domenica 8 novembre 2009

Sorpassi


Raul Minetti spiega perche' la storia del sorpasso ai danni della Gran Bretagna sul PIL strombazzato da Berlusconi sia in realta' una panzana merito esclusivamente di Prodi. Qualche informazione in piu' anche su noisefromamerika.

Mi sono svegliato stamane e ho trovato scritto a caratteri cubitali come prima notizia della prima pagina del Corriere della Sera online che il premier Silvio Berlusconi ha annunciato in conferenza stampa che l’economia italiana non solo “galoppa” ma ha superato quella del Regno Unito e si colloca ora al sesto posto al mondo nella classifica del PIL nominale. Quella dei sorpassi nella classifica del PIL è storia (barzelletta?) vecchia, e qui bisogna dire che Berlusconi non è più colpevole o ingenuo di tanti suoi predecessori italiani e internazionali. Si sa che gli esempi sono sempre più utili di mille spiegazioni e allora per capire la inutilità di questa notizia che riempie oggi i nostri maggiori giornali riporto qui questo divertente aneddoto dalla edizione inglese del People’s Daily (uno dei maggiori quotidiani cinesi).

Anche i bambini sanno che la Cina sperimenta ormai da anni tassi di crescita dell’economia fenomenali, da prime pagine dei giornali. Durante il 2003 il PIL della Cina crebbe ad un tasso spettacolare del 9.1%; la nostra lumachella Italia sperimentò sempre nel 2003 una modestissima crescita del suo PIL dello 0.3%. Lo riscrivo per chiarezza in formato calcistico: Cina +9.1%-Italia +0.3%, cioè nel 2003 l’economia cinese crebbe 30 volte (30) più di quella Italiana. Eppure, alla fine del 2002 la Cina era al sesto posto nella classifica mondiale del PIL davanti all’Italia e, incredibilmente, alla fine del 2003 l’Italia (che in quell’anno era cresciuta 30 volte meno) sorpassò la Cina e divenne di nuovo la sesta economia del mondo davanti alla Cina! A cosa fu dovuto questo miracoloso sorpasso della lumachella Italia ai danni del dragone Cina? Come ci spiega nell’articolo il bravo Mr. Zhu (executive director per la Cina presso la Banca Mondiale), il “sorpasso dopato” fu dovuto ai forti cambiamenti dei tassi di cambio durante il 2003. Quando confrontati a livello internazionale i PIL dei vari paesi vengono convertiti in dollari USA al tasso di cambio corrente. Durante il 2003 l’Euro (in cui si misura il PIL nominale italiano) si apprezzo’ del 20% rispetto al dollaro mentre il tasso di cambio RMB (la valuta cinese) rispetto al dollaro rimase praticamente invariato durante il 2003. In sintesi: a causa del massiccio apprezzamento dell’Euro, nonostante il suo PIL fosse cresciuto solo dello 0.3% rispetto all’anno precedente, l’Italia si trovo’ ad avere un tasso di crescita del suo PIL valutato in dollari di circa il 20%. Il drago cinese sperimento sì una crescita fenomenale del PIL del 9.1% rispetto all’anno precedente ma essendo il tasso di cambio RMB/Dollaro rimasto invariato quella fu anche la crescita del suo PIL stimato in dollari. Morale: grazie alle fluttuazioni del tasso di cambio la lumaca Italia crebbe in termini di dollari USA al 20% e il drago Cina al 9%. E l’Italia sorpassò temporaneamente la Cina nella classifica mondiale del PIL (poi il drago ha continuato la corsa e recentemente ha superato anche il Giappone…).

L’estenuante storia-barzelletta dei sorpassi del PIL Italia su UK e viceversa che ci raccontano da ormai 25 anni è in buona parte spiegabile proprio con le vistose fluttuazioni nei tassi di cambio dell’Euro rispetto alla Sterlina. La Sterlina è da tempo molto debole rispetto all’Euro e questo trascina al ribasso il valore del PIL del Regno Unito rispetto a quello dell’Italia. Ovviamente il discorso vale anche al contrario: quando negli anni ’90 i giornali inglesi trionfalmente annunciavano il sorpasso del PIL inglese su quello italiano esso era dovuto non solo ad una brillante performance al tempo dell’economia inglese ma anche ad una forza notevole della Sterlina rispetto alla Lira. La verità più amara per entrambi i paesi è che (al netto delle illusioni ottiche dei tassi di cambio) la crescita dell’economia italiana è mediocre (vergognosa?) da 20 anni, e quella inglese dopo una buona performance negli anni ’90 segna anch’essa da qualche tempo il passo (il Regno Unito è anche uno dei paesi che piu’ ha risentito della crisi globale).

Tre riflessioni in conclusione: 1) Berlusconi potrebbe al limite fare una telefonata di ringraziamento a Prodi per aver aiutato a suo tempo l’Italia ad entrare nell’Euro, se oggi annuncia l’ennesimo ri-sorpasso; 2) Se e quando il Regno Unito adotterà l’Euro, ci libereremo per sempre di questa barzelletta dei reciproci sorpassi Italia-Uk; 3) I nostri maggiori quotidiani potrebbe fare un uso più accurato delle loro prime pagine.

1 commento:

Giuliano ha detto...

Semplicemente, Berlusconi si identifica con quell'altro ladro di Craxi, e quindi anche lui vuole il suo sorpasso dell'Inghilterra.