mercoledì 11 novembre 2009

Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri


Di seguito il testo del documento discusso e approvato ieri sera dall'Assemblea di Zona Firenze Ovest dei capi scout AGESCI, che riprende con leggere modifiche il testo gia' approvato a Pistoia, Brescia e in una zona di Milano, riguardo al DDL sicurezza approvato dal Parlamento.


Ero straniero e mi avete accolto
Mt 25,35

Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso; io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.
Don Milani, lettera ai cappellani militari

Alla luce della nostra identità scout vogliamo esprimere il nostro disagio a fronte di quello che sta accadendo intorno a noi, con particolare riferimento al mondo degli stranieri che vivono nel nostro paese e alle recenti norme varate dal governo per garantire la sicurezza dei cittadini italiani. Il Patto Associativo, condiviso da tutti gli educatori e gli assistenti ecclesiastici dell’Associazione, al quale costantemente ci riferiamo nel nostro servizio educativo, così si esprime: “la diversità di opinioni presenti nell’Associazione… non deve impedirci di prendere posizione in quelle scelte politiche che riteniamo irrinunciabili per la promozione umana”. Denunciamo quindi e non accettiamo un clima sociale repressivo molto diffuso nel nostro paese, sostenuto da una forte pressione mediatica che attribuisce la maggior parte dei reati commessi in Italia solamente agli stranieri. Una campagna ideologica che ha messo in competizione la sicurezza con i diritti, individuando come capro espiatorio di problemi piu’ gravi i piu' deboli e diseredati. Condividiamo le affermazioni forti ed incisive riportate da “Famiglia Cristiana” (n. 7 del 15 febbraio 2009): “L’Italia precipita, unico paese occidentale, verso il baratro di leggi razziali. Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba che spira nelle osterie padane è stato sdoganato nell’aula del senato”.
Ancora nel Patto Associativo leggiamo: “Ci impegniamo a rifiutare decisamente, nel rispetto delle radici storiche e delle scelte democratiche e antifasciste espresse nella Costituzione del nostro Paese, tutte le forme di violenza, palesi ed occulte, che hanno lo scopo di uccidere la libertà e di instaurare l'autoritarismo e il totalitarismo a tutti i livelli, di imporre il diritto del forte sul debole, di dare spazio alle discriminazioni razziali”.
Siamo consapevoli che i grandi fenomeni sociali, come l’immigrazione, trascinano con sé problemi di violenza, sfruttamento e illegalità. L’immigrazione non può essere presentata solo come un problema; a nostro avviso è invece una grande opportunità di incontro di popoli e culture, di crescita umana e sociale, di arricchimento spirituale. La condivisione fra tutti gli uomini dei principi di giustizia, pace e diritti umani è irrinunciabile in un mondo che si fa ogni giorno più piccolo e globale. Certamente la legalità è una condizione imprescindibile per uno stato di diritto, tuttavia occorre avere sempre presente la Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo e il testo della nostra Costituzione repubblicana. “La responsabilità penale è personale” ed in tale prospettiva i comportamenti del singolo non possono fare esprimere giudizi negativi su un intero gruppo o popolo. La paura del diverso, spesso cavalcata per convenienza politica, non deve farci perdere il senso del rapporto umano e del diritto: la dignità dell’uomo va posta al di sopra di qualsiasi calcolo di convenienza. Per questo e per altro ancora ci appaiono non condivisibili le decisioni del governo italiano che hanno già previsto un inasprimento delle sanzioni relative alla clandestinità, e gli orientamenti del ‘pacchetto sicurezza’ che prevedono
ad esempio l‘incarcerazione fino a 180 giorni nei centri di identificazione senza processo e senza colpa, o l’impossibilita’ per gli stranieri senza permesso di soggiorno di registrare all’anagrafe e riconoscere i propri figli. Non vediamo anche in questa occasione quell’attenzione e quella cura della vita così sbandierata in altri casi.
Altri drammatici eventi concomitanti interpellano fortemente la nostra fede cristiana e il nostro
laico impegno civile, come i ripetuti “respingimenti”di migranti intercettati nel canale di Sicilia e
rispediti in Libia, che non aderisce alla Convenzione internazionale dei diritti umani, e presentato come “svolta storica “ dal Ministro dell’Interno ma respinto come preoccupante da organismi dell’ONU e già sanzionato dalla Corte europea nel 2005.
Se poi ci confrontiamo con il Vangelo per noi la strada da seguire è quella della accoglienza di ogni persona, indipendentemente dalla sua condizione economica sociale o culturale, soprattutto dei più poveri e indigenti.Il Patto Associativo ci ricorda: “Ci impegniamo pertanto a qualificare la nostra scelta educativa in senso alternativo a quei modelli di comportamento della società attuale che avviliscono e strumentalizzano la persona umana (…) Ci impegniamo a spenderci particolarmente là dove esistono situazioni di marginalità e sfruttamento (…)”
Noi capi Agesci continueremo a investire la nostra intelligenza e la nostra passione per l’educazione dei ragazzi convinti che il metodo scout non sia il nostalgico ripetersi di formule centenarie, ma un attualissimo modo di educare che con le attività dei gruppi, le route e i campi estivi, il servizio sempre gioioso e gratuito, contribuisce a formare “…cittadini del mondo e operatori di pace affinché il dialogo e il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale”.
La grande sfida del nostro futuro non è tanto costruire barriere per la sicurezza, ma vivere il pluralismo come occasione di incontro e integrazione di popoli.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

... resta da capire come mai il documento sia stato votato solo dal 55% degli aventi diritto e come mai sia un documento a livello di zona/e e non nazionale...
pac

beffatotale ha detto...

ansia... tra 2 settimane va all'assemblea regionale...

bazzi ha detto...

ciao... ottima iniziativa!

per l'anonimo delle 14.52..
l'AGESCI a livello nazionale aveva già scritto questo: http://www.agesci.org/risorse/downloads/archivio/home/Documento_Sicurezza/Solo_una_legge_giusta_puo_dare_sicurezza_.pdf

Sara ha detto...

Il documento solo una legge giusta può dare sicurezza non è stato scritto dall'Agesci, se guardi l'intestazione l'Agesci non è infatti nominata.

bazzi ha detto...

si, ma ha aderito e l'ha inserito nel sito oltre a pubblicizzarlo. insomma si è schierata e l'ha fatto in tempo utile contro questa legge... non possiamo dire che sia stata zitta o assente.. anche se non si denuncia mai abbastanza in certi casi...

Sara ha detto...

In realtà non ha aderito ufficialmente, l'ha soltanto pubblicizzato...Purtroppo non ci ha messo la faccia, e a livello nazionale l'Agesci risulta non schierata.