giovedì 23 ottobre 2008

Presidente emerito


Berlusconi minaccia il ricorso alla polizia per soffocare il dissenso nelle scuola e nelle universita' ai tagli indiscriminati tesi a sfasciare definitivamente l'istruzione pubblica, anziche' intervenire sulle sue criticita': "Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". E infatti arrivano puntuali i primi scontri. Evidentemente i decreti emanati dal governo senza confronto ne' Parlamentare ne' con le parti coinvolte non sarebbero invece ne' violenza ne' imposizione nei confronti di chi una scuola pubblica e di qualita' per tutti vorrebbe continuare ad averla, magari migliore. Esulta Libero che tale strategia aveva proposto dalle sue pagine, e che oggi rilancia con una “proposta di legge” in un articolo di Giancarlo Lehner, parlamentare berlusconiano e "studioso di crimini del comunismo". L'idea e' rifilare cinque anni di galera a chi fa i picchetti, occupa scuole o «ostacola la libera circolazione di cose e merci». Il culmine del climax e' pero' l'intervista a Francesco Cossiga, Ministro dell'Interno alla fine dei caldi anni 70, poi Presidente del Consiglio e Presidente Emerito della Repubblica, pubblicata dal Quotidiano Nazionale:

[...]
Quali fatti dovrebbero seguire?
«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che... «Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».
[...]

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero. «Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Ecco in che mani siamo e siamo stati. Anch'io vorrei sentire le sirene delle ambulanze, quelle che vanno a internare Cossiga e quelli come lui, chi e' convinto che il fine giustifica i mezzi e peggio ancora che i fini giusti siano sempre i suoi.

7 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Emerito ed etilico.

peppegenchi ha detto...

Andrea Camilleri, Vincenzo Consolo, Catena Fiorello, Simona Mafai, padre Gianni Notari, Roy Paci, Valeria Ajovalasit, Anna Bucca, Lucia Sardo, Vito Lo Monaco, Eugenia Bono, Gilberto Idonea, Carlo Lucarelli: sono alcune delle firme in calce all'appello indirizzato al presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, e ai capigruppo contro il parere espresso dalla commissioneVerifica poteri sull'assegnazione al Pd del seggio vacante. "Il parere suscita in noi sentimenti di indignazione e stupore - si legge nell'appello -. Infatti, dopo che per mesi il parlamento siciliano ha operato in palese difformita' con il nostro Statuto, non provvedendo a sostituire l'onorevole Anna Finocchiaro perche' dimessasi subito dopo l'insediamento della nuova Assemblea, la decisione assunta ieri dalla commissione di merito risulta offensiva e mortificante per i tanti siciliani che, gia' nelle elezioni per la presidenza della Regione del 2006, e, ancora, in occasione delle piu' recenti elezioni del 2008, hanno manifestato uno straordinario consenso nei confronti dell'onorevole Rita Borsellino. Tale decisione non solo tradisce e offende la volonta' popolare ma rischia di ledere la credibilita' della stessa Assemblea"
FIRMA PER "LA BORSELLINO AL PARLAMENTO SICILIANO" SU
http://peppegenchi.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Ciao, vorrei chiederti una cosa. La citazione dell'intervista l'hai presa da http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406 o da qualche altro sito?

beffatotale ha detto...

Ciao, no l'ho presa da Dagospia, visto che l'edizione pubblicata dell'intervista era stata "ripulita" in cerrti punti piu' crudi...

Anonimo ha detto...

Grazie della risposta. Credevo che l'avessi presa dal sito del governo perché in "divampi l`incendio" usi lo stesso strano apostrofo. Secondo questo blog anche nel sito del governo inizialmente c'era la prima versione:

http://zesitian.blogspot.com/2008/10/tanto-per-dire1.html

Ma secondo te tutte le copie cartacee riportano la seconda versione?

Da dove Dagospia (e anche l'Adnkronos in un'agenzia) hanno preso la prima versione se non da un giornale? Era una sorta di bozza?

beffatotale ha detto...

Credo che il sito del governo riporti le copie cartacee... almeno dovrebbe. Comunque basta andare iun una biblioteca per verificarlo. E picchiare a sangue o no il concetto non cambia di una virgola...

Anonimo ha detto...

Da me purtroppo il giornale non arriva. Sì, il sito del governo riporta la versione cartacea ma mi chiedevo se per caso esistessero delle copie cartacee "anomale" che riportano la prima versione. Nella seconda versione è stata anche aggiunta la domanda "il suo è un paradosso, vero?". A quanto mi ha detto un altro blogger, l'intervista era sul sito del QN ma io non la trovo. Devono averla tolta.