L'uovo e la gallina
Ricapitoliamo: la commissione ambiente del parlamento Europeo ha approvato un pacchetto su clima ed energia, riguardante la nuova 'borsa delle emissioni' di gas serra (Ets) che funzionerà dal 2013 al 2020. Il pacchetto confermerebbe l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 20% entro il 2020, che passerebbe automaticamente al 30% in caso di accordo internazionale alla conferenza di Copenaghen del dicembre 2009 sul periodo post-Kyoto. Salta pero' fuori l'opposizione del governo italiano (e polacco) al piano, giudicato troppo oneroso, e la richiesta di fermare tutto per un anno, passata la crisi economica: l'ambiente puo' aspettare. Il governo calcola infatti che il prezzo per ridurre l'emissione di CO2 sarà per l'Italia di 18 miliardi all'anno (mercoledì erano 25 miliardi...), e Brunetta bollava ieri come una "follia" il piano. Per il commissario UE all'ambiente Stavros Dimas, invece, i numeri forniti da Roma "sono completamente al di fuori di ogni proporzione": i costi per l'Italia sarebbero compresi tra i 9,5 e i 12,3 miliardi, in linea con i costi per gli altri paesi UE. Anzi, la rivoluzione verde "creerà nuovi posti di lavoro (0,3%), spingerà l'innovazione e darà sicurezza energetica".
Cosi' Berlusconi: "gli impegni che l'Unione Europea si era data sotto presidenza tedesca oggi si confrontano con una crisi nella quale siamo. Non crediamo che questo sia il momento per andare avanti da soli e fare i don Chisciotte". Figurarsi se tocca a noi dare il buon esempio, piuttosto che muovere un dito preferiamo guardare la barca affondare. Ancora piu' esplicito Schifani: "Consapevole del pericolo che incombe sull'economia reale l'Europa trovi una sintesi su temi altrettanto importanti, come quello della tutela dell'ambiente, ma sicuramente meno emergenziali rispetto alla crisi finanziaria e al rischio di recessione". Forse Schifani non si e' mai domandato se sia nato prima l'uovo e la gallina, forse nella sua proverbiale capacita' di pensare a lungo termine il nostro governo non ha ancora pensato al fatto che intervenire sugli effetti senza minimamente riflettere (e intervenire!) sulle cause della crisi non serve solamente a sprecare risorse e denaro. O forse sono gli unici al mondo a non vedere nella crisi energetica e ambientale uno dei motivi trainanti della crisi finanziaria in corso? E poi, vuoi mettere la soddisfazione di morire senz'acqua ma pieni di dollari?
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