oggettivo a quanto illustrato si ritiene che il Comune di Cantù debba farsi promotore di iniziative congiunte con i Comuni limitrofi e non, e nello specifico con gli enti sottoscrittori del Patto Locale di Sicurezza Urbana – Area Canturina, che presentano caratteristiche – per le tradizioni locali e per l’economia stanziata sul territorio – pressoché analoghe a quelle di Cantù, dando la propria disponibilità a collaborare anche con eventuali altri enti interessati;
Considerato che il Decreto prevede sanzioni rilevanti, fino alla confisca dell’immobile utilizzato illegalmente, si ritiene opportuno informare la cittadinanza attraverso i propri spazi istituzionali e per dare maggior risalto alle iniziative e creare , quindi, un movimento di interessi e di conoscenza intorno all’intera problematica è intenzione dell’Amministrazione organizzare, di concerto con Anci Lombardia, un convegno che illustri compiutamente il Decreto, relazionando sulle novità e offrendo soluzioni anche organizzative;
Considerato fondamentale creare rapporti sinergici con l’intera cittadinanza affinché la coscienza civica aiuti le istituzioni ad affrontare problematiche difficili e di grande impatto sociale, tutto ciò anche attraverso la possibilità per i singoli cittadini di segnalare, in modo assolutamente riservato, il persistere sul territorio di situazioni irregolari;
Visto il D.L.vo 18 agosto 2000 n. 267, Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, ed in particolare l’articolo 54 così come modificato dal Decreto Legge 23 maggio 2008 convertito con Legge 24 luglio 2008 n. 125;
Vista l’articolo 12 del Decreto Legge 21 marzo 1978 n. 59, convertito con Legge 18 maggio 1978 n. 191;
Visto il D. L.vo 25 luglio 1998 n. 286, ed in particolare l’articolo 7, comma 1, che così recita: “Chiunque, a qualsiasi titolo, da alloggio ovvero ospita uno straniero o apolide, anche se parente o affine, o lo assume per qualsiasi causa alle proprie dipendenze ovvero cede allo stesso la proprietà o il godimento di beni immobili, rustici o urbani, posti nel territorio dello Stato, é tenuto a darne comunicazione scritta, entro quarantotto ore, all'autorità locale di pubblica sicurezza”;
Visto il parere espresso ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 267/2000 dal Responsabile della Polizia Locale, Dott. Lucio Dioguardi e dal Direttore Generale, Dott. Andrea Fiorella;
Con voti unanimi, espressi nelle forme di Legge
D E L I B E R A
di disporre che il Comando Polizia Locale di questa Città, proceda ad istituire un ufficio per le finalità in premessa indicate e per gli scopi meglio precisati al successivo punto 2. lettera a) e b), delegando il Responsabile della Polizia Locale a provvedere alla sua creazione e al suo funzionamento, autorizzando fin d’ora lo stesso a richiedere eventuali contributi che lo Stato renderà disponibili;
che il Sindaco si faccia promotore di tutte le iniziative necessarie per proporre ai Sindaci dei comuni aderenti al Patto Locale di Sicurezza Urbana – Area Canturina, al Presidente della Provincia di Como ed al Prefetto di Como, soggetti tutti sottoscrittori di tale Patto, e ad altri Enti eventualmente interessati, di istituire una task force composta da personale di polizia locale appartenente a ciascun ente, con le seguenti finalità:
a seguito della necessaria formazione, operare con cadenza settimanale al fine di verificare le segnalazioni che i cittadini, anche in forma riservata, vorranno inoltrare alle singole Amministrazioni Locali in merito alla violazione dell’articolo 12, comma 5 bis, del Decreto Legislativo 25 luglio 1998 n. 286;
sempre con riferimento all’articolo 12, comma 5 bis, del Decreto Legislativo 25 luglio 1998 n. 286, verificare le situazioni in merito alle quali di propria iniziativa le singole Amministrazioni Locali siano venuti a conoscenza;
di dare atto che delle iniziative intraprese (individuazione del numero di telefono, modalità di segnalazione, etc.) dovrà essere data adeguata informazione alla cittadinanza mediante l’affissione di manifesti, sui quali dovranno essere indicati i riferimenti normativi delle novità introdotte dal Decreto Legge 23 maggio 2008 n. 92 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica” convertito con Legge 24 luglio 2008 n. 125;
4. di dare mandato agli uffici competenti di intraprendere tutte le iniziative necessarie per l’organizzazione di un Convegno che congiuntamente all’Anci Lombardia, considerato che il Sindaco è vicepresidente della Commissione Sicurezza, affronti l’intera problematica.
Con successiva votazione unanime, la presente viene dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art.134, comma 4 del TUEL (D.Lgs 267/2000). La risposta
Gentile Dr. Bernardi,
la ringrazio per la sollecitudine della sua risposta e la disponibilità a chiarire ulteriormente il contenuto della delibera. Devo pero' ammettere che la lettura del testo completo ha di fatto aumentato il mio stupore e il mio sconcerto riguardo a questa iniziativa, rinforzando le sensazioni lacunose e incomplete suggeritemi dalla lettura degli articoli a cui si riferisce. Ritengo infatti, come illustrato nella mia precedente lettera, che la delibera utilizzi strumenti e modalita' per niente idonei a "creare rapporti sinergici con l'intera cittadinanza affinche' la coscienza civica aiuti le istituzioni ad affrontare problematiche difficili e di grande impatto sociale", dal momento che istiga alla delazione e al sospetto reciproco la cittadinanza e liquida un problema complesso come l'immigrazione a una semplice questione di sicurezza e di decoro urbano. Mi domando inoltre come si voglia tutelare persone che, come sostiene il Sindaco nel comunicato, "sono maggiormente esposte a situazioni di pericolosita' e di degrado sociale" con misure unicamente repressive, che peraltro non vengono neppure estese ai casi analoghi, e assai piu' numerosi, di affitti irregolari riguardanti cittadini italiani. Le rinnovo dunque la mia speranza in un pronto ritiro della delibera, e nell'impiego di risorse ed energie in politiche volte all'integrazione e al miglioramento concreto delle condizioni di vita delle persone piu' svantaggiate. Le comunico infine che contrariamente a quanto da lei sostenuto, la Polizia locale gia' accetta segnalazioni in forma anonima (o se preferisce "riservata") riguardanti la locazione di stranieri irregolari, come da me direttamente sperimentato.
Distinti Saluti