I perche' dei facinorosi (2)
L'ovvio scopo del governo con la Legge 133 non e' in nessun modo riformare l’Universita'. La legge non riforma in nessun punto ne' i concorsi, ne' il reclutamento, ne' l’ordinamento didattico. In nessun punto si riducono i privilegi dei baroni ne' si moralizza il funzionamento degli atenei, premiando il merito, la qualita' e l'uso virtuoso delle risorse. E neppure questa e' l'intenzione futura del governo. Si taglia per tagliare, senza alcun progetto alternativo e senza alcun piano che favorisca i giovani meritevoli, i centri di eccellenza, che risolva i problemi attuali piu' gravi. Chi ci rimette sono sempre i soliti, i precari e i giovani, che si vedono sbarrata la strada dall'impossibilita' non solo di accedere ad un posto di ruolo, ma anche di vedersi rinnovato un contratto a termine. L’unica cosa che vuol fare il governo con la Legge 133 è fare cassa per finanziare altre manovre demagogiche o di emergenza. Le conseguenze sono nefaste, e portano non solo allo sganciamento dell’Italia dal treno dei paesi più avanzati, ma anche alla fine dell’Università pubblica come strumento di perequazione e mobilità sociale. Ecco in video un brevissimo bignami, o la 133 for dummies:
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