giovedì 15 aprile 2010

Contro il futuro


Corrado Tuffi commenta cosi' l'approvazione della mozione anti-ambientale approvata dal Senato, dove la maggioranza si e' ispirata al dato inoppugnabile dei raffreddori del premier per valutare l'attendibilita' del riscadamento globale:

Alla fine, dopo una animata discussione, il Senato ha approvato la mozione anti ambientale della destra, in una versione che non riduce il furore ideologico della mozione originariamente presentata da D’Alì (n. 248), ma si limita ad evitare alcuni riferimenti nominativi a funzionari dell’ICCP.
La chiarissima e ben argomentata mozione proposta dal PD e respinta dalla maggioranza impegnava il governo:

- ad assumere misure concrete per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, che sia fondata su una crescita sostenibile e rifletta la necessità di diminuire la dipendenza dalle fonti tradizionali di energia;

- a utilizzare al meglio le misure di stimolo economico e fiscale per la realizzazione di una nuova economia più pulita che creerà nuovi posti di lavoro e porterà ad una ripresa sostenibile;

- a promuovere, in seno all’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), una precisa proposta per una piattaforma tecnologica internazionale per le energie a basse emissioni di carbonio;

- a cooperare con i Paesi in via di sviluppo per migliorare le capacità tecniche e umane per promuovere la messa in opera, la diffusione, la dimostrazione ed il trasferimento di tecnologie verdi ed ambientali;

- ad aumentare gli investimenti nella ricerca fondamentale ed applicata e nello sviluppo delle tecnologie pulite;

- a definire ed attuare politiche efficaci per migliorare l’efficienza energetica in tutti i principali settori della nostra economia e a promuovere attivamente tra i consumatori l’uso razionale dell’energia e l’efficienza energetica;

- a promuovere la ricerca e lo sviluppo delle “reti intelligenti” (smart grids) e gli investimenti in questo settore, come strumento per accelerare l’integrazione efficiente e sicura delle fonti di energia rinnovabile e della generazione distribuita nel sistema elettrico e per migliorare l’efficienza energetica;

- ad accelerare la definizione di politiche, contesti regolatori e piani di incentivi focalizzati sullo sviluppo e sulla diffusione della tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage).

Quel che è stato approvato, invece, dice tra l’altro che il governo deve:

- proseguire nell’azione di analisi derivanti dalle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2008 nel senso di prevedere l’opportunità anche di una revisione dell’Accordo 20-20-20 e comunque come già fatto in occasione del recente vertice italo-francese di escluderne con assoluta certezza il possibile inasprimento verso livelli di maggior impegno;
- adoperarsi affinché la politica ambientale dell’Unione europea abbandoni la linea sinora imposta in particolare dagli inglesi, dai tedeschi e dai Commissari europei all’ambiente succedutisi nel tempo, anch’essa basata sui dati rivelatisi inesatti dell’IPCC e che ha condotto ai trattati di Kyoto e del 20-20-20 ed al fallimento della Conferenza COP 15, linea peraltro già ufficialmente censurata dal Senato in sede di esame di specifiche mozioni sul clima e non adeguatamente seguita in occasione di molti incontri internazionali.

Insomma, l’obiettivo è ridurre l’impegno verso le energie rinnovabili e il risparmio energetico, e sopratutto ridurre il costo derivante dagli accordi internazionali non rispettati dall’Italia. Invece di affrontare il problema, abolirlo. Invece di provare ad agganciare il treno della possibile ripresa mondiale investendo nei nuovi mercati “verdi” e in nuove energie, rinchiudersi nella nostra bella Padania super inquinata dei capannoni, sperando che quei capannoni possano riprendere a produrre come un tempo le stesse cose di un tempo…

Ecco, l’approvazione di questa mozione non è tanto e soltanto l’ennesimo esempio di incompetenza ambientale dei nostri governanti. E’ sopratutto una ulteriore dimostrazione che la destra italiana è prima di tutto contraria al futuro. Propone di cacciare gli immigrati non tanto per razzismo, quanto per ritornare al bel mondo antico. Propone di tornare al nucleare perché non si fida delle nuove tecnologie rinnovabili. Immagina comunità chiuse e tradizionali, famiglie “non trasversali”, piccole patrie che possano farcela da sole. Propone passato, nega il futuro.

Ma, dato che il futuro è oscuro, e che il PD (e del resto un po’ tutta la sinistra europea) un racconto del futuro non lo riesce a immaginare o, se lo immagina, non lo riesce a rendere credibile, questa destra che vende il passato, vince e convince.

Per ora e non per sempre, speriamo.

1 commento:

Pancry ha detto...

pessime news,... indo' tu vai le son cipolle!