Nobel: la parola all'esperta
In Italia e' polemica dopo l'assegnazione del premio Nobel per la Fisica a tre giapponesi. Non tanto perche' non e' stato riconosciuto il fondamentale apporto all'umano sapere del sottoscritto, ma perche' e' stato ignorato dalla commissione l'italiano Nicola Cabibbo, nonostante la comunità scientifica internazionale gli attribuisca la paternità delle idee successivamente sviluppate dai fisici giapponesi premiati. Cabibbo, ordinario di Fisica delle Particelle alla Sapienza, e' infatti noto per l'introduzione nella fisica delle particelle dell'angolo di Cabibbo. I suoi studi sull'interazione debole, nati per spiegare il comportamento delle particelle strane, hanno permesso, grazie all'ampliamento dell'idea originaria da lui proposta nel 1963, di formulare l'ipotesi dell'esistenza di almeno tre famiglie di quark premiata a Stoccolma. Gli italiani rosicano, ma il background scientifico del premio a cura della commissione premiante riconosce comunque l'importante contributo dell'italiano: da modificare sono semmai le regole del Nobel che prevedono di non poter assegnare il premio a piu' di tre persone, mentre le grandi ricerche moderne sono sempre piu' spesso coordinate da numerosi gruppi in diverse parti del mondo. Comunque sia, mentre Cabibbo si consola con una probabile chiamata da Striscia per sostituire il suo fratellastro rosso, attendiamo fiduciosi l'intervento della grande esperta di fisica Gabriella Carlucci per dirimere la questione, come solo lei ha gia' dimostrato di saper fare con lo scottante caso Maiani.
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