martedì 8 dicembre 2009

Riscaldamento a Copenaghen


Inizia oggi a Copenaghen, e proseguirà fino al 18 dicembre, il COP15, la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La più importante, si dice, da quella di Rio de Janeiro del 1992. Cosi' Marcello Saponaro:


In gioco ci sono i soldi, tanti soldi: quelli degli investimenti per ridurre la “febbre del pianeta”, quelli che dovremo pagare per ridurre dell’50% le emissioni di CO2 (rispetto alla CO2 che il mondo produceva nel 1990) entro l’anno 2050. Questa è la proposta del Governo danese. Una proposta che anche fosse sufficiente ha il grande difetto di non mettere i leaders del mondo di fronte alle proprie responsabilità negli anni del proprio mandato. Nel 2050, tra quarant’anni, Berlusconi – sono sicuro – non ci sarà più. Formigoni neppure. Gordon Brown e la Merkel sfioreranno il secolo di vita. Obama e Zapatero saranno novantenni. Nessuno, comunque, risponderà del proprio coraggio: avuto o mancato in quel di Copenhagen.

Chi paga? L’India, la Cina e il Brasile sostengono che a pagare debbano essere i paesi ricchi. Devono pagare riducendo le proprie emissioni e trasferendo le tecnologie ai paesi pù poveri. La Cina chiede che le riduzioni siano legate al PIL procapite, non a quello globale. In gioco ci sono almeno 10 triliardi di dollari. Il più grande flusso di risorse dal nord al sud del mondo mai visto. In tecnologie low carbon.

Comunque vada Copenhagen, la Green Economy è cominciata. Facciamo in modo d’arrivare in tempo allo sviluppo sostenibile.

Per adesso pare si sia parlato piu' che altro dello scandalo dei dati taroccati sull'effetto dell'uomo sul riscaldamento globale, poco di soldi e soluzioni.
E pensare che solo 40 anni fa c'era chi si vantava di riuscire a sciogliere i ghiacciai. La ENCO su Life era infatti orgogliosa di produrre abbastanza energia ogni giorno da sciogliere 7 tonnellate di ghiacciaio:


Pare almeno che il ghiacciao scelto dalla pubblicita' stia resistendo: il Taku Glacier in Alaska e' l’unico in controtendenza del Nord America, essendo avanzato di 7 km dal 1896!

2 commenti:

Gino Cerutti ha detto...

Scusami, ma a volte mi diverto a fare il rompi..:
la pubblicità non faceva riferimento all’effetto serra. Diceva che se l’energia prodotta in un giorno fosse stata convertita tutta in calore sarebbe stata corrispondente al calore latente necessario per sciogliere 7 milioni di tonnellate di ghiaccio. Sbaglio?
Saluti :-)

beffatotale ha detto...

Certo che non faceva riferimento all'effetto serra, ma e' curioso che dopo 40 anni proprio lo scioglimento dei ghiacci sia uno dei principali effetti osservabili del riscaldamento in gran parte prodotto dai combstibili fossili, no?