Sempre piu' giu'
Il giochino si e' rotto. Le borse crollano sempre piu' giu', l'occidente coi soldi e' nel panico. Nonostante gli encomiabili sforzi ieri a cena di un'amica banchiera, nonostante ottimi bignami in rete (ad esempio le raccolte di link per capire la crisi di Corrado qua e qua), i contorni del dissesto finanziario globale rimangono nebulosi. Qualche convinzione me la porto pero' dietro: la globalizzazione della finanza ha fatto si' che la crisi principalmente concentrata negli stati Uniti si sia portata dietro tutto l'occidente (se l'America starnutisce il mondo si ammala, purtroppo: sarebbe quasi giusto che il presidente tra poche settimane lo votassimo anche noi); che l'inizio della crisi, quando ancora si parlava solo di mutui, e' stato scatenato dall'aumento del divario tra chi ha i soldi e chi fa fatica; che la crisi energetica sta facendo da volano alla crisi finanziaria, e che non risolveremo niente continuando a ignorare questa verita'. Magari mi sbaglio, ma mentre tutti rassicurano, probabilmente a ragione, sul destino dei nostri risparmi (che non ho), io mi preoccupo per qualcosa di molto piu' grosso che potrebbe covare, come dopo la grande crisi del '29. E se invece fosse l'occasione per ripartire da capo, secondo uno svioluppo sostenibile e sociale, con regole piu' chiare e applicate, con un'attenzione maggiore a chi stiamo lasciando indietro e a quel che resta delle risorse del pianeta? L'occasione sarebbe unica, e la speranza e' l'ultima a morire...
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