mercoledì 21 maggio 2008

Clandestino


Alla faccia di quelli che il grande statista, alla faccia di quelli che ha la maschera ma e' calato nella parte, alla faccia di quelli del dialogo possibile, oggi la Fenice ha presieduto il primo Consiglio dei Ministri del suo atto terzo (quarto). I risultati sono terribili.
Solite leggi ad personam, per salvare Rete4 e qualche processo in bilico (questa per fortuna pare momentaneamente scampata grazie al rumore che ha suscitato), dimostrando il disprezzo della Fenice e dei suoi ministri per gli elettori, per il ruolo di responsabilita' che ricoprono e per la propria dignita'.
Solite leggi per togliere meno ai ricchi, e per tassare piu' chi ha meno. Per far finta di dare con una mano, e togliere con l'altra: ICI, straordinari e compagnia cantante. E magari facendo credere di pensare ai piu' bisognosi.
Approvazione di uno scandaloso pacchetto di misure xenofobe, lesive dei diritti umani basilari di migliaia di persone e anticostituzionali. Essere privo di permesso di soggiorno sara' reato penale, cosi' come in certi casi chiedere l'elemosina. Si calcola che 500-700 mila persone potrebbero essere arrestate, per la colpa di essere cosi' disperate da lasciare casa, famiglia, amici per un paese che non li vuole. Tralasciamo per un momento l'ovvia impossibilita' di processarle tutte, a meno di non fermare per i prossimi 2000 anni la macchina gia' ferraginosa della giustizia, e tralasciamo la totale mancanza di strutture atte ad accogliere tutti i nuovi detenuti (a meno di mandarli ai lavori forzati nelle discariche come ha proposto la lungimirante Margherita Boniver, o rinchiuderli nei lager dei CPT e buttare via le chiavi, per 18 mesi dico 18). Tralasciamo tutto questo, e rendiamoci conto che grazie al meccanismo assurdo per la regolarizzazione previsto dalla Bossi-Fini, da oggi e' ufficialmente praticamente impossibile entrare in Italia, a meno di non rischiare la galera o di essere raccomandati. Il sistema italiano di sempre applicato alla disperazione. Sconvolgente poi l'aggravante di clandestino per tutti i reati penali: ma la legge non era uguale per tutti? Sono tornati di moda quelli piu' uguali degli altri, un terzo piu' uguali. Ci si e' preoccupati anche di rendere piu' complicato sposare uno "straniero". Mancano solo le fascette al braccio e i campanacci per sentirli arrivare da lontano. E resta da capire come tutto questo delirio xenofobo abbia a che vedere con il rendere piu' sicuri gli italiani.
La cosa ancora piu' sconvolgente e' che in tutto cio' nessuno si indigna, nessuno si incatena, nessuno urla, nessuno protesta. Da sinistra il massimo che si sente e' che il pacchetto e' "inefficace o controproducente" oppure che "e' copiato dal pacchetto Amato". Giusto qualcosa per non dire "magari l'avessimo fatto noi che avremmo vinto le elezioni". E invece siamo di fronte a qualcosa di populista nel peggior modo, nel senso che vuol solleticare i piu' bassi istinti di tutti noi. Qualcosa di volgarmente, inequivocabilmente, paurosamente razzista e fascista. Nel paese semplificato, dove le minoranze vanno eliminate anziche' salvaguardate, dove le notizie sono manipolate per fomentare la caccia alle streghe (esattamente nello stesso modo in cui tutto e' cominciato nella ex-Jugoslavia di Milosevic), dove chi dovrebbe fare notare al paese che stiamo pisciando fuori dal vaso decide che e' piu' comodo evitare la fatica di fare centro, evidentemente sono un clandestino. Sono una scoria destinata allo stoccaggio nelle nuove fantastiche discariche top-secret. E ho paura. Non dovevano farla passare a tutti? Cosa e' successo, cosa ci e' successo? Dove sono quelli che portano il fuoco?

"Ma che paese è questo dove gli unici che hanno ancora qualche speranza vengono chiamati disperati?" (Stefano Benni - Elianto)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Martin Niemöller (trovato sul sito di A.Robecchi)