venerdì 26 novembre 2010

Riforma punitiva


Mentre il TG1 tarocca il servizio sulla protesta, mentre la Gelmini "fatica a capire" (strano!), mentre Fede incita a menarli tutti, alla Camera si discutono i piu' di 500 emendamenti alla riforma Gelmini. Con i "futuristi" a cui non importa nulla di Universita' ma che usano qualche emendamento come terreno dio prova per far vedere a Silvio che senza di loro non ce la puo' fare. Andrea Sarubbi riporta l'intervento di Antonio Martino, PdL, ieri in Aula, che riassume benissimo lo spirito e l'idea dietro questa riforma, quello di punire:

ANTONIO MARTINO. Le università oggi obbediscono a quella che ormai è diventata una regola generale in questo Paese; cioè, non vengono studiate e progettate nell’interesse dei loro utenti, cioè degli studenti, ma per la comodità e l’interesse di coloro che vi trovano lavoro. Servono a dare occupazione a persone altrimenti inoccupabili perché incapaci e semianalfabeti (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Sono recentemente tornato nella mia Alma Mater, la facoltà di giurisprudenza dell’università di Messina, e degli aspiranti ricercatori che volevano diventare stabilizzati non riuscivano a comporre una frase in italiano che avesse senso compiuto. E noi sforniamo migliaia di giovani che sono condannati alla disoccupazione perché inoccupabili. L’università insegna cose che non servono a nessuno e, in più, inculca nelle loro menti l’idea bizzarra che lo Stato debba dar loro un’occupazione degna del titolo di studio. Ho letto sui giornali che ci sono state mille domande per tre posti di operatore ecologico: molti di questi erano dei laureati. Non vi vergognate di difendere l’esistente, il proliferare di università inutili, di facoltà inutili, di professori incapaci (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud)?

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