venerdì 28 gennaio 2011

Non ponti ma muri


"Cambiare vita, proteggere i nostri figli": questo lo slogan commerciale dei costruttori di Cascina Vione, un paesetto in mezzo alle risaie lombarde fortificato contro il pericolosissimo mondo esterno. "Ci sarà vigilanza armata, ci saranno telecamere sul muro di cinta e sensori elettronici antintrusione. Potranno entrare solo i residenti e gli ospiti dei residenti, dopo l'identificazione. In città - annuncia la pubblicità della cascina - ci sono traffico, inquinamento, aggressività, violenza e soprattutto troppe persone con origini e abitudini diverse. Verranno ad abitare qui persone con background culturale e lavorativo comune, ci sarà quel buon vicinato ormai perduto in città".
E il bello e' che per il costruttore questo dovrebbe essere un luogo in cui "la persona riuscirà a trovare una maggiore tranquillità rispetto a certe paure del giorno d'oggi (paure talvolta giustificate, ma che portano l'individuo ad una reazione difensiva che aumenta l'aggressività)" e in cui "ogni abitante possa recuperare il senso di prossimità con il vicino, possa riabituarsi a guardare all'altro come una risorsa e non un fastidio".
Ovviamente l'altro e' rigorosamente una persona quanto piu' simile a lui, ben protetto dietro alte mura, telecamere, vigilantes privati armati, come nella Zona di Rodrigo Pia'. Oviamente la riabilitazione avverra' tenendo ben fuori tutto quello che potrebbe far crescere come il diverso, l'altro, la novita'. Complimenti a tutti coloro che investiranno almeno 4.200 euro al metro quadro per esorcizzare il loro terrore del confronto.

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