mercoledì 15 ottobre 2008

Segregazione scolastica


Mentre, per fortuna, infuriano le occupazioni di scuole e Universita' e le assemblee studentesche sulla "riforma" Gelmini, la Lega fa approvare alla Camera una mozione che istituisce la segregazione scolastica, prevedendo "classi d'inserimento" e che impegna il governo a "rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e specifiche prove di valutazione". La proposta, primo firmatario il capogruppo della Lega Roberto Cota, e' stata approvata con 265 «sì», 246 «no» e un astenuto. "La mia proposta serve a prevenire il razzismo e punta a realizzare una vera integrazione": cosi' Cota giustifica la norma, un po' come dire che guidare ubriachi favorisce la sicurezza sulle strade. Aggiunge poi che sono cose "che avvengono nella maggior parte dei paesi europei, i quali hanno costituito luoghi di apprendimento separati per i bambini immigrati", come se qualunque cosa viene fatta all'estero (per esempio il sistema scolastico tedesco che seleziona a 9 anni i bambini destinati all'Universita' e quelli "difficili" che vengono spediti a scuole speciali) sia assolutamente migliore di quello che viene fatto in Italia. Anche per questo il 25 saro' a Roma, con il banner dell'Emergenza Nazionale.

1 commento:

beffatotale ha detto...

Dal Blog di Gianni Cuperlo:

Chi ha pensato e voluto questa raccomandazione lo sa che i bambini “sanno”? Sì insomma, che capiscono. E ragionano su quello che capiscono. Certo che è più difficile aggregare bambini “estranei” nella lingua che parlano a classi di “indigeni” ma quella maggiore fatica – questo punto la Lega pare non capire – è parte costitutiva della missione che la scuola (pubblica) dovrebbe assolvere. Che è quella di “formare” e non solo di istruire (almeno se guardiamo alla scuola primaria). E allora come non vedere che l’esistenza stessa di classi ponte (chissà come le chiameranno i bambini tra di loro?) introduce un principio di separatezza, di distanza, di alterità, che lascerà tracce. Ferite. Di quelle che su un bambino possono fare molto male. C’è un governo che con la mano sinistra taglia i fondi per gli insegnanti di sostegno mentre con la destra imbianca le classi differenziali. Ecco. Questa è la destra. Noi siamo dall’altra parte. E su questo, vi giuro, siamo nel giusto.

http://giannicuperlo.ilcannocchiale.it/2008/10/15/ieri_alla_camera.html