giovedì 11 dicembre 2008

Accidenti al meglio


Era in discussione ieri in Commissione Esteri della Camera il DL 180/08: "Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualita' del sistema universitario". La stampa ha dato grande risalto al fatto che la Commissione ha respinto la proposta di parere favorevole del relatore della maggioranza. Fierissimo il Deputato Paolo Corsini del risultato ottenuto: "Grazie al voto contrario di Pd, delegazione Radicale e Italia dei valori abbiamo contestato la formulazione su uno dei punti più importanti del provvedimento: cioè il rientro dei cervelli dall'estero perché pur condividendo ovviamente il fine la norma otterrebbe esattamente l'obiettivo opposto, cioè l'allontanamento delle eccellenze dai nostri atenei". Evviva. Infatti se si va a vedere il dibattito in Commissione, come mi segnala Dado, Corsini invece di contestare le cose meno buone del decreto, si limita a additare la norma che facilita l'ingresso di cervelli dall'estero. Spiega infatti: "le disposizioni del provvedimento sembrano incoraggiare tecniche di aggiramento delle procedure concorsuali italiane, ASSAI PIU' RIGOROSE DI QUELLE PREVISTE ALL'ESTERO, che consistono proprio nell'assunzione di docenza in altri Paesi, con l'effetto di incoraggiare ulteriormente il fenomeno della fuga di cervelli". Rimango basito di fronte a tanta idiozia. Secondo Corsini una norma che favorisce l'ingresso nelle universita' italiane dei migliori docenti e ricercatori (una delle carenze piu' gravi del nostro sistema) avrebbe l'effetto opposto: tutti gli cervelli italiani scarsi andrebbero all'estero dove risaputamente assumono in barba ad ogni criterio meritocratico perche' hanno soldi da buttare, e starebbero la' almeno tre anni solo con la speranza di essere selezionati dal ministero e da una Universita' per il programma di rientro (che non si capisce ancora bene se e come sara' finanziato). Senza parole: ma dove li trovano? Insiste poi dicendo che il nuovo sistema di formazione delle commissione, tramite parziale sorteggio, secondo lui andrebbe a ledere "la professionalita' accademiche dei professori" piu' che le mafie e i favoritismi incrociati. Non spicca per acume anche Leoluca Orlando (Idv), che si trova in piena sintonia con il collega del PD.
Per fortuna almeno la destra qualche cosa buona nel DL ce lo mette, come vincolare almeno parte degli aumenti salariali dei professori a pubblicazioni su riviste internazionali. Peccato che anche su questo il PD trova da ridire: "Basta con la demagogia. Non è vero che questo governo fa la lotta ai baroni", dichiara Vincenzo Cerami, ministro ombra dei Beni culturali, che incalza: "La ministra Gelmini, piuttosto che premiare i docenti che pubblicano in fantasmatiche case editrici il risultato delle loro ricerche, dovrebbe dare consistente valore alla didattica, che ad oggi non costituisce alcun punteggio nell'ambito della carriera universitaria. Gli studenti pagano l'onerosa retta per essere istruiti e non per il curriculum di presunta scientificità dei professori. Ella deve sapere che nel quasi cento per cento dei casi si tratta di pubblicazioni inutili, pretestuose e improvvisate a mero scopo carrieristico. Temiamo che questo governo voglia dare l'impressione di cambiare molto senza, in realtà, cambiare niente". Andiamo bene davvero: le pubblicazioni internazionali non contano nulla, e per una formazione di eccellenza non serve la ricerca e l'aggiornamento continuo dei professori. Ma tanto si discute del nulla: il DL sara' stracciato dal governo appena convertito in legge come quello sulla scuola.

2 commenti:

fabiomontermini ha detto...

Caro Giovanni, complimenti per il tuo post. Sono ricercatore a Toulouse, in Francia, e, come per caso, ho scritto quasi un blog quasi identico sul mio post. Meno male che non sono il solo a credere di aver avuto le allucinazioni...
Fabio

fabiomontermini ha detto...

Ah dimenticavo il link: http://fabiomontermini.blogspot.com/2008/12/il-pd-e-luniversit.html