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lunedì 12 gennaio 2009

Riscrivere la storia


I neo-fascisti attualmente al governo del paese stanno tentando per l'ennesima volta di equiparare i Repubblichini di Salo', che cercarono di consegnare l'Italia a Hitler, ai partigiani che lottarono per la liberta'. Il disegno di legge 1360 infatti, che ha come primo firmatario l'onorevole socialista Lucio Barani (gia' sindaco di Aulla, famoso per aver creato durante il suo mandato il primo e unico comune "dedipietrizzato" e a far erigere nella piazza del comune, intitolata a Bettino Craxi, una statua commemorativa dello stesso), chiede di istituire un Ordine del Tricolore, con tanto di vitalizio, sia per i partigiani sia per coloro che hanno aderito alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini: "Non s'intende proponendo l'istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull'altare della memoria comune, ma riconoscere, con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d'Italia; nello smarrimento generale, anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e «imperiale» del ventennio, ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e languente; altri, maturati dalla tragedia in atto o culturalmente consapevoli dello scontro in atto a livello planetario, si schierarono con la parte avversa, «liberatrice», pensando di contribuire a una rinascita democratica, non lontana, della loro Patria".
Tralasciando l'ovvio fatto che la continuita' dello Stato Italiano dopo l'8 settembre non puo' essere negata, e che quindi i Repubblichini non possono che essere considerati come nemici, segnalo il commento di Vassalli a proposito: "Ma cosa vogliono ancora? Hanno avuto tutto, l'amnistia di Togliatti, la legittimazione democratica immediata, l'Msi in Parlamento, adesso sono al potere. Eppure vanno avanti, incuranti del fatto che non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati".
Purtroppo pero' la notizia gravissima non e' il gia' grave e vile tentativo di riscrivere la storia da parte dei neofascisti ripuliti e dei loro amici, ma che tra i firmatari del disegno di legge ci sono anche due deputati del Partito Democratico: Franco Narducci e Giampaolo Fogliardi. Di seguito la lettera che ho inviato a entrambi.

Gentili Onorevoli Fogliardi e Narducci,
leggo con stupore nella bozza di proposta di legge numero 1360 per l' "Istituzione dell'Ordine del Tricolore e adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra" il vostro nome fra i firmatari. Dietro la maschera di equiparare i combattenti della seconda guerra mondiale a quelli della prima come trattamento pensionistico, nella proposta si cerca infatti di equiparare
"i combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò" ai partigiani che lottarono per la liberta' del paese contro il nazifascismo. Trovo particolarmente grave che rappresentanti di un partito che si rifa' anche nello statuto ai valori dell'antifascismo siano complici dell'ennesimo tentativo della destra di sovvertire la Storia d'Italia e le radici stesse della Repubblica.
Sperando in un mio errore, attendo con interesse le spiegazioni che spero riteniate opportuno fornire.
Distinti saluti

AGGIORNAMENTO
Mi risponde solerte Franco Narducci spiegando che ha ritirato la propria firma dal DDL:

Le dico subito, a scanso di equivoci, che ho ritirato da tempo la mia firma al DDL 1360, secondo le procedure previste dai regolamenti della Camera, e mi risulta che altrettanto abbiano fatto i colleghi Corsini e Cesario. Ricostruendo i fatti che mi avevano indotto a sottoscrivere il provvedimento, ritengo che del DDL in questione siano circolate alcune bozze differenti rispetto al testo divenuto poi definitivo e formalmente depositato. Purtroppo, come mi è stato detto dall'Ufficio per i testi normativi, non era più possibile ritirare le copie del DDL già stampate. Sulla mia scheda personale della home page della Camera, in ogni caso, non figura il DDL 1360 tra le proposte di legge da me firmate come cofirmatario. Condivido evidentemente, nel modo più assoluto, le Sue considerazioni e riflessioni sui valori dell'antifascismo e della Memoria, valori che sono alla base del ritiro della mia firma al provvedimento in oggetto.Colgo l'occasione per inviarle molti cordiali saluti.
On. Franco Narducci

E sempre a proposito di (ri)scrittura della storia, segnalo via Augusto questa intervista di Cossiga al Corriere in cui per la prima volta un alto rappresentante dello stato ammette la responsabilita' francese nella strage di Ustica, e particolari mai ammessi sia su Piazza Fontana sia sulla Stazione di Bologna. Peraltro nel disinteresse del giornalista assai piu' attento all'amore di Andreotti per poker e cavalli. Si sa che Cossiga ultimamente ne spara di grosse, ma stranamente la cosa non ha sollevato quasi nessuna eco...
Per finire, la Lega giorni fa ha presentato due emendamenti, entrambi inizialmente accolti dalla maggioranza e dal governo (salvo poi ripensarci). Il primo obbligava i cittadini immigrati che aprono una partiva Iva a fare una fideiussione di 10 mila euro. L’altro prevedeva che per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno si debba pagare una tassa di 50 euro. Che adesso vogliono far passare come uno sconto. L'emergenza continua, con il razzismo in saldo.

giovedì 23 ottobre 2008

Presidente emerito


Berlusconi minaccia il ricorso alla polizia per soffocare il dissenso nelle scuola e nelle universita' ai tagli indiscriminati tesi a sfasciare definitivamente l'istruzione pubblica, anziche' intervenire sulle sue criticita': "Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". E infatti arrivano puntuali i primi scontri. Evidentemente i decreti emanati dal governo senza confronto ne' Parlamentare ne' con le parti coinvolte non sarebbero invece ne' violenza ne' imposizione nei confronti di chi una scuola pubblica e di qualita' per tutti vorrebbe continuare ad averla, magari migliore. Esulta Libero che tale strategia aveva proposto dalle sue pagine, e che oggi rilancia con una “proposta di legge” in un articolo di Giancarlo Lehner, parlamentare berlusconiano e "studioso di crimini del comunismo". L'idea e' rifilare cinque anni di galera a chi fa i picchetti, occupa scuole o «ostacola la libera circolazione di cose e merci». Il culmine del climax e' pero' l'intervista a Francesco Cossiga, Ministro dell'Interno alla fine dei caldi anni 70, poi Presidente del Consiglio e Presidente Emerito della Repubblica, pubblicata dal Quotidiano Nazionale:

[...]
Quali fatti dovrebbero seguire?
«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che... «Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».
[...]

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero. «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Ecco in che mani siamo e siamo stati. Anch'io vorrei sentire le sirene delle ambulanze, quelle che vanno a internare Cossiga e quelli come lui, chi e' convinto che il fine giustifica i mezzi e peggio ancora che i fini giusti siano sempre i suoi.