giovedì 16 dicembre 2010

Rivoluzione

Chi si spaventa quando sente dire
"rivoluzione"
forse non ha capito.

Non è rivoluzione tirare una sassata in testa a uno sbirro,
sputare addosso a un poveraccio che ha messo una divisa
non sapendo come mangiare;
non è incendiare il municipio o le carte in catasto
per andare da stupidi in galera
rinforzando il nemico di pretesti.

Quando ci si agita per giungere al potere e non si arriva
non è rivoluzione, si è mancata;
se si giunge al potere e la sostanza dei rapporti rimane come prima,
rivoluzione tradita.

Rivoluzione è distinguere il buono già vivente,
sapendolo godere sani, senza rimorsi,
amore, riconoscersi con gioia.

Rivoluzione
è curare il curabile profondamente e presto,
è rendere ciascuno responsabile.

Rivoluzione è incontrarsi con sapiente pazienza
assumendo rapporti essenziali tra terra, cielo e uomini:
ostie sì, quando necessita, sfruttati no,
i dispersi atomi umani divengano nuovi organismi
e lottino nettando via ogni marcio, ogni mafia.

Da D.Dolci, Poema umano, Einaudi, Torino 1974.

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