mercoledì 1 ottobre 2008

No Dal Molin


A proposito di preparare la pace, Domenica avrebbe dovuto svolgersi a Vicenza un referendum consultivo promosso dal sindaco Achille Variati (PD), per sondare l'opinione dei cittadini riguardo all'opportuinita' di acquisire, da parte del comune, dell'area aeroportuale Dal Molin dove è prevista la realizzazione di una base militare statunitense. L'area sarebbe nel caso destinata ad usi di interesse collettivo, salvaguardando l'integrità ambientale del sito. La vicenda Dal Molin aveva suscitato un grande dibattito civile: da una parte l'interesse strategico dell'Italia nel soddisfare le esigenze dell'alleato stellestrisce e eventuali vantaggi economici nell'indotto, dall'altra la convinzione che costruire la nuova base militare sopra l’ultimo significativo polmone verde della città e sopra una delle più importanti falde acquifere d’Europa sia un pericolo per la salute e la qualità della vita; oltre al fatto che nelle nuova base sarebbe ospitata la 173esima brigata aerotrasportata, uno strumento di intervento militare a carattere offensivo anche nucleare (F. Cossiga, Senato della Repubblica, 28.2.2007), in chiaro contrasto con il bistrattato articolo 11 della nostra Costituzione.
L'idea del referendum aveva per una volta ricordato che democrazia è partecipazione, alla faccia di chi sostiene che le decisioni prese dall'alto sono giuste, eterne e immodificabili dai cittadini. Purtroppo pero' il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta del governo di sospensione del referendum, giudicando il referendum «illegittimo» perché avrebbe per oggetto un auspicio «irrealizzabile»: quello di acquisizione al Comune della zona aeroportuale, mentre non meglio precisate «autorità competenti» si sono già pronunciate in senso sfavorevole al passaggio dell'area in questione dal demanio al comune. La sentenza ha quindi di fatto ha sospeso l'efficacia del provvedimento del Tar che aveva gia' detto no alla richiesta di fermare la consultazione popolare. I vicentini contrari alla base si danno appuntamento in serata per un cacerolazo, una protesta popolare con sbattimenti di pentole e coperchi alla maniera sudamericana per mostrare la loro indignazione contro un atto di autoritarismo e di prevaricazione, a cui mi associo da quassu'. Ricordo comunque che e' almeno possibile votare simbolicamente il referendum on-line. No Dal Molin, fermiamo la guerra, non la partecipazione dei cittadini.

3 commenti:

gianfalco ha detto...

Ho linkato questo post alla mia vignetta di oggi
Ciao

beffatotale ha detto...

Grazie! :)

Anonimo ha detto...

W LA DEMOCRAZIA. CI HANNO NEGATO L'UNICA VERA POSSIBILITA' DI DECIDERE. LA MASSIMA ESPRESSIONE DI LIBERTA' CHE POTEVA AVERE UN CITTADINO E' STATA NEGATA IL 05/10/2008: GRAZIE ITALIA!