venerdì 16 maggio 2008

Capro espiatorio


…ed ogni dignitoso sogno aveva abbandonato le anime di quel popolo, lasciandoli lieti di affidare la loro libertà a gangster e mafiosi, e sentirla minacciata dal mendicante all’angolo
Stefano Benni, Spiriti

Certo sembra che lo facciano apposta i Rom a essere un capro espiatorio perfetto. Sono sporchi, rubano, parlano idiomi incomprensibili fra di loro, vivono appartati in baraccopoli con condizioni igieniche ai limiti (e qualche volta anche oltre), fanno di tutto per rimenere impermeabili all'omologazione della cultura e dei comportamenti che vorremmo da tutti gli "ospiti" che vengono a vivere sul nostro territorio. Insomma sono perfetti: sono il diverso su cui scaricare le ansie e le paure, e che ciclicamente tornano nell'occhio del ciclone grazie ai media e ai politici che cercano di distrarre l'attenzione dai problemi piu' seri che non sanno o non vogliono affrontare.
Una volta ho provato a capirci qualcosa di queste donne dalle larghe gonnellone, di questi bambini moccicosi, di questi uomini a tratti indolenti, a tratti alacremente al lavoro per giorni per sostituire il motore di un camion con quello di un altro camion di un modello diverso. Ho passato un pomeriggio alla settimana in un campo alla periferia di Firenze a giocare con i bambini e a guardarmi intorno. Non posso dire di averci capito molto; ho ottenuto di avere sempre i vetri della macchina puliti, che uno su due ai semafori mi riconosceva e insisteva per lustrarmi il lunotto, ho ottenuto diversi inviti a cena per una grigliata che avrebbe sfamato un reggimento (e a me la carne non piace). Ho imparato a giocare ai loro giochi, ho ottenuto sorrisi fiduciosi e delusioni brucianti. Ho assistito a maneggi strani e traffici loschi. Eppure almeno ho capito che non sono tutti uguali, che dietro alle croste e al moccio ci sono bambini esattamente come i nostri, solo piu' induriti dalla vita. Che vivere ai margini e' difficilissimo, anche quando hai il satellite e la Mercedes, che l'onore di un Rom conta piu' del portagfogli di un italiano, ma che chiedere la carita' e rubare qualcosa a chi comunque tirera' avanti lo stesso non e' classificata fra le cose che possono anche minimamente incrinarlo. Diceva De Andre' presentando la splendida canzone che riporto nel video sotto:

L'emarginazione deriva anche da comportamenti acquisiti da culture antichissime. Gli zingari girano il mondo da più di duemila anni, se vogliamo credere a Erodoto. Questi Rom, questo popolo libero è affetto da dromomania, cioè desiderio continuo di spostarsi. Non credo abbiano mai fatto del male a qualcuno, malgrado le strane dicerie; è vero che rubano - d'altra parte non possono rinunciare a quell'impulso primario presente nel DNA di ciascun essere umano: quello al saccheggio, di cui abbiamo avuto notizie in queste ultime amministrazioni - però non ho mai sentito dire che abbiano rubato tramite banca. Inoltre non ho mai visto una donna Rom battere un marciapiede. Girano senza portare armi; quindi se si dovesse dare un Nobel per la pace ad un popolo, quello Rom sarebbe il più indicato.

E se in un anno di campo non ci ho capito molto, figuriamoci se nemmeno ci avessi provato. Magari adesso sarei tra quei due terzi di italiani che secondo Repubblica dicono che i Rom se ne devono andare, perche' sono sporchi, brutti e cattivi e non hanno niente a che fare con noi. E possibilmente dovrebbero sparire da un giorno all'altro, e chissenefrega di dove andranno, cosa faranno, che mangeranno: basta sia il piu' lontano possibile. O tra quelli che aizzati da politici e media, pronti a tutto per guadagnare voti e consenso con la paura e con l'oppio dell'odio per il diverso, assaltano con spranghe e molotov i campi Rom di mezza Italia, rivelando quanto sia facile stuzzicare il razzismo latente degli italiani "brava gente". A Napoli, tutti colpevoli per la colpa di uno soltanto, sono stati costretti a sbaraccare. Cosi', da un giorno a un altro, in mezzo al rogo delle loro cose. "Non sappiamo dove andare, viviamo qui da due anni e non abbiamo mai avuto problemi con la gente del posto. Secondo noi la scelta di andare via fatta dagli abitanti degli altri campi non ha senso, se anche andassimo a Roma e o a Venezia non cambierebbe niente, saremmo sempre cacciati". E infatti stesse scene in tutta Italia, nel bel mezzo del giro di vite pubblicitario della polizia che per un giorno all'anno si mette a fare controlli, fermi e arresti. Mentre si preparano le ronde dell'esercito per presidiare le strade.
E in tutto questo non ci e' dato di sentire una sola parola di preoccupazione per il clima, di biasimo e di solidarietà verso i Rom e i rumeni in generale da parte di anche uno solo dei politici della sinistra. Resi imbambolati e appiattiti dalla disfatta elettorale, e decisi a seguire sulla strada del razzismo, del manicheismo e della tolleranza zero come soluzione (finale) di tutti i mali la destra razzista, la destra di vignette come questa, convinti che sia l'unico modo di rigadagnare voti, e non di perderli tutti. Mi piacerebbe poter sentir dire non solo a Gianni Cuperlo che se la sicurezza non e' ne' di destra ne' di sinistra, i diritti umani di tutti, il rispetto per il diverso, la solidarietà e la compassione per i piu' deboli, quelle sono di sinistra e non di destra, quelle sono la nostra cultura e il nostro valore. Mi basterebbe questo, non chiedo neanche i sondaggi sui giornali riguardo alla cacciata degli italiani o il rogo dei loro campi quando accade che l'uomo morde il cane. Forse e' chiedere troppo.

...finché un uomo ti incontra e non si riconosce,
e ogni terra si accende e si arrende la pace...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non puoi sapere quanto io condivida ogni singola parola del tuo post...dalla paura del diverso, alla campagna mediatica antirazziale...all'assenza della sinistra e della chiesa...sono allarmata, ma mi riconcilio un po' con il mondo se leggo considerazioni simili!

Anonimo ha detto...

Anche a me è venuta in mente la presentazione di De André quando ho sentito le ultime notizie sul razzismo nei confronti dei Rom in Italia... mi sembra che all'improvviso la maggioranza degli italiani si sia rincoglionita del tutto. Evidentemente sono tempi duri, rifarsela coi Rom e volerli mandare via - non si sa dove... - é preoccupante. PS. metti gli accenti a modino!!

beffatotale ha detto...

Per quanto riguarda gli accenti, se mi regali una tastiera italiana volentieri, altrimenti se speri che impazzisca con la mia tastiera anglo-crucca a fare combinazioni di 15 tasti per mettere gli accenti invece degli apostrofi ti deludero'... ;-)!

Anonimo ha detto...

che delusione.. ma non puoi settare il layout tastiera in italiano? io ho tastiera usa ma layout ita: mach die keine sorgen concettualmente!

beffatotale ha detto...

Beh si', ma per lavorare mi serve quella usa, e poi non sono piu' abituato e non mi ricorderei dova sta che...

Anonimo ha detto...

bel post, soprattutto la prima parte.
diciamo che dalla merda nascono i fior...e allor am mi auguro che il prima o poi la gente capisca che non è l odio verso il diversoe chi non comprendiamo perchè straniero, di etnia e religione diversa che risolviamo tutto, anzi, peggioriamo. e spero che chi viene colpito da questi odi(rom, zingari e extracomunitari in primis)si faccia un autoriflessione, e capisca cos è che sbaglia se la gente arriva a generalizzare. ognuno si guardi al proprio interno.

io non sono razzista ma nemmeno posso girarmi dall altra parte di fronte ai problemi, alle difficoltà. invito tutti a riflettere sul fatto che si diventa razzisti, o al contrario per non esserlo si tollera, a volte troppo. un giusto equilibrio elimina ogni eccesso, e crea quella integrazione multiculturale di cui abbiamo bisogno

Anonimo ha detto...

Ci sono due bellissimi film che fanno capire come sia difficile capire il mondo dei rom:
"Il tempo dei gitani" di Kusturica e "Un'anima divisa in due" di Soldini, se non li hai ancora visti vale veramente la pena.

(PS Quando ci vediamo ti faccio vedere un trucchetto per gli accenti... ;-D)